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    Ilicic e Zapata illudono l'Atalanta: un super Ronaldo salva lo United

    BERGAMO – Cristiano Ronaldo ferma l’Atalanta. Con una splendida doppietta (un gol nel recupero del primo tempo, uno nella ripresa) il fuoriclasse portoghese annulla due volte i gol atalantini. Di Ilicic (con la gentile collaborazione di de Gea) e Zapata, le reti nerazzurre. Lo United aggancia in vetta alla classifica del gruppo F il Villarreal con due lunghezze di vantaggio sui bergamaschi.
    Atalanta-Manchester United 2-2, il tabellino 
    Ilicic illude la Dea, Ronaldo pareggia
    Gasperini è costretto a rinunciare a Toloi, Goesens, Hateboer e Pessina. De Roon viene schierato ancora una volta difensore centrale, insieme a Palomino e Demiral. Con Muriel in panchina il peso dell’attacco è tutto sulle spalle di Zapata, coadiuvato da Pasalic e Ilicic. Solskjaer preferisce coprirsi, rinunciando a Greenwood e schierando lo United con un più prudente 3-5-2. In attacco Ronaldo e Rashford. L’ex juventino ci prova dopo 25 secondi, con un tiro centrale ben parato da Musso. Lo United parte forte e al quarto minuto sfiora il vantaggio: Mc Tominay, al termine di un’azione insistita, colpisce il palo con una conclusione dal limite deviata da Palomino. L’Atalanta risponde colpo su colpo e alla prima occasione, va in vantaggio. Il gol arriva grazie ad un bell’assist di Zapata, al tiro di prima intenzione di Ilicic e al regalo di de Gea, che si lascia passare il tiro (che non sembrava irresistibile) sotto la pancia. La reazione dello United è furiosa: prima Ronaldo si lascia anticipare dall’uscita disperata di Musso, poi Shaw, su assist del portoghese, calcia sopra la traversa. L’ex juventino è ispirato, e al ventesimo gira di testa un bel cross di Pogba, sfiorando la traversa. Con il passare dei minuti gli uomini di Gasperini crescono, mentre lo United fatica a creare pericoli. Ben più pericolosa l’Atalanta che alla mezz’ora manda Zapata a calciare da pochi passi: tiro a colpo sicuro e deviazione di Maguire in scivolata. Passano sette minuti e Solskjaer deve rinunciare a Varane, che abbandona il campo per infortunio. Il tecnico ne approfitta per inserire Greenwood e cambiare volto alla squadra. Allo scadere del primo tempo il Manchester trova il pareggio: Ronaldo riceve palla in area dopo uno splendido colpo di tacco di Bruno Fernandes e insacca. 
    Classifiche gironi Champions
    Zapata gol, ma Ronaldo pareggia
    Gasperini lascia negli spogliatoi Pasalic, inserisce Djimsiti e riporta De Roon a centrocampo. Ma sono gli ospiti a partire con il piede sull’acceleratore. Ronaldo prova a servire Bruno Fernandes, che a centro area si lascia anticipare da Demiral, poi Greenwood colpisce il palo. Ma l’inglese era in posizione di fuorigioco. All’undicesimo l’Atalanta torna in vantaggio: lancio di Palomino per Zapata che si invola in area e batte de Gea; l’assistente segnala la posizione di fuorigioco del centravanti e il direttore di gara annulla. Ma il Var corregge la decisione arbitrale, convalidando il gol dell’attaccante colombiano. Lo United prova a reagire: Solskjaer inserisce Cavani e Matic per Rashford e Pogba. Gasperini risponde con Muriel per lo stanco Ilicic. Ospiti intraprendenti con una squadra molto più propositiva. Cavani si piazza a centro area, Greenwood parte da destra e Ronaldo dalla parte opposta, con licenza di muoversi a tutto campo. Gli uomini di Solskjaer alzano il baricentro, ma si scoprono. L’Atalanta prova ad approfittarne: Zapata sfiora la traversa con un bel colpo di testa, poi Muriel a dieci minuti dalla fine, non riesce a servire il compagno, vanificando una pericolosa ripartenza. Ancora Zapata, con un bolide dalla distanza, impegna de Gea che devia in corner. Solskjaer si gioca il tutto per tutto e manda in campo Van de Beek e Sancho. Allo scadere è Ronaldo a salvare lo United. Il fuoriclasse portoghese, con un bolide dal limite dell’area, batte Musso e regala ai suoi un pareggio insperato. 
    Champions League, calendario e risultati LEGGI TUTTO

