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    Assalto Psg a Skriniar: l'Inter fa muro. Via solo per 90 milioni

    I francesi mandano Campos a Milano con un’offerta di 65 milioni per il centrale slovacco. Ma solo di fronte a una proposta monstre ci potrebbero essere spiragli Filippo Conticello-Carlo Laudisa18 agosto
    – MilanoTanto tuonò che piovve: era solo questione di tempo prima che il fiato del Psg si risentisse sul collo dell’Inter. Ma i nerazzurri, riuniti nel loro stato maggiore, hanno deciso di chiudere la porta per evitare ogni spiffero su Milan Skriniar, gioiello da salvare (quasi) a ogni costo. LEGGI TUTTO

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    Droni, motoslitte, isole e… un Disco d’oro: Ibra è uno spettacolo anche fuori dal campo

    Nell’ultimo post pilota un drone sdraiato a bordo del suo yacht: “Io ti vedo”. Ma è soltanto una delle sue tante passioni extra calcistiche La fissa per i droni non è nuova. L’ultima “zlatanata” è sui suoi profili social. Lui steso sul lettino del suo yacht da trenta metri, un telecomando tra le mani e un drone che sale in alto, sempre più su. “Io ti vedo”. Questo il copy dello svedese, che già nel 2019 era stato ripreso dal cielo mentre correva su una pista d’atletica. Una passione. Una delle tante. LEGGI TUTTO

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    Nove tra le prime dieci non hanno cambiato tecnico: la pianificazione paga

    Le squadre che hanno vinto nella prima giornata, dalla Juve al Milan, dalla Roma al Torino, hanno confermato gli allenatori della passata stagione. In un calcio sempre più impaziente è un bel segnale di cambiamento La classifica perfettamente speculare e già sfacciatamente aristocratica è raccontabile (senza pretendere di spiegarla) con tre argomenti. Il primo e meno definibile è il rimbalzo del pallone, del calcio, dello sport e anche della vita: a volte va dentro all’ultimo assalto, all’ultimo tentativo – quando la fortuna è trainata dalla voglia e dalla forza residua (tanta, nel caso sia dell’Inter che della Fiorentina). LEGGI TUTTO

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    Il mental coach dei calciatori: “In Italia è un tabù. Alcuni mi chiedevano di non dire niente…”

    Roberto Civitarese sull’importanza del fattore psicologico nello sport: “C’è ancora qualche scettico, che sottovaluta la cura dell’aspetto mentale. Pioli e Ibra non l’hanno mai fatto. E guardate dove sono arrivati…”Radu è in ginocchio, con la maglia sul volto. Serve a coprire le lacrime che gli scorrono lungo il viso, dopo il secondo (decisivo) errore nelle ultime due apparizioni in A. Il pallone calciato da Mandragora al 95’ di Fiorentina-Cremonese è un fantasma che bussa alla porta di Ionut. Sfugge dalle mani, finisce in rete, ricorda il liscio contro il Bologna di quattro mesi fa. “Avete presente quella storia secondo cui la vita è composta per il 10% dalle cose che ti capitano e, per il resto, da come reagisci? Non è sbagliato. Il vero Radu è quello delle parate prima dello scivolone. Ma è importante che sia lui il primo a capirlo”. Garantisce Roberto Civitarese, che di mestiere fa… il mental coach dei calciatori: “In Italia, c’è ancora qualche scettico, che sottovaluta la cura dell’aspetto mentale. Pioli e Ibra non l’hanno mai fatto. E guardate dove sono arrivati…”. LEGGI TUTTO

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    Milan e Torino, a tutto pressing: ecco il segreto del loro successo

    I rossoneri aggrediscono a tutto campo, i granata strappano palloni: nessuno ha pressato meglio di loro nella prima giornata La pressione toglie ossigeno, e senza ossigeno è complicato pensare. Non è una legge della fisica ma un principio che regola quegli organismi viventi che sono le squadre di calcio. Gli esempi di successo degli ultimi anni hanno questo in comune: aggressività e intensità una volta persa palla. Pensiamo alla miglior Atalanta di Gasperini, al calcio heavy metal di Juric prima al Verona e poi al Torino, lo stesso Hellas di Tudor. E, sorpresa, è il segreto del successo anche del Milan di Stefano Pioli. Una tendenza ribadita dalla prima giornata di campionato, per quanto appena novanta minuti non siano indicativi nella raccolta dei big data. Anche perché in certi casi certi numeri sono condizionati dall’andamento della partita (la Lazio che gioca a lungo in inferiorità numerica o la Juve in vantaggio di due gol nel primo tempo). LEGGI TUTTO

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    Le ragioni di Rabiot: ecco perché ha detto no allo United. A tre mesi dal Mondiale…

    Il francese aveva informato in primavera la Juve della volontà di cambiare maglia, ma la chiamata da Manchester è arrivata tardi, dopo il ritiro e a soli tre mesi dal Qatar: così si è chiusa la finestra Alla fine, resta. Adrien Rabiot non andrà al Manchester United. Troppo stretti i tempi, poco convincente l’approccio, tra l’altro viziato da voci e speculazioni che poco hanno a che vedere con la reale situazione. In ogni caso, il francese, salvo sviluppi per ora improbabili, andrà al termine del suo contratto con la Juventus, felice di continuare a lavorare con Max Allegri. Anche perché il Mondiale è alle porte e il centrocampista non può permettersi passi falsi. Di futuro se ne riparlerà dunque solo dopo il Qatar, dove Rabiot avrà un ruolo chiave, soprattutto se Pogba dovesse rimanere a casa, come scrive oggi l’Equipe. LEGGI TUTTO

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    Dybala, Bremer, Milenkovic e ora Akanji? L'attendismo sul mercato non aiuta Inzaghi

    Lo svizzero è l’obiettivo primario per la difesa nerazzurra, ma la richiesta del Borussia Dortmund è troppo elevata. E Acerbi è seguito anche dalla JuventusAvere un déjà vu è come amplificare la eco di un episodio del passato: se non era stato piacevole ai tempi, vivere un flash di quell’avvenimento non sarà piacevole. In casa Inter, dopo la raffica iniziale di trattative in entrata, i déjà vu si susseguono. L’affondo che non arriva per Akanji – e le voci su Acerbi – si incasellano perfettamente in questa casistica. A furia di tentennare, si rischia di restare a mani vuote. LEGGI TUTTO

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    Un mese di Dybala a Roma: ecco la sua nuova vita in giallorosso

    Il 18 luglio scorso il fantasista argentino arrivò nel ritiro giallorosso in Portogallo: da allora è iniziato un lungo idillio con una piazza che ne ha già fatto il proprio indiscusso idolo. Dopo una minivacanza a Capri, ora dovrà scegliere la sua nuova casa a Casal PaloccoUn mese d’amore. Un mese per sognare ad occhi aperti e cercare un nuovo simbolo da coccolarsi come si fa con le cose più importanti della propria vita. Oggi è esattamente un mese che Paulo Dybala è si vestito di giallorosso. Successe il 18 luglio scorso, quando il fantasista argentino sbarcò ad Albufeira, in Portogallo, con un aereo privato da Torino, in compagnia di tutto il suo entourage e del general manager giallorosso Tiago Pinto. LEGGI TUTTO