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    Coppa del Re, Real Madrid in finale! 4-0 al Barça, Benzema-tris e Vinicius

    Il Real Madrid è la seconda finalista di Coppa del Re. La squadra di Carlo Ancelotti ha ribaltato El Clasico rifilando quattro reti al Barcellona al Camp Nou dopo l’andata terminata sul risultato di 1-0 per i blugrana di Xavi. Il match si sblocca in favore degli ospiti negli istanti finali del primo tempo: al 47′ è infatti il solito Vinicius Junior ad aprire le danze su assist di Benzema, che poi raddoppia in apertura della seconda frazione di gioco al 50′. Il francese non ha intenzione di fermarsi e firma la tripletta personale con altri due gol al 58′ su calcio di rigore e all’81’ per il 4-0 finale. I Blancos, nell’atto conclusivo del torneo, se la vedranno con l’Osasuna che nell’altra semifinale ha eliminato il Bilbao. LEGGI TUTTO

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    Cuadrado, quattro mesi allo sprint e poi… ciao Juve!

    TORINO – Dalla sfida di Coppa Italia con la Lazio ai prossimi quattro mesi, quasi certamente gli ultimi di una serie di otto anni intrisi di juventinità, Juan Cuadrado è giunto al dunque. E il dunque, nel caso dell’88 colombiano, significa provare a tornare trascinatore di una compagnia che in questo momento ha estremo bisogno di punti di riferimento. Non esattamente sicuri in prospettiva, visto che l’ex Chelsea se ne andrà a fine stagione (dove non si sa, ma le offerte da luoghi esotici fioccano), però il tifoso bianconero sarebbe ben felice di ritrovare il proprietario di quel “lato B” – per esempio – che decise un derby nel 2015 avviando la super rimonta della Juve con vista sullo scudetto.
    Indispensabile, a modo suo
    Anche Cuadrado lo desidera, considerato quanto abbia tenuto a rientrare in tempo per dare una mano in una delle stagioni più complicate della storia bianconera. Perché il Panita, che dava del Panita a molti compagni “made in Sud America” e non solo, non vuole abbandonare la Juventus senza aver lasciato un segno ulteriore della sua presenza. Vero, non è più un ragazzino e quando a suo tempo si è trattato di rinnovare il contratto (dal 2022 al 2023), fece scattare l’opzione automatica sull’accordo con il club, valida al raggiungimento della 40ª presenza stagionale, ma senza accettare di ridursi lo stipendio da cinque milioni di euro netti. No a una spalmatura dell’ingaggio, no a un futuro juventino fino a fine carriera, però resta il fatto che Cuadrado non sia esattamente un calciatore così facilmente sostituibile. Non è che la rosa di Massimiliano Allegri, ad oggi, abbondi di uomini in grado di saltare l’uomo e così creare superiorità numerica, né di elementi bravi nel conquistarsi punizioni da mattonelle particolarmente invitanti. Ma della sostituzione del colombiano ci si occuperà quando sarà il momento. In assenza di novità dal mercato invernale, alla Juve conviene tenerselo stretto, e viceversa, finché interruzione del rapporto non separi le parti. LEGGI TUTTO

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    Bayern ai quarti di Coppa di Germania, esordio per Cancelo e poker al Magonza

    MAGONZA (Germania) – Il difficile inizio di 2023 per il Bayern Monaco si interrompe in Coppa di Germania con un netto 4-0 sul campo del Magonza che vale l’accesso ai quarti di finale. Per la formazione di Naglesmann è tutto facile con la pratica chiusa in 45′. Apre le marcature Choupo-Moting che su assit del nuovo acquisto Cancelo, all’esordio con i bavaresi, non sbaglia. Il raddoppio è di Musiala, mentre il tris, prima dell’intervallo, porta la firma di Sanè. Con la partita in cassaforte è tutto facile per i campioni di Germania che nel finale calano il poker con Davies e portano a casa la qualificazione insieme a Stoccarda, Union Berlino e Lipsia. Finisce malissimo per il Magonza che chiude anche in 10 per il doppio giallo ad Hack.
    Magonza-Bayern Monaco, tabellino e statistiche
    Lipsia ai quarti: tris all’Hoffenheim
    Entra nel club delle migliori 8 della Coppa di Germania anche il Lipsia che piega con un netto 3-1 l’Hoffenheim. Partita subito indirizzata dagli uomini di Rose che con Forsberg, dopo solo 8′, e Laimer, al 41′, si portano subito sul doppio vantaggio. Nella ripresa Dolberg suona la scossa per i suoi dimezzando lo svantaggio al minuto 77, ma nemmeno il tempo di crederci che Werner chiude definitivamente i conti calando il tris. Nel finale l’Hoffenheim resta anche in 10 per il doppio giallo rimediato da Nsoki e per il Lipsia è tutto facile: vittoria e pass per i quarti.
    Lipsia-Hoffenheim, tabellino e statistiche LEGGI TUTTO

