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    Genoa-Frosinone 1-0: decide Gudmundsson, Gilardino batte Grosso

    Il Genoa torna a vincere dopo il pareggio in casa dell’Ascoli imponendosi sulla capolista Frosinone con il risultato di 1-0. Nel match valevole per la diciottesima giornata di Serie B la squadra di Gilardino batte quella di Grosso, suo ex compagno nell’Italia campione del Mondo nel 2006. A decidere il match è stato il gol di Gudmundsson al 22’ sugli sviluppi di un calcio d’angolo. I rossoblù raggiungono così il Bari a quota 30 punti in classifica mentre il Frosinone resta a 36 sprecando l’occasione per allungare sulla Reggina, attualmente seconda. LEGGI TUTTO

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    Genoa-Frosinone può riaprire la A

    TORINO – Dopo gli anticipi di ieri (Pisa-Brescia 3-0 e Reggina-Bari 0-0), la 18ª giornata di Serie B prosegue oggi con 7 partite. Il clou alle 20.45, quando al Ferraris il Genoa ospita la capolista Frosinone, da ieri sera campione d’inverno (la Reggina al massimo può raggiungerlo e condividere il titolo). Tutta la B farà il tifo per i rossoblù perché possa riaprirsi il campionato, ad oggi i liguri sono a -9 dai ciociari, la scorsa estate ci si sarebbe aspettati il contrario. Ma Gilardino, 4 punti in 2 gare sulla panchina del Grifone, sente che questa partita potrebbe rappresentare la svolta stagionale per il Genoa. Non sarà semplice giocare sui livelli consolidati del Frosinone, reduce dallo 0-0 interno col Pisa ma anche da 10 risultati utili di fila. Però stavolta il Gila, a differenza delle prime due uscite, ha avuto un’intera settimana per preparare l’impegno e Marassi fornirà la consueta spinta. Comunque, test probante per la capolista che si prepara a un mercato di gennaio che possa fornire gli ultimi innesti per conquistare la A (trattativa aperta per avere Baez e Tsjadout dalla Cremonese). Alle 18.45, una gara delicata, Palermo-Cagliari, soprattutto per i sardi: Liverani resta in discussione, la squadra è stata contestata anche dopo la vittoria (sofferta) di domenica scorsa sul Perugia.

    Al momento, il Cagliari insegue almeno i playoff ma se non svolta dove guardarsi alle spalle (è a +3 sui playout). Discorso non molto dissimile per il Palermo di Corini, in serie positiva da 3 gare nelle quali ha conquistato 5 punti. Vincere vorrebbe dire sorpassare in classifica i sardi e avvicinarsi alla zona playoff e soprattutto dare un minimo di continuità ad una stagione finora troppo altalenante, in cui la squadra non ha espresso tutto il suo potenziale. Tutte le altre gare alle 14. Il Parma, quinto, ospita la Spal per un derby regionale che può dire molto sul futuro di entrambi: i crociati sono reduci dal colpo di Brescia, una delle migliori prove stagionali, in cui Pecchia s’è inventato un 4-3-3 con Vazquez falso nueve: ha funzionato, sarà riproposto oggi. Ma è anche vero che più volte, quando i crociati sono stati sul punto di decollare, hanno deluso. Cercherà di approfittarne la Spal di De Rossi, che non se la passa affatto bene (oggi disputerebbe i playout ma per la società l’ex bandiera della Roma non rischia il posto): i ferraresi non vincono da 7 partite, sono reduci da due pari di fila e bisogna svoltare prima che sia troppo tardi. “Finora il mio lavoro – ha ammesso con onestà De Rossi – classifica alla mano è stato scadente”. Bel test per la Ternana, sesta in classifica, che riceve il Como (che non ha mai vinto in trasferta dove finora ha racimolato solo 3 pareggi): i lariani sono penultimi, cioè ben al di sotto delle attese estive e se non cambiano marcia fuori casa, sono guai e oggi mancherà anche Cerri, indisponibile dell’ultima ora.
    Domenica, in casa contro la Reggina, non avevano demeritato ma sono stati sconfitti da un rigore quantomeno discutibile. Il sorprendente Sudtirol di Bisoli, a -1 dalla zona playoff, va in casa di un Cittadella che, dopo la storica vittoria di Marassi sul Genoa, ha raccolto due sconfitte. L’Ascoli (dove il tecnico Bucchi ha appena rinnovato fino al 2025), a -2 dalla zona playoff, va a Cosenza, i calabresi non vincono da 4 gare nelle quali hanno raccolto 3 punti. Per i marchigiani invece, la vittoria manca da 6 partite (29 ottobre, 0-2 a Venezia). Interessante anche Modena-Benevento, entrambe a quota 21, a -3 dai playoff. I canarini devono riscattare la pesante caduta di Bari, giunta dopo un buon periodo. I campani di Cannavaro, reduci da due vittorie di fila, vogliono dimostrare di aver svoltato e di essere in grado di condurre tutto un altro campionato rispetto a quanto visto fino a ieri. Domani alle 20.30, il turno si chiude col posticipo Perugia-Venezia.
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    Grosso vicino al titolo d'inverno

