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    Pogba torna ad allenarsi in campo, manca sempre meno per il rientro

    Recupero e ritorno in campo? Non ancora, ma Paul Pogba sta tornando a muovere i primi passi concreti verso quella direzione. Sì, perché dopo la lesione del menisco del ginocchio, il francese ha avuto una lunga fase di consultazioni mediche e poi ha scelto una terapia conservativa lunga cinque settimane. Un recupero diverso e che non prevede operazioni – né suturazione né asportazione del menisco – che ha come fine ultimo la partecipazione al Mondiale in Qatar di novembre. Cinque settimane per rientrare al meglio, valutare le proprie condizioni e gestirsi, con un programma fitto e ben preciso. Ecco, domani, potrà esserci una delle tappe chiave in questo senso. IL PROGRAMMA – Sì, perché dopo la giornata di scarico odierna – come di consueto nel post gara – la Juve riprenderà a preparare la gara contro la Roma e Paul Pogba tornerà ad allenarsi sul campo. Per il rientro in campo in gare ufficiali è ancora presto, ma un passo alla volta il Polpo si avvicina al rientro: domani dovrebbe essere il giorno del ritorno ufficiale sul campo. Ha messo nel mirino la gara dell’11 settembre contro la Salernitana, ma prima dovrà passare da un paio di settimane di lavoro, differenziato e non, dalla corse e dal calciare, l’unico modo per capire davvero se la terapia ha fatto effetto. Intanto, Pogba non sente più dolore e si muove per restituire alla Juve tutta la sua qualità, il prima possibile.  LEGGI TUTTO

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    La Serie A ha perso il gol: solo 13 gol nel secondo turno. E gli italiani sono spariti

    In due giornate ben 20 centri in meno. Nell’ultima giornata Berardi ha segnato l’unico gol “italiano”Aiuto, è sparito il gol. Nella seconda giornata di campionato ne sono stati segnati soltanto 13, una media (1,3) così bassa non si registrava dalla giornata numero 32 della stagione 2017-18. Cosa successe allora? Quelle che sarebbero entrate nelle coppe europee dietro alla Juventus campione, si scontrarono in quel turno. LEGGI TUTTO

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    I gol italiani spariti e la fuga dei nostri gioielli all'estero: che problema per Mancini

    I giocatori stranieri dominano nelle rose e anche nella classifica cannonieri (8 gol su 10). Intanto alcuni talenti di casa nostra trovano spazio all’estero. Povero ct…Roberto Mancini, da bravo commissario tecnico, domenica sera si è presentato allo stadio di Bergamo per assistere ad Atalanta-Milan, la partita più importante del weekend. Pronti, via e ha subito avuto la conferma di quanto grosso sia il guaio in cui si è cacciato mantenendo la guida della Nazionale. LEGGI TUTTO

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    Senza uscite Depay costa troppo: Juve, così Milik diventa il favorito

    I bianconeri sanno di avere in pugno il centravanti del Marsiglia, ma prendono tempo per capire se calano le pretese dell’olandese. O se maturano altre alternativeTutti hanno fretta, la Juve no. Memphis Depay e Arek Milik sanno che la scelta è tra loro due e ieri i loro rappresentanti hanno atteso a lungo la chiamata di Federico Cherubini, il capo dell’Area sportiva bianconera. Ma entrambi sono rimasti a bocca asciutta. Il nazionale olandese e quello polacco sono protagonisti di un autentico testa a testa per conquistare la maglia juventina ed è comprensibile che vogliano uscire al più presto dal tunnel delle incertezze. LEGGI TUTTO

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    Roma, una cessione sblocca l'arrivo del gallo Belotti

    Un Gallo a Roma, ma stavolta non ci saranno guerre civili. Il domino che porterà Belotti alla Roma finalmente ha avuto effetto, anche se con qualche giorno di ritardo.  Felix, infatti, ha detto sì alla Cremonese che lo preleva a titolo definitivo per poco più di 7 milioni ma senza clausola di recompra. La cessione ha fatto scattare il via libera per il Gallo che aspetta da settimane la Roma e ha detto no a tante offerte dall’estero rinunciando anche qualcosa a livello economico.CIFRE – L’attaccante – che in questi giorni si è allenato in Sicilia – firmerà un triennale da 2,8 milioni più bonus e già tra domani e dopodomani è atteso nella capitale dove troverà Mourinho ad accoglierlo a braccia aperte. Lo Special One, dopo gli infortuni di Wijnaldum e Zaniolo, però non si accontenta e aspetta anche l’arrivo di un centrocampista.  LEGGI TUTTO

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    Atalanta, Gasperini alla ricerca di un attaccante: ecco le sue richieste

