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    Dall'indiano Materazzi a Iniesta in Giappone: che ci fanno i campioni del mondo lì?

    Umtiti ha firmato per il Lecce, ma Il francese è solo l’ultimo dei calciatori che ha alzato la Coppa più ambita e poi è finito a giocare in club impensabili. Ecco i casi più famosi La prima domanda è: ma che ci fa lui lì? Lui: il campione del mondo. Lì: in una squadra che non ti aspetti. Lo sappiamo: le vie del mercato sono infinite, per cui può succedere che club insospettabili piazzino il grande colpo e riescano a vestire con la loro maglia calciatori che un attimo o tanti attimi prima hanno alzato la Coppa del Mondo. LEGGI TUTTO

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    Gagliardini e il ballottaggio anomalo con Calhanoglu: le ragioni di Inzaghi

    Il centrocampista bergamasco si candida al ruolo di prima alternativa nel ruolo di mezzala. Contro la Lazio possibile chance dall’inizioLa carta a sorpresa nel mazzo nerazzurro porta il nome di Roberto Gagliardini, parola di mister Inzaghi. La possibile titolarità del centrocampista bergamasco per la sfida di questa sera contro la Lazio, così come anticipato dallo stesso tecnico nerazzurro nella conferenza stampa della vigilia, è una di quelle novità che in pochi avrebbero potuto prevedere ma che, precedenti alla mano, nasconde una precisa logica e un chiaro progetto tattico su cui Inzaghi ha lavorato anche la scorsa stagione. LEGGI TUTTO

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    Sacchi e la lezione che l'Italia ha sprecato

    Il creatore del Milan più bello aveva trasmesso il valore della mentalità prima ancora dello schema o della tattica, cosa ormai quasi scomparsa nel calcio italiano E’ stato bello, per tutti quelli che amano, seguono e in qualche modo studiano il calcio, vedere Arrigo Sacchi sul palco, premiato dall’Uefa per aver rivoluzionato – mai un termine è stato così calzante – il mondo del pallone. Perché la sua è stata una straordinaria esperienza che ha segnato un confine. LEGGI TUTTO

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    Quando la Juve ribaltò la Roma di Liedholm grazie a… Spadolini!

    In quell’autunno del 1982 i bianconeri del Trap, favoritissimi per lo scudetto, faticavano più del dovuto. La squadra, piena zeppa di eroi Mundial, sembrava spenta. Così scese in campo direttamente l’Avvocato Agnelli che… Ubriachi del Mundial e di Pablito salvapatria, i tifosi italiani ancora barcollavano, in quell’autunno del 1982, e faticavano a rientrare nella realtà. Non si faceva che parlare dell’impresa degli azzurri, dei tre gol rifilati al Brasile, del presidente Pertini che, felice come un bambino, dopo il terzo gol alla Germania Ovest in finale, agitava la pipa nella tribuna del Bernabeu e gridava: “Adesso non ci prendono più”. LEGGI TUTTO

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    Quella luce accesa da Luzzara: così lo Zini ritrova la Serie A

    Sabato la Cremonese torna nel suo storico impianto – di proprietà del club e totalmente rimodernato – per affrontare il Torino nell’anticipo delle 18.30. Dietro una lunga storia di passione e speranza L’ultima volta il presidente Domenico Luzzara si presentò davanti ai cronisti con la giacca e gli occhiali “fumé” e come sempre – cordiale, pacato e pratico – disse che la retrocessione era arrivata per una concatenazione di eventi, era andata così e recriminare era inutile anche perché – così annunciò Luzzara – “Dobbiamo prepararci per un immediato ritorno in Serie A”. Era il 5 maggio 1996, la Cremonese – già condannata alla B – aveva pareggiato col Vicenza e allo Zini mica lo sapevano, che quella partita sarebbe stata l’ultima giocata in Serie A. L’ultima per un sacco di tempo, perché poi è sempre il tempo a ricucire i destini e a ridare loro un senso. LEGGI TUTTO

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    Di Maria e l'occasione per tornare protagonista: perché Paredes ha scelto la Juve

    Dalle ipotesi di scambio con Kean e Rabiot al prestito con vista sul futuro, l’argentino ha atteso fiducioso perché voleva solo il bianconero. Dai tempi di Pjanic a Torino non c’era un regista così. Che cambia la geografia del centrocampoL’assalto a Paredes ha l’obiettivo di dare ad Allegri il regista di centrocampo che il tecnico reclama da inizio mercato. Il giorno chiave potrebbe essere domenica, vista l’apertura prossima del PSG a concederlo in prestito (con obbligo di riscatto condizionato). L’argentino vuole solo la maglia bianconera, tanto da aver respinto le altre offerte ricevute nell’ultimo periodo. LEGGI TUTTO

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    Skriniar, la mossa disperata del Psg. Ma l'Inter ha vinto (e prepara il rinnovo)

    I francesi disposti ad alzare l’asticella fino a 60 milioni (più un giocatore), ma in casa nerazzurra sono irremovibili: lo slovacco resta a Milano. E presto ci si vedrà per il prolungamento del contrattoUn muro eretto attorno al muro. In pratica, una barriera impossibile da scalfire. Perché in casa nerazzurra le idee sono molto chiare: Milan Skriniar non si muoverà da Milano, discorso chiuso. Non lo farà nemmeno dopo il nuovo assalto che – garantiscono in Francia – avrebbe allestito il Psg, sotto forma di un’offerta pari a 60 milioni netti e l’aggiunta di un giocatore. LEGGI TUTTO