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    Hakimi, oro a Parigi: ingaggio da 8 milioni. L’Inter ne chiede 80!

    Ora pure Achraf Hakimi fa il tifo perché Inter e Paris Saint-Germain trovino un accordo. Il suo trasferimento sotto la Torre Eiffel sarà infatti ricoperto d’oro, considerato che è atteso da un quinquennale da 8 milioni a stagione, tre in più rispetto a quanto gli garantisce il club nerazzurro. Un salto triplo verso l’alto che certifica l’unicità di un giocatore che ha pochi omologhi in Europa. Problema è che le uniche offerte all’Inter sono arrivate proprio per il marocchino e il Psg ha affondato i denti in modo alquanto più deciso rispetto a Bayern e Chelsea. Leonardo, che di milioni ne ha offerti 60, sa che l’Inter ne chiede 80 per il suo pregiatissimo gioiello, cifra giustificata anche dalla convinzione, da parte dei dirigenti nerazzurri, che una tale valutazione possa preservare tutti gli altri big da un’eventuale cessione. Per provare a trovare una quadra – alla luce degli ottimi rapporti tra i club – occorrerà uno sforzo da parte del Psg che, oltre ad alzare a 70 milioni la cifra per il cartellino, dovrà infilare nell’accordo una serie di bonus per arrivare a quanto chiede la controparte.

    Il sostituto di Achraf? È Darmian!

    A Simone Inzaghi è stato garantito che la rosa sarà comunque competitiva e, per questo, si stanno già valutando i sostituti di Hakimi: l’orientamento è promuovere Matteo Darmian come titolare e prendere una freccia a sinistra. In cima alla lista c’è Filip Kostic, con il “solito” Emerson Palmieri, in perenne uscita dal Chelsea, come alternativa. In tal senso molto dipenderà dal budget di mercato a disposizione e – per Kostic – dalle richieste dell’Eintracht. In base alle strategie delineate, potrebbe avere un futuro in nerazzurro pure Valentino Lazaro, come alternativa più offensiva a Darmian.

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    Juve, Allegri riparte dal muro: Chiellini rinnova, De Ligt è blindato

    TORINO – Il primo colpo Massimiliano Allegri lo ha voluto in difesa ed è stato accontentato: Giorgio Chiellini rinnoverà per un altro anno con la Juventus. Una conferma che vale come un acquisto importante. Non soltanto per il carisma del capitano, che il 14 agosto compirà 37 anni, ma per quanto si è visto in campo. Quando Chiellini è stato protagonista (25 presenze tra campionato e Coppe nell’ultima stagione), è risultato spesso e volentieri uno dei migliori. Allegri ha sempre avuto un debole per Giorgio e, durante la recente ospitata al Club di Sky Sport, lo ha ribadito una volta di più: «Quando vedevi Chiellini e Barzagli “due contro due” notavi proprio che godevano a difendere, una roba straordinaria. I migliori del campionato italiano? Cristiano Ronaldo, Ibrahimovic e, quando gioca, Chiellini. Contro il Cagliari ho visto fare a Giorgio due interventi di lettura difensiva e mi sono quasi emozionato».

    Allegri non ha voluto rinunciare a Chiellini

    Per tutti questi motivi, il Conte Max non ha voluto rinunciare al capitano. Tanto Allegri quanto Chiellini, ovviamente, sono consapevoli che Giorgio non potrà giocarle tutte. Trattandosi di un professore del ruolo, un impiego part-time basta e avanza.

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    Pjanic chiama Allegri: vorrebbe tornare, la Juve deve decidere

    TORINO – Tanti i messaggi indirizzati a Massimiliano Allegri dal giorno dell’annuncio del rientro alla Juventus: amici di sempre, amici recenti e giocatori. Soprattutto quelli con cui il tecnico aveva saputo creare un rapporto di grande affnità, sempre nel rispetto dei ruoli. Come Miralem Pjanic, per esempio. Bastino le parole dette da Medhi Benatia domenica a Tuttosport: «Pjanic considera Allegri un padre putativo. Ci sentiamo spesso, Mire e io, e proprio l’altro giorno l’ho preso in giro dicendogli “Mire, hai sentito il tuo papà?”. Pjanic è stato un fenomeno con Allegri: è l’allenatore che più ha saputo esaltarne le qualità». E il bosniaco si è sentito con il vecchio maestro. Un bentornato e, con tutta probabilità, anche parole con cui mettersi a disposizione.Guarda la galleryCalciomercato Juve, obiettivi a centrocampo da De Paul a Pogba

    Pjanic e il desiderio di tornare alla Juve

    Perché è fuori di dubbio che Pjanic abbia vissuto una stagione poco felice, come poco felice è stata quella del Barcellona: terzo nella Liga, fuori dalla Champions agli ottavi e battuto dall’Athletic Bilbao in Supercoppa. La Coppa del re è stata l’unica soddisfazione a livello di squadra mentre, a livello personale, il bosniaco ha patito le decisioni di Ronald Koeman, che non lo metteva tra le prime scelte a centrocampo. Una stagione che si è per lui chiusa con la miseria di 19 presenze nella Liga, appena 6 di queste dal primo minuto. Un bottino imbarazzante per chi era stato annunciato come nuovo leader blaugrana, nell’operazione che aveva portato Arthur alla Juventus. La delusione propria e il ritorno di Allegri: su questo asse potrebbe venire edificato un secondo clamoroso ritorno in casa bianconera, dopo un solo anno di separazione. Se ne parlerà nel primo vertice di mercato tra l’allenatore, il nuovo responsabile delle operazioni Federico Cherubini e i vertici del club. Perché se Pjanic si propone, tutte da valutare sono le prospettive che si dà la Juventus con il cambio tecnico.

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