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    Molfetta: “Vi spiego perché il taekwondo ha allungato la carriera a Ibrahimovic”

    L’olimpionico incontrò Zlatan ai tempi dell’Inter: “È un appassionato vero. I benefici? Non è un solo questione di elasticità, c’è anche un aspetto mentale””Se indirizzi i tuoi figli verso una disciplina, significa che di quello sport sei un appassionato vero, non un semplice curioso”. Carlo Molfetta ha avuto modo di osservarla di persona, la passione di Zlatan Ibrahimovic per il taekwondo. L’olimpionico di Londra 2012, in forze al Centro Sportivo Carabinieri e ora anche Team Manager della Nazionale, incontrò il fuoriclasse svedese qualche anno prima di quei Giochi da sogno, destinati a rimanere per sempre nella sua memoria e nella storia dello sport italiano. LEGGI TUTTO

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    Quei fuochi d’artificio, le lacrime, Charlotte: l'ex compagno racconta lo Skriniar segreto

    Adam Zilak, con Milan allo Zilina, parla del suo grande amico: “Lo vorranno tanti club, ma all’Inter è felice: non ha motivo per cambiare…”Adam Zilak era compagno di Skriniar allo Zilina, in Slovacchia, e ora lavora in prima linea contro il Covid: “Ho smesso di giocare a calcio a livello professionistico dopo un grave infortunio al ginocchio”. LEGGI TUTTO

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    Sanabria: “Vi racconto il mio incubo Covid. Juve? Forte, ma il Torino è pronto”

    Sabato il derby contro i bianconeri: “La nostra forza è il gruppo: ci alleniamo al massimo, questa è la strada giusta”. Sulla lunga quarantena: “Come un film” Sembra un copione perfetto per la sceneggiatura di una serie tv di successo: Tonny Sanabria mette piede a Torino a fine gennaio ma finisce subito in isolamento in una camera di albergo perché colpito dal Covid. Dopo 21 giorni abbraccia i compagni, ma arriva subito la quarantena di tutta la squadra per il focolaio di fine febbraio. Quando finalmente tutto questo finisce, segna un gol da cineteca al debutto con il Toro a Crotone e si ripete con l’Inter. LEGGI TUTTO

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    Buffon, un numero uno di fronte alla scelta più dura

    Gli anni passano, ma Gigi si sente ancora forte e non si rassegna a un ruolo da comprimarioQuand’è il momento giusto di uscire di scena per un grande campione? Non c’è una risposta che valga in modo assoluto, e nemmeno per approssimazione. Il primo gennaio 1997 un’agenzia sconvolse il sonnacchioso pomeriggio di tante redazioni sportive: Miguel Indurain, uno dei più grandi ciclisti di tutti i tempi, aveva convocato una conferenza stampa per il giorno successivo. Tirava aria di annunci clamorosi e così fu: a 32 anni, rinunciando a un contratto faraonico, Miguelon disse basta e non tornò più indietro. LEGGI TUTTO

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    Buffon, a maggio via dalla Juve. Addio al calcio o ultimo valzer in una big?

    Lascia la Juve o raddoppia altrove. A vent’anni di distanza dal suo arrivo a Torino Gigi Buffon sta vivendo momenti tormentati. La parola addio gli frulla nella testa e non è una scelta semplice, per uno come lui che del mondo bianconero è ormai diventato un simbolo. È dura staccarsi, in qualsiasi modo vada a finire. A 43 anni gioca poco, ora gli resta l’obiettivo della finale di Coppa Italia. Ma questo ruolo del secondo, a questo punto, gli sta stretto. LEGGI TUTTO

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    Honda: “Il mio Milan difficile, qualcuno non dava il 100%. E Balotelli dopo due giorni…”

    Il giapponese gioca in Azerbaigian, fa il c.t. della Cambogia, è in società con Will Smith e si racconta: “In rossonero non c’erano strategie né top player. Inzaghi si prese tante responsabilità, ma Romagnoli…O. Maresca e F. Pietrella 28 marzo
    – Milano”Chousensya”. “Cercare nuove sfide”. In Giappone si dice così, e Keisuke Honda lo sa. Gioca a calcio da una vita, ma se prima era lo specchio dei suoi sogni ora è quasi un riflesso. Una scusa per aprirsi al mondo. Italia, Russia, Australia, Brasile, Messico, Cambogia, Olanda, ora Azerbaigian col Neftci Baku a 34 anni. “Carriera? E chi ci pensa. Voglio solo essere felice”. Un po’ fantasista e un po’ imprenditore: ha vestito la 10 del Milan perché l’aveva scritto su un foglio a 12 anni. Ora ha un fondo con Will Smith, un’azienda che connette online studenti e professori, una squadra di calcio gestita dai tifosi. LEGGI TUTTO

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    Quagliarella: “Il segreto dei miei gol? Come un pittore, li dipingo prima nella mente”

    Dalla C1 alla A, 22 stagioni con la stessa passione. Il doriano: “Studio da allenatore. Ai giovani dico: Provateci sempre, purtroppo i cortili sono vuoti. Il compagno più grande? Di Natale” dal nostro inviato Filippo Grimaldi28 marzo
    – BOGLIASCO (Ge) Quattro parole: “Porto io il pallone”. L’essenza di oltre vent’anni di carriera per Fabio Quagliarella (che fra un mese e mezzo a San Siro può toccare quota 500 gare in Serie A) sta tutta qui. Nel suo sguardo felice quando racconta, in un’ora a cuore aperto, “quel che facevo sino a qualche anno fa, quando già ero professionista e tornavo a casa in estate. LEGGI TUTTO