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    Lukaku, un bomber da record: nel cambiare squadre e procuratori…

    Adesso il suo agente è il connazionale Ledure, ma in passato ha lavorato con Henrotay, Raiola, Pastorello e Roc Nation

    Da una squadra all’altra. Da un procuratore all’altro. Con grande naturalezza e frequenza. Romelu Lukaku ha confermato in questa estate 2023 una doppia tendenza che dura da quando è professionista, ovvero la facilità con cui cambia maglie e procuratori. Non è un tipo da relazioni professionali a lungo termine: si lega ai club e agli agenti con entusiasmo, ma altrettanto velocemente finisce per… stancarsi. E così va alla ricerca di nuove avventure in altre città grazie all’operato di un altro procuratore. La Roma e l’avvocato Ledure riusciranno a placare l’indole di Big Rom al cambiamento? LEGGI TUTTO

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    “Sono Giovanni Ceramica”. Da gregario di Rivera a “imboscato” al Parco Trenno

    Una vita da mediano, ma coi piedi buoni, come dimostrò la doppietta all’Inter. E una passione infinita per il pallone, al punto da giocare coi ragazzini a Milano senza farsi riconoscere

    Per tutti esiste un momento fatale, un giorno o una notte in cui l’incrocio degli astri regala un’improvvisa felicità. A Giovanni Lodetti quell’istante capitò domenica 15 novembre 1964. Derby di San Siro, il suo Milan contro la Grande Inter del Mago Herrera, di Suarez, di Corso e di Mazzola. LEGGI TUTTO

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    Sportiello, il portiere con il Milan nel destino: nel segno di Pioli e di Astori

    Il numero uno rossonero è stato l’ultimo a vedere Davide. I due avevano giocato a carte la sera prima della scomparsa del capitano della Fiorentina. Con l’allenatore rossonero ha un rapporto sincero e schietto fin dai tempi della Viola

    Nei pochi minuti contro il Newcastle ha mostrato subito lo spirito giusto. Lo stesso che servirà nelle prossime partite, in cui Marco Sportiello scenderà in campo al posto di Mike Maignan. Contro Verona e Cagliari dovrebbe toccare a lui. Un fedelissimo di Pioli, da sempre in campo senza paura. LEGGI TUTTO

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    Addio a Lodetti, vinse tutto col Milan di Rocco e Rivera. Aveva 81 anni

    E’ morto il mediano che chiamavano “Basléta”. Col Diavolo ha vinto due Coppe dei Campioni, due scudetti, una Coppa delle Coppe e una Intercontinentale, in Nazionale l’Europeo 1968

    Lo chiamavano “Baslèta”, che in milanese vuol dire mento, nel suo caso, pronunciato. Giovanni Lodetti ha smesso di correre, a 81 anni. Lo aveva fatto per tutta la carriera, da quando, a 15 anni, era entrato a far parte del settore giovanile del Milan, esordendo in prima squadra con Nereo Rocco in panchina nel 1962 a Ferrara, coi rossoneri vittoriosi per 3-0 sulla Spal. Il Diavolo lo aveva tesserato per 100.000 lire e una muta di maglie, andando a prenderlo in Lambretta a Caselle Lurani, nel Lodigiano. Primo stipendio, 160mila lire.

    mediano—  E’ stato un mediano di fatica, di quelli che portano l’acqua, il gregario per eccellenza. Divenne presto un titolare inamovibile di quel Milan con cui conquistò da protagonista due scudetti, una Coppa Italia, due Coppe Campioni, una Coppa Coppe e una Intercontinentale, totalizzando 288 presenze e 26 gol.  Ha giocato accanto a fenomeni come Gianni Rivera, Dino Sani, José Altafini, Karl Heinz Schenllinger, Giovanni Trapattoni, Angelo Benedicto Sormani. Lui era quello che correva per tutti. Con la Nazionale fu campione d’Europa nel 1968, ma ebbe l’amarezza di non essere chiamato al Mondiale 1970, che vide l’Italia di Valcareggi arrivare in finale, perché all’ultimo s’infortunò Anastasi e il c.t. preferì chiamare sia Prati sia Boninsegna.  Chiuse la carriera con Samp, Foggia e Novara, diventando poi opinionista televisivo. LEGGI TUTTO