consigliato per te

  • in

    Arbitri, che confusione. Serve maggior chiarezza su fallo di mano e Var

    Va incoraggiata pure una maggiore trasparenza sui criteri che determinano la carriera di un fischietto, nel bene e nel male

    C’è grande confusione sotto il cielo degli arbitri. Sorprendente che ad alimentarla abbia contribuito l’ultima assemblea dell’Ifab. Sì, proprio loro, i guardiani del tempio, i sacerdoti che dovrebbero custodire la sacralità del gioco. L’Ifab, cioè l’unico organismo che ha il potere di modificare le regole del calcio, storicamente criticato per il suo immobilismo, stavolta con le sue decisioni ha fatto ammuina. Definizione di fare ammuina del vocabolario Treccani: vocìo, chiasso, fracasso, confusione, agitarsi a vuoto o per attrarre la benevola attenzione dei superiori… LEGGI TUTTO

  • in

    Un anno di Covid: dieci belle storie per riscoprire la forza dello sport

    Dalla sofferenza di Ilicic al messaggio di Ibra, dall’atleta anestesista al rugbista che va in aiuto degli anziani: così è stata combattuta la pandemia

    È passato un anno da Valencia-Atalanta: era il 10 marzo 2020 e quella fu l’ultima partita prima del lockdown, prima che il mondo si confrontasse con una pandemia che non è ancora passata e che condiziona in modo pesante la vita quotidiana e di conseguenza lo sport. Il Covid si è portato via tante vite e ha generato infinite sofferenze. Ma ci sono anche storie positive, che oggi vale la pena ricordare pure per sottolineare che nelle grandi difficoltà si riesce sempre a trovare la forza per ripartire. È un modo per esorcizzare la paura in un momento ancora molto complicato. LEGGI TUTTO

  • in

    Valencia-Atalanta: un anno fa la deviazione del corso della storia

    Esattamente un anno fa si giocò l’ultima partita prima del lockdown. Da allora le nostre vite sono state stravolte, e anche la passione per il calcio

    Vedemmo gli ultimi quattro gol di Ilicic, sentimmo le urla pervadere lo stadio già muto e poi riponemmo la voglia di giocare e di raccontare. Da allora, siamo dovuti indietreggiare, ormai abituati a vivere in avanti, a confondere e sovrapporre la stessa vita con l’accumulazione di speranze, di occasioni, di cose, di futuro. Una deviazione del corso della storia, per il significato della stessa che credevamo accertato – e per niente sicuro: un naturale progresso. Il Covid, poi, colpiva e uccideva la memoria e chi questo significato lo aveva invece conquistato, così da poterne spiegare la precarietà. LEGGI TUTTO

  • in

    Ronaldo sotto accusa: che buco sul 2-2… E adesso cosa succede?

    Il portoghese colpevole sul gol subito alla fine dei supplementari dopo aver fatto scena muta nella doppia sfida con il Porto. Un altro anno di contratto, nessun passo avanti in Champions e un dominio di nove anni in Italia che appare al capolinea: è già tempo di farsi domande sul futuro

    Sarà che l’uomo delle finali non si esalta abbastanza se dall’urna degli ottavi esce sempre l’avversaria sulla carta più semplice da affrontare, e che pure per il secondo anno di fila finisce per fare secca la Juve. Sarà lo spiazzamento di trovarsi di fronte una squadra portoghese e quel diavolo di Pepe che più di ogni altro sa come entrargli sotto pelle. Sarà invece che non ci sono giustificazioni, no, non ce ne sono. Per tutta la Juve e soprattutto per il suo salvatore anzi trascinatore designato Cristiano Ronaldo, arrivato per guidarla a quell’ultimo gradino da salire in Champions. E invece di salirne uno, la Signora ne ha scesi tre. LEGGI TUTTO

  • in

    De Ligt non nasconde la delusione: “Fuori a marzo è una sconfitta…”

    La Juventus saluta la Champions League già agli ottavi di finale.

    Champions League, Juventus-Porto 3-2 d.t.s.: bianconeri eliminati, non basta la doppietta di Chiesa

    I bianconeri hanno superato 3-2 il Porto dopo i tempi supplementari ma in virtù della sconfitta subita per 2-1 in casa dei lusitani sono stati costretti ad abbandonare la competizione. Sul match dell’Allianz si è espresso Matthijs de Ligt, le sue dichiarazioni nel corso dell’intervista rilasciata a Sky Sport.
    Borussia-Siviglia 2-2: a “Dortmund” fa tutto Haaland, la squadra di Terzić è ai quarti di Champions League
    “Uscire così è dura soprattutto quando giochi in superiorità numerica per gran parte della partita. Secondo me oggi hanno iniziato bene loro e noi abbiamo iniziato a giocare dopo aver subito la rete, nella ripresa abbiamo reagito facendo due gol ma no siamo riuscii a segnare il terzo. L’eliminazione cambia tanto perchè noi teniamo a questa competizione, esserne fuori a marzo è davvero una grande delusione”. LEGGI TUTTO

  • in

    Inter, ecco come l'Eriksen “basso” e umile si è mangiato l'ex cocco Vidal

    La vittoria contro l’Atalanta ha certificato la svolta del danese, meno offensivo e capace anche di spazzare in tribuna. Arturo, titolare anche se non al top, ha sprecato un’altra chance. E i numeri dicono che…

    Se il sorpasso dell’Inter in classifica è stato violento, da -2 a +4 nella settimana di febbraio culminata col derby, quello di Eriksen su Vidal è arrivato nella notte più operaia. Il principe danese che sposa il contismo spazzando in tribuna alla Burgnich per respingere l’Atalanta è il manifesto ideologico del ribaltone sull’ex pupillo del tecnico. Perché Arturo lunedì ha sprecato la grande occasione di rimettere in gioco l’unico dualismo rimasto in una squadra ormai scolpita nella roccia. E i numeri parlano chiaro: con Eriksen è un’Inter ad alta velocità, con Vidal un Intercity. Proviamo a capire perché. LEGGI TUTTO

  • in

    Ambrosini: “Milan, io ci sono passato. Così puoi battere il Manchester United”

    L’ex centrocampista fra i grandi protagonisti della doppia sfida del 2007: “I rossoneri non sono inferiori. Devono essere convinti di passare il turno”

    Gladiatore all’andata, mostruoso al ritorno. Sono i termini con cui la Gazzetta celebrò in pagella Massimo Ambrosini il 24 aprile e il 2 maggio 2007. La maggior parte dei tifosi rossoneri probabilmente ha già capito tutto dalle date. Esatto: le semifinali di Champions contro il Manchester United, sconfitta 3-2 a Old Trafford e trionfo 3-0 a San Siro in quella che è stata immediatamente classificata come la “partita perfetta”. Il voto del Milan, inteso come squadra, fu infatti 10 e quello di Ambro (che quella sera era il capitano) 8,5. Voti che non si vedono praticamente mai. LEGGI TUTTO