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    Le piccole cose che hanno riavvicinato Di Maria alla Juventus

    Prima del Mondiale sembrava un separato in casa. Oggi è un uomo chiave in campo e in spogliatoio oltre che un punto di riferimento per i giovani. E il futuro per lui è sempre più bianconeroL’ultimo tassello sono state le dichiarazioni con cui Di Maria ha detto che non sta pensando di ritirarsi dalla nazionale perché vuole vincere anche la Coppa America 2024. Allungare la propria carriera con l’albiceleste, invece di lasciare dopo il Mondiale vinto, significa tenere elevato il livello di competitività per arrivare pronto a quell’appuntamento, allo stesso modo in cui aveva scelto la Juventus per prepararsi per il Qatar. Un cambio di scenario che ha aperto una strada – quella di restare in bianconero – che prima non esisteva perché i programmi erano diversi: tornare l’estate prossima al Rosario Central per il canto del cigno prima di appendere le scarpe al chiodo. E invece… LEGGI TUTTO

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    I numeri di Kvara e Leao possono incantarci come Sinner e Alcaraz

    I tre set tra Napoli e Milan ce li auguriamo pieni di meraviglie tecniche come quelli giocati a Miami Bellezza, sofferenza, emozioni, orgoglio: Sinner-Alcaraz, immersa nella notte italiana, ha restituito brividi da Italia-Germania 4-3. Che meraviglia di partita… Carlos inesorabile come Gerd Muller sui punti più importanti; Jannik tuonava come Giggirriva e Bonimba; lo spagnolo a un certo punto ha cominciato a trascinarsi nel dolore, come Beckenbauer col braccio al collo; lucido l’azzurro, abatino in crescita, a chiudere in gloria come Rivera con l’epico piattone. LEGGI TUTTO

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    Berlusconi: “Io, il Milan e il rimpianto Maradona”

    L’ex presidente rossonero, oggi al Monza, racconta: “Parlai con Diego ma non potevo portarlo a Milano, sarebbe stato come prendere il cuore di una città. Kvara più completo, ma Leao ha lo stile dei grandi”Eleonora Berlusconi, il primo maggio 1988, volò nell’aria di St. Moritz. Il Milan quel pomeriggio si giocava lo scudetto ma papà Silvio decise di non andare a Napoli: troppa tensione. Alla vigilia volò a Milanello e parlò a lungo con i giocatori, uno alla volta, come in un confessionale. Poi raccomandò a tutti: “Ragazzi, concentrazione…”. Il giorno della partita si rifugiò con la famiglia sulle montagne svizzere e il Milan rischiò la doppia beffa. Lo staff del Jolly, albergo napoletano in cui Sacchi aveva portato la squadra a dormire, corse a sbloccare un ascensore per liberare Van Basten, rimasto clamorosamente intrappolato. Berlusconi invece dovette convincere la tv svizzera a spostare il segnale, per permettere a lui e ai milanisti oltre confine di vedere la partita. Qualche ora dopo, grande festa per tutti: Van Basten giocò un tempo e segnò, mentre Berlusconi al fischio finale esultò con la figlia, lanciata in aria e ripresa nel gesto classico di tanti papà. LEGGI TUTTO

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    Placido, il sogno della A e l'operazione al cuore. “Ora combatto il cambiamento climatico”

    Genovese classe 1995, è stato per 10 anni nel vivaio della Samp, si è allenato con Cassano e ha avuto come tecnico Mihajlovic. Ha lasciato il calcio per “avere un impatto con quello che facevo”. Il suo nuovo idolo? Greta Thunberg Dagli allenamenti con Antonio Cassano nella Sampdoria alle convocazioni nell’Under 17 e nell’Under 19 con Lorenzo Pellegrini, Calabria, Cristante e Petagna. Dall’operazione al cuore alla creazione di un’app (DoItGreen) per combattere il cambiamento climatico. Adesso Mattia Placido, 28 anni il prossimo 5 aprile, non rincorre più un pallone, ma lavora per tutelare l’ambiente. LEGGI TUTTO