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    Ballardini carica il Genoa: “L'Inter è un banco di prova. Ecco cosa serve a San Siro”

    Manca poco ad Inter-Genoa.

    Inter, Conte: “Eriksen rinato, ecco il motivo. Futuro? Resto qui ad una condizione”

    Alla vigilia della partita valevole per la ventiquattresima giornata di Serie A il tecnico del Grifone, Davide Ballardini, ha rilasciato alcune dichiarazioni nel corso della rituale conferenza stampa pre match. L’ex tecnico del Palermo di Maurizio Zamparini, si è soffermato in particolare sul percorso intrapreso dal Genoa e sui numerosi impegni ravvicinati che, inevitabilmente, condizionano il modo di preparare le partite. Di seguito, le sue dichiarazioni.

    “Servirà un Genoa in salute e nella piena consapevolezza dei propri mezzi contro la squadra che reputo la più forte del campionato. Siamo contenti del nostro percorso ma servirà fare lo stesso anche da domani in avanti. L’Inter è un grande banco di prova per il Genoa, hanno un grande spessore fisico e tecnico. Abbiamo grande voglia di confrontarci a San Siro, sarà importante fare una bella prestazione: solo così può arrivare un premio per noi. Impegni ravvicinati? Sappiamo che mercoledì c’è il derby: faremo delle valutazioni legate non tanto alle diffide ma ad altri aspetti“, ha concluso Davide Ballardini. LEGGI TUTTO

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    Hickey: “Tanti sacrifici per Bologna. Miha è severo, ha un caratteraccio”

    BOLOGNA, ITALY – OCTOBER 31: Aaron Hickey of Bologna FC (R) competes for the ball with Gabriele Zappa of Cagliari Calcio (L) during the Serie A match between Bologna FC and Cagliari Calcio at Stadio Renato Dall’Ara on October 31, 2020 in Bologna, Italy. (Photo by Mario Carlini / Iguana Press/Getty Images)

    Via dalla Scozia

    Aaron Hickey è stato uno dei colpi estivi del Bologna. Classe 2002, il terzino scozzese è stato prelevato dall’Heart of Midlothian F.C. a titolo definitivo per circa 2 milioni di euro. Partito come vice Dijks sull’out di sinistra, al momento dell’infortunio dell’olandese ha avuto anche la possibilità di giocare diverse gare, mettendo in mostra il suo talento nonostante la giovane età e un campionato completamente differente come la Serie A. Hickey sta stupendo tutti e ha attirato l’attenzione anche del Daily Mail, che lo ha intervistato per chiedergli un parere sul suo primo approccio in rossoblù:
    “Sapevo che avrei sacrificato molto venendo a Bologna, come non vedere la mia ragazza, i miei amici, mia madre, ma dovevo farlo per migliorare e sono contento di averlo fatto perché mi sto davvero divertendo. Una parte di me diceva che non avrei dovuto cambiare, ma devi farlo se vuoi ottenere il massimo dalla carriera”. LEGGI TUTTO

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    Ibra a Sanremo, Nocerino lo difende: “Può fare anche lo Zecchino d’Oro”

    Antonio Nocerino e Zlatan Ibrahimovic insieme nel Milan (credits: Getty Images)

    Le parole di Nocerino sul Milan e Ibrahimovic
    Tre stagioni, seppur divise, con la maglia del Milan, in cui ha totalizzato 96 presenze e 13 . Si tratta di Antonio Nocerino, ex centrocampista che ha vissuto lo Zlatan Ibrahimovic rossonero. Ora lo svedese classe 1981 è tornato al Milan e sta facendo ancora parlare, sia per le magie in campo che per la partecipazione a Sanremo. Di questo e tanto altro ha parlato proprio Nocerino, sul canale Twitch Tactickers.