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    Toro spento: la Coppa è finita

    FIRENZE – Un Toro poco convinto e poco convincente manca l’appuntamento con la storia ed esce dalla Coppa Italia nei quarti di finale, perdendo 2-1 contro una Fiorentina molto più determinata e decisamente desiderosa di riscattare la sconfitta subita in campionato in questo stesso stadio una decina di giorni fa. Ha avuto un doppio lampo iniziale, la squadra granata, con Ricci (tiro ravvicinato parato da Terracciano) e Schuurs (colpo di testa fuori di poco), ma troppo presto è diminuita la pressione asfissiante e la formazione di Italiano ha trovato gli spazi per creare pericoli (nel primo tempo Mandragora ha colpito il palo) fino alle reti segnate nella ripresa da Jovic con un colpo di testa a due passi da Milinkovic-Savic – reso più agevole da una spintarella nei confronti di Rodriguez che provava a contrastarlo – e Ikoné su assist di Cabral, cui Buongiorno non ha saputo opporsi. Nel convulso finale Karamoh ha accorciato le distanze in contropiede e Sanabria ha avuto la chance del pari, tuttavia non ci sono dubbi sul fatto che la Fiorentina abbia meritato di andare a giocarsi la semifinale contro la Roma o la Cremonese. Però tanta è l’amarezza per il Toro, perché davvero era lecito attendersi ben altra prestazione, sull’onda lunga della ripresa di sabato contro l’Empoli, quando i granata avevano rimontato da 0-2 a 2-2 e colpito due pali.

    A mancare è stato in primo luogo l’atteggiamento mentale, perché – come ripete sempre Juric – se il Toro non dà il cento per cento può perdere contro chiunque. Certo, anche dal punto di vista fisico qualcosa non ha funzionato, perché siamo abituati a vedere ben altre prestazioni sotto questo aspetto. E invece, una volta in svantaggio, i granata non hanno reagito come ci si aspettava. A poco è servito l’ingresso di Ilic, colpo del mercato di gennaio, entrato pochi attimi prima di Amrabat, fischiatissimo dai tifosi viola per il desiderio (negato dalla società) di trasferirsi al Barcellona. L’appuntamento con la storia – il Torino non arriva alle semifinali della Coppa Italia dal 1994 – è ancora una volta rimandato. LEGGI TUTTO

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    La Juve anti-Monza: le ultime su Cuadrado. E Vlahovic…

    TORINO – La voglia di rivalsa degli juventini è enorme, da adesso in poi non si può più sbagliare: dentro o fuori, partita secca in Coppa Italia allo Stadium contro il Monza, per restare in corsa per uno degli obiettivi stagionali rimasti. Anzi, per un obiettivo vero, e i precedenti che legano il primo quinquennio di Massimiliano Allegri nella Juventus a questa competizione, in fondo, possono ispirare pensieri positivi: qualcuno l’aveva persino ribattezzata la “Coppa Max”, considerati i successi in serie di qualche anno fa. Per il club è un appuntamento fondamentale, per l’allenatore anche e l’idea è quella di adottare un turnover ragionato, pensando anche all’Atalanta in campionato, per sfruttare l’energia dei giovani e il desiderio di riscatto di alcuni veterani.Guarda la galleryJuventus, per Pogba e Vlahovic intero allenamento con la squadra: le FOTO della seduta LEGGI TUTTO

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    Bava: “Adopo vale 7 milioni”

    TORINO – L’azione è di quelle destinate a rimanere impresse, a essere guardate e riguardate dai tifosi granata: il Toro a San Siro è in inferiorità numerica ed è messo a protezione di Milinkovic-Savic per puntare ai calci di rigore. A 6’ dal 120’, però, ecco arrivare il contropiede dei protagonisti che non ti aspetti – ma che non sorprendono – e che lancia ai quarti di finale il Torino: Bayeye scatta sull’out destro e centra un pallone perfetto per Adopo che, seguita l’azione, da pochi passi infila Tatarusanu. Milan eliminato davanti a 40mila spettatori e granata che ai quarti se la vedranno contro la vincente di Fiorentina-Sampdoria.

