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    Boom di presenze: oltre 1300 per il provino Play2Give con Capello e Diletta

    TORINO – Nei giorni in cui impazza il calciomercato e si intensificano le trattative per rinforzare le rose, un fondamentale passo in avanti è stato compiuto anche dalla Play2Give, la squadra nata per iniziativa di Gianluca Pecchini (cuore pulsante e storico direttore generale della Nazionale Italiana Cantanti) che persegue fini benefici attraverso eventi sul territorio e nelle periferie milanesi e che milita dallo scorso anno nel campionato di terza categoria del circuito FIGC. Sabato scorso, presso il centro sportivo Olmi di Milano, più di 1300 aspiranti calciatori si sono presentati ai casting utili per selezionare le nuove leve per la stagione 2022/2023. Allenamento e partite, cui hanno partecipato alcuni tra gli artisti della Play2Give, tra i quali ZW Jackson, Moreno e Junior Cally, sotto gli occhi attenti di Diletta Leotta e di Fabio Capello, che per l’occasione è tornato eccezionalmente in panchina, supportando nel processo decisionale il mister Umberto Maria Chiaramonte. In tutto sono stati circa 20 i calciatori selezionati in considerazione non solo delle loro qualità tecniche, ma anche di quelle comportamentali dentro e fuori il campo, e delle capacità di fare gruppo condividendo i valori solidali che guidano la mission della Play2Give. Alla fine dei provini, complice l’attività social delle colonne portanti della Play2Give, l’hashtag #roadtosecondacategoria, che rivela l’obiettivo sportivo della prossima stagione, è andato in tendenza. Anche sabato scorso, accanto alla Play2Give, è scesa in campo GIVOVA per supportare questa importate e significativa tappa del progetto. LEGGI TUTTO

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    La Juve festeggia Fabio Capello, 76 anni oggi

    TORINO – Spegne oggi 76 candeline Fabio Capello, ex giocatore ed allenatore della Juventus. Il club bianconero ha festeggiato “Don Fabio” sui propri canali social con il pù classico dei: “Tanti auguri di buon compleanno a Fabio Capello”. Capello ha vestito la maglia bianconera dal 1970 (arrivando dalla Roma) al 1976 vincendo ben 3 scudetti consecutivi e totalizzando 165 presenze con 27 reti. Capello che poi tornò alla Juve ma da allenatore guidando i bianconeri allo scudetto 2004-05. LEGGI TUTTO

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    Capello gioca il derby: “Vlahovic come Ibra. Belotti, risorgi”

    Fabio Capello ha vinto molto in campo, da giocatore, e ha vinto ancora di più in panchina, come allenatore di alcuni dei club più blasonati d’Italia e d’Europa. […]. Diventa sfizioso, dunque, provare ad anticipare il derby della Mole con chi conosce a fondo l’ambiente bianconero, ma si colloca per lo più sopra le parti. Al punto da ricordare: «Il gol decisivo che feci nel 1971? No, guardi. Per me il derby della Mole è un’altra immagine. É il gol tecnicamente più bello che ho fatto nella mia carriera, spettacolare: stop, controllo, giravolta e rete. A pochi minuti dalla fine. Ma poco dopo, subimmo gol e perdemmo il derby (30 marzo 1975, finì 3-2; ndr). Gioie e dolori… Ma è proprio questo il bello di una stracittadina».

    E questa volta, signor Capello, che derby può venir fuori?

    «Il Toro ha ormai in mente un tipo di gioco e l’ha assimilato perfettamente: interpreterà la partita aggredendo l’avversario, saltandogli addosso, giocando in verticale. La Juve con Vlahovic è diversa da prima: occupa bene il campo e quando riuscirà a liberarsi della pressione dei giocatori del Toro sarà molto, molto pericolosa».

    Vlahovic ha cambiato proprio tutto.

     «Sì, perché mancava un uomo che, ogni qualvolta la squadra entrava in possesso di palla cercasse la profondità. Ronaldo la cercava, ma partendo da lontano. Non era il punto cetrale. Invece adesso con Vlahovic c’è la possibilità sia per Morata di arrivare dall’esterno, sia per Dybala di portar via degli uomini».

