Juve, missione riduzione ingaggi: dopo Higuain manca solo Khedira da convincere
Il centrocampista tedesco per ora non accetta la risoluzione del contratto LEGGI TUTTO
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ha scritto per te Carlo Piacenti
Il centrocampista tedesco per ora non accetta la risoluzione del contratto LEGGI TUTTO
ha scritto per te Romano Capasso
LECCE – Eugenio Corini può sorridere grazie ad un nuovo acquisto per il suo Lecce. È ufficiale, infatti, l’arrivo del centrocampista classe 1993 Luca Paganini: svincolato dopo ben nove stagioni al Frosinone (con un prestito al Fondi nel mezzo). Il mediano, domani, sarà sottoposto agli esami molecolari e successivamente alle visite mediche di rito. LEGGI TUTTO
ha scritto per te Carlo Piacenti
CROTONE – Gianni Vrenna, presidente del Crotone, è intervenuto ai microfoni di Radio Punto Nuovo: “Speriamo di poter restare in Serie A, anche se so che è difficile. Ma noi ci proveremo con tutte le nostre forze”. Sul mercato: “Luperto ci piace molto – ha ammesso -. Ursino e Giuntoli ne stanno parlando, il Napoli ha in uscita alcuni difensori centrali e siamo in attesa di capire i loro movimenti. Luperto e Lisandro (Magallán, ndr) sarebbero una grande coppia, il Crotone può farlo crescere. Ounas? Magari!”. Per la stagione che si appresta ad iniziare Vrenna si aspetta “giustizia, che non è stata assicurata. Ho visto errori madornali nonostante il VAR. Spero che si smetta di privilegiare solo le big a scapito delle neopromosse”. Poi la chiosa sui tifosi negli stadi: “Riaprire? Mercoledì avremo una riunione in Lega e con noi il calendario non è stato felice con Milan, Juve, Napoli, Roma e Lazio una dietro l’altra. Il calcio senza spettatori, non è calcio”. LEGGI TUTTO
ha scritto per te Carlo Piacenti
UDINE – L’Udinese saluta ufficialmente Stipe Perica. L’attaccante croato arrivato in Friuli nel gennaio del 2015, vola al Watford a titolo definitivo dopo 71 presenze e 11 reti con la maglia bianconera. Il classe ’95 ha vestito in Italia la maglia del Frosinone, oltre a quella dei turchi del Kasimpasa e dei belgi del Mouscron, con cui nell’ultima annata a messo a segno 7 reti in 15 presenze. LEGGI TUTTO
ha scritto per te Carlo Piacenti
SORIANO NEL CIMINO (Viterbo) – “Edin Dzeko è il capitano della Roma e, fin quando lo vorrà, sarà il capitano della Roma”, lo dice il ceo del club giallorosso, Guido Fienga in occasione del premio ‘Calabrese’ che gli è stato consegnato a Soriano nel Cimino. “Stiamo facendo il massimo sforzo per trattenere i giocatori importanti e questo deve essere riconosciuto – ha aggiunto parlando del mercato giallorosso – speriamo di poter commentare a fine sessione una politica diversa rispetto agli anni passati. Quali colpi farà la Roma sul mercato? Già abbiamo giocatori forti in squadra e una rosa competitiva. Se poi dovesse arrivare qualcuno è perché potrà portare un valore aggiunto”.
