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    Grosso, dove eravamo rimasti?

    TORINO – Dopo 19 giorni di pausa, torna la Serie B con sei partite, in campo per la 20ª giornata, la prima del girone di ritorno. Alle 16.15, la capolista Frosinone riceve il Modena per confermarsi, anche dopo la sosta, almeno una spanna sopra la concorrenza. Grosso dovrà fare i conti con 4 defezioni pesanti (Lucioni, Boloca, Kone e Mazzitelli). Ma il suo Frosinone ha già dimostrato di non soffrire le assenze, l’ampia e competitiva rosa finora ha permesso di sopperire a ogni problema, a patto che oggi non si sottovaluti il Modena di Tesser, a un punto dalla zona playoff, in trasferta sa essere temibile (ha vinto in casa di Ascoli, Spal, Parma e Sudtirol). Anche all’andata fu una partita equilibrata, il Frosinone vinse a Modena grazie a una sbavatura del portiere Gagno, poi uno dei migliori interpreti del campionato. Le altre cinque gare alle 14. La Reggina ospita la Spal e cerca quei 3 punti che la porterebbero almeno per qualche ora in vetta col Frosinone. E la Spal non vive un momento facile. Oggi la squadra di De Rossi, che con lui viaggia alla media di un punto a partita, disputerebbe i playout col Venezia e ha chiuso il 2022 cadendo in casa col Pisa. In più, al mercato ha appena perso il faro del centrocampo, quell’Esposito da giugno nel giro della Nazionale, approdato in A allo Spezia, non ancora sostituito in rosa. Invece, nel Cagliari che ospita il Como, a distanza di 35 anni Claudio Ranieri fa il suo secondo esordio sulla panchina sarda. Oggi il Cagliari è undicesimo ma a un solo punto dalla zona playoff. La squadra sarà debitamente rinforzata, per ora è arrivato l’esterno sinistro Azzi dal Modena, al resto ci dovrà pensare Sir Claudio: la stagione non è compromessa, l’entusiasmo che sta portando il suo ritorno può fare la differenza. Però attenzione al Como: ha vinto le ultime due partite del 2022, Moreno Longo sta raddrizzando la baracca e per la prima volta la squadra si trova fuori dalla zona calda (+2 dai playout). Però, uno dei match più interessanti della giornata, è Bari-Parma. I pugliesi, prima della sosta, sono stati scalzati dal 3° posto da un Genoa capace di vincere al San Nicola nonostante la spinta di quasi 50mila spettatori, curioso come i pugliesi siano la squadra meno sconfitta del torneo (3 volte) ma i ko siano arrivati tutti in casa, quando si dispone della tifoseria più numerosa della B. Bari che però resta la miglior matricola del campionato, in grado di difendere l’attuale 4° posto. In questi giorni in città si è quasi solo parlato del futuro delle stelle Cheddira e Caprile, la piazza è un po’ agitata ma è assai probabile che la famiglia De Laurentiis non li ceda a terzi ma alla casa madre del Napoli, lasciandoli fino a giugno a Bari in prestito. Pugliesi che trovano un Parma 6° in classifica, a -3 dal Bari, reduce dalla “vittoriosa sconfitta” in Coppa Italia a San Siro con l’Inter: con Pecchia il Parma ha sicuramente messo alle spalle le macerie di due stagioni fallimentari ma la squadra viaggia ancora a corrente alternata. Attenzione anche a Pisa-Cittadella. I toscani, col ritorno di D’Angelo in panchina non hanno mai perso e sono quinti a -10 dal Frosinone soltanto perché scontano ancora il pessimo avvio di stagione con Maran. Se no, con la media punti tenuta con lo storico condottiero nerazzurro, sarebbero in testa. E oggi ospitano un Cittadella che ha chiuso il 2022 con 4 sconfitte di fila che l’hanno fatto precipitare al penultimo posto: mai i veneti in questi anni avevano rischiato tanto, le 5 qualificazioni ai playoff (fra il 2017 e il 2021, con due finali disputate), oggi appaiono un ricordo lontano. Da non perdere anche Perugia-Palermo. Gli umbri prima della sosta hanno conquistato due preziose vittorie consecutive (sul Venezia e a Benevento) che hanno riportato entusiasmo a Perugia, il Grifone ha lasciato il fondo della classifica e ora è a un solo punto dai playout. Dovrà farci molta attenzione il Palermo di Corini, a -2 dalla zona playoff, che comunque, dopo diversi rovesci, prima della sosta aveva trovato una certa continuità, i siciliani sono imbattuti da 5 giornate, nelle quali hanno conquistato 9 punti. Domani altre tre gare (alle 14 Sudtirol-Brescia, alle 16.15 Cosenza-Benevento e Ternana-Ascoli), il turno si chiude lunedì con Genoa-Venezia (alle 18.45). LEGGI TUTTO