    TORINO – Oggi 9 partite della 17ª giornata di Serie B. Il clou alle 20.30, quando la capolista Frosinone riceve il Pisa e ha la possibilità di aggiudicarsi il titolo d’inverno con due turni d’anticipo: è a +6 sulla Reggina, battuta giovedì a casa sua, uno 0-3 che dice come, al momento, di fatto i ciociari di Grosso non abbiano rivali. Il Frosinone viaggia alla media di 2.18 punti a partita ma stasera ospita l’unica squadra che ha un passo simile al loro (2 punti spaccati a gara). Il Pisa di D’Angelo infatti, è soltanto ottavo perché ancora sconta il pessimo avvio di stagione sotto la guida di Maran, quando nelle prime sei uscite mise insieme solo 2 punti. Poi, col ritorno della storica guida dei toscani, ne sono arrivati 20 in 10 gare, dunque al momento il Pisa è la squadra che ha più le carte in regola per provare a fermare la fuga del Frosinone. I ciociari però, in casa hanno sempre vinto, salvo pareggiare nell’ultima uscita allo Stirpe (2-2 col Cagliari). La Reggina seconda va a Como (ore 15) per provare ad archiviare la debacle di giovedì col Frosinone (neanche un tiro in porta). Oggi i lariani sarebbero retrocessi in C ma dall’arrivo di Longo stanno tenendo un passo che può portare alla salvezza, pur venendo da 4 pari di fila che comunque hanno mosso la classifica. Pronte ad approfittare di un altro eventuale rovescio della Reggina, le due squadre al terzo posto, Bari e Genoa. I pugliesi giovedì sono tornati al successo dilagando 3-0 a Cittadella, dimostrando che la squadra ha valori, anche se di sicuro ha risentito dell’assenza del capo cannoniere Cheddira, impegnato ai Mondiali col Marocco. Oggi alle 18 ricevono il Modena, in serie positiva da 5 gare (nelle quali ha raccolto 9 punti) e a una sola lunghezza dalla zona playoff. Per il Genoa invece, trasferta verità ad Ascoli (ore 15). Giovedì i rossoblù, passati da Blessin a Gilardino, sono tornati al successo (battendo in casa il Sudtirol che non perdeva da 12 uscite), ma servono conferme per capire se il Genoa ha veramente svoltato. Il Gila intanto, pur essendo ad interim, si gioca le sue carte: se i rossoblù con lui torneranno a correre, la conferma in panchina anche per il girone di ritorno che ripartirà a metà gennaio, sarà automatica. Oggi, potrebbe disegnare il suo Genoa col 4-3-1-2, cioè schierando Aramu alle spalle di Coda e Puscas, non più alternativi dunque, come ai tempi di Blessin, ma insieme in campo. Il Gila non convoca il centrocampista Manolo Portanova dopo la condanna in 1° grado per violenza sessuale di gruppo (giovedì era in lista ma era andato in tribuna). Sempre alle 15, scontro da playoff al Druso di Bolzano: la rivelazione Sudtirol riceve la Ternana, da due turni guidata da Andreazzoli il quale, dopo il ko di Venezia all’esordio, mercoledì ha battuto il Cagliari. E a proposito del sardi, sa di ultima chiamata quella per Liverani, il suo Cagliari alle 12.30 riceve il Perugia fanalino di coda e non può sbagliarla, la sua panchina vacilla da tempo, visto che col passo attuale i sardi incredibilmente rischiano più di fare i playout che di qualificarsi per i playoff. E il Perugia di Castori non va sottovalutato: ha vinto a Reggio Calabria e battuto il Genoa, non incassa gol da tre partite, resta staccato sul fondo solo perché ancora sconta il fallimentare interregno con Silvio Baldini (zero punti in 4 uscite). Sempre alle 15, si giocano tre delicati scontri salvezza: Benevento-Cittadella (Cannavaro insegue la sua prima vittoria interna coi campani ma è reduce dal successo di Parma); Spal-Palermo (butta male per De Rossi, 1 punto nelle ultime 4 gare sulla panchina dei ferraresi, invece Corini insegue la svolta coi siciliani, finora troppo altalenanti): Venezia-Cosenza (con Vanoli in panchina gli arancioneroverdi hanno raccolto 7 punti in 4 gare, i calabresi con Viali 6 in 5 uscite e sono imbattuti da 4 partite). Il turno si chiude domani sera, alle 20.30 il posticipo Brescia-Parma. LEGGI TUTTO