    Vlahovic ha detto di avere Ibrahimovic come modello calcistico. Lei ha forgiato il giovane Ibra, imprimendo una svolta alla sua carriera. Al neobianconero cosa consiglierebbe?

     «É giovane, ha forza fisica, velocità, intuito… Gli consiglierei di lavorare ancora e sempre sulla tecncia: in base a quello che ancora gli manca o che può ancora essere migliorato. E’ esattamente quello che feci fare a Ibrahimovic».

    Guarda la galleryJuve, Vlahovic e Zakaria si scaldano per il primo derby in bianconero

    Morata, Vlahovic, Dybala: è un tridente su cui puntare?

     «Sì, perché Morata aiuta e Dybala ha dimostrato di poter avere l’approccio giusto. Se fanno sempre così, possono giocare contro tutti con quel tridente lì perché è un tridente che corre, si sacrifica, si aiuta. Il calcio di adesso è così: innanzitutto devi correre e aiutarti, poi se nella corsa e nell’aiuto c’è la qualità, questo fa la differenza».

    Chiellini per quanto ci stupirà ancora?

    «Pensi che pur giocando all’80 per cento del potenziale fisico che aveva, è il miglior difensore italiano… Anche Mancini spera che sia a posto! E lo speriamo noi come italiani».

    Da capitan Chiellini a capitan Belotti.

    «Belotti a me piace, è un giocatore importante. Farebbe bene anche alla Nazionale tanto per essere chiari. Però dopo quelle grandi offerte che ha avuto, e poi è rimasto al Toro, si è un po’ perso».

     In questi casi è meglio restare dove si è o rimettersi in gioco altrove?

    «Ah, in questi casi bisogna avere la forza della Goggia. Volere, volere, volere e dimostrare. Dire: voglio tornare quello di prima».

    Tutta l’intervista sull’edizione di Tuttosport

    Guarda la galleryTevez, Pirlo, Cuadrado, Dybala, Ronaldo, Bonucci: Juve-Torino allo Stadium LEGGI TUTTO

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    Juve, Allegri come Capello: “A febbraio in zona Champions”

    TORINO – La Juve batte 2-0 il Cagliari e conquista tre punti importantissimi in chiave Champions. Sono infatti quattro ora i punti che dividono i bianconeri dal quarto posto. Un successo a suo modo storico per Massimiliano Allegri che ha eguagliato Fabio Capello per numero di vittorie da allenatore in Serie A (252, spareggi esclusi), ma con oltre 40 panchine in meno. Da quando allena nella massima serie (2008/09) ha vinto almeno 60 partite in più rispetto a qualsiasi altro allenatore. “È una bella soddisfazione – commenta -, speriamo di farne tante altre. Dipende dai giocatori, se me le regalano. Io posso pensare solo a fare meno danni possibile”. Tornando alla sfida contro i sardi di Walter Mazzarri, il tecnico bianconero ammette: “Alvaro con la squadra chiusa era nervoso e faceva più fatica a gestire la palla e non si muoveva. Ho preferito mettere Kean, che è stato bravo nel gol. Morata ha tratto giovamento dalla nuova posizione, così come tutta la squadra, trovando più campo a disposizione”.Guarda la galleryJuve-Cagliari, Kean e Bernardeschi regalano la vittoria ad Allegri
    Allegri sui gol dei centrocampisti
    “Arthur non ha grandi gol – continua Max -, Locatelli ne ha qualcuno in più e credo ne abbia fatti tre. Devono segnare McKennie e Rabiot. Adrien tende ad abbassarsi troppo, nel primo tempo non ha avuto una buona lettura e su questo bisogna lavorarci tantissimo. Ai ragazzi ho chiesto di tirare molto da fuori, Bernardeschi lo ha fatto due o tre volte. Bisogna sicuramente trovare i gol dai centrocampisti e dalle palle inattive, c’è da lavorare molto di più”.
    Guarda la galleryJuve, Bernardeschi torna al gol e fa esultare i tifosi bianconeri
    Juve, Allegri suona la carica
    A proposito della lotta Champions Allegri è chiaro: “È divertente parlarne ora. Nelle ultime gare abbiamo fatto bene. Gennaio mese importante, io vorrei arrivare a fine febbraio con questo distacco per lottare per i primi quattro posti. Eliminati gli scontri diretti se la giocheranno tra di loro e il calendario potrebbe diventare più semplice. Difficile però vincerli tutti, fino ad ora abbiamo rimediato 11 punti, perdendo con Napoli e Atalanta. Ci mancano i punti con le altre partite, ma direi che bisogna lavorarci sopra. L’obiettivo è quello di uscire da gennaio e febbraio nel migliore dei modi”. Infine sulla frase di Arrivabene, che prima del match ha detto che “alcuni giocatori sono più legati ai procuratori che alla maglia”, Allegri glissa: “De Ligt sta crescendo molto, ha fatto una partita ottima sul piano caratteriale. Bonucci sta trasmettendo i valori della Juventus. Dybala lo aspettiamo, è un calciatore importante che deve fare gol. L’importante è che tutti stiano bene a fine dicembre, quando ci ritroveremo. Infatti stasera non ho voluto rischiare né lui né Chiesa che stavano meglio”. LEGGI TUTTO

