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    Roma, una cessione sblocca l'arrivo del gallo Belotti

    Un Gallo a Roma, ma stavolta non ci saranno guerre civili. Il domino che porterà Belotti alla Roma finalmente ha avuto effetto, anche se con qualche giorno di ritardo.  Felix, infatti, ha detto sì alla Cremonese che lo preleva a titolo definitivo per poco più di 7 milioni ma senza clausola di recompra. La cessione ha fatto scattare il via libera per il Gallo che aspetta da settimane la Roma e ha detto no a tante offerte dall’estero rinunciando anche qualcosa a livello economico.CIFRE – L’attaccante – che in questi giorni si è allenato in Sicilia – firmerà un triennale da 2,8 milioni più bonus e già tra domani e dopodomani è atteso nella capitale dove troverà Mourinho ad accoglierlo a braccia aperte. Lo Special One, dopo gli infortuni di Wijnaldum e Zaniolo, però non si accontenta e aspetta anche l’arrivo di un centrocampista.  LEGGI TUTTO

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    Atalanta, Gasperini alla ricerca di un attaccante: ecco le sue richieste

    “E’ un limite mio, evidentemente non sono bravo a farmi prendere i giocatori”. Il mea culpa del tecnico dell’Atalanta Gian Piero Gasperini, quando mancano pochi minuti alla mezzanotte, suona come un grido disperato. L’ultimo tentativo per farsi ascoltare ai piani alti, prima che le porte del mercato si chiudano per 4 mesi lasciandolo, per l’ennesima volta, senza rinforzi in attacco. A dieci giorni da quel 1° settembre che può cambiare ancora i connotati della sua squadra, l’Atalanta riesce a frenare i Campioni d’Italia in carica senza una terza punta in campo. Per centellinare i suoi attaccanti, il tecnico è stato costretto a dividere il tandem colombiano così tante volte provato in sicronia nel pre-campionato. Prima Zapata, poi Muriel. E il gol è arrivato da Malinovskyi: ma uno non basta, il Gasp cerca qualcuno in grado di farne “più di 6 a stagione”.  ‘ATTACCO’ AL MERCATO- “Lo rispiego perché qualcuno fa fatica a capire: l’Atalanta ha bisogno di attaccanti, lo dico da anni. Da quando abbiamo perso il Papu e Ilicic non abbiamo avuto ricambi in quel ruolo”. E ancora: “Ogni tanto l’Atalanta ha difficoltà di organico, ho visto cambiare 4 attaccanti al Milan, noi negli anni di Champions non siamo riusciti a rimpiazzare. Mi sono scocciato di fare questa richiesta degli attaccanti, non riesco a far passare il messaggio, bisogna combattere con questa filosofia, vuol dire che non sono credibile nel chiedere quello che serve”. A Bergamo infatti continuano ad arrivare rinforzi diversi dalle sue idee. A gennaio Boga, un esterno offensivo che la scorsa stagione ha deluso e non sta giocando nemmeno 1’ in quella in corso. A giugno Demiral, un riscatto inaspettato di un difensore tenuto in panchina le ultime giornate. A luglio Ederson, un centrocampista offensivo che taglia l’area, ma parte sempre arretrato. Ad agosto Soppy, un esterno e nemmeno sinistro, nella fascia dove da mesi Gosens aveva lasciato un vuoto. L’unico ad andare vicino, ma è sempre ‘fuochino’, alle sue richieste è Lookman, “un attaccante che arriva dentro l’area”. Eppure rimane sempre un esterno offensivo, non certo una punta a tutto tondo, non un centravanti alla Pinamonti, sfumato sul più bello dopo settimane di promesse. Il Gasp ha bisogno di qualcuno che la butti dentro, uno specialista dell’ultimo passaggio, per segnare una rete in più degli avversari e ritornare subito in Europa. UN SOLO NOME- Il problema è bello grosso, perché mentre gli unici attaccanti sono ancora a quota 0 e a segnare ci pensano difensori (Toloi) e trequartisti (Malinovskyi), sulla lista del mercato nerazzurro c’è un solo nome sotto la voce ‘attacco’ ed è quello di un classe 2003 con esperienza nello Sturm Graz. Rasmus Hojlund, 6 gol nella Bundesliga tedesca. Ma il Gasp è stato chiaro: 6 non bastano. PAGLIUCA ASCOLTA- Direttamente dall’America, in occasione del match di lusso ieri sera al Gewiss Stadium si è presentato anche il co-chairman nerazzurro Stephen Pagliuca. E ha ascoltato attentamente le dichiarazioni del tecnico, che però ha precisato: “Non gli ho chiesto un attaccante”. Ma l’azionista americano si è detto pronto ad investire: “La nostra strategia è investire per migliorare. La famiglia Percassi sta cercando dei grandi giocatori da portare qui a Bergamo”. Ne basta uno, un attaccante per il Gasp: restano 10 giorni per trovare un valido 10. LEGGI TUTTO

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    Boban: “Sarà una Champions super. Ho dubbi sulla Juve. Tra me e il Milan…”

