consigliato per te

  • in

    De Laurentiis e l’Oscar di quel pallone che vorrebbe cambiare

    Tra polemiche e scontri, alla fine si sta rivelando il più solido e tenace proprietario di club Nanni Moretti ne “Il caimano” fa dire al personaggio di Silvio Orlando che “Aurelio De Laurentiis da quando ha il Napoli non pensa più al cinema”, dimenticando che il calcio è cinema naturale. De Laurentiis ci pensa, ma diversamente. Per questo lo scudetto del Napoli può essere un Oscar, anche se lui direbbe: “Preferisco la finale di Champions League”, potendo scegliere, degradando lo scudetto a David di Donatello. La sua è una intelligenza volatile, gli piace guardare le cose dall’alto spostandosi – in questi anni ha passato il tempo tra cinema e calcio e tra Napoli e Los Angeles riuscendo a non essere mai un presidente americano –; uomo di leggerezza, l’incazzatura lascia lo spazio poi all’ironia, un Tognazzi, afflitto da politeismo febbrile: si innamora di tutto anche se poi idolatra solo sé stesso e la sua famiglia; flirta col mito ma poi lo diserta. LEGGI TUTTO

  • in

    Nell'Inter del futuro c'è Firmino. Becao-Ndicka per il dopo Skriniar

    La punta brasiliana del Liverpool si può liberare a zero per l’estate. A destra occhio a Buchanan È la cara vecchia necessità che diventa virtù. L’Inter in totale regime di autofinanziamento è costretta a percorrere una strada stretta, strettissima sul mercato: deve lavorare di fantasia, trasformare la crisi in opportunità. E, più in generale, adeguarsi a questi tempi mesti che hanno reso il campionato italiano un torneo di passaggio per chi aspetta solo i prati verdi e le sterline della Premier. LEGGI TUTTO

  • in

    Si sposa, poi vede Immobile: “Tieni la fede, io amo solo Ciro”

    Vi autorizzo al trattamento dei miei dati per ricevere informazioni promozionali mediante posta, telefono, posta elettronica, sms, mms e sondaggi d’opinione da parte di RCS Mediagroup S.p.a.ACCETTO NON ACCETTOVi autorizzo alla comunicazione dei miei dati personali per comunicazione e marketing mediante posta, telefono, posta elettronica, sms, mms e sondaggi d’opinione ai partner terzi.ACCETTO NON ACCETTO LEGGI TUTTO

  • in

    Povero Milan, tradito anche da Rebic e dal fantasma di Origi

    Il primo era il 12° che risolveva le partite: quest’anno ha giocato appena 678 minuti. Il secondo si è rivelato finora un investimento totalmente infruttuoso Tradito anche dai rincalzi. Da chi sta due passi dietro i titolari e poi prova a lasciare il segno. Stavolta no. Nello sprofondo rossonero di questo inizio 2023 non si salva quasi nessuno. Forse Bennacer, ma di sicuro non Rebic e Origi. Il primo, campione d’Italia e jolly da sempre, ha totalizzato 678 minuti, mentre il belga – reduce da un precampionato sfortunato e diversi infortuni – ha segnato un solo gol in 17 partite. LEGGI TUTTO

  • in

    Bomber, padrino, pentito: le tre vite di “U fagiolino”

    I gol, le donne, le macchine, la vita facile, poi un incidente e la vita cambia: le amicizie sbagliate e una carriera lampo nella malavita calabrese in Brianza. Di cui poi si pentirà: “È una droga che ti corrode dentro” Se qui ci fosse stato un lieto fine la sua foto sarebbe potuta finire nell’Album Panini, con scritto sotto: Antonino Belnome, ruolo attaccante. E invece all’inizio di questa storia la sua foto sta in uno schedario, uno di quelli in dotazione alle forze dell’ordine, con gli anelli pesanti e le buste di plastica dove dentro ci finiscono certe vite sbandate e a corredo c’è scritto: Antonino Belnome, pentito di Ndrangheta. Dentro questa storia il passato non è mai una terra straniera. LEGGI TUTTO

  • in

    Consigli per risalire: Inter, cambia testa. Milan compra bene

    Inzaghi è da classiche più che da corse a tappe. Un acquisto per Pioli porterebbe forza ed entusiasmo Al termine del campionato scorso, Milan (86) e Inter (84) contavano un vantaggio di 43 punti su Lazio (64) e Roma (63). Al termine del girone d’andata una sola lunghezza separa il Duomo dal Colosseo. Significa che in pochi mesi Pioli e Inzaghi hanno dilapidato 42 punti. Dove sono finiti? Come venirne fuori? LEGGI TUTTO

  • in

    Sarri-Mancini, dallo scontro all'alleanza. In nome dell'azzurro

    Da Lazzari a Casale, la Lazio in totale controtendenza con i dati generali sull’impiego dei nostri calciatori, è un potenziale serbatoio per la Nazionale Succede a volte che dai grandi scontri nascano invece grandi alleanze. È quello – estremizzando il concetto – che sta avvenendo tra Mancini e Sarri. Già, perché fece scalpore, nel gennaio del 2016, la lite tra i due al termine di un Napoli-Inter. Insulti pesanti, che per fortuna sono stati archiviati. Al punto che il c.t., proprio nell’intervista alla Gazzetta di poche settimane fa, ha esaltato il gioco della Lazio e il lavoro di Sarri. LEGGI TUTTO

  • in

    Cucina Blomqvist: “I pressure test? Peggio di Zamorano”

    L’ex esterno svedese ha vinto Masterchef Vip e ha un ristorante a Stoccolma: “Quelle cene con Galliani e Ancelotti mi hanno insegnato tanto. Ora lavoro al mio vino, e ancora ricordo quel matto di Roy Keane…” Il brusio in sottofondo ci fa capire dov’è. Piatti da distribuire, giro di voci, pentole e padelle che passano di mano: “Sono nel mio ristorante, ma oggi mi riposo”. Jesper Blomqvist risponde da Lidingo, vicino Stoccolma, e lo fa in un italiano perfetto. “Come dimenticare l’Italia? – racconta alla Gazzetta – Se ho aperto un locale lo devo al buon cibo di Milano e Parma”. Dopo una vita da calciatore ha abbracciato la cucina, e a metà gennaio ha vinto Masterchef Vip in Svezia: “Che ansia il pressure test, peggio di marcare Zamorano”. LEGGI TUTTO