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    Milan, Massara: “La telefonata a Donnarumma? Ecco perché”

    MILANO – Prima del quarto di finale di Coppa Italia tra Milan e Lazio, il direttore sportivo rossonero Frederic Massara ha fatto il punto sulla sua squadra, partendo dal nuovo acquisto Marko Lazetic: “È un ragazzo giovane e dal forte potenziale e noi abbiamo molta fiducia in lui – le parole del ds del Milan a Mediaset – ma dobbiamo essere consapevoli che è un ragazzo che si deve adattare a un campionato diverso, quindi non dobbiamo alzare troppo le aspettative nei suoi confronti. Ha delle belle qualità e siamo convinti che potrà dare il suo contributo, ma con calma. Si sta allenando, d’altronde anche lui veniva da una sosta del suo campionato, quindi deve ritrovare la condizione migliore. Ci sarà tempo e spazio anche per lui”.
    La risposta a Donnarumma
    Il discorso poi si sposta su Maignan, erede di Gigio Donnarumma: “È un portiere davvero forte, siamo molto felici del suo adattamento, è riuscito a integrarsi subito e molto bene in questo campionato. È diventato subito un punto di riferimento nello spogliatoio, siamo molto contenti di quello che sta facendo e siamo convinti che abbia ancora margini di crescita”. Infine Massara risponde a Donnarumma, che ha raccontato di aver lasciato definitivamente il Milan dopo che i rossoneri gli hanno comunicato, con una telefonata, di aver preso Maignan: “Chiamarlo ci è sembrato un gesto di cortesia dopo i suoi rifiuti alle nostre proposte. Lo abbiamo informato che saremmo stati obbligati a cercare un’alternativa e ci è sembrato corretto, prima di ufficializzare l’acquisto di un nuovo portiere, informare lui direttamente. È stato semplicemente un gesto che pensavamo che fosse apprezzato. Adesso siamo molto felici di avere Maignan e auguriamo tutto il meglio a Gigio, gli auguriamo possa avere una luminosa carriera”. LEGGI TUTTO

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    L'Equipe: “Psg, spogliatoio esplosivo e tensione Donnarumma-Navas”

    PARIGI (Francia) – Lo spogliatoio del Paris Saint-Germain sarebbe una polveriera nonostante il primo posto in classifica nella Ligue 1, con 13 punti di vantaggio sulla seconda in classifica: lo scrive l’Equipe che parla di gruppi separati tra sudamericani (Messi e Neymar) e francofoni (Mbappé e Hakimi) e del rapporto in crisi tra i portieri Donnarumma e Navas. L’Equipe racconta quanto accaduto dopo la partita tra Psg e Nizza, finita 0-0 il 1° dicembre scorso: Navas, nel chiacchierare con il portiere di riserva avversario Marcin Bulka, gli avrebbe detto, riferendosi alla stessa marca dei loro guanti, “vedi, questi li indossano soltanto i portieri migliori”, guardando Donnarumma, che ha un diverso sponsor tecnico e che in quel momento si era accorto che stavano parlando di lui. Il rapporto tra i due portieri, negli ultimi giorni, si sarebbe ulteriormente deteriorato alla luce di questo episodio.
    Psg, quanti problemi con i big
    L’Equipe racconta anche che a fine ottobre, compagni di squadra non avrebbero gradito i tre giorni di riposo concessi a Mauro Icardi, durante la crisi con Wanda Nara, e il permesso, che gli è stato velocemente accordato, di volare in Italia. Si parla poi di un ritardo di Neymar, che ha fatto infuriare la dirigenza del club, ma che non è stato sanzionato per timore di fuga di notizie. In un’altra occasione poi due giocatori sudamericani avrebbero deciso arbitrariamente di non allenarsi perché stanchi, senza neanche ascoltare prima il parere dello staff tecnico di Mauricio Pochettino. Qualcosa di analogo è accaduto dopo la festa per il Pallone d’oro a Leo Messi, allorché, il giorno successivo, lo stesso campione argentino e Paredes non si sono allenati per una gastroenterite,secondo quanto comunicato dal club. LEGGI TUTTO

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    Cies, De Ligt sul tetto d'Europa: il cartellino vale oro

    C’è anche un po’ di Juve nella classifica dei migliori Under 23 d’Europa con il maggior valore di trasferimento stilata dal Cies. Il noto osservatorio calcistico svizzero ha preso in considerazione i top 5 campionati europei, riservando non poche sorprese. Diciassette dei sessanta calciatori in lista giocano in Premier League, quattordici in Bundesliga, dodici nella Liga, dieci nella Ligue 1 e solo sette in Serie A. Nonostante l’Italia sia il fanalino di coda, nella speciale classifica compaiono alcuni talenti “nostrani” tra cui spicca il difensore della Juve Matthijs De Ligt.

