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    Juve, Di Maria e l'elogio della moglie: “Continua a darci il tuo calcio e la tua magia”

    Di Maria, l’emozionante post social della moglie
    L’omaggio più importante per il calciatore, però, arriva dalla moglie Jorgelina Cardoso che, attraverso una Instagram Stories, ha incensato il fuoriclasse rosarino. “Non trovo più parole per elogiarti, sono molto orgogliosa di te, continua a darci il tuo calcio e che la tua magia non si esaurisce mai. Sei diverso. Ti amo con tutta la mia anima”, si legge.
    Juve-Maccabi, la moviola: le decisioni di Scharer e il gol annullato a Vlahovic
    Juve-Maccabi, De Sciglio ko: Allegri e il Milan all’orizzonte LEGGI TUTTO

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    Juve, Capello: “Di Maria, quanto si è sentita la sua mancanza”

    TORINO – Fabio Capello è intervenuto negli studi di Sky Sport per commentare la prestazione della Juve nel 3-1 contro il Maccabi. L’ex tecnico ha esaltato le qualità di Di Maria, autore di ben 3 assist: “Quello che ha fatto questa sera è stato molto importante. Quanto si è sentita la sua mancanza nella Juve”.
    Capello: “La Juve non mi è piaciuta nell’ultimo quarto d’ora”
    Su Rabiot: “Allegri lo ha sempre difeso. Questa sera nel momento delicato è stato determinante”. Capello ha però criticato la prestazione della squadra nel finale, quando ha subito la rete del 2-1 di David: “La Juve non mi è piaciuta nell’ultimo quarto d’ora. Nel complesso però una buona prestazione”. LEGGI TUTTO

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    Juve-Maccabi, il gesto di Vlahovic a Di Maria dopo il gol

    TORINO – La Juventus si trova al momento sul 2-1 contro il Maccabi Haifa nella sfida di Champions League allo Stadium. Le reti di Rabiot e Vlahovic portano entrambe la firma di Di Maria come assist. Nel secondo gol l’attaccante serbo ha scelto un gesto particolare per ringraziare l’argentino. 

    Juventus-Maccabi, la diretta

    Di Maria serve l’assist, il gesto di Vlahovic dopo il gol

    La Juve ha trovato il raddoppio al 50′, grazie ad un altro fantastico assist di Di Maria, stavolta per Vlahovic. L’attaccante serbo non ha sprecato la grande occasione creata dall’argentino e a tu per tu con il portiere del Maccabi ha firmato il 2-0. Durante l’esultanza, dopo aver abbracciato il compagno per la gioia, Vlahovic si è inginocchiato davanti a Di Maria, “lucidando” il suo scarpino dopo il meraviglioso assist. 

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    Juve, Di Maria suona la carica in vista del Maccabi Haifa

    TORINO – Angel Di Maria è pronto a tornare e vuole farlo nella massima competizione europea per rilanciare una Juve che ha bisogno a tutti i costi dei tre punti. La sfida dello Stadium al Maccabi Haifa è un vero e proprio crocevia della stagione bianconera e il Fideo vuole iniziare a rendersi protagonista. Dopo l’espulsione rimediata contro il Monza e dunque l’assenza contro il Bologna alla ripartenza della Serie A dopo la sosta nazionali, l’argentino scalda i motori in vista del match contro gli israeliani. Sul proprio profilo Instagram, Di Maria non ha usato parole, ma quattro emoji chiare che spiegano il suo momento e la sua grande voglia di dimostrare ancora una volta tutto il suo talento. Angel Di Maria è pronto, una notte di Champions da protagonista per suonare la carica alla Juve. LEGGI TUTTO

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    Di Maria, la dichiarazione d’amore: “Ora la Juve è diventata casa mia”

    La collina di Torino come la Zona Norte di Rosario, come Calle Perdriel. Il capoluogo piemontese, dopo poco più di due mesi, è già “aria di casa” per El Fideo Angel Di Maria. Alla faccia di chi sostiene che alla Juventus non sia troppo interessato o affezionato, che il salto da Parigi al Piemonte sia stato oltremodo traumatico. No, non è così. Per nulla: il Fideo è calato “a full”, come dicono in Argentina, è totalmente coinvolto in ciò che accade al club bianconero e lo rivela lui stesso in una intervista esclusiva concessa a 433 nel programma “Deep Dive”. Quando compare sullo schermo una foto del 17 luglio, che lo vede a bordo piscina con Alex Sandro, Paulo Dybala, Danilo, Paul Pogba e Arthur spiega, con la voce incrinata dall’emozione: «Questo scatto risale al mio quarto o quinto giorno in bianconero. Ebbene, sembrava che fossi alla Juventus da 4 o 5 anni. Questa foto dimostra l’affetto e quello che è in realtà la Juventus: una gran famiglia. Per me essere arrivato qui è molto più che importante: mi sento come se fossi a casa. Dal primo giorno». Un messaggio d’amore puro, una dichiarazione d’intenti, una corrispondenza d’amorosi sensi tra il crack argentino e la società bianconera. Totale.Guarda la galleryJuve, prove anti-Bologna: Bonucci carico, Miretti c’è

