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    Juventus, Allegri ha scelto: ecco i 5 giovani che completeranno la rosa

    Il piano di rilancio bianconero passa anche attraverso l’inserimento in rosa di cinque Under 23. Scopriamo quali sono i maggiori indiziati Il piano di rilancio estivo della Juve prevede l’inserimento in rosa di cinque giovani Under 23. La strategia punta a risparmiare sui costi relativi alle seconde e terze linee, al fine di avere un margine superiore per qualche top player da reperire sul mercato a parametro zero o a basso costo. Il sistema – se ben collaudato – permetterà di continuare a investire su quei giocatori che hanno le carte in regola per fare il salto in una big e garantire prospettiva al nuovo ciclo, sulla scia di Chiesa, Locatelli e Vlahovic. Di seguito il punto su chi sono i maggiori candidati alla promozione dalla seconda alla prima squadra. LEGGI TUTTO

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    Inter e Dybala, arriva l’incontro decisivo: tutti i dettagli

    Domani o martedì nuovo summit tra il club nerazzurro e gli agenti della Joya: il sì è in arrivo, la firma pure…Il countdown è ufficialmente cominciato: domani, o al massimo martedì, andrà in scena il nuovo faccia a faccia tra l’Inter e Dybala, una sorta di ultimo step di avvicinamento alla firma sul nuovo contratto. Da una parte Beppe Marotta e Piero Ausilio, a.d. e d.s. dei nerazzurri, dall’altra Jorge Antun, legale rappresentante dell’attaccante argentino, uno dei pezzi pregiati del mercato dei giocatori in scadenza di contratto il prossimo 30 giugno. LEGGI TUTTO

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    Camoranesi: “Se sei la Juve non ti puoi permettere pause. Chiellini? Favoloso”

    del

    alle
    10:00

    di
    Antonio Romano

    Mauro German Camoranesi, pezzo importante della storia della Juventus, si trova in questi giorni a Torino, mentre è in attesa di definire il suo futuro: “Sto aspettando un’offerta per un campionato turco, per ripartire con una panchina, sperando vada a buon fine”. Nel frattempo, si è concesso ai microfoni de ilBianconero, per un’intervista esclusiva: CHIELLINI – “Dal primo giorno un ragazzo umile, è sempre stato così. Frutto di una famiglia che lo ha aiutato, è molto intelligente, sempre consapevole delle sue capacità. Tantissimo carattere già a 20 anni, in allenamento non aveva premura, sapeva che il punto forte era la forza. In squadra era un giocatore importante. Con gli anni ha fatto un percorso da leader. Credo continuerà a farlo anche all’estero. Per me, l’ultimo difensore della vecchia scuola, che sa fare reparto da solo. Ha migliorato tutti i suoi compagni di reparto, un giocatore favoloso, da fare un dvd e far vedere nei settori giovanili”. DYBALA – “Con il pubblico bisogna andare piano, ragiona con il cuore, non con il budget. Sono cose separate, quello che Dybala ha regalato al pubblico è indelebile, va detto e preservato. Poi, gli accordi si fanno in due. Non è questione di colpe. Lui rimane un giocatore che, come lui, in Italia, ce ne sono pochi. Negli ultimi 10 anni è sempre stato protagonista”. LA STAGIONE DELLA JUVE  – “Da tifoso è difficile fare un’analisi. Negli ultimi 4 anni determinati obiettivi sono cambiati, cosa vogliono lo sanno all’interno. 3 allenatori in 3 anni, diversi giocatori con diverse caratteristiche. Quello che non capivo, 2 anni fa c’era un certo progetto, poi è arrivato un allenatore (Sarri ndr) che ha avuto calciatori non adatti alle sue idee. Vero che si è vinto il campionato, ma perché le altre erano sotto un treno. Primo segnale che il futuro sarebbe stato difficile. Quest’anno la Serie A l’ha vinta la miglior squadra, è stata coerente tra quello che proponeva in campo e quello che cercava. Quanto ci metterà la Juve a riprendere il Milan? Una questione di investimenti, come allenatore ti inventi poco. Non importa come giochi, conta fino ad un certo punto, ma ci vogliono buoni giocatori, quando vai in campo i valori si vedono. Per la Juve è un anno di transizione, anche se nelle grandi squadre l’anno di transizione non esiste”. DA ALLEGRI A SARRI – “Nel passaggio da una mentalità all’altra, i calciatori erano quasi gli stessi ed entrambi sono arrivati all’obiettivo. L’idea conta poco, se hai giocatori di qualità in campo puoi giocare come ti pare, loro ti portano al risultato. Lo stesso allenatore, con altri valori, arriva a metà classifica. Allegri ha ragione, se no i giocatori varrebbero tutti uguali, ma non è così”. FINALE DI CHAMPIONS – “Non mi è piaciuto il Liverpool, non ha fatto la partita che doveva. Si è adattato molto ad un gioco che conveniva al Real Madrid. Il Madrid ha vinto la coppa giocando come era comodo”. PASSATO NELLA JUVE – “Bei ricordi, 15 chili fa. Sono sempre a Torino, son sempre qua, dimostra l’amore e l’affetto per questa città. Allo stadio? Ne ho viste un paio, ho visto anche gli ottavi contro il Villarreal”. TIFOSI – “Lo stadio fa, durante la pandemia era strano, il pubblico aiuta o penalizza. Nelle piazze importanti aiuta”. DE LIGT – “Un giocatore strepitoso, ha un futuro enorme, ha già dimostrato il suo valore. Non conosco giocatori che non hanno commesso errori. Lo vedo fuori dall’Italia, in altri campionati con più duelli individuali, lo vedo più in Premier che in Serie A. A me piace da morire”. CUADRADO – “Sempre stato il mio preferito, quello che mi fa divertire di più”. DANILO – “Mi piace molto”. KESSIE’ – “Calciatore moderno, adatto a chi vuole qualcosa di importante”. PJANIC – “Mi piaceva molto, per come fa girare la squadra, peccato non ci sia più”. CHIESA – “Quando c’è e sta bene è diverso dagli altri”. CENTROCAMPO – “Le cose si decidono in area, devi avere un buon attaccante e un buon portiere, il resto si sviluppa”.  LEGGI TUTTO

