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    La Juve ha fatto bene a puntare su un campione fragile come Pogba?

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    Le cinque mosse della svolta: così Spalletti si è ripreso Napoli

    Gioco, fantasia, lavoro, un super Zielinski mezzala e la pace con tifosi e club, ecco come il tecnico ha ridato spessore internazionale alla nuova squadraDopo una estate di profondi cambiamenti e anche di tante polemiche, in un ambiente in fibrillazione, Luciano Spalletti è stato bravo anche a tenere testa a un inizio di contestazione nella piazza di Dimaro, nel ritiro Trentino, chiedendo rispetto per il lavoro della società e della squadra. Ha chiesto tempo, quello giusto per essere giudicato sul campo. E quel tempo lo ha bruciato in fretta costruendo un nuovo gruppo profondamente diverso (sono 10 i giocatori nuovi, fra acquisti e giovani rientrati) ma che è ripartito sulle basi dei principi di gioco spallettiani. Che puntano su gioco e bellezza, sempre finalizzata e non fine a se stessa. In questo è stato aiutato subito dall’inserimento dei primi due acquisti, già presenti in ritiro. Soprattutto del coreano Kim Minjae (nella foto) che si è mostrato subito leader in campo e fuori. E non era semplice visto che deve sostituire un totem come Koulibaly, l’addio più rimpianto dal tecnico. Il resto lo ha fatto la classe cristallina di Kvaratskhelia e la base d’intesa del resto della squadra. Un punto di partenza importante per riaccendere il sacro fuoco della passione a Napoli che negli ultimi tempi sembrava irrimediabilmente spento. Con una stagione così compressa bisognava farlo subito. E c’è riuscito. LEGGI TUTTO

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    Sacchi: “Milan, l’Europa è un’altra cosa. Che belle le sfide al Napoli di Diego…”

    Il tecnico ricorda le sfide del passato e legge il confronto di oggi: “Spalletti insegue un calcio moderno ma gli serve continuità dai suoi. Pioli soffre i ritmi europei ma è sulla strada giusta”Sarà un duello tra Milan e Napoli come accadde più di trent’anni fa? Molte cose lo fanno pensare: la squadra di Pioli e quella di Spalletti sono le prime inseguitrici della capolista Atalanta e sono quelle uscite meglio dagli impegni di Champions. Inoltre, altro aspetto da considerare, inseguono un calcio moderno, proprio come faceva il Milan lunare di Arrigo Sacchi. LEGGI TUTTO

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    Inter, mossa anticrisi. Confronto squadra-dirigenza: ecco cosa si sono detti

    Dal mea culpa dei giocatori alla carica di Inzaghi: i dettagli del faccia a faccia che può cambiare la stagione nerazzurra Magari un giorno l’8 settembre sarà ricordato come la data della svolta dell’Inter. L’intento è quello, già domani contro il Torino si capiranno gli effetti di una mattinata che normale non è stata, ad Appiano. Stati Generali o Unità Anticrisi, si può scegliere la definizione più appropriata. Di sicuro serviva una scossa e allora così è andata: prima dell’allenamento, nella sala riunioni del centro sportivo si sono riuniti i dirigenti – Marotta, Zanetti, Ausilio, Baccin e Ferri -, Inzaghi con il suo staff e la squadra al completo (ad eccezione di Lukaku, ancora in Belgio). LEGGI TUTTO

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    Chimica, età, modulo, ricambi: Juve, tutte le spine di una difesa che balla

    La prova di Champions del Parco dei Principi ma non solo: a livello di gestione il reparto arretrato è quello che dà più da pensare ad Allegri La sfida al tridente Messi-Mbappé-Neymar era la prova più dura possibile al mondo in questo momento, ma i due gol in venti minuti che hanno steso subito la Juve sono nati dalla scaltrezza di uno scavetto e di un passaggio in profondità contro una marcatura non pronta, più che dalle prodezze individuali e dalla classe degli attaccanti del Psg, con palloni a scavalcare un’impreparata retroguardia bianconera che hanno portato alla rete. LEGGI TUTTO

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    Non sparate su De Ketelaere: dopo la Champions, primi brusii sul trequartista rossonero

    La prova anonima a Salisburgo del baby fenomeno belga, poco avvezzo a lavorare molto sulla tattica come accade abitualmente in Italia, ha aperto una crepa nell’entusiasmo che lo accompagnava sin da quando è arrivato al Milan: dategli tempo, la classe è cristallinaDue partite, seppur importanti, un po’ così e sono già iniziati i dubbi, i distinguo, i “bravo, però…” su Charles De Ketelaere, l’acquisto più importante, dal punto di vista tecnico ed economico, dell’estate rossonera. Contro Inter e Salisburgo il nuovo trequartista del Milan ha inciso meno di quanto si potesse prevedere o sperare. LEGGI TUTTO

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    Finalmente mister 100 palloni: così Paredes si è preso la Juve

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