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    Italiano, Dionisi, Motta e Sousa: quattro allenatori da salto in alto

    Dopo l’ottima stagione scorsa c’è un poker di tecnici che punta ad essere ancora protagonista in A

    Una promozione in Serie A con lo Spezia. Una salvezza con lo stesso club. Poi il trasferimento a Firenze, una qualificazione europea conquistata al primo anno e due finali (Coppa Italia e Conference), seppure perse, al secondo. A Vincenzo Italiano, ormai, manca solo un trofeo, ma nemmeno servirebbe per l’abilitazione al ruolo di “tecnico da grande squadra”. Il Napoli aveva già pensato a lui, poi ha fatto altre scelte e la Fiorentina non aveva comunque nessuna voglia di lasciar andare un allenatore così bravo. Questa stagione servirà a Italiano per dimostrare di poter organizzare una fase difensiva convincente, al di là delle qualità individuali e dalle capacità di lettura delle situazioni da parte dei giocatori. Perché, per quanto a Italiano piacciano la difesa alta e la pressione estrema, ci rifiutiamo di pensare che non abbia ripetuto mille volte ai suoi giocatori che a palla scoperta si scappa velocemente indietro. Il gol del West Ham al 90’ della finale di Conference è una lezione che i difensori di Italiano non dimenticheranno mai, ma anche l’amichevole recente con la Stella Rossa (e i 5 gol presi in 27 minuti) ha dimostrato che là dietro bisogna fare molta più attenzione. Italiano, da giocatore, era un regista che si ispirava ad Albertini e a Pirlo: gli piaceva lanciare ma anche legare il gioco. La sua scommessa stagionale si chiama Arthur: se riuscirà a riportare il brasiliano su alti livelli avrà fatto un’impresa e un regalo alla squadra, perché la palla sicuramente scivolerebbe meglio. Ma anche in questo caso bisognerà trovare gli equilibri giusti visto che Amrabat copriva un’ampia fetta di campo in fase difensiva. Italiano cercherà anche di tirare fuori il meglio da Parisi, che arriva da Empoli con grandi ambizioni.  LEGGI TUTTO

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    Monza: pareggio contro l’Everton, 2-2 al Goodison Park

    La squadra di Palladino segna due gol a Liverpool con Maric e Mota Carvalho: il gioco dei biancorossi promette bene

    Il Monza in amichevole strappa un buon pareggio al Goodison Park di Liverpool contro l’Everton: finisce 2-2, in gol per i lombardi Maric e Mota Carvalho. Reti inviolate nel primo tempo, con un Monza che tiene il pallino del gioco: bene la fase di possesso e quella difensiva, davvero poco viene concesso all’avversario.

    il monza in gol—  Nella ripresa biancorossi avanti al 7′, con Maric che devia una punizione di Colpani, ma al 25′ arriva il pari degli inglesi con Di Gregorio che non può nulla su Dobbin che mette in rete. Il match sembra essere nelle mani dei padroni di casa che trovano anche il gol del sorpasso con Maupay al 31′. Due minuti più tardi, però, ecco il pari del Monza di Raffaele Palladino: punizione laterale battuta da Machin, Mota Carvalho ruba il tempo e va a segno con un gran gol di testa. Buone indicazioni per il tecnico in vista del prossimo campionato di Serie A. LEGGI TUTTO

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    Inter-Psg, le pagelle dell’amichevole: Frattesi titolare vero (7,5). Barella si innervosisce, 5,5

    Due assist al bacio in meno di un tempo per l’ex Sassuolo, già in forma smagliante. Il suo compagno di reparto e di Nazionale fatica invece contro il centrocampo del Paris Saint-Germain

    Dal nostro inviato Davide Stoppini
    1 agosto

    – Tokyo (Giappone)

    L’Inter si prende uno scalpo di primissimo livello e sorprende il Paris Saint-Germain nell’ultimo quarto d’ora di partita. La chiave della vittoria di Tokyo, però, sono le carte giocate da Simone Inzaghi nel secondo tempo tra cui figurano sia i marcatori che l’assistman Davide Frattesi. LEGGI TUTTO

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    Con o senza capitalizzazione, come cambia il mercato Juve

    L’ipotesi di versare 80 milioni nelle casse bianconere – la cifra corrispondente agli introiti Champions negati dalla penalizzazione – restituirebbe competitività al club, e non solleverebbe la struttura societaria dal dovere di effettuare una serie di operazioni in uscita

    La linea sottile tra il dover cedere e il poter valutare la possibilità di cedere, in questo momento storico della Juventus, divide scenari ampiamente lontani tra loro. A indicare la direzione sarà la proprietà, che in queste settimane sta valutando con attenzione la situazione e i possibili interventi da apportare alla struttura per riportarla a un buon livello di competitività. Il punto di non ritorno al passato riguarda la volontà di alleggerire i costi cedendo quei calciatori che non rientrano nei piani futuri, o perché hanno un ingaggio esagerato per quello che possono garantire al nuovo progetto o perché difficilmente si sposano per caratteristiche alla squadra che sta nascendo con una visione pluriennale. Per tutto il resto si valuta l’opportunità per il club, tralasciando i personalismi.  LEGGI TUTTO