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    L'Inter di Conte fa davvero catenaccio?

    Il tecnico nerazzurro sa come blindare la porta ma ha anche il miglior attacco del campionato: ecco come costruisce i gol. E non è solo “lancio lungo per Lukaku”…

    L’Inter della stagione 1988-89 concluse il suo campionato dei record con il miglior attacco del campionato, guidato dalle 22 reti di Aldo Serena, prototipo esemplare di centravantone d’area. Non era l’Inter più “offensiva” della sua storia né lo era il suo allenatore, Giovanni Trapattoni: in tempi in cui era appena cominciata la disfida ideologica tra italianisti e sacchiani, il Trap apparteneva alla prima schiera, anzi ne era il patriarca. LEGGI TUTTO

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    Panchina, Covid, poi la svolta. Rugani: “Così a Cagliari mi sento vivo”

    Il difensore è ancora di proprietà della Juve: “Sono stato il primo giocatore positivo, proprio un anno fa. Che incubo l’isolamento”

    Da Tommaso a Tommaso. Tommaso è il figlio di Daniele Rugani e Michela Persico, nato a Torino il 18 settembre 2020, ma Tommaso è anche il nome del presidente del Cagliari Giulini che ha ridato al difensore toscano la possibilità di: “Sentirmi vivo, di sentirmi un calciatore vero, di incominciare questa nuova sfida”. LEGGI TUTTO

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    Si entra nella fase calda: serve l'aiuto della Var anche per i casi dubbi

    Non c’è bisogno di cambiare il protocollo, basta usare il buonsenso e non essere burocrati, per non rovinare un campionato che in testa e in coda non è mai stato così in bilico

    Hai voglia a ripetere la storia che alla fine del campionato favori e sfavori arbitrali si compensano. Innanzitutto non è quasi mai vero. In secondo luogo gli errori nella fase finale della stagione pesano in modo totalmente diverso, perché non c’è più tempo per recuperare. E lo stesso concetto vale all’interno di una partita: il fischio sbagliato negli ultimi minuti di una gara è decisivo. LEGGI TUTTO

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    Zanetti, Materazzi, Bergomi… D’Ambrosio: in punta di piedi tra i miti nerazzurri

    Venti gol segnati, presto potrebbe diventare il secondo miglior difensore in termini realizzativi. Una storia che va avanti tra grinta e umiltà dal 2014, e ora arriva il rinnovo…

    D’Ambrosio nella storia dell’Inter. Qualcuno, leggendola così, di impatto potrebbe anche sorprendersi. Forse non sapendo che la realtà e i numeri parlano chiaro e piazzano Danilo lassù, in compagnia dei giganti. LEGGI TUTTO

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    Pirlo non va lapidato, ma è ora di scegliere tra lui e Ronaldo

    La Juve ha preso CR7 per vincere subito e il Maestro per disegnare il futuro. È una delle tante contraddizioni di una stagione che ha subito una svolta negativa

    La Juve ha preso CR7 per vincere subito e Pirlo per disegnare il futuro. È una delle tante contraddizioni. Un’altra: in una stagione senza didattica (né pre-season, pochissimi allenamenti) Pirlo e i suoi analisti hanno scelto un gioco troppo sofisticato che necessitava esercitazioni continue per la messa a punto: rotazioni, scambio di ruoli e funzioni… Nei bar si teorizza: “Con Ranieri questa Juve oggi sarebbe ai quarti e prima in campionato”. Discorsi da bar, appunto. LEGGI TUTTO

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    Bruno Fernandes: “Italia scuola di calcio. Ma da voi non ci sono i trequartisti…”

    L’ex di Novara, Udinese e Samp sfida il Milan da protagonista: “Storia simile tra i due club, grande tradizione e ora la risalita. Un maestro? Guidolin”

    Dal nostro corrispondente Stefano Boldrini
    11 marzo – Londra
    A Novara, nel 2012, sbarcò un ragazzo portoghese di 18 anni, magro, capelli lunghi, maglione e jeans. Non spiccicava una parola d’italiano. Il club piemontese aveva pagato 40 mila euro il suo cartellino. Nel 2017, quando la Samp lo cedette allo Sporting Lisbona per nove milioni di euro, in Portogallo tornò un uomo padrone della nostra lingua, un giocatore pronto a esplodere, una moglie e la figlia Matilde, nata a Genova. Nel gennaio 2020, il Manchester United arruolò un campione: solido, sicuro, con qualche muscolo in più e un altro figlio in arrivo. LEGGI TUTTO

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    Un ciclo meraviglioso è finito. E ora rifondare subito il centrocampo

    È sbagliato prendersela ora con la società, con Ronaldo o Pirlo. Bisogna ripartire puntando su giovani di talento, magari italiani. Anche se il problema dei bianconeri riguarda tutto il calcio italiano

    Ci sono alcune cose, quando si subisce una delusione cocente come è stata l’eliminazione della propria squadra con il Porto, che i tifosi juventini in queste ore non dovrebbero fare. La prima è prendersela indistintamente con la società. LEGGI TUTTO

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    Juve, il futuro: avanti col progetto Pirlo, ma la squadra cambierà. Ecco come

    Dopo il flop in Champions, gli scenari: chi potrebbe partire, chi restare, chi si è ritagliato un ruolo da leader. E Paratici…

    Lacrime di coccodrillo. La Juventus è uscita dalla Champions con l’immagine di una barriera che salta – il coccodrillo, nome in codice dell’uomo steso dietro ai compagni in barriera, in quei casi non si mette – e da 24 ore ripensa al passato. Quarti, ottavi, ottavi: nel 2018, quando è arrivato Cristiano Ronaldo, nemmeno i più pessimisti avrebbero immaginato un percorso del genere. LEGGI TUTTO