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    Juve-Zenit: Dybala esulta come Platini a Tokyo

    TORINO – Robe da dieci. Il gol e l’esultanza. Paulo Dybala cita i classici, anzi il classicissimo e dopo il gol dell’1-0 segnato allo Zenit esulta sdraiandosi su un fianco, la testa appoggiata al palmo della mano, a imitare l’esultanza di Michel Platini l’8 dicembre del 1985 a Tokyo nella finale Intercontinentale. In quel caso, però, il gol di Michel fu annullato dall’arbitro Volker Roth per un inesistente fuorigioco di Brio. La rete era stata talmente bella (sombrero all’avversario e tiro al volo) che Platini non andò neanche a protestare, ma applaudì ironicamente l’arbitro per poi sdraiarsi nella posa di Paolina Borghese che questa sera Dybala ha imitato. Quella finale, poi, la Juventus la vinse ai rigori con il penalty decisivo proprio di Platini. Con la rete realizzata contro lo Zenit, Dybala sale a quota 105 gol con la maglia della Juve, superando proprio Platini (104): ecco spiegato l’omaggio della Joya.Guarda la galleryDybala supera Platini ed esulta come Le Roi LEGGI TUTTO

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    Juve-Zenit, la probabile formazione di Allegri: Chiesa, Dybala e Morata, tridente da Champions

    Massimiliano Allegri non cambia sistema di gioco. Sarà ancora il 4-4-2 con Federico Chiesa sulla destra, pronto a formare, in fase offensiva, un tridente offensivo con Dybala e Morata. La formazione anti-Zenit parte dai tre attaccanti più forti, anche se su Chiesa ci sono ancora dei piccoli dubbi, legati all’affaticamento che lo ha tenuto fuori a Verona. Ma l’impressione è che Cuadrado stia ancora peggio e necessiti di un turno di riposo. Così la Juventus potrebbe schierare una linea di centrocampo con Bernardeschi, Bentancur, Locatelli e, appunto Chiesa. McKennie ha più possibilità di partire in panchina, ma nel caso fosse titolare toglierebbe il posto a Bernardeschi o Bentancur. In difesa dovrebbe esserci la coppia Bonucci-De Ligt, con Chiellini in panchina (contro il Verona aveva sentito qualche dolorino alla coscia), con Danilo a destra e Alex Sandro a sinistra. In panchina ci sarebbe solo un’alternativa per l’attacco: Kulusevski. Visto che Kaio Jorge è fuori lista Champions e Kean ancora indisponibile, così come De Sciglio e Ramsey. LEGGI TUTTO

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    Diretta Atalanta-Manchester United: ore 21: dove vederla in tv, in streaming e probabili formazioni

    BERGAMO – L’Atalanta si prepara a vivere un’altra notte da sogno in Champions League. Al Gewiss Stadium arriva il Manchester United di Cristiano Ronaldo e sarà tutto esaurito: 15mila biglietti staccati, i tifosi della Dea sono pronti a scaldare il fortino nerazzurro. Sarà un match importante ma non decisivo, come ricordato anche da Gasperini in conferenza stampa. Al Gasp, a 4 punti come il Villarreal (United 6, Young Boys 3), servono due vittorie per il passaggio del turno nelle prossime tre sfide, una missione che pare possibile.Guarda la galleryAir Ronaldo va in cielo e rimonta l’Atalanta: festa United
    Atalanta-Manchester United, dove vederla in tv e streaming
    La partita inizierà alle 21 e sarà trasmessa in tv in diretta su Sky sui canali Sky Sport Action (206 del satellite) e Sky Sport (253 del satellite). Il match sarà visibile anche in streaming sull’app SkyGo, su Now, su Mediaset Infinity e TimVision. Tuttosport.com seguirà live il match.
    LIVE Atalanta-Manchester United
    Classifica girone Atalanta
    Le probabili formazioni
    ATALANTA (3-4-1-2): Musso; De Roon, Demiral, Palomino; Zappacosta, Koopmeiners, Freuler, Maehle; Pasalic; Ilicic, Zapata. A disp.: Sportiello, Rossi, Djimsiti, Lovato, Scalvini, Pezzella, Malinovskyi, Miranchuk, Muriel, Piccoli. All.: Gasperini.
    MANCHESTER UNITED (4-2-3-1): De Gea; Wan-Bissaka, Lindelof, Maguire, Shaw; Pogba, McTominay; Greenwood, Bruno Fernandes, Rashford; Cristiano Ronaldo. A disp.: Henderson, Bailly, Mata, Telles, Varane, Van de Beek, Matic, Fred, Sancho, Dalot, Martial, Cavani, Lingard. All.: Solskjaer.
    Arbitro: Vincic
    Guardalinee: Klancnik e Kovacic
    Quarto uomo: Matej
    Var: Dankert
    Avar: Dingert LEGGI TUTTO