Fienga su Totti e De Rossi
“Un ritorno di Totti e De Rossi alla Roma? Io credo sia sbagliato mettere tutta questa pressione su un loro rientro – continua Fienga – hanno finito dei percorsi con questa società e ne hanno avviati altri. Sono stati parte della storia della Roma e lo saranno in futuro: ci sarà un momento prima o poi. Con loro abbiamo un rapporto sereno, non serve creare contrapposizioni perché non sono vere”. LEGGI TUTTO
ha scritto per te Romano Capasso
VENEZIA – Prosegue la campagna acquisti del Venezia che, dopo Taugourdeau, ufficializza un altro innesto. Torna in Laguna il difensore classe 1983 Cristian Molinaro, di nuovo arancioneroverde dopo l’arrivo nella scorsa sessione di calciomercato invernale: l’ex Frosinone e Juve, tra le altre, ha firmato fino al 30 giugno 2021 con opzione di rinnovo fino al 2022. LEGGI TUTTO
ha scritto per te Carlo Piacenti
TORINO – Nessuno scatto improvviso sul fronte cessioni, piuttosto una serie di sondaggi e contatti esplorativi in attesa che la Juventus risolva prima le singole situazioni contrattuali in bilico. O meglio: fosse solo per David Beckham e la sua voglia di prendere e portare a casa il Pipita, l’Inter Miami avrebbe già fatto firmare un buon contratto a Gonzalo Higuain. Buono, appunto, perché al momento le proposte che vorticano nei salotti del calciomercato non sfiorano neppure i 7,5 milioni netti più bonus guadagnati dall’attaccante argentino sotto contratto ancora per un anno. E’ lo stesso accordo di cui la società bianconera comunque farà a meno non appena Nicolas, fratello-agente della punta, si paleserà in Italia. Il Coronavirus ha frenato i tempi, ma la prospettiva non cambia: Higuain è fuori dal progetto di Andrea Pirlo e mentre attende che si trovi l’accordo per la rescissione del contratto, valuta il proprio futuro. Potrebbe davvero andare a giocare nella Major League Soccer, però a patto di accettare uno stipendio inferiore alle sue aspettative. LEGGI TUTTO
ha scritto per te Carlo Piacenti
TORINO – E dire che era ripartito benino, Urbano Cairo. Quasi bene. Perfino benissimo, almeno facendo poco entusiasmanti raffronti, all’insegna cioè del meno peggio, con le sfiancanti tempistiche dei mercati scorsi, giusto per non ripercorrere il suo intero quindicennio di reggenza. Tre rinforzi nel cuore di agosto, a pochi giorni di distanza l’uno dall’altro: due terzini – Ricardo Rodriguez, scaricato dal Milan; Mergim Vojvoda, acquistato dallo Standard Liegi – e un interno di centrocampo, Karol Linetty, prelevato dalla Sampdoria dopo un curioso tira e molla con il presidente Ferrero. Il tutto per una spesa complessiva, bonus più bonus meno, di 17 milioni e mezzo. Abbiamo massimo rispetto dei soldi, specialmente quelli altrui, per cui non ci permettiamo di dire che siano pochi, però ecco: non è esattamente il tipo di investimento – per quantità di esborso e soprattutto qualità di scelte, in questo caso non prioritarie – che ci si aspetterebbe da una società importante, con i conti a posto, dal nobile lignaggio ma dal recente passato inglorioso, con una tifoseria totalmente da riconquistare sul piano dell’affetto, della partecipazione e della fiducia, con un allenatore nuovo che Cairo ha detto di avere inseguito per anni (dopo che a suo tempo aveva sognato Mazzarri e un po’ tutti gli altri panchinari di volta in volta assunti e poi esonerati); un allenatore che – a detta di tutti, sé stesso e i suoi collaboratori/parenti in primis – ha bisogno di essere quasi scientificamente assecondato negli input tecnici, oltre che pazientemente atteso nel compito di trasformare in risultati concreti i propri dettami tattici.
Cairo: “Torreira? Il Torino segue anche altri nomi”
I nodi
Il tempo, già. O meglio, le tempistiche. Eccolo, il vero nodo della rivoluzione-Giampaolo messa in cantiere al Toro. Proprio perché l’insegnante di calcio abruzzese ne necessita più della media dei colleghi, sarebbe il caso di procurargli con buon anticipo i pilastri del suo impianto di gioco: ovvero il regista – che oggi proprio non c’è (Rincon ci sta provando, ma fa un altro mestiere nella vita; il giovane Segre sarebbe un altro riciclato, comunque un adattamento) – e il trequartista, ruolo nel quale adesso si cimentano alternativamente Verdi e Berenguer, dopo vari e infruttuosi esperimenti tentati nella stagione scorsa. Questo per coerenza progettuale. Poi ci sono altri fattori, non secondari, da considerare. Il Toro è reduce da una delle stagioni più mortificanti della propria storia: non già per l’esito meramente numerico delle competizioni cui ha partecipato (sedicesimo posto in Serie A; eliminazione dall’Europa League – conquistata per estromissione del Milan – prima di accedere al tabellone principale; uscita ai quarti di finale dalla Coppa Italia dopo aver superato un solo turno, tremando, col Genoa), ma per le dinamiche sconcertanti e gli episodi umilianti che ne hanno segnato il cammino. […]
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