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    Zappacosta: “L’Europa è come tornare a casa. Gasp via? Macché, era il primo a spingere”

    L’esterno che ha sposato la Dea per la seconda volta e domani si sposa: “Bergamo mi ha riaccolto, adesso è davvero nel mio cuore”

    d opo aver sposato Bergamo per la seconda volta, due estati fa, Bergamo diventerà la città dove Davide Zappacosta vivrà da sposato. E domani il suo matrimonio con Camilla Morelli potrebbe essere una sorta di preraduno dell’Atalanta, otto giorni prima di quello ufficiale dell’11. “Doveva essere ai primi di giugno, ma non ci siamo stati dentro con i tempi. Ora ci sono le vacanze e la cerimonia sarà a Sora: un po’ scomodo, ma qualche compagno dovrebbe esserci”.  LEGGI TUTTO

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    Giuntoli, e poi? Juve, come cambia la squadra dirigenziale

    L’arrivo del nuovo uomo mercato cambia l’organizzazione bianconera: i ruoli di Manna, Cherubini e…

    L’arrivo di Cristiano Giuntoli alla Juventus apre una nuova era del club. L’ex dirigente del napoli andrà a capo dell’area sportiva bianconera, con una visione quasi esclusiva – almeno nel primo periodo – sulla prima squadra. Il suo ingresso in società sarà graduale e andrà avanti per priorità: il primo nodo da sciogliere per il neo direttore sarà riportare la Signora a una dimensione vincente. Ovviamente per opera dell’allenatore che dovrà supportare e della squadra che – conti alla mano – dovrà mettere nelle condizioni di essere competitiva nonostante un ridimensionamento dei costi. LEGGI TUTTO

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    D’Amico, talento espresso solo in minima parte. Era il ragazzino della Lazio ’74

    Per il campione scomparso il calcio e la vita andavano presi con leggerezza e divertimento. Amatissimo dai tifosi, è il giocatore forse più sottovalutato del calcio italiano

    Vincenzo D’amico, 68 anni, bandiera della Lazio – con cui ha vinto lo scudetto nel ’74 – è scomparso ieri a Roma. Gran parte della sua carriera è stata con la maglia biancoceleste, con ben 336 presenze e 49 gol. Ma ha giocato anche nel Torino, che aveva puntato forte sul suo talento. All’inizio di maggio aveva annunciato su Facebook di avere un tumore. “Mi dicono che i malati oncologici tirano fuori forze inaspettate. Io ci sto provando”.  LEGGI TUTTO

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    Da Re Cecconi a D’Amico, Lazio campione e maledetta

    Tra i biancocelesti che conquistarono lo storico scudetto del 1974 sono tanti quelli scomparsi troppo presto: è la più straziante Spoon River del calcio italiano

    Di maledetto c’è solo il destino. Quella Lazio, quella squadra. Una formazione-calvario, da recitare sottovoce, con il groppo in gola, l’anima rigata e le lacrime a invadere gli occhi. Dormono sulla collina, dormono in tanti, troppi, tutti strappati con violenza dall’album dei ricordi, figurine scollate dalla vita, fiori recisi in un campo seminato a dolore. Quella Lazio, la più straziante Spoon River del calcio italiano. LEGGI TUTTO

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    Capitano coraggioso dalla tecnica sopraffina: la carriera di D’Amico

    Vincenzo D’Amico è scomparso a 68 anni. All’inizio di maggio aveva annunciato su Facebook di avere un tumore. Campione d’Italia nel 1974 con la grande Lazio di Maestrelli e Chinaglia, D’Amico è stato una bandiera biancoceleste per sedici anni (dal 1971 al 1986 con solo una breve parentesi nel Torino) con ben 336 presenze e 49 gol: ripercorriamo la sua carriera LEGGI TUTTO

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    Samaden: “Dal provino a Cassano al sogno Donnarumma, vi racconto la mia Inter”

    L’ex responsabile del settore giovanile passa all’Atalanta dopo tre decenni ai nerazzurri cominciati come allenatore degli Esordienti: “Qui i ragazzi possono crescere serenamente, è il segreto per vincere. E quei cross di Dimarco…”

    Ieri sera ha fatto come sempre: è rimasto a lavorare nel suo ufficio al Centro Giacinto Facchetti fino alle 18, poi è uscito chiudendo la porta. Per l’ultima volta perché, dopo 33 anni trascorsi tra panchina (16) e ruoli dirigenziali (17), Roberto Samaden ha lasciato l’Inter. In nerazzurro ha vinto 17 scudetti e giocato 24 finali, ha scoperto e/o fatto crescere nel vivaio talenti come Federico Dimarco, Federico Bonazzoli, Cristiano Biraghi, Nicolò Zaniolo, Andrea Pinamonti, Davide Faraoni, Cesare Casadei, Alfred Duncan, Daniel Bessa, Marco Benassi, Wilfried Gnonto, Giovanni Fabbian e Michele Di Gregorio oltre ai fratelli Esposito e ai fratelli Carboni. LEGGI TUTTO

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    Scalpita l’esercito dei prestiti: da oggi l’Inter ha 26 giocatori in più

    Il 1° luglio è il giorno in cui rientrano ufficialmente alla base tutti i calciatori che anno trascorso la stagione altrove a titolo temporaneo: quasi nessuno resterà nerazzurro nella prossima stagione e altri sono già stati ceduti

    Presi tutti insieme sarebbero troppi per formare una sola rosa, figuriamoci a completamento di quella che già è a disposizione di Simone Inzaghi. Oggi è il 1° luglio e rientra ufficialmente alla base tutta la trentina di calciatori che l’Inter ha mandato in prestito nella scorsa stagione. Alcuni di loro sono già partiti a titolo definitivo senza passare dal via, ma i 28 restanti sono ancora troppi e molti di loro saranno ceduti anche in virtù delle sempre più stringenti limitazioni sui prestiti. LEGGI TUTTO