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    Grosso: la A chiama

    TORINO – Comunque vada a finire la stagione, Fabio Grosso è destinato a diventare un allenatore da A. Il capolavoro che sta facendo col Frosinone non è certo sfuggito ai club della massima serie: anche dovesse mancare la A coi ciociari, con ogni probabilità Grosso la troverebbe in un’altra piazza pronta a puntare su di lui. Lo si è capito nei giorni scorsi, quando Angelozzi, dg del Frosinone, ha rivelato come già nella passata stagione ci fosse una richiesta dalla Serie A per lui. Ma Grosso l’aveva declinata per onorare il contratto in essere. Alla luce di quanto di buono sta facendo nella stagione di corso, col Frosinone che ha chiuso in testa il girone di andata a +3 sulla Reggina e +6 sul Genoa terzo, ovvio pensare che le sirene della A presto torneranno a farsi sentire, tanto più che Grosso è legato fino a giugno, quando chissà a che punto sarà la sua carriera, andando al passo formidabile degli ultimi mesi, potrebbe non essere semplice per il club ciociaro ottenere il rinnovo che al momento non è all’ordine del giorno. Perché non ci sono dubbi: l’eroe del Mondiale 2006 sta facendo veramente qualcosa di… Grosso. Certo, il Frosinone in B con patron Stirpe fa sempre campionati competitivi. Ma nessuno si aspettava che potesse mettersi alle spalle tutte le squadre, in una annata dove la concorrenza per la A si annunciava micidiale e con ben altre società che partivano in pole position. Anche perché le premesse non sembravano ottimali, la scorsa stagione non s’era chiusa benissimo per il Frosinone con Grosso in panchina: il piazzamento ai playoff era sfumato all’ultima giornata, scalzato dall’8° posto da un Perugia che appariva sulla carta inferiore. Ma da quella delusione, tutta la piazza ha saputo ripartire più forte. E qui entra in gioco il lavoro, davvero notevole, di chi guida il Frosinone. La squadra in estate è stata rifondata da zero, ogni volta nell’undici di partenza Grosso schiera non più di due, massimo tre elementi della passata annata. Eppure, fin dall’estate la squadra gioca a memoria, producendo non solo punti ma anche il miglior calcio della B, con la difesa meno battuta del campionato, al passivo solo 11 gol, tanti come le volte che il Frosinone non ha incassato reti (altro primato del campionato). Il modulo di riferimento resta il 4-3-3 ma Grosso si concede spesso divagazioni, non solo a partita in corso. E i suoi cambi sono i più decisivi del campionato, anche così si va in testa alla B, peraltro senza neanche godere di un rigore a favore. Inoltre, a differenza delle altre concorrenti che prevalentemente si affidano a un consolidato undici di base, Grosso sfrutta al meglio l’ampia rosa che gli ha messo a disposizione Angelozzi, autore di un mercato poco strombazzato ma di fatto perfetto. Un fattore che in primavera potrebbe rivelarsi determinante: le dirette concorrenti potrebbero arrivarci con i titolari più stanchi di quelli del Frosinone che al dunque della stagione dovrebbe avere una migliore condizione fisica dei singoli. Resta il fatto che Grosso è salito di livello, sia nelle idee tattiche che nella gestione del gruppo. Fino allo scorso giugno, non godeva di buona stampa, si sottolineavano i tre esoneri di fila patiti prima di sbarcare a marzo 2021 a Frosinone. La differenza, probabilmente, l’ha fatta anche il rapporto strettissimo che intercorre fra Grosso e Angelozzi: si conoscono da oltre 20 anni, l’attuale dg dei ciociari lo lanciò da giocatore, pescandolo nei dilettanti, verso quella carriera che ha fatto la fortuna dell’Italia. Quasi due anni fa, quando Angelozzi si trovò a dover sostituire Nesta sulla panchina del Frosinone, logico che pensasse a lui. La società l’ha saputo tutelare al meglio, dandogli il tempo di crescere come allenatore, facendogli avere sempre le condizioni ideali per lavorare. E così, il 2023 si annuncia, sia per Frosinone che per Grosso, come l’anno del raccolto. Per entrambi, la A, non dev’essere un tabù. E il Grosso attuale si merita un’altra chance nella massima serie, dopo avervi debuttato da allenatore nel Brescia, quando rilevò per poche giornate Corini, ma Cellino, come suo costume, lo scaricò presto. Stavolta potrebbe essere tutta un’altra storia per lui, con o senza il Frosinone. LEGGI TUTTO