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    Grosso, Gila e i Campioni del Mondo in B

    TORINO – Grosso, Gila e poi gli altri. Nella Serie B dei tanti Campioni del Mondo, nel giorno dell’Immacolata loro due hanno brillato, mentre per gli altri è un po’ più dura. Certo, anche Fabio Cannavaro, vincendo da spietato ex a Parma, ha avuto una bella soddisfazione ma il suo Benevento resta attardato in classifica  e nonostante la voglia di alzare l’asticella, deve ancora raddrizzare la stagione. Stesso discorso per un altro eroe di Germania 2006, quel Daniele De Rossi che dopo 3 ko di fila, ha strappato uno 0-0 con la sua Spal a Perugia (gli umbri hanno fallito un rigore calciato sulla traversa da Melchiorri). Fabio Grosso invece, a 45 anni, dopo essere stato un allenatore discusso per tanto tempo, sta conducendo un’annata trionfale col Frosinone, avviandosi a vincere il titolo d’inverno, essendo in testa alla B con 9 punti di vantaggio sulla terza e, da ieri, 6 sulla seconda, la Reggina di un altro Campione del Mondo, Pippo Inzaghi, travolto in casa dai ciociari, un 3-0 ineccepibile, grande prova di maturità della squadra di Grosso che ha giocato la migliore partita stagionale nello scontro diretto più delicato (perderlo, voleva dire essere raggiunti in classifica dai calabresi). Il suo Frosinone sta stupendo tutti. Certo, si sapeva che la squadra era competitiva. Ma che comandasse la B alla media di 2.18 punti a partita, non l’avrebbe pronosticato nessuno. Anche perché, dopo aver mancato i playoff nella passata stagione, persi all’ultima giornata, patron Stirpe e il dg Angelozzi hanno rivoluzionato la squadra, dando a Grosso una rosa più profonda ma che era tutta da assemblare, quasi da zero, con tante scommesse giovani da verificare. E invece, fin dalla prima uscita, il Frosinone è un’orchestra che incanta a prescindere degli interpreti e dal modulo. Grosso cambia tantissimo ma l’azzecca quasi sempre. Le sue sostituzioni sono le più incisive della B e la sua squadra è la meno battuta del torneo (10 gol al passivo): su 16 uscite, 9 si sono chiuse senza incassare reti. Si pensava che molto lo si dovesse a Lucioni, capitano e leader della difesa, salito in A un anno fa col Lecce. Invece nel trionfo sulla Reggina non s’è sentita la sua mancanza per infortunio anzi, il 3° gol è andato a segnarlo il suo sostituto, il polacco Szyminski mentre la Reggina non riusciva a fare un tiro in porta. Insomma Grosso, dopo aver suscitato per anni dubbi sulle sue reali capacità di allenatore, in questa stagione sta facendo un capolavoro. Se continua così, a fine annata patron Stirpe potrebbe trovare parecchi corteggiatori per lui, perché ora Grosso è uno degli allenatori emergenti che più va tenuto d’occhio. Per il 40enne Alberto Gilardino invece, è stato un esordio sulla panchina del Genoa davvero indimenticabile. Il club rossoblù stava vivendo giorni roventi. Settimana iniziata con l’esonero (tardivo) di Blessin, con lui il Grifone stava perdendo il treno per la A diretta. E proseguita con la condanna in 1° grado a 6 anni per Manolo Portanova, centrocampista rossoblù implicato in una turpe vicenda (stupro di gruppo) anche se fino al verdetto definitivo è un uomo libero (ieri è stato convocato ma è andato in tribuna). A Marassi poi, arrivava quel Sudtirol che con Bisoli aveva messo insieme la più lunga serie positiva del torneo, 12 partite senza ko. Morale, il Genoa di Gilardino l’ha vinta 2-0 e hanno segnato due dei giocatori più discussi dei rossoblù, Puscas (alla prima rete per il Grifone) e Aramu. Così, complice la caduta della Reggina, il Genoa si è ritrovato di nuovo in corsa per la zona A diretta, che ora dista solo 3 punti. E questo anche grazie alle scelte di buon senso di Gilardino che a differenza di Blessin ha messo i giocatori al loro posto, fatto scelto logiche e soprattutto rivitalizzato una truppa depressa. Anche perché il Gila, in panchina, non è proprio di primo pelo. Prima di portare in questo inizio di stagione i ragazzi del Genoa in testa al campionato Primavera 2, s’era fatto la sua sana gavetta. Ritiratosi nel 2018, aveva iniziato dalla Serie D, nel Rezzato, come dt e assistente dell’allenatore Luca Prina, che l’aveva svezzato nei Giovanissimi della Biellese, invertendo poi i ruoli nel corso della stagione. L’annata successiva, l’esordio su una panchina di C, alla Pro Vercelli. Poi torna in D per una piazza importante come Siena che dopo il ripescaggio in C guida anche nei professionisti. Al Genoa è ufficialmente ad interim. Ma se nelle ultime tre uscite del 2022 andrà bene, nessuno più penserà ai nomi accostati nei giorni scorsi alla panchina rossoblù (Ranieri, Bjelica e Semplici), sarà automatico rinnovargli la fiducia anche per la ripresa di metà gennaio, dopo la pausa, quando inizierà il girone di ritorno. E nel frattempo gli altri due Campioni del Mondo della B che non avevamo ancora citato, Gigi Buffon a Parma e Cesc Fabregas a Como, entrambi fuori per infortunio e attesi per il 2023, prendono nota da quei colleghi-campioni che un domani potrebbero provare a emulare in panchina. LEGGI TUTTO