    Cairo ringrazia Bava

    Di Adopo parla il suo scopritore, Massimo Bava. Qui proponiamo un concetto espresso dall’ex responsabile del settore giovanile e poi direttore sportivo del Torino (il resto dell’intervista sull’edizione cartacea di domani di Tuttosport): «Se trovi l’amante del pezzo la valutazione può anche essere più alta, ma comunque Adopo ora come ora vale non meno di 6, 7 milioni. Nel 2018 lo presi dal Torcy per 150 mila euro», ricorda Bava. LEGGI TUTTO

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    Adopo, un gol per la storia. Ma resterà al Toro?

    TORINO – Urbano Cairo continua a corteggiare Ivan Juric: euforico – il presidente – per il passaggio del turno, desideroso anche di prolungare il contratto al tecnico oltre la scadenza del 30 giugno 2024. Ma deve convincerlo. Intanto lo abbraccia negli spogliatoi e lo elogia a parole una volta di più. Ma il Torino ha anche un problema da risolvere: proprio l’eroe di San Siro contro il Milan, Adopo, ha il contratto in scadenza già a giugno. E le distanze tra le parti sono ancora significative, tra domanda e offerta. Ma la trattativa continua, sperando in una fumata bianca. LEGGI TUTTO

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    Toro, Cairo: “Vi racconto perché ho abbracciato così Juric”

    TORINO – Il Toro vince, coltiva e firma un’impresa a San Siro, elimina dalla Coppa Italia i campioni d’Italia del Milan (sconfitti per la seconda volta in stagione dai granata), si qualifica ai quarti di finale e all’improvviso Urbano Cairo torna a parlare. Lo ha fatto alla trasmissione “Tutti Convocati” su Radio24: “E’ stata una grande gioia, ieri siamo stati troppo contenti tutti. Dopo la partita sono andato nello spogliatoio e ho fatto i complimenti a tutti. In 10 ci siamo un po’ abbassati, ma non rinunciando a giocare. Abbiamo avuto varie occasioni e abbiamo strameritato il passaggio del turno. Siamo felici. Con il Milan abbiamo fatto buone cose nel passato recente. A partire da quando vincemmo due volte in campionato quando c’era ancora Mazzarri. Anche con l’Inter qualche buon risultato lo abbiamo fatto”.

     

    L’AUTOELOGIO – Noi abbiamo fatto dei buoni campionati, siamo in A dal 2012-2013, quindi ininterrottamente da dieci anni, mentre nei dieci anni precedenti prima di me il Toro era stato 6 anni in B e 4 in A con 3 retrocessioni. Da quando ci sono io, invece, sono arrivati tanti noni e decimi posti. Non male. Adesso siamo nelle condizioni in cui ci piacerebbe fare qualcosa in più, abbiamo un mister bravo che riesce a ricavare il massimo da tutti e dai giovani soprattutto. Su Bayeye ieri si sono visti i risultati del lavoro di questi mesi: è lui che ha fatto l’assist per il gol di Adopo, altro giovane che è con noi da anni e che proprio a San Siro vinse la Coppa Italia con la Primavera”.

     

    L’ELOGIO DI JURIC – Poi le parole specifiche su Juric: il presidente vorrebbe che l’allenatore rinnovasse il contratto in scadenza nel 2024, ma il tecnico prende tempo in attesa di garanzie (ambizioni, mercato).“Juric ha carattere e quando si ha un certo tipo di carattere è qualcosa di importante. Gli ha consentito di creare un buon clima, una bella squadra vogliosa, che lotta per recuperare palla e lo fa nella metà campo avversaria. Con lui c’è un bel rapporto, ieri ci siamo abbracciati con un abbraccio affettuosissimo. L’imprenditore spinge i suoi collaboratori a fare meglio, ma è bello anche avere collaboratori che spingono sempre di più a loro volta. Juric lo seguivo da quando era a Verona, avevo provato a prenderlo già dopo il primo anno lì, ma lui volle rimanere per ultimare il progetto che aveva costruito a Verona. Mi piaceva molto il tipo di gioco di Juric e quindi gli ho fatto la corte per un anno, alla fine l’ho preso. Adesso ci godiamo questa vittoria, ma poi dobbiamo pensare subito a domenica contro lo Spezia, è una partita importante per poter dare continuità”. LEGGI TUTTO