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    Genoa-Frosinone 1-0: decide Gudmundsson, Gilardino batte Grosso

    Il Genoa torna a vincere dopo il pareggio in casa dell’Ascoli imponendosi sulla capolista Frosinone con il risultato di 1-0. Nel match valevole per la diciottesima giornata di Serie B la squadra di Gilardino batte quella di Grosso, suo ex compagno nell’Italia campione del Mondo nel 2006. A decidere il match è stato il gol di Gudmundsson al 22’ sugli sviluppi di un calcio d’angolo. I rossoblù raggiungono così il Bari a quota 30 punti in classifica mentre il Frosinone resta a 36 sprecando l’occasione per allungare sulla Reggina, attualmente seconda. LEGGI TUTTO

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    Genoa-Frosinone può riaprire la A

    TORINO – Dopo gli anticipi di ieri (Pisa-Brescia 3-0 e Reggina-Bari 0-0), la 18ª giornata di Serie B prosegue oggi con 7 partite. Il clou alle 20.45, quando al Ferraris il Genoa ospita la capolista Frosinone, da ieri sera campione d’inverno (la Reggina al massimo può raggiungerlo e condividere il titolo). Tutta la B farà il tifo per i rossoblù perché possa riaprirsi il campionato, ad oggi i liguri sono a -9 dai ciociari, la scorsa estate ci si sarebbe aspettati il contrario. Ma Gilardino, 4 punti in 2 gare sulla panchina del Grifone, sente che questa partita potrebbe rappresentare la svolta stagionale per il Genoa. Non sarà semplice giocare sui livelli consolidati del Frosinone, reduce dallo 0-0 interno col Pisa ma anche da 10 risultati utili di fila. Però stavolta il Gila, a differenza delle prime due uscite, ha avuto un’intera settimana per preparare l’impegno e Marassi fornirà la consueta spinta. Comunque, test probante per la capolista che si prepara a un mercato di gennaio che possa fornire gli ultimi innesti per conquistare la A (trattativa aperta per avere Baez e Tsjadout dalla Cremonese). Alle 18.45, una gara delicata, Palermo-Cagliari, soprattutto per i sardi: Liverani resta in discussione, la squadra è stata contestata anche dopo la vittoria (sofferta) di domenica scorsa sul Perugia.

