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    Mertens e consorte sempre più napoletani: “Amo il mare d'inverno!”

    Napoli è una città ricca di contraddizioni ma i suoi mille colori riescono a conquistare l’amore di chi vive in questa terra. In particolare i giocatori del Napoli che insieme alle loro famiglie sono soliti immergersi nella realtà partenopea. Tra questi sicuramente Dries Mertens diventato a tutti gli effetti Ciro il belga napoletano, e sua moglie Kat sempre più innamorati della città che vivono a pieno.

    Lady Mertens si gode il mare d’inverno
    (Photo by Francesco Pecoraro/Getty Images)
    Questa mattina Mertens e consorte sono rientrati a Napoli dopo aver trascorso delle settimane in Belgio per la riabilitazione del numero 14 azzurro. La moglie Kat si è regalata in questa giornata  primaverile un giro sul Kayak godendosi il mare partenopeo. Lady Mertens ha pubblicato sul proprio profilo Instagram le foto della sua giornata mostrandosi sempre più felice di vivere in questa città.

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    Atalanta, Percassi: “Il Real sarà la nostra università. Gasperini? Lo terrei a vita”

    “Volevamo battere il Napoli per presentarci al meglio alla gara di mercoledì”.

    Lo ha detto Antonio Percassi. Il presidente dell’Atalanta, intervistato ai microfoni di SkySport, ha analizzato la prestazione offerta dagli uomini di Gian Piero Gasperini contro il Napoli di Gennaro Gattuso. “È stata una partita strana, soprattutto nella gestione da parte dell’arbitro. Gasperini si è arrabbiato per questo e questa volta ha pienamente ragione. Ora che abbiamo superato quota 40 punti possiamo divertirvi? Speriamo siano sufficienti per la permanenza nella categoria, il nostro primo obiettivo. Tutto quello che verrà in più sarà tutto guadagnato”, sono state le sue parole.

    DA MURIEL A GASPERINI – “Perché Muriel gioca nell’Atalanta e non nel Real Madrid? E’ un giocatore straordinario, è una goduria vedere come tocca la palla e i movimenti che fa. Gasperini a vita? Assolutamente sì, è un allenatore fantastico”.
    REAL MADRID – “Incontriamo una squadra che ha vinto 13 Champions League, la conseguenza sarà che noi cresceremo in esperienza. Sarà come andare all’università, c’è sempre da imparare e questo fa crescere il gruppo. Speriamo di fare bella figura. Il Real Madrid che ricordi evoca in me? Uno squadrone, grande calcio, grandissimi giocatori e grandissima società. Dobbiamo affrontarli con umiltà, ricordandoci che siamo una squadra di provincia che ne affronta un’altra che ha fatto la storia del calcio, come accaduto con il Manchester City, il Liverpool e l’Ajax. È una roba inimmaginabile, peccato non si sia potuto condividere tutto con i nostri tifosi”, ha concluso.
    Mercoledì sera, al Gewiss Stadium, la Dea affronterà il Real Madrid di Zinedine Zidane, gara valida per l’andata degli ottavi di finale di Champions League. LEGGI TUTTO

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    Sacchi: “L'Inter ha fatto il salto, ora domini di più. Il Milan paga anche le sue furbizie. Ibra a Sanremo? Ci ripensi”

    L’ex c.t. analizza il derby, evidenzia i progressi dei nerazzurri e dà un consiglio a Conte. I rossoneri invece non si muovono più come un collettivo e sono dolori… E sulla scelta di Zlatan di andare al Festival visto il momento delicato è lapidario…

    Arrigo Sacchi, l’Inter vince il derby, allunga e se ne va… LEGGI TUTTO

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    Zenga difende Ibra: “Anche io lavoravo in tv da calciatore…”

    Zero a tre. E’ questo il risultato finale maturato domenica pomeriggio a San Siro.

    Una vittoria, quella conquistata dall’Inter di Antonio Conte in occasione della sfida contro il Milan di Stefano Pioli, ottenuta grazie alla doppietta messa a segno da Lautaro Martinez e alla rete siglata al minuto 66 da Romelu Lukaku. Un successo che ha permesso alla compagine nerazzurra di consolidare la vetta della classifica di Serie A. Chi ha detto la sua sul derby della Madonnina è stato anche Walter Zenga, intervenuto ai microfoni di Pressing in collegamento da Dubai.