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    Zenit-Juve 0-1: Kulusevski show, Allegri a punteggio pieno

    S: PIETROBURGO – Brutta e cattiva, la Juventus strappa la terza vittoria su tre in Champions League con un’incornata di Kulusevski che chiude una partita faticosa e a lungo impantanata nella trequarti russa. Lo Zenit gioca la partita che la Juventus aveva disputato contro il Chelsea, ma crolla nel finale. Difesa bassa, attendismo e qualche contropiede: lo Zenit non preoccupa praticamente mai la Juventus, ma la Juventus fatica nel trovare spazi in avanti, un po’ perché manca precisione tecnica e un po’ perché qualche singolo è fuori fase. Manca, soprattutto, Morata che non si fa trovare, non tira mai in porta e non riesce a essere il terminale offensivo del gioco bianconero. In compenso è ancora Mattia De Sciglio uno dei migliori in campo e per la seconda volta consecutiva pennella il cross per il colpo di testa vincente: con la Roma per Kean, contro lo Zenit per Kulusevski, entrato molto bene in partita a metà del secondo tempo.

    UN SOLO PUNTO – A questo punto, manca un punto contro lo Zenit in casa e la Juventus è aritmeticamente qualificata agli ottavi di finale. Ma Allegri non ha voglia di calcoli, punta al primo posto e cerca altre vittorie per continuare la crescita. Ieri il quarto 1-0 consecutivo e la sesta vittoria di fila fra Champions e campionato. E’ una squadra che ha ritrovato se stessa e se, come contro lo Zenit, vince pure giocando malino non può che essere un segnale di solidità. Certo, la Juventus deve migliorare tecnicamente, perché la solidità potrebbe non bastare alla distanza e, infatti, Allegri spegne qualsiasi trionfalismo e tiene basso il profilo. Ha da recuperare Dybala, da ritrovare il miglior Morata, continuare la valorizzazione di Kulusevski che dal derby in poi sta salendo sia come impatto sulla partita e nell’integrarsi con la squadra. Chiesa ha giocato ancora bene, seppure meno preciso. E dietro, la Juventus non ha mai avuto un momento di sofferenza, chiudendo la quarta partita senza subire gol.

    FONDAMENTA – La nuova Juventus completa le fondamenta gara dopo gara, poi inizierà la costruzione del palazzo. E’ sempre più gruppo, sempre più varia nel trovare le soluzioni per segnare e con alcuni giocatori che si pensavano persi e invece si stanno ritrovando (da Bernardeschi a De Sciglio). E’ stato un primo tempo difficile, perché lo Zenit aspetta e non aggredisce, così la Juventus che stava prendendo gusto ad agire in contropiede fatica a trovare gli spazi nella bassissima difesa russa. Non aiuta il fatto che Alvaro Morata sia in serata moscia, mentre De Sciglio (comunque in ottima forma) e Alex Sandro non riescano a fabbricare cross utili. Restano Locatelli e Chiesa a cercarsi, ma il centrocampista non è sempre precisissimo e l’attaccante, di gran lunga il più vivace, ma è sfortunato nelle due conclusioni a cui arriva. Mancano i dribbling di Cuadrado e gli strappi di Rabiot a centrocampo, dove McKennie è un po’ svagato. Per il resto i rischi sono pochi e solo una parata di Szczesny, sorpreso da un tiro da lontano di Claudinho al 18′. Nel secondo tempo la Juventus mantiene l’iniziativa, ma non riesce a essere mai pericolosa, fino al minuto 86 quando De Sciglio guadagna il fondo, controlla bene il pallone, crossa in mezzo e trova Kulusevski che salta più in alto di tutti e tocca, quasi di nuca, il pallone indirizzandolo all’angolino. Uno a zero, corto muso e Juventus prima.