    Under 23, i migliori d’Europa per valore di trasferimento

    Il club più rappresentato nel report stilato dal Cies è il Bayer Leverkusen con sei giocatori, seguito dal Barcellona (5) e dal Chelsea (4). Secondo le stime, tre attaccanti Under 23 potrebbero teoricamente essere trasferiti per un massimo di 150 milioni di euro o più durante la finestra di gennaio: si tratta di Erling Haaland (Borussia Dortmund e Norvegia), Vinícius Júnior (Real Madrid e Brasile) e Phil Foden (Manchester City e Inghilterra). Per gli altri ruoli, i massimi valori di trasferimento stimati sono stati registrati per Eric García (Barcellona e Spagna, oltre 80 milioni) tra i difensori centrali, Alphonso Davies (Bayern Monaco e Canada, olre 120) tra i terzini, Jude Bellingham (Borussia Dortmund e Inghilterra, oltre 120) tra i centrocampisti difensivi, e Florian Wirtz (Bayer Leverkusen e Germania, oltre 140) tra i trequartisti.

    Juve, De Ligt nella top 3 dei difensori centrali

    Per quanto riguarda gli italiani, spiccano su tutti i guantoni di Gigio Donnarumma: il fresco vincitore del Premio Yashin è il portiere con il maggior valore di trasferimento stimato, oltre 80 milioni di euro. Tra i difensori centrali, Matthijs De Ligt entra nella top 3 con oltre 70 milioni di valore del cartellino: l’olandese della Juve supera così Alessandro Bastoni dell’Inter, che lo segue con oltre 60 milioni di valore stimato. Secondo il report Cies, tra i centrocampisti difensivi si qualifica terzo il napoletano Elmas (oltre 70 milioni). 

    Guarda la galleryPagelle Juve, Dybala serata da leader. Bernardeschi, che pennellate! LEGGI TUTTO

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    Donnarumma stile Ronaldo. I tifosi: “Vieni alla Juve”

    Allo Juventus Stadium ci riprovano. Dopo aver circuito con gli applausi Cristiano Ronaldo, stavolta ritentano con Gianluigi “Gigio” Donnarumma: coccolato per tutto il pomeriggio prima, durante e dopo la sfida dell’Italia contro il Belgio. Ma delle suggestioni di mercato, casomai, ci occuperemo dopo, prima è doveroso e bello segnalare come l’accoglienza nei confronti del portiere della Nazionale campione d’Europa (a prescindere da chi sia, perché questo è il punto focale della questione, casomai qualcuno non l’avesse ancora elaborato) sia stata molto diversa e soprattutto molto più congrua a Torino che a Milano. […] Quanto all’atmosfera, davvero Gigio si è potuto godere un pomeriggio di affetto. Fin da quando è uscito, come al solito per primo, per il riscaldamento è stato accolto on gli applausi ai quali ha risposto con una sorta di timidezza. […]

    Donnarumma, che accoglienza allo Stadium! Lui ricambia così

    Allo Stadium applausi per Donnarumma, come con CR7

    […] Dolce, però, stavolta: perché sottolineata dagli incitamenti arrivati soprattutto dalla Curva Sud, quella in cui si affollano gli juventini più appassionati. Ecco: è all’interno di questa atmosfera che a molti è venuta alla mente l’associazione con quel che successe – sempre allo Stadium – il 3 aprile del 2018. Ricordate? Si giocava l’andata dei quarti di finale di Champions e la Juventus ospitava il Real Madrid che vinse 3-0: un risultato impreziosito dalla straordinaria rovesciata di Cristiano Ronaldo. Bella, talmente bella che il pubblico si alzò in piedi e gli tributò una standing ovation di rarissima concezione negli stadi di calcio. E’ molto più che leggenda il retroscena secondo cui fu proprio quel riconoscimento a far scattare nel portoghese la scintilla nei confronti della Juventus. E allora perché non riprovarci anche con Donnarumma? Che, peraltro, molto vicino alla Juventus lo è stato davvero prima di accettare l’offerta del Psg.

