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    Sacchi: “Juve e Inter fuori dalla lotta scudetto”. Ma per Zoff e Ranieri…

    Tre nostri esperti analizzano la crisi delle due big e al tempo stesso cercano di suggerire una via d’uscitaÈ addio allo scudetto o c’è ancora tempo per recuperare? È già il momento della rassegnazione oppure la sosta arriva per riordinare le idee e consentire di vedere un’altra versione di Juventus e Inter? Per rispondere a queste domande abbiamo chiesto un parere a tre uomini di calcio di grande esperienza (Arrigo Sacchi, Dino Zoff e Claudio Ranieri) che hanno vissuto momenti così e che sanno cosa vuol dire. LEGGI TUTTO

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    Bijol, Ebosse, la sinergia col Watford: questa Udinese è costata una decina di milioni

    La scelta di Sottil per la panchina è un’intuizione del direttore tecnico Marino. La società s’è mossa bene anche sul fronte dei parametri zero, senza spendere follie per cartellini e ingaggi Conferme eccellenti, aumento della qualità, sinergia col Watford, acquisti azzeccati, panchina più lunga. Un mix di ottimi ingredienti, affidato a un bravo bartender come Andrea Sottil che sta dimostrando di essere un maestro della mixology, per dirla con la terminologia dei cocktail. LEGGI TUTTO

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    Allenatori liberi? Ecco quelli che hanno già il dna Juve

    Per un grande ritorno ci sono i margini: tanti ex juventini sono diventati allenatori di livello. Dai sogni come Zidane all’idea Montero, in caso di esonero di Allegri il sostituto può essere già bianconeroNon ci sono segnali di sfiducia immediata sul conto di Max Allegri. Certo il lavoro del tecnico resta sott’esame, visto il momento negativo che attraversa la Juve. Mentre una grossa parte della tifoseria chiede l’esonero immediato e avanza una serie di candidature che riporterebbero a Torino delle vecchie conoscenze del club. LEGGI TUTTO

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    Juve, Danilo in gol con Voz Futura: un progetto per i più deboli

    TORINO – Danilo da dieci. Non per le prestazioni in campo, né per il numero di maglia. Ma per l’impegno sociale che il giocatore della Juventus sta dimostrando: salute mentale, uguaglianza di genere, diversità, immigrazione, suicidio. Temi importanti, temi scomodi che difficilmente riescono a entrare nel mondo sportivo. Il tema della salute mentale, emerso durante i Giochi Olimpici di Tokyo dopo le dichiarazioni di campionesse come la ginnasta Simone Biles e la tennista Naomi Osaka è uno dei più ricorrenti di “Voz Futura”, progetto che il giocatore della Juve porta avanti con grande abnegazione. “L’idea di Voz Futura è nata durante il periodo della pandemia – dichiara il terzino bianconero ai media del gruppo Globo – nel momento più grave dell’isolamento dovuto al Covid-19. Mi sono detto che io non stavo facendo niente, e che avrei voluto aiutare di più, portare cose propositive, buone frasi da leggere, belle azioni, conversazioni simpatiche e produttive”.
    Temi impegnativi
    “Il suicidio è un argomento di cui si dovrebbe parlare di più – afferma ancora il giocatore della Juventus – molte persone pensano che sia brutto parlare di suicidio, è un tabù, ma c’è da dire che molte persone se ne vanno perché non hanno aiuto, hanno paura di parlarne, non si sentono sicure e pronte ad aprirsi. A volte ti ritrovi in un momento che nulla va bene, ma con l’aiuto della pagina e dei contenuti che pubblichiamo, la tua voce futura esisterà, cambierai, avrai una voce, potrai parlare ed essere ascoltato”.
    L’aiuto all’amico depresso
    Recentemente il terzino della Juventus ha promosso una conversazione di quasi un’ora con Zé Love, suo ex compagno di squadra al Santos, che soffre di depressione. “Non possiamo smettere di parlare per paura di essere giudicati, per paura di ciò che penseranno gli altri – conclude Danilo – io non ho intenzione di dare consigli sulla depressione o sul suicidio, ma posso mettere una persona esperta in materia a spiegarlo, o parlare con persone che hanno già sofferto della malattia”. Danilo aveva iniziato a interessarsi ai problemi di salute mentale nel 2017, quando giocava nel Real Madrid, dopo aver attraversato un periodo molto negativo. “Avevo segnato due autogol nell’arco di tre settimane in Coppa del Re, prima contro il Siviglia e poi con il Celta Vigo. In quel momento ero mentalmente morto, e non sapevo proprio da dove attingere forza, non capivo tutto quello che stavo provando”.
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    Come cresce Lazetic: il Milan si aspetta scampoli da vice Giroud

    A segno in Youth League, non è nell’elenco dei rossoneri per la Champions (e non è inseribile in lista B). Se Origi e Rebic non recuperano in fretta, è l’unica alternativa di ruolo al francesePassi da gigante, per il gigante serbo. La scorsa settimana è arrivato lo squillo numero uno: Marko Lazetic ha segnato il primo gol con la Primavera del Milan. L’ha fatto al Vismara, in Youth League, contro la Dinamo Zagabria. I baby hanno vinto 3-0, la prima squadra 3-1, in un bel mercoledì per il mondo rossonero, prima del weekend amaro col Napoli. Arrivato a gennaio 2022 dalla Stella Rossa per 4 milioni, il diciottenne sta iniziando finalmente a lasciare il segno, mettendo fine a una serie di domande spinose sul suo arrivo. Tipo, “che fine ha fatto?”. Il tutto dopo sei mesi in ombra e un’estate con la valigia in mano. LEGGI TUTTO

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    Il pagellone delle prime sette giornate: Gasp e Spalletti da 9, Inter e Juve ingiustificabili

    Atalanta e Napoli, gioco e vittorie, ma anche l’Udinese non è da meno. Italiano e la Fiorentina? Si può fare di piùIl campionato fa la prima pausa, dopo sette giornate di una serie A anomala, che vivrà tra due mesi addirittura lo stop per il Mondiale. Non è ancora il momento di lanciarsi in giudizi definitivi: troppo sottili le differenze, in qualche caso orientate o determinate da un episodio. Si può fare però un parziale bilancio, legato appunto al campionato. In ordine di classifica, ecco la prima pagella. LEGGI TUTTO

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    C’è Pelé, e c’è Baldivieso: che fine fanno i debuttanti baby

    Nwaneri dell’Arsenal ha esordito a 15 anni e 181 giorni e vi chiedete se è un predestinato o no? Ecco com’è andata per gli altri bimbi d’oro del pallone Nel considerare certi debutti così precoci – vedi quello di Ethan Nwaneri dell’Arsenal – rimaniamo abbagliati come quando nel cielo appare all’improvviso una stella cometa. Restare a bocca aperta è un attimo, ma dopo l’esplosione della stella sarà la scia di luce a dirci se il baby-boom manterrà un posto nei nostri ricordi e nella storia del calcio. Con i suoi 15 anni e 181 giorni Nwaneri è il più giovane debuttante della Premier League. Prima di lui il record apparteneva a Harvey Elliott, che nel settembre del 2019 aveva debuttato col Liverpool a 16 anni e 30 giorni. LEGGI TUTTO