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    Tacchinardi: “Chiesa come Nedved. Lotterà per il Pallone d'Oro”

    TORINO –  Buongiorno Tacchinardi, che impressione le ha fatto Barcellona-Juventus?«Credo sia stata fondamentale per Allegri, che dopo 20 minuti ha cambiato anche modulo, passando dal 4-3-3 al 4-4-2. Con il Ronaldo attuale, non più devastante partendo da lontano ma vicino alla porta, penso sia la scelta più logica: lo ha fatto Sarri e più o meno anche Pirlo. E anche per Dybala è la soluzione migliore. La sconfitta non è un campanello d’allarme, Allegri è talmente bravo che tirerà fuori il meglio. Lo ha dimostrato anche con il Monza non vergognandosi di difendere basso per poi attaccare senza tanti tocchi: quando la Juve riparte è una 4×100, tra Ronaldo, Dybala, Chiesa, Kulusevski e gli altri hanno 100 gol nei piedi».

    Chiesa che impatto avrà?«L’anno in cui c’è da ripetersi o continuare a crescere è il più duro. Per Chiesa rispettare le aspettative sarà di difficoltà estrema. Ma sono convinto che ci riuscirà. Ho sentito dire che tra tre o quattro anni potrà vincere il Pallone d’Oro: sono d’accordo. In lui rivedo lo stesso veleno che aveva dentro Pavel Nedved. E ha qualità enormi, salta l’uomo a destra e a sinistra e tira in un fazzoletto. L’anno scorso ha sfiorato il confine dei top player: quest’anno per me lo butta giù e Allegri, che ha sempre avuto fuoriclasse, può aiutarlo».

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    Torricelli: “Chiesa, che forza!”

    «Max è entusiasta. Com’è giusto che sia quando si torna, perché hai voglia di ricambiare la fiducia dell’ambiente. Se ti hanno richiamato senti addosso responsabilità, ma anche ottimismo e consapevolezza che avrai tutto per vincere».

    Che Juventus vedremo?

    «A me piace molto Allegri, perché vede il calcio come me, come lo vedevamo noi che veniamo dalla stessa epoca. E’ amante della profondità e della voglia di andare a vincere. Credo che spariranno quasi del tutto i passaggi orizzontali. Va bene il possesso palla di questi ultimi due anni, ma se devi vincere devi andare dritto e buttarla dentro. Poi, logicamente, ogni partita ha i suoi momenti e ogni tanto ci sta anche controllarla con un po’ di gioco orizzontale».

    Secondo lei Allegri sente di dover dimostrare qualcosa?

    «Lo sport è questo: ogni anno azzerare tutto e ricominciare. I cinque anni di trionfi sono lì e non spariranno mai, ma logicamente Allegri sa che alla Juve conta solo vincere e, anzi, probabilmente è tornato proprio per quello. E’ uno degli allenatori italiani più vincenti di sempre, ma adesso deve rivincere».

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    Juve, Chiesa in vacanza col fisioterapista

    TORINO – Il trionfo all’Europeo vale anche una bella botta. È il caso di Federico Chiesa che, durante la finale di domenica scorsa contro l’Inghilterra, ha abbandonato il campo poco prima del novantesimo con la caviglia destra sanguinante. L’euforia per la vittoria e i successivi festeggiamenti hanno inizialmente fatto passare in secondo piano il dolore. Nei giorni scorsi l’ala della Juventus e della Nazionale si è sottoposta ad accertamenti. Gli esami, effettuati in Toscana, hanno fatto tirare un sospiro di sollievo a Chiesa e alla Juventus. Nessuna lesione, ma comunque una bella contusione. Tutto ampiamente risolvibile durante le vacanze post Euro in modo tale da essere pronto per la ripartenza delle prossime settimane. Ma tanto Chiesa quanto la Juventus non vogliono correre rischi. E così, stando a quanto filtra dagli ambienti vicini al 23enne bianconero, il figlio d’arte, in vacanza con la fidanzata Federica, in questi giorni è seguito anche un uomo dello staff medico juventino. Chiesa alternerà sole e relax a qualche terapia. Federico è abituato ad andare di corsa e a non perdere tempo. Dopo essersi ambientato a tempi di record nella sua prima stagione a Torino, adesso ci tiene a ripetersi per presentarsi al nuovo allenatore Massimiliano Allegri in forma.

    Chiesa è giovane ma è già molto maturo

    Un po’ il carattere e i consigli del padre Enrico. E un po’ le lezioni imparate vedendo lavorare da vicino Cristiano Ronaldo e Giorgio Chiellini nella sua prima annata alla Juventus: Chiesa è giovane, ma è già molto maturo e ha chiaro in testa che per migliorare e raggiungere il top è necessario fare sacrifici e curare ogni dettaglio.

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