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    Inzaghi, adesso è arrivato il momento di inventarsi qualcosa

    L’allenatore dell’Inter deve rispondere alle ultime difficoltà provando a uscire dallo scheletro del calcio che finora ha fatto la sua fortuna: per il salto di qualità serve il coraggio di cambiareC’è un tempo per tutto. Per costruire le proprie squadre, per affinarle, per dar loro un gioco armonico, per consolidarle. Ma c’è anche un tempo per provare a cambiare e a sorprendere. A sorprendere se stessi, gli avversari e i propri giocatori. E questo tempo sembra arrivato per Simone Inzaghi che, a scanso di equivoci, è un bravo e serio allenatore, con un unico limite però da superare, da mettersi alle spalle. Perché nella letteratura del calcio i tecnici integralisti sono quelli che propongono o provano a proporre un calcio spettacolare, sempre però ingabbiato in rigidi schemi. LEGGI TUTTO

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    Sassuolo, offerta dalla Turchia per un difensore

    Il mercato in entrata per i club italiani è ufficialmente chiuso, ma non quello in uscita verso quei campionati la cui deadline non coincideva con quella delle top 5 leghe d’Europa. Il caso più evidente è quello del campionato turco con il Galatasaray letteralmente scatenato. Al Sassuolo è arrivata un’offerta da 5 milioni per il difensore Ayhan che ha già trovato un principio d’intesa per il trasferimento in Turchia. LEGGI TUTTO

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    Ansia da Champions? Il Milan ha un veterano che sa come si fa: De Ketelaere

    A 21 anni il fantasista belga ha già giocato più partite nella massima competizione europea di tutti i probabili titolari di stasera tranne Giroud: contro il Salisburgo è atteso alla consacrazione in rossoneroSarà la musica, l’ambiente, lo stemma sulla maglia, quell’inno in tre lingue che rimbomba nello stadio sognato da tutti i bambini del mondo, ma quando arriva la Champions CDK si trasforma. Come se fosse il giardino di casa. Il bello è che ha solo 21 anni, ma dietro i capelli biondi e il viso da bambino c’è un ragazzo estroso e di personalità. LEGGI TUTTO

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    Gasperini capolista e il suo messaggio al calcio italiano

    L’Atalanta capolista dimostra la capacità di reinventarsi negli anni, come il suo allenatore. Il più vecchio ma il più innovatore, che brontola, protesta, esulta e dice in campo al calcio italiano che tutto è possibile C’è l’Atalanta è prima in classifica ed è sola: successe anche una settimana a settembre, 58 anni fa, dopo due giornate e durò fino alla partita successiva e fu per quell’incastro di 180 minuti che può generare scompensi: oggi però la notizia viene battuta dai polpastrelli e udita dal popolo del calcio con tutt’altra verità e anche se cinque partite sono poche, e per alcuni sono ancora un incrocio di calendari e alibi vagheggiati, l’Atalanta è un fatto serio da tempo e questo primato – chissà quanto transitorio – legittima e gratifica le ultime sei stagioni, vissute nei paraggi del vertice e ben dentro la zona europea, mancata solo (prima delle escluse) nell’ultimissimo torneo. LEGGI TUTTO

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    L’Inter e l’erede di Perisic che non c’è: quanto manca Ivan ai nerazzurri

    Complice il mancato rendimento di Gosens, l’assenza del croato pesa tanto in questo avvio di stagione: le idee di Inzaghi per risolvere il problemaComplice l’assenza di Romelu Lukaku e l’inserimento graduale dei nuovi, l’Inter scesa in campo dal primo minuto nel derby era quella dell’anno scorso. Anzi, fermi tutti: quella dell’anno scorso senza l’uomo probabilmente più decisivo singolarmente nella passata stagione, Ivan Perisic. Eccola lì, una possibile falla nel sistema: la partenza del croato – trasferitosi a parametro zero al Tottenham di quel Conte che a Milano si è ricreduto sull’adattabilità dell’esterno a ruolo di quinto di centrocampo – ha lasciato il vuoto a sinistra. Riuscirà Inzaghi a trovare la soluzione, considerando che da qui a gennaio non si può correre ai ripari? LEGGI TUTTO

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    Le crisi di Inzaghi e Mou, Dybala, Luis Alberto e… Le cinque domande alla A

    Cinque temi ispirati dalla giornata appena finita. Cinque interrogativi tra big, piccole, protagonisti (in positivo e negativo), sorprese, polemicheGià in crisi Inter e Roma? Ora non esageriamo. È solo la quinta giornata di un campionato imponderabile. Nessuno può prevedere cosa succederà dopo la mega pausa del Mondiale. La corsa è lunga e partire bene non è garanzia di successo. Neanche la classifica è drammatica. La Roma ha 10 punti, l’Inter 9, il gruppo è ancora compatto. Tanto per fare un esempio: l’anno scorso, nello stesso momento, la Juve era 12° a -10 dal Napoli. Ignorare però alcuni messaggi sarebbe folle. L’Inter ha serissimi problemi difensivi legati all’invecchiamento di Handanovic e De Vrij e all’involuzione di Bastoni. Inoltre, s’è capito che Perisic era un moltiplicatore di occasioni. Lukaku ha giocato troppo poco per essere valutato: però Inzaghi non deve dimenticare che soltanto Conte lo ha esaltato, facendolo giocare sempre con una seconda punta di movimento molto vicina. Sulla coperta di Linus della difesa a tre “a prescindere” non aggiungiamo altro. A Mou mancano interpreti chiave: Spinazzola e Abraham sono sotto standard, Matic un po’ lento (ma si sapeva), Rui Patricio a rischio papere, e l’ultimo Zaniolo oggi sarebbe fondamentale. Ma soprattutto c’è la tendenza a sfilacciarsi un po’: il pari in recupero con la Juve va letto anche col diaframma dell’arrendevolezza bianconera. Si può perdere, ora però vediamo la reazione contro Bayern e Torino (Inter) e Ludogorets ed Empoli (Roma). Di sicuro Inzaghi rischia di più. LEGGI TUTTO