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    Allegri criticato da Capello: “Juve fuori dal gioco per più di un’ora”

    La prestazione della Juve a San Siro non è andata giù a Fabio Capello. “Allegri non mi ha convinto, anche se sono un suo ammiratore – l’opinione dell’ex tecnico a Sky Calcio Club dopo l’1-1 contro l’Inter di Inzaghi – Per 65 minuti non ha giocato, poi con le sostituzioni ha cambiato la squadra e ha iniziato a giocare. Poi Chiesa tenuto sulla destra, lontano dalla porta, mentre stai perdendo… Come insegna Mourinho, quando stai perdendo devi prenderti dei rischi. Neanche Cuadrado mi sta piacendo particolarmente, forse ha qualche problema. Parafrasando Boskov – ha continuato l’ex tecnico – è rigore quando l’arbitro, richiamato dal Var, fischia. Non è possibile vedere quattro allenatori espulsi in una giornata, è l’unico posto al mondo in cui succede. Evidentemente qualcosa si è rotto nel rapporto tra allenatori e arbitri. Fischiando costantemente trasmettono ansia, interrompono troppo il gioco. Lotta a due? No, è ancora troppo presto. Poi abbiamo visto che le squadre impegnate in coppa possono pagare qualcosa. L’Inter io la vedo più che mai in corsa per lo scudetto. Il Napoli comunque resta secondo me la squadra più pericolosa”.Guarda la galleryDybala riprende Dzeko su rigore: 1-1 tra Inter e Juve LEGGI TUTTO

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    Capello critico con l'Inter: “Gli unici a non capire Roberto Carlos”

    “Roberto Carlos? Solo l’Inter non aveva capito che giocatore fosse”. Fabio Capello, a pochi minuti dal calcio d’inizio di Real Madrid-Chelsea, è protagonista di un simpatico siparietto con l’ex esterno dei Blancos. In diretta Sky, dopo aver scherzato sul suo stato attuale: “Così grasso non lo comprerei mai”, ha svelato dei retroscena gustosi sul suo trasferimento dall’Inter al Real. “Un giorno arrivò Branchini e mi disse che l’Inter voleva vendere Roberto Carlos. Pensavo stesse scherzando e non ci credevo. Ma lui mi mandò un fax dove c’era addirittura il prezzo già fissato e non discutibile. Chiamai subito il presidente del Real e gli dissi di volare immediatamente in Italia, perchè appena si sarebbe diffusa la notizia, sarebbero arrivati tutti a Milano”. Una trattativa lampo. “Chiudemmo il suo acquisto in meno di 24 ore. Solo l’Inter non aveva capito che giocatore fosse Roberto Carlos. A Milano erano convinti che non sapesse marcare, tutta colpa di Hodgson”. 
    Capello su Florentino Perez: “Non ammette mai gli errori”
    Capello ha poi puntato l’indice su Florentino Perez, che dopo le polemiche sulla Superlega è ancora nell’occhio del ciclone “Non vuole fare mai vedere che ha sbagliato o che ha perso. Non ama ammettere gli errori. Anche quando acquistava calciatori. Questa volta però l’errore c’è stato, e anche grave a livello di comunicazione”. Capello è molto critico sull’attuale presidente del Real. “Leggo che vuole comprare Neymar o Mbappé. Ma con quali soldi? Quando ero al Real, che aveva problemi finanziari, lo salvò la Comunità di Madrid, acquistando un terreno che era già di proprietà della Comunità. Stavolta non so come potranno salvarsi”.  LEGGI TUTTO

