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    Juve-Lazio, la partita di Lichtsteiner: “Gara da non sbagliare. Vi dico chi vince”

    Lo svizzero ha vissuto bei momenti con entrambe: “Anni felici a Roma e Torino. La Juve vuole i tre punti per sognare la rimonta”

    Troppi ricordi. Per Stephan Lichtsteiner Juve-Lazio è un viaggio nel tempo e un tuffo nelle emozioni. Difficile scegliere un momento, una partita, un episodio anche perché qui non si tratta solo di calcio, ma soprattutto di vita. Tre anni a Roma, sette a Torino e la consapevolezza di essere stato benissimo in due città e due squadre così diverse: “Juve-Lazio è la sfida della mia carriera. A Roma ho vissuto in modo splendido e ho conosciuto persone speciali”. LEGGI TUTTO

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    Ermal Meta: “Tra lo scudetto al Napoli e Sanremo, ecco cosa scelgo. E su Ibra…”

    Ermal Meta, noto cantautore albanese naturalizzato italiano, è intervenuto sulle frequenze di Radio Kiss Kiss Napoli. Il ragazzo, che è notoriamente tifoso del Napoli, ha parlato di musica e pallone, due argomenti solo in apparenza inconciliabili. Attualmente Meta è impegnato nel 71esimo festival di Sanremo. Queste le sue dichiarazioni riprese dalla nostra redazione:
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    Ermal Meta, tra Sanremo e il suo Napoli
    Getty Images
    “Vedere Ibrahimovic al Napoli sarebbe figo. Ma serve un centrocampo più forte, il Napoli è una squadra iconica. Lavezzi e cavani mi hanno emozionato. Un Barella lo vedrei benissimo in azzurro. Messi si nasce Gattuso si diventa”. Il cantautore commenta anche la situazione di chi, ai tempi del covid, è costretto a fare spettacolo senza fruitori. Senza pubblico. Vale per sia per i calciatori che per i cantanti:  “Giocare in uno stadio senza tifosi è più dura rispetto a cantare senza pubblico. Mi piace il Bari ed il Napoli, saluto De Laurentiis che indubbiamente è il mio presidente, a lui gli direi SI PUO’ DARE DI PIU’. Forza Ringhio cento volte”.  La chiosa è da brividi: “Tra la vittoria al Festival e lo scudetto al Napoli sceglierei lo scudetto al Napoli. Sarebbe fantastico” LEGGI TUTTO

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    Inter, allenare la mentalità vincente porta tre vantaggi: il capolavoro “giallo” di Conte

    Bastoni, Barella, Brozovic e Lukaku sempre in campo malgrado la diffida per innaffiare l’ego di un gruppo in cui la metà non gioca mai e per insegnare la disciplina. Ma soprattutto perché esiste davvero solo la prossima partita

    Antonio Conte è un maestro nel martellare se stesso e i giocatori con il lavoro. Anche di notte sogna sovrapposizioni e diagonali difensive, ai suoi chiede intensità anche quando si allacciano le scarpe. Pur in assenza di adrenalina da pubblico, le urla a bordo campo sono uno spettacolo nella spettacolo. La strapazzata di gioia che ha dato ieri a Parma ad ad Hakimi dopo un tackle su Busi fa il pari con il “mordi Gaglia, mordi” sul 3-0 contro il Sassuolo. Conte non stacca mai. E non è un caso che, una volta passato in testa, in carriera non si sia mai fatto riprendere. LEGGI TUTTO

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    Dalla Svezia: niente Slovan per Hamsik, accordo vicino con il Göteborg!

    LILLE, FRANCE – JUNE 15: Marek Hamsik of Slovakia celebrates scoring his sides second goal during the UEFA EURO 2016 Group B match between Russia and Slovakia at Stade Pierre-Mauroy on June 15, 2016 in Lille, France. (Photo by Matthias Hangst/Getty Images)

    Marek Hamsik qualche giorno fa ha rescisso il suo contratto con il Dalian, club cinese in cui il centrocampista si era trasferito dopo aver lasciato il Napoli ad inizio 2019. Si profilava per lo slovacco un ritorno nella sua patria e nel suo ex club, lo Slovan Bratislava. Dopo diverse trattative però, parrebbe che Marek abbia scelto un’altra opzione, ovvero quella di continuare la sua carriera nel campionato svedese.

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    ULTIM’ORA – Hamsik cambia idea, non tornerà in Slovacchia
    LILLE, FRANCE – JUNE 15: Marek Hamsik of Slovakia celebrates scoring his sides second goal during the UEFA EURO 2016 Group B match between Russia and Slovakia at Stade Pierre-Mauroy on June 15, 2016 in Lille, France. (Photo by Matthias Hangst/Getty Images)
    L’ex capitano del Napoli Marek Hamsik (33 anni) si trasferirà al club IFK Gothenburg. Secondo quanto riportato dal portale svedese SportExpressen, lo slovacco avrebbe trovato verbalmente un accordo con il club: il centrocampista dovrebbe arrivare in Svezia già nei prossimi giorni. La trattativa era già in corso da diversi giorni, poiché c’era anche in ballo l’ipotesi del ritorno in Slovacchia. Come riporta anche gianlucadimarzio.com, la trattativa con lo Slovan era praticamente arrivata allo scambio dei documenti, ma si è conclusa con un nulla di fatto. LEGGI TUTTO

