FINALE Verona-Atalanta 0-1: decide il gran gol di Koopmeiners al 50’
Verona – Atalanta: diretta live Serie A Calcio 28/08/2022 | La Gazzetta dello Sport LEGGI TUTTO
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ha scritto per te Romano Capasso
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Senza il belga possibile il ritorno della “DzeLa”: Dzeko+Lautaro. Ma il tecnico ha a disposizione altre variazioni da giocarsi L’improvviso stop di Lukaku impone riflessioni in casa nerazzurra. In attesa di capire l’entità dell’infortunio accusato questa mattina dal belga, fermato da un risentimento muscolare che verrà valutato meglio tra domani e martedì, Simone Inzaghi è costretto a valutare possibili alternative tattiche sia per la sfida di martedì sera contro la Cremonese che per il derby in programma sabato. LEGGI TUTTO
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Non solo Paul, anche i gemelli Florentin e Mathias sono calciatori, ma con carriere meno esaltanti del fratello. Il merito però è di papà Antoine Fassou che appena arrivato in Francia dalla Guinea fondò una squadra: l’Africa Star C’è Paul, ma quella dei Pogba è tutta una famiglia di calciatori. Anche se è stato appunto il più giovane dei tre fratelli a sfondare davvero. Florentin, ma soprattutto Mathias, hanno avuto percorsi meno esaltanti. Se il primo, dopo esperienze di buon livello tra Sedan, Saint Etienne e Sochaux, si è trasferito a sorpresa in India quest’estate, il secondo è rimasto senza squadra ad aprile, in coda di una carriera costruita in una quindicina di squadre diverse, Pescara incluso. LEGGI TUTTO
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Gli esordi in Serie A e in Champions, le doti messe in mostra, le gerarchie scalate, il contratto blindato. La genesi di un talento che la Juve ha saputo coltivareIl diciannovenne Fabio Miretti non si ferma più. Max Allegri lo ha lanciato in Champions lo scorso 8 dicembre contro il Malmoe ed in Serie A lo scorso maggio contro la Salernitana prima e da titolare contro il Venezia poi. In mezzo la stesura di un contrato che lo inserisce nella rosa della prima squadra fino al 2026, dopo che nella stagione passata si è diviso fra Primavera ed Under 23. Ma anche tanto impegno, personalità e doti tecniche, caratteristiche che di fatto ne hanno sancito già l’anno scorso la sua promozione di fatto nel gruppo dei “grandi”, al quale è stato a lungo aggregato allenandosi al fianco di Vlahovic e compagni. LEGGI TUTTO
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Il tedesco fatica a ingranare mentre crescono i rimpianti per il croato, già punto fermo del Tottenham. Cosa c’è dietro le difficoltà dell’ex atalantino? Il cartello “lavori in corso” campeggia virtualmente da otto mesi, ma in casa nerazzurra non si intravede ancora la chiusura del cantiere. Si parla ovviamente della corsia sinistra, quella che fino a ieri era uno dei principali punti di forza dell’Inter e che oggi invece risulta essere il più grande punto interrogativo del tecnico, quasi un rompicapo. Perché nel passaggio di testimone tra Perisic e Gosens si è creato un allarmante cortocircuito, colpa delle difficoltà d’inserimento del tedesco per il quale l’Inter ha investito 25 milioni di euro a gennaio. LEGGI TUTTO
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Il gruppo vuole capire le cause del blackout nervoso e trovare il modo per ripartire. Intanto Marotta e Ausilio stanno definendo l’arrivo dell’ultimo tassello del mosaico nerazzurro Faccia a faccia, come si fa quando c’è bisogno di dare risposte immediate. Il giorno dopo il k.o. con la Lazio, la sconfitta bruciava ancora ma Simone Inzaghi ha mantenuto fede al suo tradizionale programmare: ieri il tecnico ha rivisto la partita con il suo staff e soltanto oggi ne parlerà alla squadra. LEGGI TUTTO
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Il serbo è sempre più il riferimento offensivo di Allegri, l’inglese ha segnato ma Mou ha bocciato la sua prestazione invocando l’arrivo di BelottiIl tabellino dice che la partita l’hanno fatta loro: Dusan Vlahovic e Tammy Abraham, un gol e un punto per parte. Le prestazioni hanno detto altro, col serbo trascinante da subito e l’inglese a boccheggiare per un’ora e anche più. Ma nel derby del risultatismo l’unica cosa che conta è quella che a Torino dichiarano nel motto: la vittoria. Non la prende nessuno dei due, né quella individuale né soprattutto quella di squadra. A modo suo un confronto di grande interesse, proprio per la diversa lingua parlata in campo, nella prospettiva di una stagione appena iniziata. LEGGI TUTTO
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L’ex bomber si racconta in occasione dell’uscita di un docufilm su di lui: “La paura più grande? Il suono del campanello, mi riporta all’arresto del 2011. E in Italia anche se ti assolvono poi hai l’alone, sei sempre quello che…””E segna sempre lui, si chiama Beppe Signori si chiama Beppe Signori…”. Inizia così, con il coro che ha distinto i suoi cinque anni e mezzo in maglia biancoceleste, Fuorigioco – Una storia di vita e di sport, il docufilm dedicato all’ex attaccante che questa sera sarà presente nella “sua” Roma per una proiezione speciale (appuntamento alle 20.30 al Floating Theatre del Laghetto di Villa Ada). Torna spesso nella Capitale, “ci sono le mie figlie, ma stavolta è diverso, spero ci sia tanta gente”. Perché Beppegol ha ancora tanto da dire. LEGGI TUTTO


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