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    Frosinone, Grosso batte Inzaghi: è fuga! Il Genoa di Gilardino già vola

    Il Frosinone vince il big match contro la Reggina e parte in fuga in vetta alla classifica di Serie B. Colpaccio per i ciociari di Grosso che superano la formazione di Inzaghi, portandosi a +6, con un netto 3-0. Sorride anche il Bari che riesce ad imporsi con lo stesso risultato sul campo del Cittadella prendendosi il terzo posto in classifica insieme al Genoa. Buona la prima all’esordio per Gilardino sulla panchina del Grifone: 1-0 al Sudtirol. Frena nvece il Brescia a Cosenza, 1-1 il finale con le Rondinelle che rimontano nel finale come il Venezia, da 2-0 a 2-2 al Braglia contro il Modena. Chiude il quadro il pari senza reti della Spal di De Rossi contro il Perugia di Castori, sempre ultimo nel campionato cadetto. LEGGI TUTTO

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    Genoa, esonerato Blessin: nominato Gilardino ad interim

    GENOVA – Il Genoa ha esonerato Alexander Blessin. Il tedesco paga a caro prezzo gli ultimi deludenti risultati. Il Grifone, infatti, non vince dal 22 ottobre (2-1 in casa della Ternana) e nelle ultime cinque partite ha incassato tre ko (Reggina, Perugia e Cittadella) e solo due pareggi (Brescia e Como). A prendere il posto del 49enne di Stoccarda, ad interim, è il tecnico della Primavera Alberto Gilardino che dirigerà i due allenamenti prima di sedersi in panchina per la gara in programma giovedì alle 15 al Ferraris contro il Sudtirol. Blessin aveva preso il posto di Shevchenko a gennaio della scorsa stagione ma non era riuscito nel miracolo di salvare il Genoa. In questo primo scorcio di cadetteria ha conquistato 23 punti in 15 giornate accumulando un ritardo dal Frosinone capolista di ben 9 punti. L’ultimo difficile periodo, poi, ha costretto il club a sollevarlo dall’incarico.Iscriviti al Fantacampionato Tuttosport League e vinci fantastici premi! LEGGI TUTTO