    Al momento, il Cagliari insegue almeno i playoff ma se non svolta dove guardarsi alle spalle (è a +3 sui playout). Discorso non molto dissimile per il Palermo di Corini, in serie positiva da 3 gare nelle quali ha conquistato 5 punti. Vincere vorrebbe dire sorpassare in classifica i sardi e avvicinarsi alla zona playoff e soprattutto dare un minimo di continuità ad una stagione finora troppo altalenante, in cui la squadra non ha espresso tutto il suo potenziale. Tutte le altre gare alle 14. Il Parma, quinto, ospita la Spal per un derby regionale che può dire molto sul futuro di entrambi: i crociati sono reduci dal colpo di Brescia, una delle migliori prove stagionali, in cui Pecchia s’è inventato un 4-3-3 con Vazquez falso nueve: ha funzionato, sarà riproposto oggi. Ma è anche vero che più volte, quando i crociati sono stati sul punto di decollare, hanno deluso. Cercherà di approfittarne la Spal di De Rossi, che non se la passa affatto bene (oggi disputerebbe i playout ma per la società l’ex bandiera della Roma non rischia il posto): i ferraresi non vincono da 7 partite, sono reduci da due pari di fila e bisogna svoltare prima che sia troppo tardi. “Finora il mio lavoro – ha ammesso con onestà De Rossi – classifica alla mano è stato scadente”. Bel test per la Ternana, sesta in classifica, che riceve il Como (che non ha mai vinto in trasferta dove finora ha racimolato solo 3 pareggi): i lariani sono penultimi, cioè ben al di sotto delle attese estive e se non cambiano marcia fuori casa, sono guai e oggi mancherà anche Cerri, indisponibile dell’ultima ora.
    Domenica, in casa contro la Reggina, non avevano demeritato ma sono stati sconfitti da un rigore quantomeno discutibile. Il sorprendente Sudtirol di Bisoli, a -1 dalla zona playoff, va in casa di un Cittadella che, dopo la storica vittoria di Marassi sul Genoa, ha raccolto due sconfitte. L’Ascoli (dove il tecnico Bucchi ha appena rinnovato fino al 2025), a -2 dalla zona playoff, va a Cosenza, i calabresi non vincono da 4 gare nelle quali hanno raccolto 3 punti. Per i marchigiani invece, la vittoria manca da 6 partite (29 ottobre, 0-2 a Venezia). Interessante anche Modena-Benevento, entrambe a quota 21, a -3 dai playoff. I canarini devono riscattare la pesante caduta di Bari, giunta dopo un buon periodo. I campani di Cannavaro, reduci da due vittorie di fila, vogliono dimostrare di aver svoltato e di essere in grado di condurre tutto un altro campionato rispetto a quanto visto fino a ieri. Domani alle 20.30, il turno si chiude col posticipo Perugia-Venezia.
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    Il Frosinone rallenta, Grosso fermato sullo 0-0 dal Pisa

    FROSINONE – Sarà Brescia-Parma il match di chiusura il 17° turno di Serie B, ma arrivano le prima novità al termine del posticipo della domenica con la capolista Frosinone che si ferma, in casa, contro il Pisa. Pari senza reti tra Grosso e D’Angelo con i ciociari che mantengono il primato a quota 36 subendo il rientro a -4 della Reggina; per i toscani un punto che permette l’aggancio al 7° posto con 23 punti. Mantengono la striscia positiva le due squadre: 10 le partite senza sconfitte per i gialloblù, sale a 13 quella dei nerazzurri
    Serie B, la classifica
    Frosinone-Pisa: la cronaca
    Parte forte la capolista che sfiora il vantaggio al 12′ con Garritano, al 24′ il secondo squillo frusinate arriva con l’incornata di Mulattieri, le dita di Livieri e la traversa salvano i toscani. Poi i padroni di casa calano e la formazione di D’Angelo prova a crescere non riuscendo però mai a spaventare la porta di Turati. All’intervallo è perfetta parità. Nella ripresa gli ospiti partono meglio: Tramoni calcia fuori bersaglio, Morutan sfiora il gol olimpico. La risposta dei ragazzi di Grosso arriva con Insigne, imbucato alla perfezione da una grande giocata di Caso, ma il diagonale non centra lo specchio della porta. I due allenatori provano a cambiare lo spartito con i cambi: in campo Frabotta e Ciervo per i ciociari, i nerazzurri mandano dentro Torregrossa. La partita però non si infiamma, Ravanelli da una parte e Mazzitelli dall’altra ci provano senza troppa convinzioen e al fischio finale è 0-0.
    Frosinone-Pisa, tabellino e statistiche
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    Grosso vicino al titolo d'inverno

