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    Allarme per Mancini, alla prima di A il 20% di stranieri in più di 10 anni fa. E i gol li fa solo Immobile

    Sempre meno azzurri nelle squadre del nostro campionato: Monza è l’unica oasi italiana. Le big fanno preoccupare il Ct, che ha sempre meno margini di sceltaNiente di nuovo sotto il sole della Serie A: due calciatori su tre scesi in campo in questo week end sono stranieri. Nei 220 giocatori schierati al fischio d’inizio della prima giornata, la mappa della Serie A assegna una presenza del 67,27% ai calciatori stranieri e un restante 32,72% agli italiani. E dunque: 148 stranieri, 72 italiani. LEGGI TUTTO

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    Candidato titolare, poi neanche entrato: Fagioli è ancora in bilico

    McKennie e Kostic hanno cambiato le scelte di Allegri, ma col Sassuolo per Rovella e Miretti lo spazio c’è stato. Un’altra uscita in mezzo resta possibile, intanto l’ex Cremonese punta la Sampdoria Ogni partita sono una decina i giocatori che restano fuori, di meno solo se ci sono infortuni, e non è una notizia che tra questi per la Juventus ci sia Nicolò Fagioli. Lo è diventato però perché per giorni l’ex Cremonese era stato ipotizzato titolare per la prima di campionato, per poi uscire dai campetti solo nelle ore precedenti alla partita col Sassuolo e finire addirittura a sorpresa per non entrare in campo neanche per un minuto. A differenza dei “concorrenti” Fabio Miretti, che si è conquistato quasi una mezzora, e perfino Nicolò Rovella che pure aveva già la valigia pronta per Monza. LEGGI TUTTO

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    Berardi è l'ultimo dei romantici: ha scelto Sassuolo per restare il numero 1

    L’attaccante è stato corteggiato a lungo da grandi club ma ha rinnovato con i neroverdi. Una decisione coraggiosa che gli permette però di entrare nella storia Questa storia è una finestra sulla speranza. Gli inguaribili romantici, quelli che ancora parlano di “bandiere” e sognano il calcio d’inizio di tutte le partite la domenica pomeriggio alle ore 14.30 in punto e poi incollano le orecchie alle radioline aspettando notizie dai vari campi, loro saranno contenti di sapere che Domenico Berardi ha rinnovato il suo contratto con il Sassuolo. LEGGI TUTTO

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    L'Inter e Tanganga: pro e contro di una pista di mercato

    Il difensore del Tottenham era già stato proposto ai nerazzurri in passato, ma era stato lasciato in standby. Ora, in alternativa ad Akanji, la sua candidatura torna al vaglioQuesta volta, quando il nome di Japhet Tanganga è passato sotto gli occhi della dirigenza dell’Inter, il fascicolo non è stato accantonato. Perché qualche acciacco fisico di troppo e la formula imposta dal Tottenham possono essere fattori da inserire nella lista dei “contro”, ma quella dei “pro” si difende benissimo. Così il 23enne di Hackney torna a essere un profilo da tenere d’occhio. LEGGI TUTTO

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    Come rinforzarsi e guadagnare 34 milioni: il capolavoro della Roma

    Il mercato giallorosso in entrata è costato appena 7 milioni, poi solo colpi a parametro zero. E con gli esuberi il saldo positivo può ancora crescere Come diventare più forti guadagnando anche dei soldi. Impossibile? Forse, ma non per tutti. Alla Roma, ad esempio, quest’anno la magia è successa, riuscendo oggettivamente a rinforzare la squadra che lo scorso anno ha trionfato in Conference League e portando a casa anche un bel gruzzoletto di soldi. Insomma, una squadra più forte ed anche più ricca di prima. A conti fatti, sono entrati nelle casse di Trigoria poco più di 34 milioni di euro, che è poi l’attivo romanista in questa sessione estiva di mercato. LEGGI TUTTO

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    L'Inter lavora ad altri due addii: Agoumé e Salcedo in partenza. Le cifre a bilancio

    Cesare Casadei e Andrea Pinamonti, oltre ai già noti risparmi sugli ingaggi tagliati. La campagna cessioni in casa Inter alla fine non è decollata con il botto tanto atteso (prima Lautaro, poi Skriniar) e allora gli uomini mercato di Viale Della Liberazione stanno provando ad ottenere quel +60 tanto atteso da Zhang per chiudere il bilancio attraverso operazioni minori. Non è detto che bastino, non è detto che alla fine si riesca ad evitare il grande addio, ma fino all’ultimo la dirigenza nerazzurra proverà ad evitare il sacrificio più grande racimolando il possibile e anche di più da operazioni minori. Fra queste rientrano anche quelle che potrebbero presto lasciar partire in direzione estera sia Lucien Agoumé che Eddie Salcedo.IL NODO AGOUMÈ – Fin dall’inizio del mercato e dopo una discreta annata passata in prestito al Brest, per il centrocampista francese classe 2002 si sono aperte numerose possibilità. La Cremonese è la società che più ha provato a convincere il giocatore su un prestito, dopo i lombardi è stata la volta di Bolgona e Sampdoria, ma oggi è il Lorient in cima alla lista delle pretendenti e la destinazione più probabile. L’Inter non vuole perdere il controllo usl giocatore e se non sarà prestito secco spera o in una cessione a titolo definitivo che possa portare ben più degli 1,8 milioni di euro di costo residuo a bilancio (scadenza 2025) oppure un prestito con diritto di riscatto e controriscatto ritardato di un anno. LEGGI TUTTO

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    Tecnica e resistenza, giocava in Nigeria a piedi nudi: Onyedika non si ferma mai

    Alla scoperta del centrocampista del Midtjylland balzato in cima al taccuino del Milan. Come Kessie, ha grande continuità. Ma occhio ai cartellini… Il primo nome sulla lista rossonera corrisponde all’identikit tracciato da Pioli: “Ci serve un centrocampista con esplosività e intelligenza”. Eccolo qui: Raphael Onyedika, 21 anni, un po’ mediano e un po’ centrale, oro del Midtjylland. La prima scelta di Maldini e Massara. Ecco cinque cose che (forse) non sapete di lui. LEGGI TUTTO

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    Perché Rabiot non dovrebbe più giocare nella Juve

    Il francese ha il diritto di non ritenere idonea l’offerta che il Manchester United gli ha prospettato, il club a sua volta può decidere di non schierarlo. E col Mondiale alle porte…La necessità di rispettare certi parametri economici ha spinto le società a seguire strade nuove rispetto al passato. Pensiamo al rapporto con i giocatori in scadenza: il Milan per primo ha dettato la linea dell’intransigenza e molti club l’hanno seguita. I dirigenti fissano un tetto per rinnovare e non vanno oltre, anche a costo di perdere il giocatore senza incassare nulla. E il risultato è che la forza contrattuale dei parametri zero sta progressivamente diminuendo, così come le commissioni da versare agli agenti. LEGGI TUTTO