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    Grosso prova a salutare le rivali per la A

    TORINO – Dopo gli anticipi di ieri (Parma-Modena 1-2, Pisa-Ternana 3-1) oggi si giocano le altre otto partite della 14ª giornata di Serie B. Apertura alle 12.30 con Reggina-Benevento, sfida fra Campioni del Mondo 2006: Pippo Inzaghi cerca di preservare il sorprendente 2° posto dei calabresi contro i campani di Cannavaro che prima della sosta, al settimo tentativo, ha vinto la sua prima partita da allenatore in Italia, a Ferrara, a casa di un altro Campione del Mondo 2006, Daniele De Rossi. La Reggina viene da due vittorie di fila, Inzaghi ha già detto che non firma per una stagione chiusa al 3° posto: ha capito che tante big sono piene di problemi e lui se la gioca, pur non avendo certo sulla carta il secondo organico della B. Il Benevento però, oggi non può concedere nulla, visto che oggi disputerebbe i playout, pur avendo una rosa da playoff. Cannavaro resta in emergenza, recupera Acampora e Viviani ma mancherà Glik in difesa, impegnato ai Mondiali (lo rileva Pastina). Fra le 6 sfide delle 15, spicca Frosinone-Cagliari. La capolista ciociara guidata da Grosso, a +7 sul 3° posto, ha sempre vinto in casa, senza subire neanche un gol (è la squadra che in questo campionato più volte ha chiuso le partite senza incassare reti, 8 gare e con la miglior difesa della B, 7 reti al passivo). E, soprattutto, va a caccia della 7ª vittoria di fila, che diventerebbe anche il primato societario. Oggi ancora out Kone e Caso, due pezzi da 90, ma l’organico del Frosinone ha già supplito bene alla loro assenza. Dall’altra parte il Cagliari, finora una delle delusioni più cocenti di questa B, è a -3 dalla zona playoff (e per gli scommettitori in estate doveva essere la seconda forza della B dopo il Genoa). Liverani non vince dal 15 ottobre e nelle ultime 4 uscite ha raccolto solo 3 pareggi. Oggi non recupera il fondamentale Goldaniga in difesa mentre davanti Mancosu è in dubbio per una botta rimediata in settimana. Trasferta chiave per il Genoa a Perugia: il tecnico tedesco Blessin, 2 punti nelle ultime 3 uscite che hanno fatto perdere la zona A diretta, non può più fallire e in caso di altra prova negativa rischia la panchina (la tifoseria lo ha già scaricato da due partite ma oggi al Curi sarà presente in massa, circa 2mila i supporter rossoblù). Blessin ha provato il Genoa con Puscas in avanti assieme a Coda e la squadra ridisegnata sul 4-4-2 per cercare a ripartire. Il Perugia è ultimo ma la squadra è viva e non regalerà nulla ai liguri. Il Bari, in zona playoff ma reduce da tre pareggi di fila va a Como che con Longo in panchina sta risalendo la china (10 punti in 7 uscite) anche se oggi sarebbe retrocesso. Il Brescia, altra squadra che s’è ingolfata (4 pari di fila), pur restando in zona playoff, sta pagando le disavventure societarie di Cellino (settimana prossima altro CdA, si saprà se resta come presidente). E oggi al Rigamonti arriva la Spal di De Rossi che prima della sosta è stata beffata in casa dal Benevento, il 1° ko della carriera da allenatore dell’ex anima della Roma, arrivato alla quinta uscita, ora i ferraresi sono un solo punto sopra i playout e non possono permettersi passi falsi al Rigamonti. Il sorprendente Sudtirol, che oggi disputerebbe i playoff, ancora imbattuto con Bisoli e che con lui viaggia alla media di 2 punti a partita, riceve al Druso di Bolzano l’Ascoli di Bucchi, un punto sotto gli altoatesini, a caccia di riscatto dopo il ko interno di prima della sosta col Frosinone, sconfitta che ha fermato una serie positiva di 10 punti in 4 gare che avevano fatto sognare i marchigiani. Cittadella-Cosenza è un delicatissimo scontro salvezza: i veneti cercano riscatto dopo il ko di Parma di prima della sosta, i calabresi sono reduci dalla prima vittoria con Viali in panchina (il pazzesco 3-2 al Palermo) e in caso di successo sorpasserebbero i veneti. Alle 18 chiude il turno Palermo-Venezia: i siciliani inseguono il salto di qualità che li faccia emergere dalle sabbie mobili della classifica (sono a +1 sui playout), i lagunari, penultimi, cercano una difficile risalita, anche se i mezzi per farla ci sarebbero tutti: tocca a Vanoli, alla seconda panchina con gli arancioneroverdi dopo il ko interno nell’esordio con la Reggina, cercare di raddrizzare la stagione prima che sia troppo tardi. LEGGI TUTTO

