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    Commissioni, interviene la Fifa: nel 2023 regolamento per gli agenti e tetto agli onorari

    Il Consiglio approverà il nuovo testo in estate. Previsto un limite per le spese ai procuratori, in percentuale sulle transazioniLa diatriba tra Danilo Iervolino e Walter Sabatini ha fatto esplodere il “caso commissioni” in Italia, ma in realtà il problema esiste da tempo e adesso, per risolverlo o almeno attenuarne gli effetti peggiori, scende in campo la Fifa. Può essere il momento di svolta che un po’ tutti auspicano per ridurre le spese, per regolamentare la situazione e per evitare che qualche agente approfitti del proprio ruolo per ottenere dei guadagni indebiti. LEGGI TUTTO

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    Juve, Cherubini tallona Di Maria però occhio al Barcellona

    TORINO – Angel Di Maria era uno dei nomi indicati da Massimiliano Allegri nell’ottica di una revisione (in chiave di esperienza) della Juventus 2022/23. Lui e Paul Pogba. Una trattativa che era parsa svolgersi in scioltezza, una volta che l’esterno aveva chiuso – con qualche polemica – la lunga esperienza con il Paris Saint-Germain. Prima gli abboccamenti, quindi il vertice a Londra del primo maggio in occasione della Finalissima tra Italia e Argentina. Un confronto da cui la Juventus era uscita con parecchie certezze in più. Certezze che, però, non si sono ancora trasformate in un accordo per una questione di tempi. Di Maria ha ribadito più volte quale sia la personale road map: una stagione in Europa ad alto livello, il saluto alla Nazionale dopo il Mondiale in Qatar e quindi il ritorno a casa per indossare la sempre amata maglia del Rosario Central, il club salutato nell’ormai lontano 2007. La Juventus, da parte sua, spinge invece per un biennale in modo da offrire un contratto a 7 milioni a stagione, gestibile grazie al Decreto Crescita. Una situazione che non si verificherebbe in caso di accordo di dodici mesi (con una proposta economica inferiore).Guarda la galleryDa Koulibaly a Pogba: la nuova Juve di Allegri

    Di Maria non ha ancora deciso il suo futuro

    Uno stallo su cui, dalla Spagna, segnalano l’inserimento del Barcellona. Di Maria è un profilo che piace da sempre, Leo Messi spingeva ogni estate per l’ingaggio del connazionale, ma non se ne è mai fatto nulla. Anzi, l’unica Spagna (e che Spagna!) è stata quella con il Real Madrid dal 2010 al 2014. Ora il tentativo dalla Catalogna dove, comunque, lo stallo è al momento evidente, causa il fair play imposto dalla Liga. Con i parametri attuali il club blaugrana non può nemmeno depositare i contratti che ha già in mano (Franck Kessie e Andreas Christensen) o quelli che deve perfezionare (Robert Lewandowski). Per questo la Juventus confida che si tratti di una manovra di disturbo, visto che comunque l’ingaggio del polacco arriva prima di quello di Di Maria, al di là del pressing personale di Xavi (nella foto). E quindi non appare avere fretta. Ma, al tempo stesso, non deve frenare proprio adesso. El Fideo non ha ancora deciso e la tentazione Barcellona per lui va messa in conto.

    Guarda la galleryLautaro, Di Maria e Dybala: Argentina spettacolare contro l’Italia LEGGI TUTTO

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    Iervolino-Sabatini, il duello è ideologico. Ma servono regole per le commissioni

    Il divorzio tra presidente e direttore sportivo della Salernitana, dovuto alla super commissione promessa al procuratore di Coulibaly, evidenzia una stortura che può diventare letale per il sistema Se così fan tutti, non è detto che tutti facciano le cose giuste. Anzi. Se tutti (o quasi) i club pagano ai procuratori commissioni esorbitanti per operazioni di mercato apparentemente normali, forse c’è qualcosa di sbagliato nel sistema calcio: le regole oppure le consuetudini; o magari entrambe. LEGGI TUTTO

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    Commissioni agli agenti, ecco le squadre di Serie A che spendono di più

    Le somme pagate ai procuratori sono diventate una voce di costo sempre più pesante per i bilanci delle società: nel 2021 ai primi tre posti c’erano Juventus, Inter e Roma Juventus, Inter e Roma sul podio delle spese per i procuratori in Serie A. Nel 2021 ma anche negli anni precedenti, salvo qualche eccezione. D’altronde, parliamo di club che, in era pre-Covid, abbondavano in movimentazioni di calciatori, in entrata e in uscita. E si sa che per ogni trasferimento, ma anche per una semplice operazione contrattuale, c’è una terza parte da pagare: sono i cosiddetti oneri accessori, voce sempre più pesante nei bilanci delle società calcistiche, specie quelle italiane. LEGGI TUTTO

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    Juve, De Ligt 'temporeggia': “Prolungamento? Al momento giusto deciderò”

