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    Ibra c’è, e ora anche il ruolo giusto: ecco la mossa che può sbloccare il ritorno di Zlatan

    Il numero uno di RedBird sta per tornare in Italia ed è attesa un’accelerata sul rientro di Zlatan nell’organigramma del club: ecco la posizione allo studio per il totem svedese

    Non è obbligatorio incontrarsi di persona in hotel per portare avanti un dialogo, però sicuramente guardarsi negli occhi aiuta. Zlatan Ibrahimovic e Gerry Cardinale l’hanno già fatto un mese e mezzo fa e a breve – brevissimo – potrebbero replicare. L’occasione è offerta dall’annunciata presenza del numero uno di RedBird a Milano per la partita contro il Psg. Una serata di gala, il suo Diavolo in vetrina europea e alla ricerca di una vittoria per restare vivo nel gruppo F, certamente, ma anche una permanenza milanese lungo la quale riempire l’agenda di cose rossonere. Ibra, assieme allo stadio a San Donato, è uno di quei punti sottolineati con l’evidenziatore. LEGGI TUTTO

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    Koop contro Calha, Arthur sfida Loca: le sfide tra cervelli da cui passa lo scudetto

    In Atalanta-Inter si affrontano le mediane più in forma. In Fiorentina-Juve l’orgoglio del brasiliano contro la sua ex squadra

    S ono la punta del compasso, attorno a loro girano e disegnano calcio le rispettive squadre: Teun Koopmeiners, Hakan Calhanoglu, Arthur Melo, Manuel Locatelli. Il prossimo weekend di campionato li riunirà, come a un convegno di cervelloni. Incroceranno idee e linee di gioco, per smentire la legge di gravità e tenere Atalanta, Inter, Fiorentina e Juve il più in alto possibile. LEGGI TUTTO

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    Allenamenti, consigli a Garcia e film: cosa fa ogni giorno De Laurentiis a Castelvolturno

    Il presidente da un mese si è praticamente “trasferito” nel centro della squadra: arriva presto, lavora nel suo ufficio, fa il punto con l’allenatore…

    Un’opera che racconti le sue giornate, un’idea che ha già fatto propria restituendola alle piattaforme di distribuzione delle serie tv, proiettando sullo schermo la quotidianità romanzata di Carlo Verdone. Stavolta il titolo sarebbe diverso, ma presto fatto. “Vita da Aurelio”, che racconterebbe le frenetiche giornate del presidente azzurro a Castel Volturno, dove da quasi un mese ha trasferito momentaneamente tutti gli affari della Filmauro per essere accanto alla squadra. Da via Ventiquattro Maggio a Roma, al Litorale Domizio: un trasloco necessario, ma non per instaurare un clima di terrore, sia chiaro.  LEGGI TUTTO

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    Feltri gioca Atalanta-Inter: “Gasp duro come me. Ma Lautaro ha i ritmi di Wagner”

    Il giornalista, bergamasco a Milano da 50 anni, e il suo “derby” personale: “Loro favoriti per lo scudetto, ma la Dea non teme nessuno. Scamacca? Da noi sta benissimo”

    Bergamasco adottato da Milano, Vittorio Feltri si appresta a vivere Atalanta-Inter con la curiosità di chi sa che l’avversario è più forte ma che la Dea di Gasperini ha la faccia tosta per mettere in difficoltà chiunque.  LEGGI TUTTO

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    Toro, Zapata lotta, corre, cresce: adesso punta il Sassuolo

    TORINO – Duvan Zapata c’è e sta bene. Nella serata di Coppa Italia contro il Frosinone, il colombiano era uno degli uomini più attesi in casa Torino. Era stato costretto a saltare la partita contro l’Inter per un fastidio muscolare, per lo stesso motivo aveva cominciato dalla panchina anche la gara di Lecce e, quando nel secondo tempo era poi entrato in campo, si era visto che non era al meglio della forma. Ha lasciato un’impressione completamente diversa ieri sera, soprattutto dal punto di vista fisico: ha retto anche il confronto con un difensore tosto come Okoli (tra l’altro suo compagno di squadra ai tempi dell’Atalanta): ha lottato, tenuto palla, fatto salire la squadra. Ma la dimostrazione del fatto che la sua condizione sia tornata su buoni livelli la si è avuta soprattutto vedendolo rientrare nella propria metà campo, anche nel corso del secondo tempo quando la fatica ha iniziato a farsi sentire maggiormente: ha aiutato la squadra in fase difensiva quando il Frosinone attaccava e ha anche recuperato alcuni palloni al limite dell’area facendo poi ripartire l’azione del Torino.