    TORINO – Oggi 9 partite della 17ª giornata di Serie B. Il clou alle 20.30, quando la capolista Frosinone riceve il Pisa e ha la possibilità di aggiudicarsi il titolo d’inverno con due turni d’anticipo: è a +6 sulla Reggina, battuta giovedì a casa sua, uno 0-3 che dice come, al momento, di fatto i ciociari di Grosso non abbiano rivali. Il Frosinone viaggia alla media di 2.18 punti a partita ma stasera ospita l’unica squadra che ha un passo simile al loro (2 punti spaccati a gara). Il Pisa di D’Angelo infatti, è soltanto ottavo perché ancora sconta il pessimo avvio di stagione sotto la guida di Maran, quando nelle prime sei uscite mise insieme solo 2 punti. Poi, col ritorno della storica guida dei toscani, ne sono arrivati 20 in 10 gare, dunque al momento il Pisa è la squadra che ha più le carte in regola per provare a fermare la fuga del Frosinone. I ciociari però, in casa hanno sempre vinto, salvo pareggiare nell’ultima uscita allo Stirpe (2-2 col Cagliari). La Reggina seconda va a Como (ore 15) per provare ad archiviare la debacle di giovedì col Frosinone (neanche un tiro in porta). Oggi i lariani sarebbero retrocessi in C ma dall’arrivo di Longo stanno tenendo un passo che può portare alla salvezza, pur venendo da 4 pari di fila che comunque hanno mosso la classifica. Pronte ad approfittare di un altro eventuale rovescio della Reggina, le due squadre al terzo posto, Bari e Genoa. I pugliesi giovedì sono tornati al successo dilagando 3-0 a Cittadella, dimostrando che la squadra ha valori, anche se di sicuro ha risentito dell’assenza del capo cannoniere Cheddira, impegnato ai Mondiali col Marocco. Oggi alle 18 ricevono il Modena, in serie positiva da 5 gare (nelle quali ha raccolto 9 punti) e a una sola lunghezza dalla zona playoff. Per il Genoa invece, trasferta verità ad Ascoli (ore 15). Giovedì i rossoblù, passati da Blessin a Gilardino, sono tornati al successo (battendo in casa il Sudtirol che non perdeva da 12 uscite), ma servono conferme per capire se il Genoa ha veramente svoltato. Il Gila intanto, pur essendo ad interim, si gioca le sue carte: se i rossoblù con lui torneranno a correre, la conferma in panchina anche per il girone di ritorno che ripartirà a metà gennaio, sarà automatica. Oggi, potrebbe disegnare il suo Genoa col 4-3-1-2, cioè schierando Aramu alle spalle di Coda e Puscas, non più alternativi dunque, come ai tempi di Blessin, ma insieme in campo. Il Gila non convoca il centrocampista Manolo Portanova dopo la condanna in 1° grado per violenza sessuale di gruppo (giovedì era in lista ma era andato in tribuna). Sempre alle 15, scontro da playoff al Druso di Bolzano: la rivelazione Sudtirol riceve la Ternana, da due turni guidata da Andreazzoli il quale, dopo il ko di Venezia all’esordio, mercoledì ha battuto il Cagliari. E a proposito del sardi, sa di ultima chiamata quella per Liverani, il suo Cagliari alle 12.30 riceve il Perugia fanalino di coda e non può sbagliarla, la sua panchina vacilla da tempo, visto che col passo attuale i sardi incredibilmente rischiano più di fare i playout che di qualificarsi per i playoff. E il Perugia di Castori non va sottovalutato: ha vinto a Reggio Calabria e battuto il Genoa, non incassa gol da tre partite, resta staccato sul fondo solo perché ancora sconta il fallimentare interregno con Silvio Baldini (zero punti in 4 uscite). Sempre alle 15, si giocano tre delicati scontri salvezza: Benevento-Cittadella (Cannavaro insegue la sua prima vittoria interna coi campani ma è reduce dal successo di Parma); Spal-Palermo (butta male per De Rossi, 1 punto nelle ultime 4 gare sulla panchina dei ferraresi, invece Corini insegue la svolta coi siciliani, finora troppo altalenanti): Venezia-Cosenza (con Vanoli in panchina gli arancioneroverdi hanno raccolto 7 punti in 4 gare, i calabresi con Viali 6 in 5 uscite e sono imbattuti da 4 partite). Il turno si chiude domani sera, alle 20.30 il posticipo Brescia-Parma. LEGGI TUTTO

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    Il Pisa di D'Angelo è l'anti-Frosinone?