    TORINO – “Il prolungamento con la Juventus? Deciderò quando sarà il momento”. Parole che mettono in ansia i tifosi bianconeri quelle pronunciate nel ritiro dell’Olanda da Matthijs De Ligt, 22enne difensore legato ai torinesi fino al giugno 2024.Guarda la galleryDe Ligt pensa all’Olanda: il suo allenamento con gli Orange
    Deluso dal quarto posto
    “Ci sono dei colloqui in corso e quando sarà il momento deciderò se prolungare o guardare oltre – ha detto De Ligt in un’intervista ai connazionali di ‘Nos’ -. Guardo sempre a ciò che è meglio per me stesso in termini di progetto sportivo. Due quarti posti di fila non sono un risultato soddisfacente, bisognerà fare dei passi avanti anche se dal punto di vista personale questà è stata la mia migliore stagione, per minutaggio e prestazioni”.
    Concorrenza in Nazionale
    Nel frattempo De Ligt ha perso il suo ‘status’ di titolare inamovibile in Nazionale e nell’ultimo match vinto dagli ‘Orange’ sul campo del Belgio si è dovuto accontentare della panchina: “La competizione spietata fa parte dello sport ai massimi livelli. Puoi vederlo come qualcosa di negativo, ma mi stimola. Certo, non è una situazione ideale, ma cerco sempre di vedere il buono in ogni situazione. Penso di poter giocare in tutte e tre le posizioni della difesa, poi tocca al ct van Gaal decidere”.
    Guarda la galleryDe Ligt si allena con l’Olanda: che abbracci con Davids LEGGI TUTTO

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    Jorginho, i gioielli del Sassuolo e…: mezza Nazionale ha le valigie pronte

    Tra contratti in scadenza e voglia di nuove avventure, almeno metà della rosa della Nazionale potrebbe cambiare casacca in estate Prima l’Argentina, poi… le valigie. Qualcuno le chiuderà per andare in vacanza, magari a Ibiza o Formentera. Qualcun altro, invece, per scoprire da vicino la prossima tappa della sua carriera. In seguito alla sfida di Wembley, in programma per questa sera alle 20.45, numerosi azzurri torneranno a concentrarsi sul calciomercato: tra contratti in scadenza e voglia di nuove avventure, oltre metà dei componenti della rosa di Mancini potrebbe cambiare maglia in estate. LEGGI TUTTO

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    Di Maria vede la Juve: l’argentino vuole Torino

    TORINO – Scherza con Paulo Dybala e Leandro Paredes, s’allena al fianco del Papu Gomez e di Rodrigo de Paul: c’è stata e c’è tanta Italia tra i compagni di Angel Di Maria, nel ritiro dell’Albiceleste. Stasera a Londra sfiderà gli azzurri nella Finalissima, di fronte Italia e Argentina, i vincitori dell’Europeo e della Copa America. Prima di scendere in campo, però, si gioca un’altra partita nella capitale inglese, quella tra l’agente dell’ala argentina e il ds della Juventus Federico Cherubini.Guarda la galleryPre Italia-Argentina: Di Maria con Florenzi, Chiellini “marca” Lautaro

    La missione

    Il dirigente bianconero unisce l’utile al dilettevole nel viaggio a Londra: prima il dovere, cioè il vertice con il procuratore dell’ex Psg per portare a casa il primo colpo del mercato estivo, poi il piacere di assistere al big match di Wembley dove potrà applaudire Giorgio Chiellini nell’ultima partita del difensore anche con la maglia azzurra.

    Sensazioni della vigilia in chiave mercato? Conta molto la volontà di Di Maria, che ha individuato nella Juventus la destinazione giusta per chiudere la sua esperienza in Europa. Una carriera lunga e luccicante, iniziata al Benfica, che lo prese a 19 anni dal Rosario Central, proseguita al Real Madrid, con cui ha vinto Champions e Supercoppa Europea, al Manchester United e, soprattutto, al Psg, dove c’è rimasto per sette stagioni, fino alla scadenza del contratto.

    Adesso vuole vivere un’ultima grande avventura europea in Italia (uno dei top campionati che ancora gli manca) prima di fare ritorno a casa, come ha ribadito nell’intervista a Olé. «Il mio sogno è quello di finire la carriera al Rosario central». La Juventus, che resta l’unica concreta possibilità in mano all’argentino, ha deciso di accontentarlo accettando la firma soltanto per un anno, consapevole che in questo modo non potrà sfruttare il Decreto Crescita, lo sconto fiscale che si applica nei contratti pluriennali. Il club avrebbe preferito un accordo biennale, ma Di Maria si è reso disponibile ad abbassare leggermente le cifre dell’ingaggio (7 milioni più bonus) per far combaciare le sue esigenze (restare in Europa soltanto un anno) a quelle bianconere. Insomma, a meno di clamorose sorprese, oggi potrebbe già esserci la fumata bianca di una trattativa decollata ormai un mese fa, con continui contatti tra le parti per valutare se domanda e offerta collimavano, se i desideri del giocatore potevano coincidere con le necessità del club.

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    Guarda la galleryItalia-Argentina, Di Maria pensieroso: ha in testa la Juve? LEGGI TUTTO