    Il gol sarebbe stato la classica la ciliegina sulla torta, un premio meritato per la prestazione fornita. Non si può dire che Zapata non ci abbia provato: è stato il primo a scaldare i guantoni di Cerofolini nel primo tempo con un colpo di testa che il portiere ha però inchiodato al terreno, ci ha poi provato in rovesciata ma senza riuscire a colpire nel migliore dei modi il pallone che è terminato sul fondo. Quella contro la Roma resta dunque, per il momento, l’unica sua marcatura in maglia granata, quaranta giorni fa. Di occasioni per rimpinguare il proprio bottino ne avrà ancora molte perché per Juric è uno dei pochi titolatissimi di questa squadra, uno di quei giocatori a cui non rinunciare mai a meno che non si sia obbligati da forze maggiori (come accaduto proprio contro l’Inter). LEGGI TUTTO

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    In Torino-Frosinone Fourneau sbaglia due volte: rigore non dato e gol (con fallo) concesso

    Il direttore di gara commette due errori, complice il Var Abbattista: sono entrambi da 4

    Due gravi errori che decidono la partita macchiano la prova di Fourneau. Nell’azione del gol del vantaggio del Frosinone segnato al 5’ da Ibrahimovic, c’è un tocco di mano punibile di Mazzitelli che indirizza il pallone verso Ibrahimovic. Ma soprattutto, l’intervento del centrocampista del Frosinone su Gineitis, che lo aveva anticipato di testa, appare chiaramente falloso. Il Var Abbattista controlla, ma decide di non intervenire. 

    il rigore—  Nel primo supplementare, Monterisi tocca in area Seck, che prima resta in piedi e poi finisce a terra su un contatto con Okoli. Fourneau punisce correttamente il primo contatto e assegna il rigore al Toro, ma è richiamato da Abbattista e dopo review torna sui suoi passi: decisione incomprensibile perché il contatto era da penalty.

    il giudizio—  Due errori gravi e pesanti all’interno di una prestazione piena di incertezze e di valutazioni per nulla condivisibili. Voto: 4. Da condividere con il Var Abbattista che sbaglia sia a non intervenire sul gol del vantaggio del Frosinone, sia a richiamare l’arbitro alla review sul rigore prima concesso e poi negato al Torino. Rocca (assistente) e Garzelli (assistente): 4.  LEGGI TUTTO

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    C’è da superare il momento no: Calabria porta tutto il Milan a cena insieme

    I rossoneri in un ristorante nella zona della movida cittadina, a due giorni dalla sfida contro l’Udinese

    Tutti insieme, a due giorni esatti dalla partita con l’Udinese. Il Milan in questi minuti è in un ristorante milanese a cenare: allenatore, staff, squadra, in una delle classiche zone della movida milanese. La cena, organizzata dal capitano Davide Calabria con mister Pioli, è ovviamente significativa in un momento non semplice, in cui le critiche dei tifosi salgono di intensità, soprattutto nei confronti dell’allenatore. Messaggio chiarissimo: non saranno due sconfitte e un pareggio in tre partite chiave a turbare l’armonia. Il Milan sarà in campo a San Siro sabato sera contro l’Udinese, poi ospiterà il Psg nella partita chiave del gruppo di Champions: con due punti nelle prime tre gare, non c’è spazio per altri errori. Prima della pausa, poi, andrà a Lecce, trasferta non semplice. L’Inter è a tre punti, non lontana. 

    come nel pre-scudetto—  I precedenti ovviamente non mancano, al Milan e in altre squadre. Uno però è forse più significativo degli altri. A dicembre 2021, Pioli portò la squadra e i dirigenti a cena per festeggiare il rinnovo del contratto. Un piccolo pezzo dello spirito da scudetto si formò quella sera. Famosi anche i pranzi a Milanello, tipico rituale estivo: una grigliata collettiva, un po’ festa di mezza estate, un po’ team building, diventata una tradizione. Anche così si costruiscono le squadre vincenti. LEGGI TUTTO