    Su Ibra a Sanremo: “Chi non conosce Ibra non ha capito niente, perché lui può fare Sanremo, Zecchino d’Oro, tutto quello che vuole. Si allena sempre al 100%. È un campione, mentalmente è una bestia. Non molla mai, ti trascina. Non è uno che va a Sanremo e si deconcentra, secondo me mentre è sul palco pensa a fare doppietta domenica. Quindi sono tutte stupidaggini, avesse vinto il derby ora non se ne sarebbe parlato. Purtroppo ci sono i luoghi comuni in Italia, per riempire giornali e bocca. Al mio primo allenamento, prima palla toccata, mi diede un’ancata che mi fece fare dieci metri di volo. Per quanto riguarda assist e gol in pullman mi guardava. Dietro eravamo seduti io, Nesta, Aquilani e c’era Cassano, che diceva che faceva due assist. Poi Ibra mi guardava e mi diceva che mi avrebbe fatto fare gol. Io rispondevo che andavo, tanto da uno o dall’altro la palla sarebbe arrivata. Loro lo dicevano e lo facevano. Si divertivano, era un cinema. Lui ti guardava e chiedeva se fossi carico, poi mi diceva di stare tranquillo, perché c’era Zlatan”.

    Se è vero che eleva il gruppo: “Certo, lui è un trascinatore. La fortuna di questo Milan e di questi giocatori, oltre all’aver confermato la società è che Ibra ti trascina. In allenamento se non gli fischiavi un fallo ti mangiava. Come fai a non farti trascinare. La fortuna di questo Milan è che i giocatori si allenano con un campione del genere, con Mandzukic… Alzano il livello i campioni. Se ci sono categorie apposta e ci sono i campioni ci sarà un motivo… Non è solo tecnico e tattico. Anche mentale”.
    Sul futuro da allenatore in Italia: “Lo spero, sono aperto. Ora il mio step è il patentino, poi inizio a vedere dove posso allenare. Non mi precludo niente. Mi piace, ho voglia e soprattutto ho una passione incredibile. Quindi penso che è ciò che voglio fare”.
    Sull’arrivo al Milan: “Sono passato al Milan per due mila lira e una granita al limone, all’ultimo minuto. Già le comiche per scegliere il numero. Qualsiasi numero prendi al Milan ti viene la scoliosi perché è pesante. Forse uno non lo è. A me venne la brillante idea di prendere il 22, ma non ci avevo pensato. A me è sempre piaciuto il 23, ma lo aveva Ambro e allora ho preso quello prima, il 22. Mazzata. Mi hanno disintegrato prima solo perché era il numero di Kakà. Mi hanno sfondato. Dicevano che non ero da Milan, che avevo sbagliato. Ho dovuto sopportare le prime quattro partite terribili, poi dopo il gol che ho fatto contro il Palermo ho iniziato a carburare. Mi è andata bene”.
    Su Ancelotti: “Quando mi parlano di Ancelotti mi emozioni, io non l’ho mai avuto. Mi raccontavano di lui a Milanello, a me piace. È tutto un apprendere. Quando uno che non gioca parla bene dell’allenatore significa che sei il top”.
    Intanto, Kjaer ha rilasciato una lunga intervista sul momento del Milan > > > LEGGI TUTTO

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    È un campionato mangia pronostici. Bravo chi evita le trappole

    Sin qui le partite che sulla carta sembravano le più semplici hanno creato problemi alle big. Quindi occhio a Inter-Genoa e Verona-Juve…

    Se c’è una cosa che questo campionato ci ha insegnato, è che non conviene mettersi a fare pronostici, pena la clamorosa smentita. La tentazione di “divinare” è sempre forte, in particolare nel calcio dove, complice il tifo, ognuno prevede sempre ciò che spera… LEGGI TUTTO

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    Il paradosso Inter: senza mercato, ha fatto due acquistoni

    La chiave per i nerazzurri è stata non comprare a gennaio. Così Conte ha rispolverato due giocatori che si stanno rivelando fondamentali, dando loro la giusta fiducia

    Il “non” mercato dell’Inter in gennaio forse è il vero segreto dello scatto in avanti di Antonio Conte. Dovendo utilizzare i giocatori a disposizione – non uno in meno, niente di più – il tecnico si è convinto a togliere dal freezer Christian Eriksen e Ivan Perisic. Una volta scongelati e rigenerati, i due hanno dimostrato di saper essere, anche in tandem, il sostanziale valore aggiunto nelle ultime felici uscite dei nerazzurri. LEGGI TUTTO

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    Era il 16 marzo 1987. Un lunedì. Allenavo l’Olimpia dal 1978 e prima ero stato cinque stagioni alla Virtus. Oltre al basket da qualche tempo ero diventato telecronista per Canale 5 per la Nba. LEGGI TUTTO