    TORINO – Questa è la storia di una delle più esaltanti rimonte in classifica mai vissute in Serie B che vede passare il Pisa di Luca D’Angelo dal ventesimo e ultimo posto all’ottavo, senza mai perdere, sbarcando da giovedì scorso per la prima volta in zona playoff, ribaltando una stagione che a inizio autunno, dopo le prime sei giornate, appariva compromessa. Poi è arrivato lui anzi, è tornato l’Omone, come lo chiamano a Pisa, quel D’Angelo che negli Anni 90 fu roccioso difensore nella favola Castel di Sangro, che già nel 2019 aveva riportato i toscani in B e che a maggio aveva sfiorato la A, persa nella beffarda finale playoff col Monza. La parentesi con Rolando Maran (2 punti nelle prime 6 uscite), a Pisa è solo un brutto ricordo, anche se ancora pesa sulla classifica. Perché di fatto, il Pisa di D’Angelo, 20 punti in 10 partite, media di 2 spaccati a gara, è l’unico a tenere il passo della capolista Frosinone, che viaggia alla media stratosferica di 2.18. E guarda caso, domani alle 20.30, sarà proprio il Pisa, in trasferta allo Stirpe, a provare a fermare l’ascesa dei ciociari che potrebbero festeggiare il titolo d’inverno con due giornate d’anticipo sulla fine del girone d’andata. Tutta la B farà il tifo per il Pisa di D’Angelo che nel giorno dell’Immacolata ha ottenuto una pesante vittoria di sostanza, 2-0 sull’Ascoli, una delle squadre più scorbutiche della B. Era una specie di spareggio: chi lo vinceva sbarcava in zona playoff. L’ha spuntata l’Omone, stupendo un po’ tutti con alcune scelte. Come quella di lanciare dal 1’ l’ala destra Lisandru Tramoni, ragazzo corso di Ajaccio, 19 anni, fino a ieri noto per essere il fratello minore di Matteo, già affermatosi in B. Quando in estate sbarcarono entrambi a Pisa dal Cagliari, le ironie si sprecavano: per ottenere Matteo, hanno dovuto comprare anche il fratello, che era appena uscito dalla Primavera del Cagliari, si diceva. E invece il ds Claudio Chiellini scommetteva ad occhi chiusi su entrambi, un’operazione onerosa certo, ma che dà futuro all’organico del Pisa. Lisandru prima di giovedì, aveva giocato solo 2’ nel ko con la Reggina, ancora ai tempi della gestione Maran, restava insomma un oggetto misterioso. D’Angelo l’ha buttato nella mischia dall’inizio, facendolo giocare un’ora abbondante e il ragazzo s’è guadagnato la pagnotta, dimostrando di essere una carta in più, all’occorrenza. D’Angelo che ha fatto entrare soltanto all’82’ il funambolico Olimpiu Morutan, già 4 gol e 5 assist nel Pisa, forse risparmiato pensando già al Frosinone di domani, giusto in tempo per fargli battere magistralmente l’angolo che ha portato il gol di testa del 2-0 di Canestrelli del finale. Nel complesso, in una partita giocata sotto una pioggia battente, s’è rivisto un Pisa meno bello di altre uscite stagionali decisamente più pimpanti, più simile a quello della passata annata, che portava a casa i punti grazie a un tasso agonistico superiore. E di agonismo ne servirà parecchio anche domani contro la capolista, imbattuta nelle ultime 9 uscite, nelle quali ha messo insieme 23 punti. Ma la straordinaria ascesa del Pisa, dimostra che in questa stagione in B tutto è possibile, basta guardare la distanza che c’è fra zona playoff e quella playout: appena 5 punti. Questo Pisa, da agosto, ha saputo attraversare tutti i settori della classifica. Manca solo l’ultimo, quello della A diretta. E chissà che non sappia arrivarci, con ancora 66 punti in palio. LEGGI TUTTO

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    Grosso, Gila e i Campioni del Mondo in B

