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    Il derby di domani: i ragazzi di Milan e Inter si raccontano tra sogni, speranze e passioni

    Siamo stati nei vivai dei due club insieme ai giovani che immaginano di giocare un domani la sfida dei grandi. Calciatori di 14-15 anni a metà tra ideali e un sano realismo: “Qui sto realizzando un sogno non solo mio, ma pure di mio padre” In anteprima esclusiva, il centrocampo dell’Inter domani sera nel derby: da destra a sinistra, schierati a rombo, Barella-Brozovic-Calhanoglu-Virtuani. Come dite? Brozo è infortunato e non recupera? Giusto, avete ragione. Ma il resto vi torna? No? Avete ragione due volte. Però, se è vero che i sogni son desideri, provate a pensare quanto più vividi e credibili siano a 15 anni, l’età in cui tutto ti sembra possibile e senti di avere il mondo nelle mani. LEGGI TUTTO

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    Freddo, polemiche e il Kaiser Trerè: come andò il primo derby di Milano

    In via Bronzetti di fronte a pochi spettatori vinse il Milan per 3-2. E l’Inter fece ricorso…Domenica 10 gennaio 1909 il Corriere della Sera titola su tutta la prima pagina: “I soccorsi del Paese dopo la catastrofe”. L’Italia del Sud è in ginocchio. Un terremoto di inaudita potenza, la mattina del 28 dicembre, ha devastato le città di Messina e Reggio Calabria. Oltre settantamila morti. Si cerca con la forza della disperazione di trovare ancora qualche sopravvissuto, mentre in tutta la nazione si raccolgono sottoscrizioni e donazioni. Il Corriere, in pochi giorni, mette assieme più di un milione e trecento mila lire da donare alle popolazioni colpite dalla tragedia. Il governo presieduto da Giovanni Giolitti mette in campo misure straordinarie per fronteggiare l’emergenza e ottiene una larga fiducia: solo cinque voti contrari in Parlamento. L’Italia, che si è sempre distinta per essere un Paese fragile e disunito, dimostra una notevole forza di reazione. È in questo clima, tutt’altro che idilliaco, che a Milano si disputa il primo derby di campionato tra Milan e Internazionale, LEGGI TUTTO

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    Nel mondo di Soulé: perché la Juve se lo tiene stretto

    Aveva tante richieste di prestito ma Allegri non ha voluto sentire ragioni: resta coi grandi. Com’è cresciuto e quali prospettive può avere il talento argentinoSembra un tempo lontanissimo, quello in cui Matias Soulé ha preferito la Juve al Barcellona e a qualche altro club europeo che si era fatto insistente sulle sue tracce; ma sono passati solo tre anni. Gli sono bastati per mettere piede in quattro categorie diverse con la maglia bianconera – dall’Under 17 alla Primavera, fino alla prima squadra dopo il passaggio in Under 23 (ora Next Gen) – e soprattutto per convincere tutti a dargli fiducia. LEGGI TUTTO

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    Osimhen, Lookman e i loro fratelli: la Nigeria è la nuova terra dei bomber

    Il napoletano e l’atalantino comandano la classifica cannonieri della Serie A, ma anche nel resto d’Europa gli attaccanti nigeriani stanno lasciando il segno Si scrive Nigeria, si legge terra di bomber. I calciatori della nazionale sono chiamati Super Aquile. Ed è un soprannome azzeccato visto che a suon di gol si stanno costruendo una fama da rapaci dell’area di rigore. Le classifiche marcatori di mezza Europa sono dominate da attaccanti nigeriani. LEGGI TUTTO

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    Bei voti e grandi gol, alle origini di Lookman: “Dal parco all'Atalanta”

    Sergej Baltacha ha allenato il nigeriano nelle giovanili del Charlton: “Genietto a scuola e talento puro. E in Italia giocò un torneo da fenomeno…” Una volta il pullman del Charlton passò davanti a un parco, e giù a piangere: “Vedete? Lì ho iniziato a giocare”. A 15 anni Ademola Lookman si divertiva a dribblare i coetanei in un parchetto fuori Londra, tra Peckham e Camberwell, zona Est. Un quartiere dove chi va bene a scuola viene visto come un alieno, mentre chi ha talento per il calcio sgomita per raggiungere l’El Dorado. Il giovane Lookman aveva più qualità, collezionava bei voti e segnava a raffica nel Waterloo, squadretta vicino casa. Oggi è la stella di una Dea ambiziosa. LEGGI TUTTO

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    Flaminio, aria di rottura definitiva. Ora che succede?

    Dopo il no di Lotito e la risposta dell’assessore allo sport grandi dubbi sul futuro del “grande malato” dell’impiantistica sportiva romana L’ipotesi Lazio per la rigenerazione e la gestione dello stadio Flaminio sembra essere finita su un binario morto. Almeno a giudicare dallo scambio di battute a poche ore di distanza fra il presidente biancoceleste Claudio Lotito e l’assessore a Sport, Turismo, Moda e Grandi Eventi di Roma Capitale, Alessandro Onorato. Ieri, ai microfoni di Radio Sei, il primo aveva detto chiaro e tondo che alle dimensioni e nello stato attuale, il Flaminio è una possibilità impraticabile per il trasloco della Lazio dall’Olimpico. LEGGI TUTTO

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    Il derby social è del Milan, ma senza re Ibra il più seguito è un interista

    I social come immagine della realtà. Gli account Instagram di Inter e Milan ne sono la prova più lampante. Da una parte decisamente più serenità: il sorriso di Darmian per il rinnovo del contratto, la linguaccia di Lautaro in allenamento, Lukaku che ringrazia il pubblico. Tanti post dopo le vittorie, a cavalcare l’onda e appagare la fame dei tifosi. Poche pubblicazioni e un po’ di mestizia, invece, nell’account rossonero: nelle ore immediatamente dopo il ko con il Sassuolo, solamente Calabria e gli altri milanisti quasi prostrati sotto la Sud. Prima, la testa bassa di Theo dopo il derby di Supercoppa e un Tonali serio post Lazio. Quale sarà l’account più voglioso di interagire con i fan dopo il match di domenica? Intanto il Milan si prende il derby di Instagram: 13 milioni di follower contro i quasi 9 dell’Inter. LEGGI TUTTO