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    Gasperini dovrebbe guadagnare 20 milioni l’anno

    Non è soltanto un allenatore vincente capace di dare continuità al proprio lavoro: tanti i suoi meriti anche a livello economico per la società

    Il lavoro degli allenatori – si dice sempre ed è una realtà indiscutibile – si giudica in base ai risultati. Perché le vittorie portano prestigio, arricchiscono le bacheche, sono indispensabili per la crescita di un club. LEGGI TUTTO

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    Gol dalla panchina, i numeri di un’eccellenza: Pirlo si gode l’arma ritrovata

    Il rientro degli infortunati restituisce al tecnico la possibilità, già decisiva più volte in stagione, di girare la partita con i cambi. E di lanciare così un messaggio alla squadra

    Girare la partita coi cambi. Avere qualità a cui attingere nella profondità dell’organico è un’esigenza affermata da tempo per gli ovvi e tangibili benefici: un’assicurazione (parziale) in caso di infortuni e una risorsa da cui pescare con sicurezza quando il calendario martellante impone il turnover. Ma l’anno del Covid che ha aperto l’era delle cinque sostituzioni, con cui cambiare anche metà squadra a gara in corso, rende la panchina ancora più centrale nei piani partita. E la Juventus ne ha : è la squadra in Serie A che ha trovato più gol da giocatori subentrati. LEGGI TUTTO

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    Khabib e la rivelazione su CR7: “Vorrebbe il figlio come successore, ma ha paura che…”

    (Photo by Marco Luzzani/Getty Images)

    Tra grandissimi ci si intende. Che Cristiano Ronaldo sia uno dei migliori calciatori di tutti i tempi è innegabile. E il portoghese ha tra i suoi tanti amici celebri anche qualcuno che nel suo campo è anche lui una specie di CR7. Negli ultimi anni tra il cinque volte Pallone d’Oro e il lottatore russo Khabib Nurmagomedov, ex campione UFC dei pesi leggeri, è nata un’amicizia. I due si sono spesso incrociati, sia ai tempi del Real Madrid, che è la squadra preferita del fighter che quando era giovane si allenava a combattere contro gli orsi, sia ora che il portoghese indossa la maglia bianconera. Di conseguenza, succede che a uno capiti di parlare dell’altro.

    SUCCESSORE – E nelle ultime dichiarazioni del russo riportate da AS, spunta il timore più grande di CR7. Che neanche a dirlo, riguarda suo figlio Cristiano Junior. “Parliamo quasi tutti i giorni. Quando ci siamo conosciuti, abbiamo fatto una chiacchierata riguardo alle nostre motivazioni, da dove le tiriamo fuori. E mi ha detto che vorrebbe che suo figlio fosse il suo successore”. Ma c’è un problema: riuscirà l’erede ad avere la stessa feroce determinazione di suo padre? Un percorso di infanzia così diverso tra i due non farà sì che Cristianinho non abbia quella voglia di emergere? “Quando era un ragazzino, Cristiano sognava di avere un paio di scarpini. Suo figlio, invece, ha tutto quello che si può desiderare”. Ed ecco che spunta la paura per il cinque volte Pallone d’Oro.

    (Photo by Marco Luzzani/Getty Images)
    FAME – “Cristiano teme che suo figlio non abbia la stessa fame che aveva lui, la stessa volontà. Quando hai tutto, è complicato trovare le motivazioni giuste”. Un timore giustificabile, che però secondo Khabib è l’ennesimo segnale della voglia di Cristiano di non accontentarsi mai, neanche quando…non si parla di lui. “Mi è piaciuto sentirgli dire una cosa del genere, mi ha fatto capire che è una persona che non si accontenta di uno, due o tre titoli. Ora va alla caccia di quello di miglior goleador di tutti i tempi. E credo che continuerà a giocare per due o tre stagioni”. E poi sarà il momento…di lasciare posto all’erede. Che farà meglio a prepararsi, perchè dentro casa avrà il critico più spietato che si possa immaginare… LEGGI TUTTO

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    Milan, 154 partite saltate per guai fisici. Pioli insegue la “pace medica”

    Gli infortuni sono uno dei motivi per cui la squadra ora sta faticando: 42 eventi da inizio stagione. Il più sfortunato? Bennacer

    Non sarà la madre di tutte le spiegazioni, ma di certo è un’imprescindibile chiave di lettura utile a spiegare le difficoltà rossonere nell’anno nuovo. Il Milan e l’infermeria: cronaca di un rapporto molto complicato. Fin da inizio stagione. Solo che a inizio stagione le gambe sono più fresche, le energie mentali anche, e allora alle assenze magari si riesce a sopperire meglio. Il Diavolo lo ha certificato svariate volte, andando a vincere partite – anche con avversari complicati – quando la lista degli assenti era lunga come quella della spesa. Eppure è riuscito ad andare oltre. A sopperire. A trovare il modo di reinventarsi. LEGGI TUTTO