    El Fideo a 360 gradi

    El Fideo non ha, però, solo parlato di Juventus: ha approfittato dell’occasione per raccontarsi a 360 gradi, per mettere sotto la lente d’ingrandimento non solo il Di Maria calciatore, ma anche e soprattutto l’Angel essere umano. «Cosa vuol dire per me famiglia? Significa essere tutti per uno, sempre, farsi trovare pronto in ogni occasione per mia moglie e le mie figlie. Io lotto, ho lottato e lotterò sempre per loro: sono la mia forza, il mio motore. La mia infanzia è il Rosario Central, lì ho iniziato a giocare a “futbol”, lì ho cominciato ad amare il pallone, una delle cose fondamentali nella mia esistenza. Adoro i tatuaggi, tutti hanno un valore e un significato: ho i nomi di mia moglie e delle mie figlie, le iniziali di ogni membro della mia famiglia. Sulla gamba destra ci sono la casa dove sono cresciuto, il primo pallone con cui ho debuttato in Primera Division, il Monumento a La Bandera di Rosario. Tutto ciò che ho sul mio corpo è speciale. La Copa America? È qualcosa per cui ho combattuto per 13 anni: dimostra il sacrificio, la costanza e il desiderio di centrare l’obiettivo». E chissà che presto, sul corpo del Fideo, non spunti anche un trofeo. Bianconero. 
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    Di Maria protagonista con l'Argentina. Paredes, panchina

    L’Argentina non sembra volersi fermare. Dopo aver superato in scioltezza l’Honduras, l’albiceleste si impone con un secco 3-0 anche contro la Giamaica, con il gol di Julian Alvarez su assist di Lautaro Martinez seguito dalla doppietta del solito Messi, che ha realizzato ben 9 gol nelle ultime tre amichevoli. La nazionale di Scaloni ha ora raggiunto 35 risultati utili consecutivi mettendo nel mirino l’Italia di Mancini, che ha stabilito il record raggiungendo quota 37. Primato che sembra quantomeno raggiungibile senza troppi problemi, considerando che i prossimi due impegni saranno contro gli Emirati arabi in amichevole e contro l’Arabia Saudita nel match d’esordio ai Mondiali. Eventualmente, per superare il record degli azzurri la partita decisiva sarà contro il Messico nella seconda giornata del girone in Qatar.Sullo stesso argomentoDi Maria, la precisazione: non vuole lasciare la Juve in anticipoJuventus

    Juve: Di Maria c’è, Paredes in panchina

    Dal match contro la Giamaica arrivano due indicazioni per la Juve di Allegri dopo la smentita di Di Maria sulle voci inerenti a un’eventuale richiesta di saltare l’ultima gara di Serie A prima del Mondiale: il Fideo (che non potrà comunque scendere in campo contro il Bologna per via dell’espulsione rimediata contro il Monza) ha giocato 79 minuti, mentre Leandro Paredes è rimasto seduto in panchina per tutta la partita. Tra gli altri “italiani”, l’interista Lautaro fa felice Inzaghi in vista del match contro la Roma dimostrando di essere in grande forma con l’assist per il gol di Julian Alvarez, a cui è subentrato proprio l’altro nerazzurro Correa al 79’. Per i giallorossi di Mourinho, Paulo Dybala è rimasto in tribuna per la seconda volta consecutiva. Sulla Joya il ct Scaloni ha dichiarato: “L’esclusione è stata una decisione dello staff tecnico. Non abbiamo voluto rischiare Paulo. Voleva giocare. È ad un livello molto buono e ho preferito non rischiarlo, così che continui nel suo club e poi si deciderà”.