    Zenit-Juve, tabellino e statistiche LEGGI TUTTO

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    Zenit-Juve, la probabile formazione di Allegri: ritornano De Ligt e Morata

    TORINO – C’è anche Matthijs De Ligt nella Juventus di Champions League. Massimiliano Allegri ha recuperato il difensore olandese, assente contro la Roma per un fastidio muscolare. Così stasera toccherà all’ex Ajax fare coppia con Leonardo Bonucci nella sfida in casa dello Zenit (Chiellini va in panchina) che può avvicinare i bianconeri agli ottavi. E se a sinistra toccherà ad Alex Sandro, a destra sarà ballotaggio tra Danilo e Mattia De Sciglio, in gran forma come ha dimostrato nel big match contro i giallorossi.Guarda la galleryJuve, l’operazione Zenit è partita con il buonumore: Allegri è sereno LEGGI TUTTO

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    Inzaghi: “Handanovic? Si può sbagliare. Vidal valore aggiunto per l'Inter”

    MILANO – “Abbiamo fatto la partita che dovevamo fare, loro venivano da due vittorie e arrivavano qui sulle ali dell’entusiasmo. La partita è stata complicata, ma siamo stati squadra creando tantissimo. Abbiamo preso due pali e una traversa, possiamo migliorare ancora tanto ma abbiamo espresso un ottimo gioco. Dobbiamo capire quando non si deve sbagliare, abbiamo preso ripartenze pericolose”. Il tecnico dell’Inter Simone Inzaghi è intervenuto ai microfoni di Sky Sport al termine del match vinto 3-1 contro lo Sheriff, valido per la terza giornata della fase a gironi di Champions League: “Di lavoro ce n’è da fare, ma questa squadra è un piacere vederla. Abbiamo giocato poche volte in casa, sfortunatamente; con questo pubblico meraviglioso siamo trascinati, abbiamo perso col Real in maniera incredibile e pareggiato con l’Atalanta sbagliando un rigore. Dobbiamo migliorare, ma mi diverto a vedere giocare questa squadra”.
    Inzaghi: “Correa e Calhanoglu non ancora al 100%”
    “Stiamo recuperando, c’è ancora qualcuno non al 100%, come Correa e Calhanoglu che sono ancora fuori, mentre Gagliardini sta rientrando. Giocando ogni tre giorni serve l’aiuto di tutti. Le ripartenze subite? Secondo me dobbiamo migliorare lì; quando troviamo squadre di ripartenza dobbiamo essere puliti tatticamente. La sensazione è che abbiamo concesso 4-5 ripartenze pericolose, dobbiamo migliorare e stiamo lavorando. I gol sono pochi per quanto creato, abbiamo avuto 14 palle clamorose segnando due gol da calcio piazzato. Dovevamo segnare di più nel primo tempo”.
    Inzaghi su Handanovic e Vidal
    “Handanovic non impeccabile sul gol? Devo rivedere, però possono sbagliare tutti. Vidal? Si allena sempre con entusiasmo, lui e Sanchez mi hanno sempre dimostrato di voler aiutare. Volevano esserci già con la Lazio ma abbiamo fatto un’altra scelta. Arturo sta meritando questo spazio, è stato decisivo anche entrando a gara in corso; è un valore aggiunto della squadra e ha l’entusiasmo di un ragazzino”.
    Guarda la galleryInter, che show in Champions: Dzeko, Vidal e De Vrij stendono lo Sheriff LEGGI TUTTO

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    Inter-Sheriff 3-1: Dzeko-Vidal-De Vrij, Inzaghi torna in corsa per gli ottavi

