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    Il rinnovo di Maldini e Massara? Anche senza Cardinale a Milano…

    Il numero uno di RedBird è a New York e non è atteso a breve in Italia, ma fino al closing i contratti saranno ancora gestiti da Elliott, ovviamente in condivisione col neo proprietarioL’agenda ovviamente continua a essere colma di impegni, ma pare che Gerry Cardinale non sia atteso nuovamente a Milano così a breve. Cioè, non a strettissimo giro di posta come i tifosi potrebbero attendersi. Tornerà, è chiaro, però non c’è una data da cerchiare sul calendario con certezza. LEGGI TUTTO

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    Lukaku blocca il mercato di mezza Europa. L'Inter è in pole fino a fine mese, ma poi…

    L’attaccante del Chelsea vuole tornato in nerazzurro, ma il suo futuro è ancora tutto da scrivere. E coinvolge altri club come Bayern e Tottenham Quasi due settimane all’alba, fine giugno è la deadline stabilita per il futuro di Romelu Lukaku. Non si può andare oltre, le condizioni cambierebbero in modo sostanziale. Meglio ancora, specifichiamo: fine giugno è l’ultimo momento utile per riprendere in prestito il colosso belga, evitando bagni di sangue. LEGGI TUTTO

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    Non solo Macron: da Andreotti a Salvini, quando la politica “va nel pallone”

    Il Presidente francese fa il mercato del Psg e rilancia Zidane sulla panchina dei Bleus. Ma in passato ne abbiamo viste tante, da Berlusconi che “esonera” Zoff alle minacce di Mobutu Tecnicamente è un’invasione di campo, ma non viene mai sanzionata: non conviene a nessuno. Quando la Politica entra in area di rigore, il pallone comincia a fare strani rimbalzi e stargli dietro è un problema. In Francia in questi giorni il presidente Macron si è messo a fare il mercato del Psg. Prima ha “consigliato a Kylian Mbappé di rimanere a Parigi” – missione compiuta – e poi sta provando a convincere Zinedine Zidane a sedersi sulla panchina al Parco dei Principi, “perché voglio che torni a promuovere la Francia”. LEGGI TUTTO

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    Juve, quando il 9 sta bene col 10. Vlahovic e Chiesa amici, in passato finì pure a schiaffi

    I tandem che hanno vestito le maglie simbolo dell’attacco bianconero: quando tra due campioni scocca la scintilla… Federico Chiesa non vede l’ora di tornare in campo anche per ritrovare un amico fraterno: Dusan Vlahovic. Lo ha ammesso apertamente, con la precisa idea di “dargli qualche pallone in più per fare gol”, candidandosi per raccogliere in eredità la maglia numero dieci da Paulo Dybala. Anche il centravanti serbo vorrebbe cambiare. A febbraio fu molto onesto nel dire di aver scelto “la 7 solo perché è il numero libero più vicino al 9, il mio preferito”, e per questo – nell’attesa che la Juve definisca più o meno la posizione di Morata – vorrebbe ritrovare la maglia a cui è più legato. LEGGI TUTTO

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    Muratori e pescatori, panettieri e contadini: i lavori dei calciatori prima di fare i calciatori

    Il difensore della Juventus faticava in cantiere? C’è chi lo faceva in fabbrica, chi in officina, chi era aiuto cuoco, chi vendeva scarpe, chi stava al bancone di un bar e chi in un furgone delle salsicce…Il Federico Gatti che andava all’allevamento sporco di vernice raccontato in queste ore, in fondo ha fatto lo stesso lavoro di Javier Zanetti, la leggenda dell’Inter che da ragazzo aiutava il padre muratore, di Franck Ribery – che sempre il padre costrinse a mesi di fatica nei cantieri edili dove lo chiamavano a cottimo – di Bruno Conti che è stato un “mattonatore” – caricava la calce sulla carriola e la portava agli operai per la posa delle mattonelle – e di Christian Riganò, l’amatissimo bomber che a Firenze visse stagioni memorabili e che – dopo un paio d’anni dallo zio pasticcere – a Lipari lavorò per anni con un cappello di carta ricavato da un giornale calato sulla testa, con la cazzuola in mano e il secchio della malta lì vicino. LEGGI TUTTO

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    Psg, avanti per Skriniar. Se va via, l’Inter batte due piste

    Oggi nuovi contatti sull’asse Milano-Parigi: la cessione sarebbe dolorosa, e nel frattempo allo United piace De Vrij. Ma gli uomini mercato nerazzurri sono pronti a sostituirloLa rivoluzione di giugno ha nomi, cognomi e soprattutto numeri: la rosa attuale dell’Inter rischia di essere dimezzata, dei 25 calciatori che hanno chiuso l’ultimo campionato in 13 sono quelli che hanno già salutato Appiano o sono sulla strada per farlo. Quasi una svolta senza precedenti, di sicuro il club viaggia in netta controtendenza rispetto alle altre big della Serie A. Il rilancio scudetto vale un cambio generazionale eccezionale. E magari pure qualche rinuncia dolorosa. L’uscita più vicina, tra i titolari, è quella di Milan Skriniar. LEGGI TUTTO

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    Dybala-Di Maria, chi fa l'affare? La Juve, ecco perché

    Angel sulla fascia può fare la differenza con i cross per Vlahovic: dribbling e ordine, così Allegri avrebbe più opzioniPer capire fino in fondo la mossa della Juve di liberarsi di Dybala, che è stata sicuramente discutibile nella forma e lascia qualche perplessità anche nella sostanza, bisogna ricordare l’investimento compiuto per Vlahovic. Quando il centravanti serbo è diventato la pietra angolare del nuovo progetto bianconero, sono cambiate le valutazioni della società sull’argentino. Di conseguenza hanno pesato molto l’incognita legata alle condizioni fisiche della Joya (che avrebbe dovuto, lui per primo, pretendere un check-up approfondito e una gestione diversa, magari con un preparatore che lo seguisse personalmente giorno dopo giorno), le difficoltà economiche del club (che avrebbe dovuto corrispondere uno stipendio importante a un campione fragile) e le caratteristiche tecnico-tattiche di Dybala. LEGGI TUTTO