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    Quando il campione ha una febbre da… cavallo

    Allegri e Ancelotti, Alex Ferguson, Ibra, Ramos e Muller fino a Manfredini che è diventato un driver. E poi Re Mida Gaucci. Tutti con la stessa passione L’uomo che sussurrava ai cavalli e li spingeva alla vittoria sta ancora faticando a trovare le parole giuste per la Juve, ma qualche soddisfazione se l’è presa. E no, non ha vinto di corto muso la cavalla di Max Allegri – Estrosa, figlia di Sioux Nation in training nella scuderia E.C. Racing Stable e montata dal fantino Dario Di Tocco – prima al debutto a Capannelle. LEGGI TUTTO

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    De Ketelaere golden boy? Per il Milan è solo questione di tempo

    Club e allenatore hanno fiducia totale nel belga nonostante le ultime opache prestazioni. Serve pazienza: come è successo con Leao, Tonali o Calabria La parola chiave è tempo. Tempo per far sì che Charles De Ketelaere si palesi come il golden boy che tutti aspettano. Tempo per capire i movimenti, i meccanismi, il gioco di Pioli e soprattutto i nuovi compagni, il concetto su cui concentrarsi per spiegare le ultime due partite del belga, un 5,5 nel derby e un 5 a Salisburgo. LEGGI TUTTO

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    Miniera d'oro Udinese: dopo Udogie i talenti Samardzic, Lovric e Beto

    L’esterno già venduto al Tottenham non sarà l’ultimo affare dei Pozzo, maestri nel valorizzare i giovani e a rivenderli a caro prezzo La coerenza dell’Udinese è indiscutibile, un successo senza sosta. Prendiamo la storia di Destiny Udogie: qualche mese prima della conclusione del mercato il club friulano avrebbe potuto cederlo per 13-15 milioni, c’erano stati sondaggi abbastanza concreti di Inter e Juve in stretto ordine alfabetico, ma la decisione era stata quella di rinviare, di aspettare e di non cadere in tentazione. LEGGI TUTTO

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    Pogba, il malumore Juve dietro le parole di Arrivabene: così cambia la strategia

    Il tempo perso e le scelte personali, il piano originale e quello ridefinito ora verso la guarigione, le dichiarazioni dell’ad e quelle di Allegri: l’infortunio mette alla prova il rapporto tra il Polpo e la Signora Che la gestione dell’infortunio al ginocchio destro di Paul Pogba sarebbe stato un primo serio test di resistenza del matrimonio-bis tra il Polpo e la Signora era stato chiaro sin dalla diagnosi. L’avverarsi delle peggiori ma pronosticabili ipotesi sull’inefficacia della terapia conservativa, ed esserselo aspettato non può essere una soddisfazione per nessuna Cassandra, non poteva che stressare ulteriormente la tenuta di un rapporto in cui entrambe le parti hanno deciso di credere moltissimo in estate, e che solo dopo pochi mesi si vede già messo alla prova. Ma è solo naturale che la vicenda turbi la serenità di quel clima familiare che aveva convinto Pogba dicendo sorridente “sono tornato a casa”. LEGGI TUTTO

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    La lezione di Salisburgo: il Milan c’è, ma a Pioli manca un altro step

    I rossoneri hanno reagito allo svantaggio ma non hanno offerto in Champions la versione deluxe del campionatoDal nostro inviato G.B. Olivero7 settembre
    – Salisburgo (Austria) Era l’obiettivo minimo della trasferta austriaca ed è stato centrato: il pareggio contro il Salisburgo consente al Milan di iniziare la campagna europea con un ragionevole ottimismo. Il tempo dirà se le difficoltà attuali del Chelsea cambieranno un po’ la gerarchia teorica del girone e se la Dinamo Zagabria coltiverà qualche insospettabile ambizione, ma intanto i rossoneri hanno bloccato sul loro campo i più accreditati rivali per il secondo posto. LEGGI TUTTO

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    Messi? No, Hidekguti. Così nacque il falso nove

    La Grande Ungheria vinse le Olimpiadi e fu seconda al Mondiale grazie a un’invenzione e al recupero psicologico di un’ala dal grande talento ma dai nervi tesi. Guardiola e Messi sarebbero arrivati molto dopo… Ad analizzarla con occhio severo il minimo che si possa dire sulla storia del calcio moderno è che esiste un clamoroso (e pericoloso) deficit di idee. Tanto si è sviluppato l’aspetto atletico e poco si è lavorato sulla tecnica e sulla tattica. Alzi la mano chi ha visto in una partita recente una serie di dribbling fatti come si deve, e cioè non soltanto buttando il pallone avanti per superare l’avversario in velocità. LEGGI TUTTO

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    Una coppa da 50 milioni e non solo: Roma, quanto vale l'Europa League

    Arrivare in fondo significherebbe avere fondi per il mercato e per sanare i conti, anche se Mou ha avvertito: “Ci sono squadre che spendono oltre 100 milioni, è come la differenza tra la Terra e Marte”Lo scorso anno la vittoria in Conference League fruttò oltre 25 milioni di euro, quest’anno vincere l’Europa League potrebbe portare nelle casse giallorosse anche il doppio, quasi 50 milioni. Ecco perché l’avventura che partirà giovedì a Razgrad, in Bulgaria, ha molto più di un significato. LEGGI TUTTO