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    Caso Donnarumma, Gigio chiama Juve

    «Sarà una grande sfida contro il Manchester City, una squadra fantastica». Così Ander Herrera, uno degli uomini più in forma del Paris Saint Germain, ha iniziato la sua conferenza stampa di avvicinamento al match clou di questa giornata di Champions League. Il centrocampista spagnolo ha inoltre evidenziato quanto «siamo consapevoli della pressione aleggia su di noi, perché a nessun’altra squadra d’Europa è richiesto di vincere obbligatoriamente la Champions». L’ultima frase rende chiaro quanto a Parigi la tensione sia altissima. I tifosi vogliono vedere trasposto sul campo l’infinito potenziale a disposizione di Mauricio Pochettino, che dopo l’inizio compassato manifestatosi nel pareggio di Bruges è adesso però obbligato a dimostrare qualcosa in campo. Il tecnico argentino ha messo però le mani avanti, esclamando: «Siamo ancora in una fase di costruzione. I fatti sono questi. Ora ci toccherà affrontare il City e il miglior allenatore del mondo, Pep Guardiola. Sia loro sia noi sogniamo di poter vincere la Champions». Più pompiere che incendiario, l’argentino non ha sciolto i dubbi sulla titolarità di Lionel Messi, con il quale va ricomposta una piccola incrinatura: «Leo sarà convocato ma non so se partirà dall’inizio. Deve adattarsi a una nuova squadra e a una nuova cultura. Ma con il passare del tempo sono sicuro che le cose andranno bene per tutti».

    Donnarumma dalla panchina anche con il City?

    Chi dovrebbe nuovamente accomodarsi in panchina è Gianluigi Donnarumma, apparentemente ancora fuori dalle dinamiche del club. La situazione potrebbe dunque spingere il suo agente Mino Raiola a cercare una rapida via di fuga, anche per il mercato di gennaio, con la Juventus come possibile destinazione. Sul fronte City, dopo la bella vittoria in campionato contro il Chelsea che ha permesso ai Citizens di prendersi una piccolissima rivincita sulla squadra di Tuchel dopo la cocente delusione rimediata nella finale di Champions dello scorso maggio, i ragazzi di Guardiola sono chiamati ad un’altra impresa non da poco: fermare il trio d’attacco più forte del mondo. Alla domanda su come arginare il trio Messi-Mbappè-Neymar, il tecnico catalano ha risposto con un secco: «Non lo so».

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    Raiola: “Pogba può tornare alla Juve. Donnarumma? Vi rivelo una cosa”

    Mino Raiola torna a parlare di due dei suoi assistiti più pregiati, Gigio Donnarumma e Paul Pogba: “Sono dispiaciuto per come è stato trattato Gigio – dice l’agente italo-olandese alla Rai, a proposito del passaggio del portiere dal Milan al Psg – lui ha fatto una scelta di vita, non c’è stato nessun tradimento. Poteva andare via 4 anni fa e non l’ha fatto. Se è stato vicino alla Juventus? Penso che la Juventus abbia ancora un grande rammarico per non averlo preso. E non solo la Juventus. Tra Gigio e Navas al Psg non c’è lotta, giocherà Gigio”. Legato alla Juve è anche il futuro di Pogba e, a proposito del centrocampista francese del Manchester United, Raiola non chiude la porta: “Il contratto di Pogba scade il prossimo anno. Parleremo con il Manchester e vedremo. Di sicuro Torino gli è rimasta nel cuore e a queste cose lui tiene molto. La possibilità che torni alla Juventus c’è, ma dipende anche dalla Juve”.
    Raiola attacca la Fifa
    Il discorso si è spostato poi su altri argomenti: ”La Fifa si crede la padrona del calcio e vorrebbe fare un Mondiale ogni due anni. Ma la Fifa non è proprietaria di nessun calciatore. E’ un organo che produce solo polemiche e andrebbe totalmente cambiato”. Raiola ha voluto anche fare una precisazione sul ruolo degli agenti: “Gli agenti non sono il male del calcio come qualcuno sostiene. Se compri una Rolls Royce e non va, il problema non è l’autista. Se i proprietari dei club non sanno gestire i club, il problema non siamo noi agenti”. LEGGI TUTTO

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    Juve, ecco il perché del no a Donnarumma

    Perché la Juventus non ha preso Gigio Donnarumma, libero a parametro zero? L’interrogativo è stato sul podio delle domande di un estate di mercato fiaccata dalla crisi economica. E domenica, quando Wojciech Szczesny viveva il suo personale incubo sportivo, è certamente salita sul gradino più alto. Per rispondere bisogna prima ricostruire i fatti. In un primo momento, diciamo all’inizio della primavera, c’erano stati degli abboccamenti tra Fabio Paratici e Mino Raiola. Qualcosa era stato apparecchiato e, anche nel giro azzurro, si chiacchierava fitto di un futuro bianconero per il numero uno di Roberto Mancini. Poi Paratici ha lasciato la Juventus e la trattativa si è sgonfiata.Guarda la galleryDa Ronaldo a Dybala, ecco cosa guidano i giocatori della Juve LEGGI TUTTO