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    Milan, se Origi e Giroud non bastassero? Scamacca nella lista dei desideri, ma le alternative…

    Il club rossonero riflette sui suoi centravanti e cercherà di rinforzare ulteriormente il reparto al di là dell’arrivo del belga. Ma occhio ai falsi 9 e alle soluzioni interne…Al centro dell’Italia lo è senz’altro. Un po’ per merito suo e un po’ per colpa dei colleghi di reparto, che fanno disperare Mancini da parecchi mesi. Il prossimo passaggio sarà capire se Gianluca Scamacca si ritroverà anche al centro del Milan. Il nome non è nuovo, l’interesse del Diavolo ovviamente è reale, anche se probabilmente al momento in via Aldo Rossi ritengono prioritarie altre zone del campo. Ma la casella del centravanti andrà in qualche modo affrontata: dalla dirigenza rossonera filtra tranquillità per un ruolo dove però al momento ci sono un 36enne (Giroud), un punto interrogativo grande come tutta Casa Milan (Ibra), un ragazzino appena arrivato (Lazetic) e un attaccante di qualità che sta per arrivare ma non ha un rapporto troppo stretto con il gol (Origi). LEGGI TUTTO

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    Dybala-Lukaku-Lautaro, il tridente “del desiderio” che piacerebbe a Inzaghi. E a Gaber…

    Voltarsi e vederne uno in panchina è la possibilità degli allenatori più fortunati. Svegliarsi e vederli tutti e tre in campo è il desiderio dei tifosi più fortunati. Allineare questi sguardi è un lavoro di società e tecnico, anche per uscire da certi limiti, da certe strutture mentali Desiderio è la parola decisiva per questa storia che nasce dalle opportunità e cresce spontanea sulla voglia di arrivare di chi non c’è e la fermezza nel restare degli altri. Il desiderio che Giorgio Gaber, fra i maggiori milanesi del Novecento, descrisse in una canzone perfetta, “il desiderio è la cosa più importante/ è l’emozione del presente/ è l’esser vivi in tutto ciò che si può fare”. LEGGI TUTTO

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    Skriniar: il Psg preme. Se parte, l’Inter virerà su Bremer

    Per i francesi è una priorità: servono 80 milioni. E il Toro ne vuole 50 per Gleison Gli attaccanti, si sa, accendono l’entusiasmo e alimentano i sogni di ogni tifoseria. Ma non si vive solo di attacco e soprattutto non si vince solo con le stelle offensive: c’è bisogno di equilibrio e una squadra di stelle votate all’attacco ha bisogno di fuoriclasse anche a protezione della propria porta. LEGGI TUTTO

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    Milan e Basaksehir a lavoro per Duarte: trattativa in corso, ecco le cifre

    Il difensore brasiliano Leo Duarte si avvicina alla scadenza del suo prestito di 18 mesi all’IstanbulBasaksehir, club turco che adesso deve fare i conti con i 5,5 milioni di diritto di riscatto pattuiti nel gennaio del 2021 con il Milan. TENTATIVO – Costato ai rossoneri 10 milioni di euro nell’estate del 2019, Duarte sta vivendo giorni pieni di interrogativi sul proprio futuro: inizialmente parevano non esserci dubbi sulla volontà dei turchi di proseguire con lui, poi si è registrato un passo indietro. E ad oggi il club della Capitale anatolica sta provando a portare a casa uno sconto abbastanza sostanzioso, sulla linea di quello che il Milan stesso punta ad ottenere dalla Roma per Florenzi. La trattativa va avanti, il contratto di Duarte con il Milan scade nel 2024 e un suo ritorno alla base costringerebbe la dirigenza rossonera ad adoperarsi per trovare al brasiliano una nuova destinazione.   LEGGI TUTTO

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    Braida e i colpi di mercato: “Mi fido dei miei occhi più che delle statistiche”

    Il d.g. della Cremonese, ex del Milan: “I computer non dicevano tutto su Kakà. E il calcio non è una scienza esatta”Ariedo Braida ha 76 anni. Cresciuto come centravanti nel calcio del “palla lunga e pedalare”, dopo aver attraversato da dirigente l’epoca della zona, del pressing e persino del tiqui-taca (a Barcellona), ora si trova alle prese con un calciomercato gestito dagli algoritmi. Adeguarsi senza piegarsi è il suo motto. LEGGI TUTTO