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    Inter, la sfida tra portieri non si ferma al campo: quanto pesa Handanovic nello spogliatoio

    Il passaggio di testimone in casa nerazzurra passa anche dalla fascia da capitano che lo sloveno indossa, tra discorsi e cene di squadraQuando si parla di ballottaggi non bisogna cadere in un errore piuttosto diffuso: credere che questi testa a testa si limitino a quanto si vede sul campo, dalla televisione. Questo vale ancor di più per il posto da portiere dell’Inter, in bilico tra Samir Handanovic e André Onana. Ci sono soprattutto gli allenamenti per convincere di volta in volta Simone Inzaghi, ma poi esistono anche una serie di aspetti che intrecciano le abilità da calciatore ai valori dell’uomo fino a formare un filo rosso complicatissimo da recidere. LEGGI TUTTO

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    La tazza di Gattuso, lo sconto al Milan, il decollo: così Tonali è diventato grande

    Il primo anno rossonero di Sandro è stato deludente, ma da lì non ha più sbagliato una mossa: storia di un ragazzo paragonato a Pirlo, ma con Rino nel cuore Qualche anno fa il Brescia lo nascondeva. Se lo godeva in allenamento e poi stop, solo lì, perché dopo l’esordio tra i pro’ Cellino chiamò Boscaglia. “Mister, sono il presidente. Quel ragazzo che ha fatto debuttare è bravino, ma non lo faccia giocare più”. “Come mai?”. Altrimenti ce lo rubano…”. La storia di Tonali è iniziata così, con una telefonata di Cellino al suo vecchio allenatore a Brescia, Roberto Boscaglia, il primo a far giocare Sandro in trasferta contro l’Avellino. LEGGI TUTTO

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    “Il nuovo Facchetti” dice stop a 31 anni. Vita e opere di Davide Santon

    L’etichetta gliela mise Mourinho, che lo lanciò insieme a Balotelli e gli fece marcare con successo anche Ronaldo. Poi il declino, stritolato da pressione e infortuni. E ora l’annuncio del ritiroTrentuno anni compiuti a gennaio, l’etichetta di nuovo Facchetti a stritolarlo, forse, ma mai come quelle ginocchia che lo hanno costretto a dire basta. Poteva fare la fine di Batistuta, per certi versi, che ha continuato a giocare mettendo a rischio le sue gambe e solo oggi, dopo varie operazioni, vede la luce in fondo al tunnel. Davide Santon, quel tunnel, lo sta invece percorrendo adesso. LEGGI TUTTO

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    C'erano una volta Hakimi e Perisic: ora le fasce dell'Inter sono un rebus

    In due anni l’Inter ha perso gli esterni dello scudetto. E tra infortuni e prestazioni altalenanti, Inzaghi deve ancora trovare un assetto all’altezzaNell’anno che ha portato l’ultimo scudetto all’Inter, il 2020-21, sulle fasce non ce n’era per nessuno. Da una parte – a destra – l’atletismo iper offensivo di Achraf Hakimi, dall’altro il vigore di Ivan Perisic che non sai mai se sta pensando al gol o all’assist, ma gli riescono benissimo entrambi. Oggi, verso la sesta giornata del campionato 2022-23, Simone Inzaghi sta pensando a Federico Dimarco e Matteo Darmian per le due maglie da titolari contro il Torino. LEGGI TUTTO

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    Inzaghi chiede responsabilità e leadership. E ha quattro osservati speciali

    La prima missione del tecnico nerazzurro è ricompattare il gruppo. A partire dai suoi uomini guidaCercasi i leader, disperatamente. Il momento è difficile, non soltanto per la mancanza dei risultati. Gli ultimi due kappao contro Milan e Bayern hanno messo in evidenza tutti i limiti e il nervosismo dell’Inter di oggi. Qualcosa si è inceppato, nella serenità del gruppo che faceva da spalla alla qualità della squadra e a una nuova consapevolezza, maturata dopo la crescita esponenziale durante i due anni di Conte e confermata anche nella prima stagione di Simone Inzaghi: la sua prima Inter era arrembante, travolgente, sicura di sé e per questo sempre padrona del proprio destino. LEGGI TUTTO

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    Causio: “Bravo Allegri a far giocare Miretti. Pogba? Ai miei tempi…”

    L’ex ala dela Juventus: “I bianconeri sono gli unici a investire sui giovani. Il problema è che oggi la Serie A è scarsa…”Due stagioni in panchina, giovanissimo, con una sola presenza. Poi la Juve lo manda in prestito, Reggina e Palermo, e nel 1970 lo richiama. Franco Causio, all’epoca ventun anni, è uno dei giovani su cui si fonda la grande Juve anni 70. “Io, Bettega, Capello, Spinosi, Landini. Eravamo in prestito, il club ci ha richiamato perché c’era stato un ribaltone e l’Avvocato aveva affidato la squadra a Boniperti e Allodi. Rinnovamento totale con un nuovo allenatore, il povero Picchi”. LEGGI TUTTO

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    Napoli, Meret ora rinnova: ecco cosa è cambiato

    Alex Meret e il Napoli sono vicini al rinnovo. Dopo il mancato arrivo di Navas il club ha deciso di puntare sul classe ‘97 col quale c’è un accordo verbale per il prolungamento fino al 2027. Per firmare, il portiere voleva aspettare di capire se sarebbe stato il titolare; ora che le gerarchie sono state definite bisogna solo mettere nero su bianco.  LEGGI TUTTO

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    Marotta e Inzaghi studiano Mulattieri e Fabbian, gioielli nerazzurri in B

    Nel quarto turno di Serie B andato in archivio la scorsa domenica con la prima storica vittoria nella categoria del Sudtirol nei confronti di un Pisa sempre più in crisi, a spiccare in maniera evidente è stata la giornata di gloria vissuta contemporaneamente da Matteo Rover, Samuele Mulattieri e Giovanni Fabbian. Giovani di talento accomunati da un passato nel settore giovanile dell’Inter e, ad eccezione del centravanti della formazione allenata da Bisoli, dalla prospettiva di ambire al ritorno in nerazzurro.FABBIAN FA VOLARE LA REGGINA – In concomitanza con le preoccupazioni di Simone Inzaghi per un reparto offensivo che – complice il ritorno sin qui non esaltante di Lukaku – è ancora alla ricerca dei suoi equilibri, Beppe Marotta e Piero Ausilio si godono la crescita continua di tre calciatori sui quali l’Inter ha puntato e scommesso e per i quali – escluso il solito Rover – può immaginare anche di passare all’incasso in un momento storico di grandi ristrettezze economiche. C’è il volto nuovo, fresco e carico di entusiasmo di Giovanni Fabbian da Padova nel primato in classifica sorprendente fino ad un certo punto della Reggina di Pippo Inzaghi: campione d’Italia con la Primavera di Chivu, protagonista all’ultimo Europeo Under 19 con la Nazionale e calatosi ora con una personalità importante in un campionato che non fa sconti a nessuno. Sono già due i gol del centrocampista classe 2003, coetaneo di Casadei ma per il quale è stato scelto un percorso di maturazione differente: l’apprendistato subito coi professionisti e in una campionato italiano, non lontano dalla casa madre. LEGGI TUTTO