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    Paradosso Allegri: meno gioco, ma più punti

    Il tecnico criticato perché la squadra gioca male è certo di essere sulla via giusta, e aspetta gli infortunati: nel 2023 secondo i suoi piani la squadra al topMassimiliano Allegri è abituato ad andare controcorrente, sarà perché è cresciuto a Livorno, dove il mare è casa e bisogna saper tornare a riva sani e salvi anche quando è in tempesta. Negli anni ci siamo abituati a vederlo lanciare giacche e scattare negli spogliatoi furibondo a fine gara dopo una vittoria, a volte anche rotonda, e poi bacchettare la squadra nel dopo partita, oppure limitarsi a un laconico “Sono contento per la prestazione dei ragazzi” dopo un 1-1 senza un tiro in porta nel secondo tempo, com’è accaduto sabato pomeriggio a Firenze. LEGGI TUTTO

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    Juve, il mercato è stato stellare ma qualcosa è mancato: ecco i punti deboli

    Dal ritorno di Pogba allo sgarbo all’Inter per Bremer, la squadra di Allegri è stata riempita di rinforzi di qualità, ma rimangono dei dubbi sul terzino sinistro e sulla profondità al centro della difesa Il ritorno di Pogba, la fantasia di Di Maria, quel Bremer soffiato all’Inter e il regista tanto cercato e finalmente trovato in Paredes. Poi l’efficacia di Kostic e il prezioso ricambio Milik. Se quello della Juventus non è stato un mercato stellare, poco ci manca. A guardare la rosa, tuttavia, sorgono due “ma”. LEGGI TUTTO

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    Pessina: “Monza-Atalanta, i miei mondi. E su Berlusconi, Galliani e Gasp vi dico che…”

    L’azzurro, dopo cinque anni da atalantino, è tornato dove è nato calciatore: “A spiegare come si lotta per la Serie A” Dal nostro inviato Andrea Elefante5 settembre
    – MilanoCi ha raccontato Matteo Pessina che nell’ufficio dove abbiamo chiacchierato per questa intervista sui suoi due mondi, Monza e Atalanta che si sfidano oggi, “ho firmato il mio primo contratto da calciatore, in Serie C. Tornare e vedere quanto e come sono cambiate le cose: questa è stata l’emozione più forte”. LEGGI TUTTO

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    Inter, giocatori sotto accusa: dopo il derby niente più intoccabili

    Inzaghi chiede più personalità soprattutto ai suoi leader, da Barella a Bastoni fino a Skriniar. E la sfida di Champions con il Bayern diventa già uno snodo crucialeUna parolina ronzava nell’aria ieri nel centro di Appiano, mentre l’Inter leccava le ferite da derby e iniziava a pensare al Bayern. L’hanno usata i dirigenti nerazzurri, sempre presenti alla Pinetina, ma stavolta arrivati in soccorso strategico il giorno dopo il diluvio. L’ha usata davanti ai suoi ragazzi pure Simone Inzaghi, chiamato a invertire una china pericolosa. Di “umiltà” si è parlato molto, nel profondo, perché quella è la dote principale di ogni squadra vincente: l’Inter ne possedeva dosi massicce, ma dove sia finita adesso nessuno lo sa. LEGGI TUTTO