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    Gattuso costruisce la nuova Fiorentina: Politano e Sensi nella lista dei desideri

    Vlahovic, Quarta e Bonaventura posso restare, Ribery e Caceres in dubbio. Piacciono molto l’attaccante esterno del Napoli e il centrocampista dell’Inter Gennaro Gattuso sta preparando il suo primo blitz fiorentino. Il nuovo tecnico è curioso di visitare il Viola Park che, tra poco più di un anno, diventerà la casa di tutto il pianeta gigliato. Intanto, dopo la firma del contratto, lo staff di mercato e Ringhio hanno fatto una prima valutazione su quelli che potrebbero essere gli interventi necessari per alzare il livello della squadra. Non ci sarà una rivoluzione totale ma un profondo rinnovamento. LEGGI TUTTO

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    Quel mini Van Basten che nemmeno l’appendicite fermava: alle origini di Vlahovic, il sogno Milan

    A 6 anni non sapeva allacciarsi le scarpe, ma segnò 4 gol nella prima partitella. Da un campetto indoor alle porte di Belgrado alla gloria in Serie A, viaggio alle radici del bomber della Fiorentina, nel mirino rossonero Lo chiamavano “mini-Van Basten”. Zazzera castana dagli occhi furbi, sorrisetto vispo e sinistro da sentenza. Ogni partita: “Aveva sei anni la prima volta che lo vidi. Si presentò al campo con uno zainetto. Ci mise mezz’ora solo per infilarsi gli scarpini”. Impacciato, timido, poi risolutore: “Prima partitella, quattro gol”. Chi parla è Nebojsa Pejović, presidente dell’Altina Zemun da una vita. LEGGI TUTTO

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    La malattia, Anfield, le birre con Felipe Melo. Jorgensen: “La mia vita tra pullman e bici”

    L’ex giocatore danese è tornato al suo primo lavoro: autista di pullman. Anche agente di viaggi e guida turistica. Ha vestito le maglie di Udinese e Fiorentina, oggi torna in Italia per pedalareFinestrino giù, il vento soffia forte. Una vita di corsa, in campo come al volante dei suoi autobus: “Rispettando le regole, ovviamente”. Martin Jorgensen va veloce e non ha perso il sorriso: “Porto avanti l’azienda di famiglia. Il mio bisnonno ha fondato De Graa Busser nel 1920, ora tocca a me”. Dopo il ritiro ha sterzato direzione casa. “A 18 anni già lavoravo. Al mattino accompagnavo i bambini a scuola col pullman, nel pomeriggio mi allenavo. Negli anni Novanta in Danimarca non potevo vivere solo di calcio. Così arrotondavo aiutando mio padre”. LEGGI TUTTO