    Inter-Sheriff Tiraspol, tabellino e statistiche
    Champions League, risultati e classifiche gironi
    Inter-Sheriff, le scelte di Simone Inzaghi
    Ancora a caccia della prima vittoria stagionale in Champions League, l’Inter ospita al Meazza la capolista del gruppo D, lo Sheriff Tiraspol, che nei primi due turni ha sorpreso Real Madrid e Shakhtar Donetsk. Simone Inzaghi non rinuncia al 3-5-2 e nel trio di difesa a protezione di Handanovic, con Skriniar e De Vrij, schiera Dimarco. Chance a centrocampo per Vidal, che completa il reparto con Brozovic e Barella, più Dumfries e Perisic a tutta fascia. In avanti, confermato il tandem Dzeko-Lautaro Martinez. La risposta di Vernydub, tecnico della formazione della Transnistria, una regione della Moldavia autoproclamatasi indipendente, è un 4-2-3-1: in porta c’è Celeadnic al posto dell’infortunato Athanasiadis, retroguardia composta da Fernando Costanza, Arboleda, Duranto e Cristiano, la coppia Addo-Thill in mediana e Castaneda, Kolovos e Bruno a supporto di Traoré, che sostituisce Yakhshiboev, anch’egli ai box.
    Inter-Sheriff: al 45′ decide Dzeko
    L’Inter colleziona calci d’angolo (Skriniar di testa non inquadra la porta dopo soli 3′, imitato da De Vrij 7′ più tardi), ma si espone a qualche ripartenza: lo Sheriff crea più di un grattacapo alla retroguardia nerazzurra, senza tuttavia riuscire a rendersi davvero pericoloso dalle parti di Handanovic. Dopo una prima fase di studio reciproco, i ragazzi di Simone Inzaghi aumentano i giri del proprio motore e, trascinati dall’entusiasmo del pubblico del Giuseppe Meazza, prendono in mano le redini del centrocampo. Macroscopiche le occasioni fallite dai padroni di casa tra il 15′ e il 17′: Celeadnic prima si oppone a Dumfries in uscita bassa, poi dice no a Dzeko con il petto. Il miracolo del numero uno del Tiraspol sulla punizione di Dimarco al 34′ fa da prologo al vantaggio meneghino: sul conseguente tiro dalla bandierina, infatti, il vice-Athanasiadis si arrende al piattone di Dzeko dopo la sponda di Vidal. Il primo tempo volge al termine con un’occasione per parte: al 40′ Handanovic respinge la sassata di Cristiano, centoventi secondi più tardi Perisic trova l’ennesima parata dell’estremo difensore moldavo.
    Lo Sheriff pareggia, poi Vidal-De Vrij: l’Inter vince 3-1
    Al rientro in campo dagli spogliatoi c’è – nelle fila ospiti – Radeljic in luogo di Castaneda: l’Inter, invece, riparte senza cambi. È un altro Sheriff, però, e Bruno avvisa i nerazzurri, prima con un tentativo dalla distanza facile preda di Handanovic, poi con una sgroppata che costringe Dimarco al fallo, che gli costa il giallo e la sostituzione (dentro Bastoni), da cui nasce la punizione dell’1-1: magistrale l’esecuzione di Thill al 52′, che bissa la perla segnata al Real Madrid. Simone Inzaghi incita i suoi alla reazione immediata, e se la conclusione di Perisic sbatte contro il palo, al 58′ Vidal valorizza lo splendido filtrante di Dzeko siglando il 2-1: per la seconda volta in carriera il cileno trova gol e assist nella stessa partita (la prima con la Juve nel 2012 contro il Chelsea). Il nuovo vantaggio non inibisce la verve dei padroni di casa, che chiudono virtualmente il match al 67′: da corner, sponda di Dumfries e girata vincente di De Vrij. Sanchez, Gagliardini, Sensi e Kolarov fanno tirare il fiato a Dzeko, Vidal, Brozovic e Perisic nel finale, nello Sheriff entra invece Nikolov (lo scorso anno al Lecce), mentre l’Inter gestisce con personalità l’ultimo quarto d’ora di gara, sfiorando il poker con Lautaro all’83’ (traversa piena) e con il neoentrato centrocampista ex Sassuolo al 91′: i nerazzurri interrompono così un digiuno a livello europeo che durava da cinque incontri e tornano prepotentemente in corsa per un posto negli ottavi di finale di Champions League. LEGGI TUTTO