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    Prove di un altro Milan: speranza Botman, stadio in autunno. E su Maldini-Massara…

    Da San Siro al mercato, da Gazidis alla struttura societaria, il futuro rossonero si delinea. Cardinale sarà a Milano non prima di metà luglioParola di presidente. Paolo Scaroni, numero 1 del Milan, ieri è stato intervistato a “La politica nel pallone” su Rai Gr Parlamento. Un lungo dialogo con focus sul Milan. La risposta più significativa, forse, quella su Maldini e Massara, da mesi in attesa di rinnovo: “Non mi preoccupo molto del tema “Maldini-Massara” – ha detto Scaroni -. Il cambio di proprietà in questo momento un po’ cruciale ha ritardato tante cose, ma tutto in un clima idilliaco. Non ho il minimo dubbio che si raggiungerà un’intesa per far sì che questa coppia continuerà con noi nei prossimi anni”. Ecco confermata la linea dei giorni scorsi: il Milan del 2022-23, a meno di sorprese clamorose, sarà nelle mani dei dirigenti che hanno costruito lo scudetto 19. Maldini ne ha parlato direttamente con Gerry Cardinale ed è logico che abbia ragionato soprattutto di competenze e programmi. L’annuncio è atteso a giorni, entro la fine della settimana. LEGGI TUTTO

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    Lukaku all'Inter: entra in campo Inzaghi. Ma c'è un intoppo per Dybala

    Il tecnico in pressing sul club che rilancia, con un’offerta complessiva che sale a 9 milioni. Il Chelsea ci pensa e oggi può essere il giorno del sì. Mettendo in stand by l’affare con La Joya: prima bisogna sfoltire l’attaccoQuesto matrimonio s’ha da fare. I Promessi Sposi, Lukaku e l’Inter, vedono l’altare, in lontananza si ascolta pure la marcia nuziale. La giornata ha aggiunto una dose sostanziale di fiducia sull’affare, come mai accaduto prima. Quell’aria non si respirava domenica sera, dopo il no di Steven Zhang alla proposta del Chelsea di chiudere la trattativa a quota 10 milioni (più due di bonus). Ci sono volute tre ore di vertice, ieri pomeriggio, per accelerare in maniera probabilmente definitiva sul ritorno di Romelu a Milano. LEGGI TUTTO

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    Arthur, Ramsey, Rabiot, le vie d'uscita sono lontane. La situazione

    Gli interessamenti di altri club scarseggiano, i loro ingaggi sono alti: in Serie A i tre non hanno mercato, la Juve punta a piazzarli all’estero, con soluzioni di scambio o prestito pur di alleggerire il monte ingaggiIn attesa delle ultime su Di Maria e Pogba, potenziali ingressi a parametro zero, alla Juve è di grande attualità la necessità di vendere, col triplice scopo di alleggerire il monte ingaggi, fare spazio in rosa, e magari riuscire – almeno in un caso su tre – a creare plusvalenza. LEGGI TUTTO

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    I rinnovi di Maldini e Leao, gli “scippi” sul mercato, lo stadio in stallo: tutti i nodi del Diavolo

    Esaurita l’ebbrezza scudetto, RedBird si ritrova a gestire diverse complessità su più fronti, a partire dai contratti più importanti e dagli obiettivi principali per rinforzare la rosaC’è fermento in casa rossonera. Ma non quello che magari sarebbe lecito attendersi tra gestione del mercato, entrate, uscite, rinnovi, stadio, definizione della governance e tutto ciò che comporta un passaggio di consegne societarie. No, il fermento c’è ma per adesso è soltanto quello dei tifosi che vedono scorrere il tempo e non trovano appigli confortevoli a cui aggrapparsi in vista della prossima stagione. LEGGI TUTTO

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    Sassuolo, Maxime Lopez: “Qui sto bene, ma posso pensare di cambiare se…”

    L’ultima è stata la stagione della consacrazione per Maxime Lopez, regista e uomo di qualità nella mediana del Sassuolo. A 24 anni però quella del francese è forse l’annata del grande salto in un club dalle ambizioni maggiori rispetto agli emiliani. E lo stesso Lopez ci sta pensando: “A Sassuolo sto molto bene ma mi chiedo se non sia giunto il momento di cambiare”, ha rivelato a Le Provence, quotidiano marsigliese.RIFLESSIONI – Lopez era stato cercato da Roma, Fiorentina e Lazio ma non sono da escludere ora anche piste estere. Ai suoi concittadini, il centrocampista neroverde ha anche affermato che gli sarebbe piaciuto giocare in questo OM di Sampaoli. “Molti club hanno dimostrato interesse nei miei confronti e al Sassuolo fanno comodo le plusvalenze. Vedremo quel che arriva, anche se finora non c’è nulla di concreto. E quando ci sarà, mi darò il tempo per pensarci su. Non so se sia il momento giusto, vedremo”, ha aggiunto. Parole dunque che spaventano Dionisi che già deve fronteggiare le tante richieste per i suoi gioiellini, da Berardi a Raspadori, passando per Frattesi e Scamacca. LEGGI TUTTO

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    Buffon: “Juve, Di Maria sa fare tutto. In questa Serie A sarebbe come Maradona”

    Gigi giocò al Psg nel 2018-19 con l’argentino: “Ha tecnica da vendere, dote che manca nel nostro campionato. Segna e può giocare in più ruoli” Una stagione insieme, il tempo di conoscersi e di apprezzarsi sullo sfondo di quel teatro delle meraviglie che è Parigi. Gigi Buffon e Angel Di Maria compagni di squadra al Paris Saint Germain, quando il quarantenne Superman decise di fare un’esperienza all’estero dopo diciassette anni consecutivi di Juventus, che sono praticamente una vita intera. Di Maria, di quel Psg, era una stella. Di più: un punto di riferimento per tutti. A confermarlo ci sono i numeri: 43 presenze e 19 gol. Con un esordio da applausi: doppietta al Monaco nella sfida per la Supercoppa di Lega francese, il 4 agosto 2018. Quel giorno, a Shenzhen, in Cina, in porta c’era Buffon, il capitano era Thiago Silva e a centrocampo dirigeva le operazioni Verratti. Di Maria fece il prestigiatore: palla c’è e palla non c’è. Un fenomeno. Alla fine della stagione in bacheca, oltre alla Supercoppa di Lega, finì anche il titolo francese: un bottino più che soddisfacente per qualsiasi squadra, ma inferiore alle attese dei ricchissimi proprietari del club parigino. Ora che Di Maria sta per cominciare una nuova vita alla Juve è Buffon a ricordarne le doti e a spendere parole piuttosto impegnative. LEGGI TUTTO