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    Roma, niente Nottingham per Ibañez. L’agente: “Non ci sono offerte, solo chiacchiere”

    Lodovico Spinosi, uno degli agenti che curano gli interessi del giocatore: “Ho sentito delle voci di un interesse, ma non è seguito alcun atto concreto al momento”

    Nessuna squadra alla finestra per Roger Ibañez, che tra l’altro non sembra avere alcuna urgenza di lasciare la Roma. Nonostante nella serata di ieri si fosse diffusa la notizia di un forte interesse del Nottingham Forest per il difensore giallorosso (con una fantomatica offerta da 25 milioni di euro), attualmente sulla scrivania di Tiago Pinto non sono pervenute offerte da parte di club italiani o stranieri. La notizia arriva direttamente da Lodovico Spinosi, uno degli agenti che curano gli interessi del giocatore in Italia: “Sono solo chiacchiere – spiega a Tag24 – non c’è stata alcuna offerta al calciatore da parte del club inglese. Ho sentito delle voci di un interesse, ma non è seguito alcun atto concreto al momento”. Il procuratore spiega come, se dipendesse dal centrale difensivo, l’ultima delle intenzioni sarebbe quella di lasciare la Capitale: “Lui è innamorato della città e della tifoseria, quindi vuole continuare a giocare con la maglia giallorossa. È totalmente concentrato negli allenamenti e nel dare il massimo per la squadra”.

    necessità—  Nonostante la voglia di Ibañez di rimanere a Trigoria e continuare la sua avventura romana sotto la guida di José Mourinho – il tecnico lo considera uno dei suoi fedelissimi – Spinosi lascia aperto uno spiraglio ad un’eventuale cessione: “Naturalmente qualora arrivasse un’offerta alla società la ascolteremmo“. Nonostante la Roma non abbia la necessità di cedere un elemento della rosa dello Special One, sacrificando un giocatore della prima squadra Tiago Pinto avrebbe finalmente la possibilità di accelerare per l’acquisto del centravanti – Marcos Leonardo tornerebbero in pole position – che Il tecnico giallorosso invoca da settimane. E in questo senso il maggior indiziato rimane Ibañez. Al momento però, nessuno sembra essere disposto a pagare i circa 30 milioni fissati dalla Roma come prezzo per privarsi di uno dei suoi centrali. Alla fine del mercato manca meno di un mese: se entro settembre dovesse palesarsi un club disposto a mettere sul piatto i soldi richiesti dal club dei Friedkin, a quel punto il destino di Ibañez potrebbe improvvisamente cambiare. LEGGI TUTTO

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    L’Atalanta piomba su Scamacca, offerta sopra ai 30 milioni: Inter sorpassata

    La Dea ha raggiunto la quota chiesta dal West Ham, concedendo anche una percentuale sulla futura rivendita: ampio divario con la proposta dei milanesi che non parteciperanno ad aste

    L’attacco dell’Inter sembra stregato, l’ultimo ricordo positivo è la firma di Marcus Thuram in sede. Dopo di lui, soltanto molte amarezze. Prima l’improvviso dietrofront di Romelu Lukaku, poi le difficoltà a individuare un profilo che fosse raggiungibile e adatto alla mancanza di un centravanti per Simone Inzaghi e, ora, l’imbottigliamento sulla strada per il prescelto Gianluca Scamacca. Sembrava l’obiettivo più concreto, adesso invece c’è un’Atalanta di troppo in corsa per l’azzurro. Anzi, la Dea è proprio in vantaggio

    Il sorpasso—  Non si parla di speculazioni, bensì di concrete offerte sul tavolo del West Ham United. L’ultima proposta dell’Inter per l’ex Sassuolo è stata di 24 milioni di euro più 4 di bonus per riportare in Italia Scamacca: una cifra ritenuta comunque non sufficiente dai londinesi, che però adesso hanno dalla loro parte l’offerta dell’Atalanta. I bergamaschi, forti della maxi-cessione di Rasmus Hojlund al Manchester United, hanno sventolato davanti agli inglesi ben 30 milioni più una percentuale sulla futura rivendita. Ovviamente il calciatore preferirebbe l’Inter e quindi la Champions League, ma il divario tra i due club nerazzurri è consistente e il margine di forzature – attualmente – è limitato. Anche perché l’Atalanta avrebbe anche pronto un ingaggio di tutto rispetto per lo stesso Scamacca: l’Inter, in ogni caso, non parteciperà a sanguinose aste. LEGGI TUTTO

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    Napoli, squadra che vince non si cambia: pro e contro di una scelta

    I campioni d’Italia hanno rivoluzionato (tanto) la struttura dirigenziale, toccando pochissimo la squadra. A riprova del fatto che qualche volta i modi di dire abusati nel mondo del calcio hanno una loro profonda efficacia

    Si fa un grande ricorso, anche nel mondo del calcio, a frasi fatte e slogan. Io mi impegno e sarà il campo a decidere. In questo ritiro abbiamo lavorato tantissimo. Per arrivare sin qui abbiamo fatto tanti sacrifici. Con questo allenatore (sempre quello attuale… ndr) ci capiamo a meraviglia, è un grande maestro. La miglior difesa è l’attacco. Per finire con il classico “squadra che vince non si cambia”. Già, squadra che vince non si cambia. Esattamente quello che sta succedendo al Napoli. Perché – e questo è veramente strano, curioso e inusuale – la grande rivoluzione c’è stata fuori dal campo. Se n’è andato lo stratega di un meritatissimo scudetto, Luciano Spalletti. E ha salutato anche l’architetto, quello che ha contribuito con le sue intuizioni a piazzare i colpi più interessanti: Giuntoli. Insomma, due grandi novità, alla guida dello staff tecnico e nella piramide della direzione sportiva. Roba, per dirla alla Spalletti, che forse non si era mai vista. Perché dopo un grande trionfo è forte, quasi sempre, la voglia di proseguire il lavoro. Ma se il Napoli ha cambiato faccia in maniera radicale nei suoi “dirigenti”, altrettanto non si può dire della squadra. LEGGI TUTTO

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    Hjulmand, il vichingo che ha stregato Lecce (e sa cucinare le orecchiette)

    Il Milan pensa soprattutto al capitano giallorosso nel caso dovesse rimediare alla partenza di Krunic. Scovato da Corvino, il danese è sbocciato in Salento e costa sui 20 milioni. E la concorrenza è agguerrita…

    L’interesse per lui passa anche dalle parole di Pantaleo Corvino, l’uomo capace di scovarlo nella Bassa Austria per regalarlo al grande calcio. “Hjulmand? Tra le mie scoperte è secondo solo a Vlahovic”. Il d.s. del Lecce lo ha ribadito in più occasioni. Oggi il centrocampista danese ha addosso gli occhi di diversi club in Europa e in fila c’è anche il Milan, che valuta la sua candidatura alla luce dell’assalto del Fenerbahçe a Rade Krunic. LEGGI TUTTO

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    Szczesny: “Vlahovic al top fa la differenza. E io resto qui”

    Il portiere della Juve: “Finché a Torino mi vogliono non mi muovo. E mi sa che mi vogliono… Weah? Sfreccia”

    dalla nostra inviata a Orlando Fabiana Della Valle
    4 agosto – MILANO

    Wojciech Szczesny stringe il suo trofeo tra le mani: no, non è il premio di Mvp, che è andato a McKennie, ma un sacchetto bianco con dentro la maglia di Vinicius Jr. “È per mio figlio – racconta – sennò non mi fa rientrare a casa. Ora sì che è la serata perfetta”.  LEGGI TUTTO