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    Adani dà i voti alle sorprese del mercato di A: “Adli e De Ketelaere saranno il top”

    L’opinionista analizza i colpi (fatti o in dirittura d’arrivo) del prossimo campionato: “I due del Milan sono fortissimi. Gatti stupirà, Thorstvedt e Ferguson interessanti” Meno di un mese alla partenza della Serie A e c’è già curiosità per vedere all’opera soprattutto i volti nuovi che ancora non hanno debuttato nel nostro campionato, in attesa di vederne arrivare altri nell’ultimo mese e mezzo di calciomercato. LEGGI TUTTO

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    Pane, Amore e Inter. Giacinto Facchetti, il campione gentiluomo

    Il 18 luglio avrebbe compiuto ottant’anni. Se fosse vivo si dividerebbe ancora tra i suoi grandi amori: la famiglia e i nerazzurri. È stato un esempio più che un simbolo. Ricordo di un uomo che resta nel cuore della sua genteVeloce, leggero. Innovatore, tecnico. Serio, onesto. Competente, interista. Giacinto Facchetti compirebbe 80 anni il 18 luglio e chissà come sarebbe stata la sua vita nella terza età, diviso tra i suoi due grandi amori: la famiglia e l’Inter. È stato e sarà sempre l’eterno numero 3 nerazzurro, il primo terzino che attaccava e faceva gol con incredibile facilità. Il terzino che non faceva falli e che in oltre 600 partite fu espulso una volta sola. Un episodio talmente anomalo che il pubblico, il suo pubblico, si alzò in piedi per accompagnare con un applauso la sua corsa verso il tunnel. In quell’applauso c’era adesione più che tifo: l’asse portante su cui si forma il concetto di popolo. Che non può fare a meno di scegliere un suo leader cui affidare sogni e speranze. Una figura che ti rappresenta e di cui essere orgogliosi. Esistono capitani diversi: i campioni troppo forti per non essere rappresentativi, i leader silenziosi cui basta l’esempio per farsi rispettare. Facchetti godeva di un amore trasversale, universale. Giacinto è stato un esempio e non un simbolo, perché i simboli dividono e dagli esempi possono nascere invece solo modelli positivi. La personalità che usciva dalle sue cavalcate travolgenti non ha mai preso il sopravvento su quella timidezza dietro la quale il Giacinto calciatore si nascondeva nei suoi primi anni nerazzurri. LEGGI TUTTO

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    Inter, cambia il muro: Skriniar-Psg, ancora stallo. Pressing Bremer, vertice in vista

    Anche la Juve, che deve vendere De Ligt, spinge sul brasiliano. I nerazzurri aspettano ancora l’addio dello slovacco, ma sono pronti a trattarecon il Torino a inizio settimanaDa un lato la lunga attesa parigina, dall’altra la voglia di stringere a Torino. In ogni caso, la difesa dell’Inter è destinata a cambiare pelle: un big dovrebbe lasciare e un altro big dovrebbe entrare. LEGGI TUTTO

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    De Ligt, il Bayern non accelera. I nuovi scenari Juve e la carta rinnovo

    La società prova a convincere Matthijs: un altro anno di contratto e clausola giù, da 120 a 90 milioniIl Bayern si mette comodo per Mathijs de Ligt, ma alla Juventus questo non sta certo bene e alla Continassa fanno di tutto per sbarrare la strada ai bavaresi. Quell’offerta da 60 milioni di euro più 10 di bonus per avere il difensore olandese non è ritenuta sufficiente. LEGGI TUTTO

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    Dybala vota ancora Inter ma ora ha fretta. Marotta resta in attesa

    L’argentino ha sempre considerato il club nerazzurro la sua priorità, ma ora vuol verificare l’effettivo interesse di Zhang. Se entro la prossima settimana non ci saranno passi concreti aprirà a Napoli e RomaNella telenovela di produzione argentina che sta appassionando l’estate italiana ci sono due elementi che danno sale alla sceneggiatura. Uno: Paulo Dybala considera ancora l’Inter la priorità, la squadra preferita per rilanciare carriera e ambizioni. Due: lo stesso Paulo Dybala ha imparato che il tempo, elemento sottovalutato fino a qualche settimana fa, è la chiave del futuro. LEGGI TUTTO

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    Wijnaldum offerto alla Roma, ma…

     Georginio Wijnaldum è stato accostato alla Roma. Non è la prima volta per l’olandese che piaceva ai giallorossi e non solo quando ancora giocava al Newcastle. La dirigenza del PSG lo ha messo sul mercato e tra le squadre interessate è spuntata proprio la Roma a caccia del grande colpo a centrocampo. Wijnaldum arrivato nella Capitale francese nell’estate del 2021 a parametro zero, è stato proposto dal club parigino alla società giallorossa. OSTACOLO – Ma la trattativa non sembra affatto facile anche in caso di prestito con diritto di riscatto. Lo scoglio che potrebbe rallentare l’operazione è rappresentato dall’elevato ingaggio da quasi 9 milioni che l’olandese percepisce fino al 2024. Il Decreto Crescita abbasserebbe di molto la quota ma servirebbe comunque l’intervento del Psg.  LEGGI TUTTO

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    Totti, Maldini, Costacurta, Inzaghi: tutti i record che Ibra può battere al rientro

    Zlatan ha la possibilità di diventare il marcatore più anziano sia in Serie A che in Champions League. E non è l’unico primato nel mirinoIl ritiro di Ibrahimovic è iniziato prima di quello del Milan e durerà di più. “Ritiro” inteso come preparazione personale, sia chiaro, perché quella parola a Zlatan provoca l’allergia, se usata come sinonimo di addio al calcio. Il fuoriclasse svedese ha scelto come quartier generale il lago di Garda, dove si sta sottoponendosi alle sedute di fisioterapia post-intervento al ginocchio sinistro: stringe i denti adesso per poter guardare ancora avanti. E concedersi un’altra fetta di calcio giocato prima di dire basta. Magari con una spruzzata di record da battere, che non guasta mai. LEGGI TUTTO

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    Daniel lascia il Milan, nessun Maldini in campo: finisce una storia di più di 1000 partite

    Nel 1963 Cesare fu il primo ad alzare al cielo la Coppa Campioni per un club italiano. Nel 2003 è toccato a Paolo farlo da capitano. Nella scorsa stagione, il primo gol in A del più piccolo della famiglia. Insieme hanno giocato 1009 gare in rossonero Questa è una storia così grande che non si riesce a individuarne i confini. Comincia nel secolo scorso, quando l’Italia si stava rimettendo in piedi dopo la tragedia della guerra; prosegue negli anni Ottanta, quando a Milano c’erano i paninari e in televisione una sera sì e l’altra pure si vedevano i volti di Pippo Baudo o di Raffaella Carrà; e, infine, sbarca nel Terzo Millennio e ne colora i primi decenni. Questa è una storia che, nel corso del tempo, tra momenti di gioia infinita e comprensibili pause di dolore, è stata scritta da tre uomini che appartengono alla stessa famiglia: i Maldini. Cesare, Paolo e Daniel: insiema fanno più di mille partite in Serie A con la maglia del Milan addosso (1009, per la precisione: 347 Cesare, 647 Paolo, 15 Daniel). LEGGI TUTTO