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    Bayern, Real, Juve, Napoli: Frosinone sogna con le stelline delle big

    Dietro la squadra di Di Francesco che ha iniziato benissimo in campionato c’è una strategia di mercato precisa: così il ds Angelozzi ha attinto a piene mani dalle grandi d’Europa

    “Beati i primi che dovevano essere ultimi”. Capovolgiamo la frase evangelica e adattiamola al meraviglioso avvio di campionato del neo promosso Frosinone. A luglio i bookmaker erano implacabili e prevedevano l’immediata retrocessione per via di quella campagna acquisti al risparmio e piena di giovani spesso sconosciuti. Invece i gialloblù hanno prodotto tre indizi importanti (che sanno più di una prova) con le vittorie su Atalanta e Sassuolo, includendo il sostanzioso pareggio di Udine. Così quel pomposo quinto posto condiviso con 7 punti è un aperitivo da sogno per quest’incrociatore d’assalto approntato in economia, ma con grande saggezza.  LEGGI TUTTO

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    Hernan Crespo (ri)vede Chiesa: “Sembra suo padre. Super coppia con Dusan”

    Con Enrico, l’argentino ha formato una coppia d’attacco micidiale. E ora stravede per Federico: “Sarà un punto fermo della nuova Nazionale di Spalletti”

    “I primi calci al pallone Federico li ha tirati con suo papà e con il sottoscritto sui campi di Collecchio. Avrà avuto due o tre anni. Direi che siamo stati due buoni maestri a giudicare da quant’è diventato bravo”. Chi parla è Hernan Crespo, oggi allenatore in Qatar e dal 1996 al 1999 compagno di squadra di Enrico Chiesa nel Parma, con il quale formava una formidabile coppia d’attacco. Più o meno come quella che adesso è a disposizione di Allegri: Chiesa (il figlio) e Vlahovic.  LEGGI TUTTO

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    Scamacca, c’è una lesione muscolare: niente Rakow. Rientro dopo la sosta?

    Per l’attaccante dell’Atalanta confermato l’infortunio di Firenze, sebbene meno grave di quanto si temesse 

    L’Atalanta dovrà rinunciare a Scamacca contro il Rakow.  Gli esami a cui si è sottoposto l’attaccante dopo l’infortunio rimediato nella partita persa a Firenze hanno dato esiti non troppo positivi sebbene non si tratti di un infortunio grave. Il referto parla di lesione muscolo – fasciale di primo grado del  semimembranoso della coscia sinistra. Le sue condizioni verranno valutate quotidianamente dallo staff nerazzurro ma, essendo in presenza di una lesione il giocatore, dovrebbe tornare non prima di metà ottobre, molto probabilmente dopo la sosta del campionato per la Nazionale impegnata nella qualificazione europea. Il giocatore salterà dunque il debutto stagionale in Europa League, in programma domani sera contro i polacchi del Rakow Czestochowa. LEGGI TUTTO

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    Alle origini di Provedel, l’attaccante-portiere che inseguiva Yashin

    Da bambino giocava punta, poi ha indossato i guantoni e non li ha più tolti. L’ascesa di Ivan raccontata da chi l’ha seguita da vicino

    Renzo, Claudio e Filippo non hanno chiuso occhio. A San Polo di Piave erano tutti troppo felici per riuscire a dormire. Gli sembra di star vivendo un sogno. Sebbene non facciano i portieri e non abbiano segnato un gol di testa al 95’ in Champions contro l’Atletico Madrid. Però nella storia di Ivan Provedel hanno un ruolo fondamentale. Loro c’erano quando la carriera del portiere della Lazio è cambiata per sempre. È un giorno d’estate del 2009: a Oderzo, paesino della provincia di Treviso, organizzano uno stage per giovani portieri. C’è un biondino alto, ha 15 anni e fa l’attaccante. Ha giocato con le giovanili del Pordenone, ma non ne può più di stare davanti. Vuole lasciare il calcio. La voce arriva a Renzo Zanet, storico osservatore della zona. Si siede sugli spalti dello stadio, su un foglietto scrive appunti: “Chi è quel ragazzo?”, chiede agli organizzatori. “Si chiama Ivan, è il suo secondo giorno tra i pali. Sta imparando”. Con una telecamerina riprende gli allenamenti, studia ogni movimento. “È bravo, merita una chance. Lo porto al Liapiave”. Da attaccante a portiere, nuova vita. Un’intuizione quasi visionaria. Se Ivan in area ci sa fare, il segreto sta tutto nel suo passato da punta. LEGGI TUTTO