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    Conte e il doppio regista. Il piano B ha sempre portato lo scudetto

    La svolta con Eriksen al fianco di Brozovic. Accusato di integralismo, il tecnico aveva cambiato in corsa anche con Juve e Chelsea, vincendo il titolo

    Se sarà scacco matto o meno, lo sapremo più avanti. Ma l’ultima mossa di Conte può essere quella vincente. Perché Antonio è così: ha la sua idea di calcio, si fa forza con le proprie convinzioni ma nonostante questo sa trovare nel gruppo la scintilla giusta per compiere uno step, per usare un’immagine cara al tecnico. Eriksen e il doppio play è il guizzo che cambia le carte in tavola, la mossa non rivoluzionaria ma che dà ai suoi un quid in più nella corsa allo scudetto. LEGGI TUTTO

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    Kulusevski ha perso il guizzo, ma la responsabilità non è solo sua

    All’andata col Verona fu decisivo, una delle perle del suo inizio di stagione in una posizione di campo diversa da quella dove lo hanno portato i bisogni di Pirlo. La speranza? Il paradosso del ritorno di Morata

    All’andata con il Verona Dejan Kulusevski fu decisivo. Entrato a mezz’ora dalla fine al posto di Bernardeschi di supporto a Morata e Dybala, lanciato in campo aperto sulla fascia con tanto campo davanti in cui sprigionare corsa e talento, mise a sedere l’avversario (Faraoni) e a meno di un quarto d’ora dalla fine infilò la rete che raddrizzò in tempo una giornata che si era messa male, sotto 0-1 in casa dopo il pareggio di Crotone. Per lo svedese era il secondo gol in quattro partite di campionato e cinque stagionali: nelle successive 25 di reti ne ha poi fatte solo altre tre, di cui due in Coppa Italia. Ritrovandosi oggi stretto nel paradosso di ritrovarsi imprescindibile per Pirlo proprio adesso che appare così distante dai giorni che gli hanno fatto conquistare il bianconero. LEGGI TUTTO

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    Gol, corsa, assist. Ora il “compromesso”: Inter, ecco perché sei da 10 e lode

    Campionato e non solo. I nerazzurri sono primi in dieci classifiche di rendimento. Il prossimo step è la gestione della partita

    Un primo posto elevato alla decima potenza. Non cambia l’obiettivo, certo, ma rassicura e rafforza la convinzione di poterlo centrare. E sì che c’era una volta “la macchina nera”, film thriller di fine anni Settanta, protagonista un’auto nera che terrorizzava chiunque. Più o meno 45 anni dopo, c’è un’altra macchina – nerazzurra – che spaventa gli avversari. Non è un film, è un insieme di numeri che spingono il motore più veloce possibile. LEGGI TUTTO

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    Il ginocchio e il rinnovo: pensieri che turbano Dybala. Consulto a Barcellona da Cugat

    Fuori da un mese e mezzo senza ancora vedere il rientro, per l’argentino c’è anche l’incertezza sul futuro: con la Juve c’è la voglia di andare avanti, ma l’assenza dal campo e la pandemia ne hanno ridisegnato oggi un valore di mercato diverso rispetto alle aspettative

    Davanti c’è un gran bisogno e la partita con il Verona è ancora relativamente lontana. Ma il ginocchio continua a fare male a Paulo Dybala e in assenza di miglioramenti non ci si prenderanno rischi, spostando il mirino del rientro a inizio marzo, in particolare sui due big match del prossimo periodo, quelli con Lazio e Porto. Fuori dal 10 gennaio dopo il contatto con Traore del Sassuolo, dovevano volerci “15-20 giorni” secondo la prima prognosi ufficiale per recuperare dalla “lesione di basso grado del legamento collaterale mediale del ginocchio sinistro”, mentre il rientro slitta ogni settimana un po’ più in là. Oggi Paulo, assieme alla fidanzata Oriana, era a Barcellona dallo specialista Ramon Cugat per un consulto. Il giocatore nei giorni scorsi ha effettuato un allenamento con la squadra, ma ha avvertito ancora dolore, e questo allontana il giorno del rientro in campo. LEGGI TUTTO

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    C'è un poker d'assi in diffida. Ma Conte non fa calcoli per l'Atalanta

    Con un giallo domenica contro il Genoa, Bastoni, Barella, Brozovic e Lukaku salterebbero Parma ma non il big match dell’8 marzo. Il tecnico però teme una cosa sola…

    Se le supposte piccole Genoa e Parma diranno cosa vuole fare da grande l’Inter di Conte, la sfida con l’Atalanta dell’8 marzo vedrà di fronte le due squadre che hanno raccolto più punti negli scontri diretti. Sfidare Gasp con l’undici migliore sarebbe fondamentale. Ma in diffida ci sono quattro giocatori indispensabili come Bastoni, Barella, Brozovic e Lukaku. La logica quindi suggerirebbe che almeno uno o due big si prendano un’ammonizione domenica, per saltare l’infrasettimanale al Tardini, ma non il big match dell’8 marzo. LEGGI TUTTO

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    Gattuso: “Domani in campo per vincere, i calcoli si fanno alla fine”

    (Getty Images)

    Quest’oggi alle 13.30 è andata in scena la conferenza stampa indetta per presentare Napoli-Granada: a parlare, oltre al portiere Alex Meret, anche il mister Gennaro Gattuso.