    TORINO – Grosso, Gila e poi gli altri. Nella Serie B dei tanti Campioni del Mondo, nel giorno dell’Immacolata loro due hanno brillato, mentre per gli altri è un po’ più dura. Certo, anche Fabio Cannavaro, vincendo da spietato ex a Parma, ha avuto una bella soddisfazione ma il suo Benevento resta attardato in classifica  e nonostante la voglia di alzare l’asticella, deve ancora raddrizzare la stagione. Stesso discorso per un altro eroe di Germania 2006, quel Daniele De Rossi che dopo 3 ko di fila, ha strappato uno 0-0 con la sua Spal a Perugia (gli umbri hanno fallito un rigore calciato sulla traversa da Melchiorri). Fabio Grosso invece, a 45 anni, dopo essere stato un allenatore discusso per tanto tempo, sta conducendo un’annata trionfale col Frosinone, avviandosi a vincere il titolo d’inverno, essendo in testa alla B con 9 punti di vantaggio sulla terza e, da ieri, 6 sulla seconda, la Reggina di un altro Campione del Mondo, Pippo Inzaghi, travolto in casa dai ciociari, un 3-0 ineccepibile, grande prova di maturità della squadra di Grosso che ha giocato la migliore partita stagionale nello scontro diretto più delicato (perderlo, voleva dire essere raggiunti in classifica dai calabresi). Il suo Frosinone sta stupendo tutti. Certo, si sapeva che la squadra era competitiva. Ma che comandasse la B alla media di 2.18 punti a partita, non l’avrebbe pronosticato nessuno. Anche perché, dopo aver mancato i playoff nella passata stagione, persi all’ultima giornata, patron Stirpe e il dg Angelozzi hanno rivoluzionato la squadra, dando a Grosso una rosa più profonda ma che era tutta da assemblare, quasi da zero, con tante scommesse giovani da verificare. E invece, fin dalla prima uscita, il Frosinone è un’orchestra che incanta a prescindere degli interpreti e dal modulo. Grosso cambia tantissimo ma l’azzecca quasi sempre. Le sue sostituzioni sono le più incisive della B e la sua squadra è la meno battuta del torneo (10 gol al passivo): su 16 uscite, 9 si sono chiuse senza incassare reti. Si pensava che molto lo si dovesse a Lucioni, capitano e leader della difesa, salito in A un anno fa col Lecce. Invece nel trionfo sulla Reggina non s’è sentita la sua mancanza per infortunio anzi, il 3° gol è andato a segnarlo il suo sostituto, il polacco Szyminski mentre la Reggina non riusciva a fare un tiro in porta. Insomma Grosso, dopo aver suscitato per anni dubbi sulle sue reali capacità di allenatore, in questa stagione sta facendo un capolavoro. Se continua così, a fine annata patron Stirpe potrebbe trovare parecchi corteggiatori per lui, perché ora Grosso è uno degli allenatori emergenti che più va tenuto d’occhio. Per il 40enne Alberto Gilardino invece, è stato un esordio sulla panchina del Genoa davvero indimenticabile. Il club rossoblù stava vivendo giorni roventi. Settimana iniziata con l’esonero (tardivo) di Blessin, con lui il Grifone stava perdendo il treno per la A diretta. E proseguita con la condanna in 1° grado a 6 anni per Manolo Portanova, centrocampista rossoblù implicato in una turpe vicenda (stupro di gruppo) anche se fino al verdetto definitivo è un uomo libero (ieri è stato convocato ma è andato in tribuna). A Marassi poi, arrivava quel Sudtirol che con Bisoli aveva messo insieme la più lunga serie positiva del torneo, 12 partite senza ko. Morale, il Genoa di Gilardino l’ha vinta 2-0 e hanno segnato due dei giocatori più discussi dei rossoblù, Puscas (alla prima rete per il Grifone) e Aramu. Così, complice la caduta della Reggina, il Genoa si è ritrovato di nuovo in corsa per la zona A diretta, che ora dista solo 3 punti. E questo anche grazie alle scelte di buon senso di Gilardino che a differenza di Blessin ha messo i giocatori al loro posto, fatto scelto logiche e soprattutto rivitalizzato una truppa depressa. Anche perché il Gila, in panchina, non è proprio di primo pelo. Prima di portare in questo inizio di stagione i ragazzi del Genoa in testa al campionato Primavera 2, s’era fatto la sua sana gavetta. Ritiratosi nel 2018, aveva iniziato dalla Serie D, nel Rezzato, come dt e assistente dell’allenatore Luca Prina, che l’aveva svezzato nei Giovanissimi della Biellese, invertendo poi i ruoli nel corso della stagione. L’annata successiva, l’esordio su una panchina di C, alla Pro Vercelli. Poi torna in D per una piazza importante come Siena che dopo il ripescaggio in C guida anche nei professionisti. Al Genoa è ufficialmente ad interim. Ma se nelle ultime tre uscite del 2022 andrà bene, nessuno più penserà ai nomi accostati nei giorni scorsi alla panchina rossoblù (Ranieri, Bjelica e Semplici), sarà automatico rinnovargli la fiducia anche per la ripresa di metà gennaio, dopo la pausa, quando inizierà il girone di ritorno. E nel frattempo gli altri due Campioni del Mondo della B che non avevamo ancora citato, Gigi Buffon a Parma e Cesc Fabregas a Como, entrambi fuori per infortunio e attesi per il 2023, prendono nota da quei colleghi-campioni che un domani potrebbero provare a emulare in panchina. LEGGI TUTTO