    “Conte è stato bravo a compattare il gruppo e a seguire un determinato tipo di percorso dopo essere uscito dalla Champions League. Per una serie di situazioni ora è obbligato a vincere il campionato e lo vincerà. L’Inter sta andando sparata verso lo scudetto e non avere l’impegno infrasettimanale è importantissimo. Lautaro non giocava mai con Spalletti? Prima c’era Icardi che un giocatore completamente diverso rispetto a Lukaku. Spalletti mi aveva sempre parlato bene di Lautaro e mi ha sempre detto che sarebbe diventato un top player. Per me lo sta diventando perché lui e Lukaku sono assolutamente complementari. Lui e Lukaku sono devastanti in partite che si mettono in un certo modo come il derby”, sono state le sue parole.
    IBRA A SANREMO – “Ibrahimovic a Sanremo? Io lavoravo a Odeon Tv, presentavo ‘Forza Italia’ – ha ricordato l’ex portiere dell’Inter -. Tre anni importanti della mia carriera, registravo al giovedì sera col permesso dell’Inter. A mio avviso, se uno è un fuoriclasse, può fare tutto quando si sa gestire. L’importante è che sia corretto con i compagni di squadra”, ha concluso Zenga. LEGGI TUTTO

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    Romagnoli, momento nero. E tra 16 mesi scade il contratto…

    Il capitano del Milan è reduce da tre prestazioni sottotono. E adesso il rinnovo è un punto da affrontare prima che sia troppo tardi

    A luglio saranno sei anni di Milan. Ma un momento così difficile Alessio Romagnoli non l’ha mai vissuto: l’assalto di Lukaku al forziere rossonero senza trovare resistenza. Alle spalle il rigore causato a Belgrado, fresco reduce dalle sbandate di La Spezia: per Romagnoli sono pagine nere di un libro fin qui ricco di soddisfazioni. Un crescendo al contrario: in Liguria aveva giocato da “cinque più”, a Belgrado da “cinque meno”, il derby lo ha fatto sprofondare. LEGGI TUTTO

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    Media punti, tiri e passaggi: il Milan del 2021 peggiora rispetto al 2020

    Scendono tutti gli indicatori principali in campionato nel confronto tra post lockdown-fine 2020 e questi primi due mesi

    Una buona notizia se non altro è arrivata anche nel fine settimana dello sprofondo stracittadino. Pippo Inzaghi che è riuscito a fermare la Roma col suo Benevento permette infatti al Diavolo di fare visita domenica ai giallorossi a distanza di sicurezza. Cinque punti che, in qualsiasi modo finisca all’Olimpico, non metteranno a rischio il secondo posto rossonero. Ma è chiaro che non si può ragionare sulla gestione dei punti e del vantaggio a questo punto della stagione. La battaglia per i primi quattro posti sarà sanguinosa fino alla fine ed è davvero un attimo ritrovarsi dalla vetta della montagna al campo base di inizio scalata. LEGGI TUTTO

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    A te il pallone, a me gol e punti: i numeri scudetto dell'Inter di Conte

    Nerazzurri primi in classifica e miglior attacco, ma la svolta è arrivata lasciando il possesso palla all’avversario. Il tecnico detta il momento dell’aggressione e quello dell’attesa

    “Il Barcellona, lo ammetto, ha avuto il controllo del gioco. Ma la mia Inter ha avuto a sua volta il controllo del gioco senza palla, il che costituisce un merito indiscutibile”. Una delle tante provocatorie perle mediatiche di Josè Mourinho risale al 17 settembre 2009, dopo lo 0-0 al Meazza nel girone di Champions contro un Barcellona che aveva tenuto il pallone tra i piedi per il 66% del tempo. Nella semifinale di ritorno di qualche mese dopo la cifra salì all’86%. Ma tutti sanno come andò a finire quella stagione. LEGGI TUTTO