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    Capello: Juve, col Porto hai giocato a rugby. Manca Dybala

    MILANO – “La Juve di Pirlo più forte di quelle di Sarri e Allegri? Secondo me è più debole perchè ha meno qualità a centrocampo. Ha qualcosa di meno in quel reparto, mi riferisco ai due centrali (Bentancur e Rabiot, ndr)”. Fabio Capello, ex allenatore bianconero, commenta ai microfoni di Sky Calcio Club il particolare momento vissuto dal club torinese, da nove anni campione d’Italia ed attualmente distante 10 punti dalla vetta: “Dei giocatori attuali, chi ha fatto la differenza è Chiesa, che nel primo mese e mezzo-due mesi, ha avuto un po’ di difficoltà ad ambientarsi, a capire dove giocava, ma poi si è messo in evidenza perchè la qualità è davvero eccelsa. Davanti la differenza la fanno Chiesa e Ronaldo, gli altri fin adesso non si sono visti. Manca l’unico che gioca la palla in verticale che è Dybala, che è quello che inventa, l’uomo che dribbla e mette la palla. Che è quello che sta facendo Chiesa”.

    Capello: “Cuadrado fa la differenza”
    “Cuadrado quando c’è è un altro che fa la differenza, però manca la velocità di palla a questa squadra. Soprattutto nella gara contro il Porto hanno giocato a rugby, passavano la palla laterale. Manca Arthur? Ma è un altro che la butta vicino, fa un passaggio un po’ più lungo, non tutti riescono a buttarla lontano la palla da rugby. Ronaldo, anche se ha giocato una bruttissima partita, forse la peggiore da quando è alla Juventus, ha provato ad andare in verticale, ma non c’era nessuno che vedesse la giocata e desse la palla”.
    Il paragone tra Morata e Kulusevski
    Capello ha anche aggiunto che non si possano fare paragoni tra Morata e Kulusevski: “Morata gioca nella sua posizione, centravanti, con tutto quello che fa. L’altro non può giocare in quella posizione. Kulusevski è un ottimo giocatore se gioca sulla destra, se riceve la palla e può andare in quella zona, accentrarsi e puntare la porta. Credo che Pirlo abbia cercato dall’inizio di portare qualcosa di diverso, ha fatto tanti esperimenti”. L’ex allenatore bianconero ha continuato: “Adesso ritengo abbia trovato la via giusta per far giocare la squadra, però gli mancano certi giocatori che sono infortunati e quindi non può mettere in evidenza quello che ha in testa. In alcune gare, anche se non le giocava per tutta la partita, ma solo 20-30 minuti, la Juve non mi era dispiaciuta. Poi rigiocava in una maniera involuta, non si vedeva un tipo di gioco ben preciso e soprattutto faceva girare la palla lentamente. Come abbiamo potuto vedere anche in Champions, quando le italiane passano la palla, questa va a rimbalzelli, mentre quando giocano gli altri la palla corre. In Italia non la gioca quasi mai di prima: la prendono, la guardano e poi la passano”. LEGGI TUTTO