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    Non solo Kvara: ora Lobotka, Anguissa e Kim valgono già una fortuna

    Il Napoli ha vinto lo scudetto del mercato: il formidabile georgiano è stato pagato 10 milioni, i due centrocampisti ne valgono già 40, come il difensore. E Raspadori.. La notte di Amsterdam, abbagliante e di una bellezza sconvolgente, ha idealmente consegnato lo scudetto al Napoli. Non ovviamente quello da conquistare sul campo, ma quello del mercato. Comunque vada, il Napoli ha già vinto. Le indicazioni di De Laurentiis, le geniali esecuzioni di Giuntoli e soci: da Kvaratskhelia in poi, vedremo come il mercato azzurro ha già permesso di triplicare o quadruplicare il valore del cartellino. LEGGI TUTTO

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    Bernardeschi, il retroscena: per il Canada ha detto 'no' a Napoli e Atalanta

    “It’s amazing, c’mon TFC!”. Uno slogan che abbiamo imparato a conoscere da quando Federico Bernardeschi si è trasferito a Toronto. Tanti i suoi gol (otto in 12 partite), tante anche le sue esultanze a fine partita, riprese puntualmente dal club e pubblicate poi sui social, per la gioia dei tifosi canadesi e non solo. Berna si sta godendo al massimo questa esperienza, in campo e fuori: la sua è stata una scelta di vita, ha voluto staccare da un calcio che per certi versi lo aveva stancato, nonostante offerte e trattative per rimanere in Italia non mancassero: c’era il Napoli, ma ci ha provato anche l’Atalanta.LA CHIAMATA DEL GASP – La trattativa diretta con il presidente De Laurentiis era stata ammessa dallo stesso numero uno azzurro a giugno, quando il contratto di Federico con la Juventus stava scadendo ed era stato annunciato che non sarebbe arrivato un prolungamento. Parallelamente, sul suo telefono il classe ’94 aveva ricevuto però anche un’altra chiamata: quella di Gian Piero Gasperini. L’Atalanta era alla ricerca di un rinforzo sulle fasce e l’allenatore pensava proprio all’ex Fiorentina. Un interesse che ha indubbiamente fatto piacere a Bernardeschi, ma non lo ha convinto a cambiare idea sulla prossima tappa della sua vita: ad aspettarlo c’erano il Canada e Toronto, un’avventura “amazing” pronta da vivere. LEGGI TUTTO

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    Tra Mondiale e rinnovo: il futuro di Milinkovic è ancora tutto da decidere

    Ormai non ci sono dubbi e quei pochi che c’erano sono stati dissipati con l’ennesimo inizio di stagione super: Milinkovic-Savic è il miglior centrocampista della serie A. Probabilmente anche tra i primi 5 a livello europeo. Il Sergente guida la Lazio, segna con una regolarità quasi da attaccante e vuole un Mondiale da assoluto protagonista. E proprio la vetrina legata alla massima competizione iridata spaventa Lotito che ha da almeno un mese una bozza di contratto nuovo di zecca per il suo talento serbo solo da firmare. La scadenza attuale non permette al patron biancoceleste una totale tranquillità sul mercato. Ascolta “Lazio, Milinkovic tra Juve, Mondiale e rinnovo: ecco cosa sta succedendo” su Spreaker.LA JUVE MONITORA – Anima e cuore della Lazio, Milinkovic-Savic ha sempre dato il massimo e non ha mai puntato i piedi per andare via. Nonostante potesse guadagnare e vincere di più da qualche altra parte come per esempio a Parigi dove il Psg più volte è stato vicino al colpo grosso. Ora ci vuole riprovare la Juve, più a giugno che a gennaio. L’idea sarebbe quella di inserire contropartite tecniche per provare a convincere Lotito. Che però ha solo in testa il rinnovo del contratto fino al 2026. D’altronde non è facile rinunciare al migliore centrocampista del campionato. LEGGI TUTTO

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    Stankovic, quando i tarocchi gli predissero la carriera da allenatore

    Nove anni fa, appena dopo il ritiro, si fece leggere il futuro in tv. Poi sono arrivati i record sulla panchina della Stella Rossa. E ora la chiamata della Samp C’è stato un tempo in cui Melissa P. ha fatto i tarocchi a Dejan Stankovic e ne ha predetto il futuro da allenatore. Alla destra del serbo c’è Arisa vestita di bianco, Victoria Cabello fa la conduttrice e lui, spaesato ma curioso, siede di fronte alla sua maga. Il tutto va in onda su La7 un giovedì sera di nove anni fa. LEGGI TUTTO

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    Il futuro di Cristiano Ronaldo allo United? Parla Ten Hag

    MANCHESTER (Inghilterra) – Il Manchester United prova a ripartire dopo il pensante ko subito nel derby contro il City. La sfida in Europa League contro la formazione cipriota dell’Omonia Nicosia è l’occasione per cercare un pronto riscatto. In conferenza stampa il tecnico Ten Hag è tornato sulle frasi pronunciate nei confronti di Cristiano Ronaldo, lasciato in panchina per rispetto.
    Il chiarimento del tecnico olandese
    “Non ho messo in campo Cristiano Ronaldo per il rispetto che la sua carriera merita – spiega Ten Hag in conferenza stampa – ma ciò che ho detto non ha nulla a che vedere con il futuro di Cristiano: non vedo infelice, sta lavorando bene ed è contento di giocare per il Manchester United”. I sei gol subiti contro la formazione di Guardiola hanno disorientato l’ambiente. “É stato difficile analizzare la partita – ammette il tecnico olandese – dopo aver battuto Arsenal e Liverpool c’era grande entusiasmo, il Manchester City ci ha riportato con i piedi per terra. Sappiamo che dobbiamo crescere, prenderemo la sconfitta nel derby come una lezione che ci sarà utile per migliorare”. LEGGI TUTTO

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    Troppa fantasia è un problema? Ancelotti lo risolse in maniera mai vista

    Una rosa piena di campioni e la necessità di schierarli tutti insieme, come si fa? Carletto si inventò “l’albero di Natale”. Ma c’era da convincerne un paio, così al bar di Milanello…Carlo Ancelotti ha vinto di tutto e di più. Lo ha fatto ovunque, come nessun altro prima: in Italia, in Inghilterra, in Francia, in Germania, in Spagna. Da allenatore ha sollevato al cielo quattro Champions League (nel 2003 e nel 2007 con il Milan; nel 2014 e nel 2022 con il Real Madrid): altro record. Ma se gli chiedete quale sia il più grande merito che si riconosce come tecnico vi risponderà così: “L’invenzione dell’Albero di Natale”. LEGGI TUTTO

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    Juve, Milik è il miglior acquisto: Allegri ha vinto la scommessa

    Arrivato a fine estate in formato low cost, preferito dal tecnico a Depay, il centravanti polacco sta diventando quasi imprescindibile Da rincalzo a gradevole sorpresa. I presupposti sembravano altri, poi qualcosa è cambiato e in poche settimane Milik ha stravolto il suo ruolo nella Juventus. Ora è quasi un imprescindibile. Altro che riserva: il 14 bianconero è diventato più che una soluzione nell’undici titolare, con o senza Vlahovic, del quale sarebbe dovuto essere il vice. LEGGI TUTTO