    Sullo stesso argomentoParedes mago, Bonucci a forza 3, Bremer muro: Allegri prende appunti per la JuventusJuventusIscriviti al Fantacampionato Tuttosport League e vinci fantastici premi! LEGGI TUTTO

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    Di Maria, la precisazione: non vuole lasciare la Juve in anticipo

    Puntualizzazione da parte di Angel Di Maria, che si è sentito chiamato in causa dall’anticipazione di ieri di Doble Amarilla in vista di Qatar 2022. Secondo il sito di informazione argentino, infatti, l’Afa, federcalcio argentina, vorrebbe spingere i giocatori della nazionale a chiedere ai propri club di lasciare con qualche giorno di anticipo i rispettivi campionati per unirsi alla Seleccion del ct Scaloni, in vista del Mondiale in partenza il prossimo 20 novembre. Se così fosse, quindi, Di Maria e Leandro Paredes della Juventus non sarebbero a disposizione di Allegri per la partita di campionato contro Lazio, in programma il 13 novembre a Torino.
    La precisazione di Di Maria
    Di Maria, sul proprio profilo Instagram, definisce “fake news” l’indiscrezione, che però in questa fase riguarda soprattutto le federazioni, diventando quindi un fatto che potrebbe essere passato sopra la sua testa, a sua insaputa. Il Fideo, allarmato per questa voce in un momento già difficile per la Juve e per lui, sta provando a chiudere sul nascere le polemiche per una sua eventuale partenza anticipata. Di Maria, da parte sua, non ha quindi intenzione di saltare Juve-Lazio di campionato per raggiungere prima la sua nazionale in Qatar.

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    Di Maria difeso dalla moglie: «Chiedere scusa è una virtù di pochi». Ma il popolo juventino s'interroga sull'argentino

    TORINO – A poche ore dal brutto gesto, il tifoso juventino non ha dimenticato ed è probabile che a poco serva il post di Jorgelina Cardoso, moglie di Angel Di Maria, scritto nella serata di domenica e dato in pasto ai followers in attesa. «Sbagliare è un difetto di tutti, accettare l’errore e chiedere scusa è una virtù di pochi…», seguito da un inequivocabile «continuare a lavorare sempre»: non c’è dubbio, infatti, che il Fideo dopo i 40 minuti scarsi di Monza raggiungerà gli Stati Uniti dove la sua Argentina giocherà un’amichevole di preparazione al Mondiale contro l’Honduras nella notte italiana tra venerdì e sabato all’Hard Rock Stadium di Miami, prima di bissare il mercoledì successivo contro la Giamaica.
    AutogestioneIl problema è lì, non si scappa. Perché, fermo restando l’impatto dell’argentino sui destini bianconeri e ammettendo che nei rarissimi momenti in cui la Juventus si è accesa in quest’avvio di stagione, lo ha fatto soprattutto grazie alla fantasia dell’ex Psg (la pennellata per Bremer contro il Benfica non è roba consentita a molti), il sospetto che gravita intorno a una buona fetta della tifoseria è che il Fideo abbia anticipato quell’autogestione dei propri muscoli, che lo porterà dritto dritto alla rassegna iridata in Qatar. Attenzione: è altamente sconsigliabile farsi trascinare dall’onda di pessimismo acuto che s’è preso il cuore del popolo bianconero in questi ultimi giorni, meglio mettersi a cercare un pertugio che assomigli seppur lontanamente a un barlume di riscatto, però è evidente che nel momento in cui il genio del campione deve accendersi per provare a risollevare una squadra dominata anche dall’ultima in classifica del campionato di Serie A, ecco, quel tocco non c’è. L’ultimo esempio? Ieri, prima della meritata espulsione per la gomitata di reazione nei confronti di Izzo, Di Maria non ha lasciato tracce, visto che l’unico segnale di vita del Fideo nel report della Lega è incasellato nella classifica dei falli commessi: due. L’ex difensore del Toro ha montato una guardia «provocatoria» (Landucci l’ha spiegata così) sull’argentino che c’è cascato in pieno.
    ProspettiveE sarà pur vero che Di Maria in Francia fosse abituato a giocare “in avanti” assieme a Messi e Neymar e che prima di sbarcare a Torino non conoscesse il significato dell’espressione “fase difensiva”, dovendosi allineare ad abitudini a lui ignote, però insomma: il Fideo a Monza l’ha fatta grossa, ha perso la testa, si è doverosamente scusato assumendosi tutte le responsabilità della prova fallimentare in Brianza, ma deve fare di più. Ora l’argentino rischia di saltare Bologna, Milan e il derby (difficile, non impossibile che accada) riservandosi solamente il doppio incrocio di Champions con il Maccabi Haifa nei trenta giorni che verranno da oggi in poi. Non benissimo.
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