    “E’ un limite mio, evidentemente non sono bravo a farmi prendere i giocatori”. Il mea culpa del tecnico dell’Atalanta Gian Piero Gasperini, quando mancano pochi minuti alla mezzanotte, suona come un grido disperato. L’ultimo tentativo per farsi ascoltare ai piani alti, prima che le porte del mercato si chiudano per 4 mesi lasciandolo, per l’ennesima volta, senza rinforzi in attacco. A dieci giorni da quel 1° settembre che può cambiare ancora i connotati della sua squadra, l’Atalanta riesce a frenare i Campioni d’Italia in carica senza una terza punta in campo. Per centellinare i suoi attaccanti, il tecnico è stato costretto a dividere il tandem colombiano così tante volte provato in sicronia nel pre-campionato. Prima Zapata, poi Muriel. E il gol è arrivato da Malinovskyi: ma uno non basta, il Gasp cerca qualcuno in grado di farne “più di 6 a stagione”.  ‘ATTACCO’ AL MERCATO- “Lo rispiego perché qualcuno fa fatica a capire: l’Atalanta ha bisogno di attaccanti, lo dico da anni. Da quando abbiamo perso il Papu e Ilicic non abbiamo avuto ricambi in quel ruolo”. E ancora: “Ogni tanto l’Atalanta ha difficoltà di organico, ho visto cambiare 4 attaccanti al Milan, noi negli anni di Champions non siamo riusciti a rimpiazzare. Mi sono scocciato di fare questa richiesta degli attaccanti, non riesco a far passare il messaggio, bisogna combattere con questa filosofia, vuol dire che non sono credibile nel chiedere quello che serve”. A Bergamo infatti continuano ad arrivare rinforzi diversi dalle sue idee. A gennaio Boga, un esterno offensivo che la scorsa stagione ha deluso e non sta giocando nemmeno 1’ in quella in corso. A giugno Demiral, un riscatto inaspettato di un difensore tenuto in panchina le ultime giornate. A luglio Ederson, un centrocampista offensivo che taglia l’area, ma parte sempre arretrato. Ad agosto Soppy, un esterno e nemmeno sinistro, nella fascia dove da mesi Gosens aveva lasciato un vuoto. L’unico ad andare vicino, ma è sempre ‘fuochino’, alle sue richieste è Lookman, “un attaccante che arriva dentro l’area”. Eppure rimane sempre un esterno offensivo, non certo una punta a tutto tondo, non un centravanti alla Pinamonti, sfumato sul più bello dopo settimane di promesse. Il Gasp ha bisogno di qualcuno che la butti dentro, uno specialista dell’ultimo passaggio, per segnare una rete in più degli avversari e ritornare subito in Europa. UN SOLO NOME- Il problema è bello grosso, perché mentre gli unici attaccanti sono ancora a quota 0 e a segnare ci pensano difensori (Toloi) e trequartisti (Malinovskyi), sulla lista del mercato nerazzurro c’è un solo nome sotto la voce ‘attacco’ ed è quello di un classe 2003 con esperienza nello Sturm Graz. Rasmus Hojlund, 6 gol nella Bundesliga tedesca. Ma il Gasp è stato chiaro: 6 non bastano. PAGLIUCA ASCOLTA- Direttamente dall’America, in occasione del match di lusso ieri sera al Gewiss Stadium si è presentato anche il co-chairman nerazzurro Stephen Pagliuca. E ha ascoltato attentamente le dichiarazioni del tecnico, che però ha precisato: “Non gli ho chiesto un attaccante”. Ma l’azionista americano si è detto pronto ad investire: “La nostra strategia è investire per migliorare. La famiglia Percassi sta cercando dei grandi giocatori da portare qui a Bergamo”. Ne basta uno, un attaccante per il Gasp: restano 10 giorni per trovare un valido 10. LEGGI TUTTO

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    Boban: “Sarà una Champions super. Ho dubbi sulla Juve. Tra me e il Milan…”

    Il capo del calcio dell’Uefa: “La Superlega? Una vergogna mai nata, basta parlarne. Il Var ha pulito il calcio. E su Qatar 2022…”Un pomeriggio con Zvone Boban significa avventurarsi in mille argomenti e quando entra il pallone in altri mille rivoli: tecnici, tattici, regolamentari, di politica sportiva. Sul calcio che era, che è e che sarà. L’uomo è imprevedibile, mai banale, completo come lo era il calciatore. E davanti agli argomenti, anche i più scomodi, non va mai in dribbling, preferendo filtranti e tiri diretti, mirando agli angoli, chiudendo la partita con una battuta o una risata. Lo abbiamo cercato a lungo a cavallo dello scudetto del Milan, ma ha preferito sempre declinare: “Sai come sono fatto… Preferisco parlare ogni tanto. È già pieno di gente che pontifica tutti i giorni”. LEGGI TUTTO

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    L'ombra del Chelsea su Leao. Ma lui e il Milan fanno muro

    Gli inglesi pensano al portoghese, che però in rossonero si sente a casa. Operazione quasi impossibile per tempi, logistica e costi: servirebbero quasi 150 milioniUn sottile brivido, da un paio di giorni, corre sulla schiena dei milanisti. C’è un momento della giornata – e ieri è successo in mattinata – in cui rimbalzano in Italia gli articoli del Times, (rispettabilissimo) giornale che fa notare come il Chelsea sia interessato a Rafael Leao da Almada, numero 17 del Milan. LEGGI TUTTO