    Gattuso in conferenza: “Brutto periodo. Sono il primo responsabile”
    (Getty Images)
    Di seguito la conferenza stampa di Gennaro Gattuso:
    “Disponibili e indisponibili? Ghoulam e Koulibaly erano disponibili per Atalanta-Napoli e lo saranno per Napoli-Granada. Abbiamo perso Osimhen e non recuperiamo nessuno, la conta è questa. Sia Demme che Hysaj stanno lavorando sul campo ma non sono ancora disponibili, non sono al 100% quindi non saranno dei nostri”.

    Su Mertens
    “Dries domani sarà in panchina. Non sta al 100%, lo convochiamo perché la situazione è grave ma domani valuteremo se avremo bisogna di lui. Al momento ha 10-20 minuti di autonomia, è stato fermo tanto tempo. Oggi si è allenato un 25 minuti con noi”.
    Sul centravanti
    “Politano al centro dell’attacco? Vediamo domani. Non vi do nessun nome perché non voglio dare un vantaggio agli avversari. Possiamo schierare anche Elmas come centravanti“.
    Sul periodo
    “Stiamo attraversando un momento negativo. Stiamo facendo prestazioni al di sotto delle nostre prestazioni, facciamo fatica ad avere continuità. Il primo responsabile sono io che sono l’allenatore. In questo momento c’è poco da parlare, non c’è da chiacchierare… quello che stiamo facendo non sta bastando. Periodo brutto sia per prestazioni che per infortuni. Ora bisogna parlare poco e fare di più“.
    Sulle aspettative sulla squadra
    “Cosa mi aspetto dalla squadra? Mi aspetto di partire meglio di come siamo partiti all’andata perché sapevamo bene e sappiamo bene che caratteristiche hanno. Ci siamo fatti sorprendere sulla loro caratteristica migliore: l’attacco alla profondità. In questo momento la squadra deve reggere bene queste situazioni. Anche a Bergamo abbiamo preso quattro gol e dovevamo fare meglio. In questo momento la squadra deve annusare il pericolo. Prima sentivo far riferimento alla difesa contro la Juve, lì ci è andata anche bene. Dobbiamo mettere qualcosa di più in quanto voglia e mentalità“.
    Sugli obiettivi del Napoli
    “Se l’Europa League è un obiettivo? Mi viene da ridere quando si dice che non ci sono gli obiettivi. Gli obiettivi sono tutti. Bisogna anche valutare quello che abbiamo passato. Si gioca ogni tre giorni. Ho detto in tempi non sospetti che insieme alla Juve siamo la squadra che gioca di più. In questo momento a livello numerico siamo con l’acqua alla gola. Ma non è una scusa! Chi sta giocando sta dando tutto. C’è da fare i complimenti per come stanno stringendo i denti. Ci alleniamo poco e giocare come vogliamo fare noi, ossia giocando di reparto e giocando dal basso, se non alleni questi aspetti fai fatica”.
    Sulla qualificazione
    “Se ci credo nella qualificazione? Sì, ma ci sono tante assenze. Sarà difficile ma dobbiamo crederci. Sarà una partita in cui bisognerà essere bravi a non dare campo a loro, sappiamo che caratteristiche hanno, non mollano mai, sono difficili da battere ma abbiamo il dovere di crederci. Negli occhi dei miei ragazzi ho visto che ci credono, abbiamo il dovere di farlo, nel calcio non si sa mai. La partita lì l’abbiamo vista, è una buona squadra ma possiamo metterla in difficoltà”.
    Sulle critiche
    “Se mi sento parte integrante del progetto nonostante le critiche? Le critiche sono meritate. Le cose non stanno andando bene e le responsabilità sono mie. È giusto che io venga massacrato, spero che lascino i miei ragazzi in pace. Ho fatto per tanti anni il calciatore e sono un po’ di anni che fanno l’allenatore… i calcoli non si fanno e domani si va in campo per vincere. Qualcuno mi ha detto che metto le mani avanti, che ci sono i ragazzi della Primavera ma i ragazzi devono essere pronti altrimenti fanno le figuracce. Al momento abbiamo il dovere di vincere, poi se dovessimo passare e se non dovessimo recuperare giocatori sarà complesso ma questo è un altro discorso”. LEGGI TUTTO