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    Jugovic: “Rabiot poliedrico, Luis Alberto ha la giocata che svolta. Io ero un mix tra i due”

    Il doppio ex descrive i due centrocampisti, diversi, ma fondamentali per i rispettivi allenatoriMezzala di fisico, d’inserimento, di palleggio, di tecnica, di tattica… Se scriviamo Vladimir Jugovic, facciamo una rapida sintesi. Da calciatore, il serbo era semplicemente un centrocampista completo. Moderno. I tifosi di Juventus e Lazio se lo ricorderanno bene: nella seconda metà degli anni Novanta, con i bianconeri ha vinto tutto tranne l’unico trofeo alzato nell’anno a Roma, la Coppa Italia. Oggi Jugovic si divide tra l’Austria e la sua Belgrado, con un occhio sempre attento alle sue ex squadre italiane LEGGI TUTTO

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    Frattesi+Barella? Spalletti dimostra che si può. E Inzaghi è obbligato a vincere lo scudetto

    I due hanno qualità simili, ma possono giocare assieme. E l’Inter ha un gruppo che non teme confronti: ora sta all’allenatore farlo rendere al meglioEravamo abituati alle Nazionali dominate dal blocco Juve. L’espressione era diventata abituale, un luogo comune. I cicli però vanno e vengono e oggi la nuova Italia di Luciano Spalletti poggia sul blocco Inter. Martedì sera contro l’Ucraina quattro interisti sono partiti titolari – Bastoni, Dimarco, Barella e Frattesi – e un altro, Darmian, è rimasto seduto in panchina, ma Darmian è una riserva per modo di dire, ha il profilo dell’“altro titolare”. LEGGI TUTTO

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    Milan, carica Pulisic: “Io e il Diavolo, subito amore. Sogno un gol all’Inter”

    L’attaccante made in Usa: “È difficile giocare contro i nerazzurri ma noi abbiamo iniziato alla grande e daremo il meglio. A Milano una passione mai vista”Il Milan dovrebbe tagliare il prato di San Siro a quadri, quando Christian Pulisic è titolare. CP è un giocatore di scacchi di livello e The Athletic nel 2022 ha riportato un dato impressionante: 7.000 partite giocate online in un anno e mezzo. LEGGI TUTTO

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    Bonaccini: “Inzaghi e Pioli, che orgoglio per la Via Emilia”

    Il presidente della regione: “Caparbi e abituati a rimboccarsi le maniche, da giocatori e da allenatori. Le squadre di Simone non mollano mai, Stefano costruisce ambienti eccezionali. Ci conosciamo da quando allenava il Modena. Chi vince? Da juventino, un pari mi va benissimo…”

    L’anima juventina in fondo lo aiuta a evitare potenziali imbarazzi: per Stefano Bonaccini il risultato migliore del derby sarebbe ovviamente un pareggio, e questo lo mette in condizioni bipartisan ottimali nei confronti di Inzaghi e Pioli. Perché stavolta Bonaccini non parla da tifoso bianconero, ma da presidente della Regione Emilia Romagna. Ovvero da orgoglios(issim)o corregionale dei tecnici delle due milanesi. Simone di Piacenza, Stefano di Parma. La celebre Via Emilia che tanto ha dato in termini di panchine. “Le semifinali dell’ultima Champions con tre allenatori espressione del nostro territorio – Ancelotti, Pioli e Inzaghi – sono state qualcosa di incredibile e unico”. Voce e cuore di Bonaccini si gonfiano, così come quando parla di un “settembre denso di sport nella nostra regione: abbiamo appena avuto il Motomondiale a Misano, ora è il momento della Coppa Davis a Bologna, poi sarà la volta dell’Ironman a Cervia e del Nove Colli di ciclismo che parte da Cesenatico. Tutto messo insieme significa centinaia di migliaia di presenze per motivi sportivi che saranno anche un bel contributo all’emergenza post alluvione dal punto di vista dell’indotto”.  LEGGI TUTTO