    Il capo del calcio dell’Uefa: “La Superlega? Una vergogna mai nata, basta parlarne. Il Var ha pulito il calcio. E su Qatar 2022…”Un pomeriggio con Zvone Boban significa avventurarsi in mille argomenti e quando entra il pallone in altri mille rivoli: tecnici, tattici, regolamentari, di politica sportiva. Sul calcio che era, che è e che sarà. L’uomo è imprevedibile, mai banale, completo come lo era il calciatore. E davanti agli argomenti, anche i più scomodi, non va mai in dribbling, preferendo filtranti e tiri diretti, mirando agli angoli, chiudendo la partita con una battuta o una risata. Lo abbiamo cercato a lungo a cavallo dello scudetto del Milan, ma ha preferito sempre declinare: “Sai come sono fatto… Preferisco parlare ogni tanto. È già pieno di gente che pontifica tutti i giorni”. LEGGI TUTTO

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    L'ombra del Chelsea su Leao. Ma lui e il Milan fanno muro

    Gli inglesi pensano al portoghese, che però in rossonero si sente a casa. Operazione quasi impossibile per tempi, logistica e costi: servirebbero quasi 150 milioniUn sottile brivido, da un paio di giorni, corre sulla schiena dei milanisti. C’è un momento della giornata – e ieri è successo in mattinata – in cui rimbalzano in Italia gli articoli del Times, (rispettabilissimo) giornale che fa notare come il Chelsea sia interessato a Rafael Leao da Almada, numero 17 del Milan. LEGGI TUTTO

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    Due partite, zero minuti: Milan, che fine ha fatto Adli?

    Un buon precampionato, poi nelle prime due partite il francese non ha visto campo. È un caso? No. Come mai non gioca? Una parziale risposta si chiama CDK. Ma non solo…Nemmeno il tempo di godersi i suoi quindici minuti di celebrità – come direbbe Andy Warhol – che gliel’ha scippata brutalmente De Ketelaere. Yacine Adli dovrà avere pazienza. Sotto tutti gli aspetti. Anzi, ne ha già dovuta usare una consistente spolverata perché lui, a differenza del principino Charles, è sbarcato a Milanello nell’indifferenza generale. Forse perché, acquistato in realtà già l’estate scorsa, non era più una notizia di mercato. O forse perché, a differenza di CDK, il Diavolo per lui ha speso molto meno, e di solito l’entità dell’investimento è direttamente proporzionale all’interesse dei tifosi. LEGGI TUTTO

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    Non solo il difensore: tra cessioni e rinnovi, l’agenda dei prossimi giorni di Marotta

    Oltre all’ultimo tassello della difesa di Inzaghi, altre scadenze di mercato attendono i nerazzurri: ci sono giovani in cerca di spazio e tanti rinnovi da affrontare. Innanzitutto, quello di SkriniarMai come quest’anno i tifosi dell’Inter non vedo l’ora che finisca il conto alla rovescia e che si chiudano le porte del calciomercato. Niente più voci, niente più rischi di offerte irrinunciabili dalle ricche proprietà estere per uno dei gioielli della corona nerazzurra. Le speranze di un colpo in entrata last minute, per una volta, non sono palpabili. La squadra di Simone Inzaghi è già forte così, probabilmente la migliore del campionato a livello di uomini e considerate le lungodegenze altrui. LEGGI TUTTO

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    Milan, il piano De Ketelaere: così Pioli vuole portarlo al top

    Minutaggio gradualmente in aumento, fiducia, una strategia precisa: ecco come brillerà la stellina belga Un quarto d’ora a Vicenza in amichevole, altri 45’ con la Pergolettese con tripletta, 20’ al debutto con l’Udinese e un’altra mezz’oretta a Bergamo. Il piano CDK procede come previsto, in modo graduale. Il belga, acquisto più costoso del mercato rossonero, 35 milioni bonus compresi, si sta inserendo piano piano nei meccanismi di Pioli. Tripletta al primo test dal 1’ in amichevole, poi un bel passaggio per Giroud a San Siro e un gol annullato, anche se in realtà l’arbitro aveva già fischiato un fallo. Contro l’Atalanta infine, appena entrato, ha messo in porta Tonali con un bel filtrante dei suoi, palla con il contagiri per strappare consensi. LEGGI TUTTO

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    Allegri, le categorie esistono anche per gli allenatori…

    Da un tecnico top ci si aspetta che di fronte a un’emergenza trovi soluzioni degne, non che si appelli alla società per avere grandi calciatori a cinque stelle“Le categorie”, il cavallo di battaglia di Massimiliano Allegri. L’allenatore della Juve l’ha rilucidato a Marassi, per rispondere alle critiche sul grigio 0-0 contro la Sampdoria: “A calcio i giocatori non sono tutti uguali, l’ho ripetuto un miliardo e mezzo di volte. A calcio ci sono le categorie, non lo ripeto più. Ci sono la Lega Pro, i dilettanti, l’Eccellenza, la Promozione”. Una metafora, un messaggio che si può intendere così: a calcio servono i grandi calciatori. LEGGI TUTTO