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    Quando la Juve ribaltò la Roma di Liedholm grazie a… Spadolini!

    In quell’autunno del 1982 i bianconeri del Trap, favoritissimi per lo scudetto, faticavano più del dovuto. La squadra, piena zeppa di eroi Mundial, sembrava spenta. Così scese in campo direttamente l’Avvocato Agnelli che… Ubriachi del Mundial e di Pablito salvapatria, i tifosi italiani ancora barcollavano, in quell’autunno del 1982, e faticavano a rientrare nella realtà. Non si faceva che parlare dell’impresa degli azzurri, dei tre gol rifilati al Brasile, del presidente Pertini che, felice come un bambino, dopo il terzo gol alla Germania Ovest in finale, agitava la pipa nella tribuna del Bernabeu e gridava: “Adesso non ci prendono più”. LEGGI TUTTO

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    Quella luce accesa da Luzzara: così lo Zini ritrova la Serie A

    Sabato la Cremonese torna nel suo storico impianto – di proprietà del club e totalmente rimodernato – per affrontare il Torino nell’anticipo delle 18.30. Dietro una lunga storia di passione e speranza L’ultima volta il presidente Domenico Luzzara si presentò davanti ai cronisti con la giacca e gli occhiali “fumé” e come sempre – cordiale, pacato e pratico – disse che la retrocessione era arrivata per una concatenazione di eventi, era andata così e recriminare era inutile anche perché – così annunciò Luzzara – “Dobbiamo prepararci per un immediato ritorno in Serie A”. Era il 5 maggio 1996, la Cremonese – già condannata alla B – aveva pareggiato col Vicenza e allo Zini mica lo sapevano, che quella partita sarebbe stata l’ultima giocata in Serie A. L’ultima per un sacco di tempo, perché poi è sempre il tempo a ricucire i destini e a ridare loro un senso. LEGGI TUTTO

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    Di Maria e l'occasione per tornare protagonista: perché Paredes ha scelto la Juve

    Dalle ipotesi di scambio con Kean e Rabiot al prestito con vista sul futuro, l’argentino ha atteso fiducioso perché voleva solo il bianconero. Dai tempi di Pjanic a Torino non c’era un regista così. Che cambia la geografia del centrocampoL’assalto a Paredes ha l’obiettivo di dare ad Allegri il regista di centrocampo che il tecnico reclama da inizio mercato. Il giorno chiave potrebbe essere domenica, vista l’apertura prossima del PSG a concederlo in prestito (con obbligo di riscatto condizionato). L’argentino vuole solo la maglia bianconera, tanto da aver respinto le altre offerte ricevute nell’ultimo periodo. LEGGI TUTTO

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    Skriniar, la mossa disperata del Psg. Ma l'Inter ha vinto (e prepara il rinnovo)

    I francesi disposti ad alzare l’asticella fino a 60 milioni (più un giocatore), ma in casa nerazzurra sono irremovibili: lo slovacco resta a Milano. E presto ci si vedrà per il prolungamento del contrattoUn muro eretto attorno al muro. In pratica, una barriera impossibile da scalfire. Perché in casa nerazzurra le idee sono molto chiare: Milan Skriniar non si muoverà da Milano, discorso chiuso. Non lo farà nemmeno dopo il nuovo assalto che – garantiscono in Francia – avrebbe allestito il Psg, sotto forma di un’offerta pari a 60 milioni netti e l’aggiunta di un giocatore. LEGGI TUTTO

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    Quanto ci costano i palloni?

    Un mercato enorme che produce cifre esorbitanti. Preoccupano però la sostenibilità della richiesta e il costo delle materie prime utilizzateJabulani e il duca, le inchieste di metà anni ‘90 e gli scandali del nuovo Millennio, l’industria alimentare e l’inquinamento marittimo: la storia dei palloni è lunga quanto quella dello sport e, molto spesso, ne è stata uno specchio in miniatura, in grado di fornire un riflesso torbido o luccicante, a seconda del momento che la nostra società stava vivendo. Per quanto semplice, banale e ovvio possa sembrare, non ci sarebbe calcio, football, baseball, basket, volley o tennis che tenga senza un adeguato strumento con cui giocarlo, e le tendenze moderne della più spinta professionalizzazione di tutte le discipline ha investito anche l’industria delle palle e delle palline. LEGGI TUTTO

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    Lazio-Inter e Dimarco a terra: un anno dopo, per Federico tutto è cambiato

    La sfida dell’Olimpico dello scorso ottobre è ricordata per la rete biancoceleste con l’esterno accasciato. Venerdì potrebbe toccare ancora a lui, il jolly di InzaghiDimarco subisce fallo, Irrati concede il vantaggio, Lautaro calcia in porta. L’azione termina con la parata di Reina, l’esterno nerazzurro è ancora a terra e la Lazio riparte. La manovra si sviluppa sulla destra, Milinkovic-Savic serve Felipe Anderson, la palla passa nei pressi del corpo accasciato dell’interista: la Lazio ha campo per sfondare da quella parte, Anderson avanza e allarga per Immobile. Brozovic sbraccia, non segue il brasiliano “attirato” dal pericolo del 17 biancoceleste, che calcia di sinistro: Handanovic respinge centrale, Felipe è tutto solo e insacca. LEGGI TUTTO

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    Milik, la seconda occasione del bambino che rubava la cioccolata

    Abbandonato dal padre, poi ragazzino difficile salvato dal calcio: dall’amore al divorzio difficile con il Napoli, finalmente alla Juve per una nuova vitaPer Arkadiusz Milik è sempre stato così, per diventare grande ha dovuto superare il dolore. Fin da quando era bambino: a soli 6 anni ha dovuto convivere con l’abbandono del padre. Un evento che ha forgiato le sue convinzioni e gli ha permesso di delineare con maggiore determinazione gli obiettivi. Voleva fare il calciatore, ma per davvero. LEGGI TUTTO

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    Dybala, a te la Juve: un tuffo al cuore per la Joya

    Sabato guiderà l’attacco della Roma in quello stadio che l’ha visto esultare tante volte in bianconero. Le ruggini con il club sono il passato. Ma si emozioneràL’ultima fotografia di Paulo Dybala all’Allianz Stadium è di 103 giorni fa. Esattamente del sedici maggio 2022, la partita è finita da un po’ e lui, seduto a piedi nudi in mezzo al campo con Vlahovic e Morata accanto, si gode per l’ultima volta i rumori, le luci, l’odore dell’erba su cui ha danzato e incespicato infinite volte. La storia tra la Joya e la Signora è stata lunga e intesa ma come tutte le grandi passioni anche sofferta e tormentata. LEGGI TUTTO