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    Ajax, Cruijff non ti ha insegnato nulla? Lui avrebbe accettato la maglia di Kvara

    Lo sgarbo dopo la sconfitta col Napoli ferisce lo spirito del Profeta olandese molto più dei sei gol della banda SpallettiChe delusione l’Ajax… Quelle maglie del Napoli rifiutate a fine partita. Per noi che eravamo ragazzini mentre Johan Cruijff faceva la rivoluzione è stato un trauma, come vedere Babbo Natale che si scaccola davanti al camino. Ma perché restituirle, egregi Lancieri? Solo perché avrebbero ricordato una disfatta storica? Per fare un dispetto al mare azzurro di Spalletti che vi ha inondato di gol? LEGGI TUTTO

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    Zico: “L'Udinese può fare ancora meglio. Sottil bravo davvero, non è un caso”

    Lo storico ex spiega il momento magico dei friulani prima del match con l’Atalanta. “E oggi basta vincere 1-0, come avevamo fatto noi contro la Roma campione d’Italia, con un mio gol su assist di Causio”Dal Festival di Trento, dove è stato grande protagonista con Falcao, al Giappone che ormai è la sua terza patria, scoperta dopo il Brasile e l’Italia. Zico a 69 anni non smette di insegnare calcio ai ragazzi e agli allenatori. Amato ovunque, a Rio de Janeiro, Kashima e ovviamente a Udine, dove anche oggi nello stadio in cui giocò sarà esposto lo striscione “Zico club Orsaria”. LEGGI TUTTO

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    Il gol, lo “shampoo” di Pioli, la rimonta su De Ketelaere: Diaz, con la Juve una serata da 10

    Lo spagnolo ha indicato il numero sulla maglia dopo il 2-0, prendendosi un giallo che ha fatto arrabbiare il suo allenatore. Obiettivi chiari: insidiare il belga per il posto da titolare e guadagnarsi il riscatto del clubE pensare che a fine partita si è preso anche lo shampoo da Pioli: “Ma che c…o ti togli la maglia…”. È il perfezionismo tipico degli allenatori, soprattutto quando sono ancora in trance agonistica. Perché logica avrebbe voluto che Pioli sollevasse Brahim Diaz di peso – non serve uno sforzo sovrumano – e lo riempisse di complimenti invece di parole poco soavi a causa di quell’ammonizione ricevuta… per una nobile causa. D’altra parte bisogna anche mettersi nei panni dell’allenatore: Orsato aveva appena fischiato la fine di una partita attesa con ansia e tensione: doveva essere il match della riabilitazione pubblica, del ritorno alle vecchie e buone abitudini, del riaccendere quella luce rimasta completamente spenta a Londra. LEGGI TUTTO

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    Juve, manca più il gioco che i giocatori. La pazienza di Agnelli ha un limite: perché Allegri rischia

    La sconfitta con il Milan aggrava la posizione di Max: l’esonero costa, perdere la Champions di più. E la sosta mondiale è l’occasione per cambiare Allegri sa quanto è importante che i presidenti abbiano pazienza. Quattordici anni fa, alla sua prima esperienza in A, perse con il Cagliari le prime cinque partite di campionato ma ebbe la fortuna di trovare il Cellino meno iracondo di sempre: non lo licenziò (di solito lo fa per molto meno), gli dette la possibilità di lavorare, così Max ripartì conquistandosi prima il Milan, poi la Juve. Chissà cosa sarebbe stato di lui se fosse stato mandato via dalla Sardegna avendo addosso il peso di un fallimento. LEGGI TUTTO

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    Cristante: “Mou ha cambiato la Roma: lui sa come si vince. Ma per lo scudetto dico Milan”

    Il centrocampista a ruota libera sul campionato, Nazionale e non solo: “A Trigoria si respira un’aria nuova. L’azzurro? Il problema è che giocano sempre meno italiani in A” Una spruzzata sbarazzina di Bryan Ferry, leader degli storici Roxy Music, una quantità variabile di malinconia pasoliniana nello sguardo, una determinazione sportiva di chi sa che il calcio non è solo una scala di cristallo. Miscelate tutti gli aspetti secondo il mood del momento e otterrete il distillato di una bella chiacchierata con Bryan Cristante, uno dei leader della Roma, che fuori dal campo sembra cedere il passo solo alle battute della compagna Selene, puntuale nel ricordargli quanto troppo spesso sia introverso. LEGGI TUTTO