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    Il Genoa di Blessin si gioca il futuro

    TORINO – Se domenica a Perugia, il Genoa dovesse replicare quanto visto nelle ultime tre preoccupanti uscite, il tecnico tedesco Alexander Blessin potrebbe essere al capolinea della sua avventura in rossoblù iniziata a gennaio. Certo, sulla carta l’impegno del Curi non è proibitivo. Ma gli umbri di Castori, seppur ultimi, sono una squadra ancora viva, capace di andare a vincere in inferiorità numerica in casa della Reggina e nell’ultima uscita prima della sosta di pareggiare (con qualche rimpianto) a Modena. Però, al di là del valore del Perugia, è lo stato di salute del Genoa che può fare, in un senso o nell’altro, la differenza. La squadra di Blessin in B non ha mai veramente incantato ma nascondeva i problemi con un rendimento esterno formidabile, nel quale si mettevano insieme 5 vittorie. Però magagne ce n’erano fin da inizio stagione, perché a Marassi, nonostante la spinta unica del Ferraris sono arrivati pochi punti (8, con una sola vittoria e 5 pareggi). E, soprattutto, pur disponendo dell’attacco sulla carta più forte di tutta la B, alla voce gol segnati il Genoa si ferma a 16 reti, quando tutte le dirette concorrenti hanno fatto meglio. La sosta per le nazionali dovrebbe essere servita a Blessin per affrontare il problema: riuscire a mettere nelle condizioni di segnare parecchio bomber Coda (a quota 6 reti, ma 4 sono rigori), che è stato il capo cannoniere della B nelle ultime due annate con 42 gol complessivi. Finora, il tecnico tedesco ha usato col contagocce il nazionale rumeno Puscas che, tornato in Italia a gennaio nel Pisa, stava per portare in A i toscani a suon di gol. Lui e Coda insieme potrebbero funzionare, così come funzionava nella passata stagione Puscas con Torregrossa, punta con caratteristiche fisiche simili a quelle del bomber rossoblù. Certo, bisogna cambiare modulo e accantonare quel 4-2-3-1 che nelle ultime uscite non ha funzionato (2 punti in 3 gare) proprio perché i tre a sostegno di Coda faticavano a proporsi e incidere. Nei giorni della sosta in effetti, Blessin ha provato uno schieramento a due punte con la squadra impostata sul 4-4-2. Intanto, nell’ultima uscita, il pari interno col Como (che prima di venire a Marassi in trasferta aveva raccolto un solo punto) si è resa evidente la frattura fra tifoseria da una parte, squadra e tecnico dall’altra. “Meritiamo di più”, ha urlato la Gradinata Nord, confermando quel che tutti pensano fin da inizio stagione: il Genoa è la squadra più forte ma non riesce a esprimere tutto il suo potenziale. Nel calderone dei social, Blessin è stato ampiamente scaricato dai tifosi già da dopo il ko di Reggio Calabria di 2 turni fa e a gran voce se ne chiede la sostituzione, anche se l’eventuale ritorno di Andreazzoli non convince tanto, non è che ai tempi di Preziosi avesse lasciato un bel ricordo, anche se forse fu scaricato troppo in fretta. Comunque al Curi di Perugia, sarà folta la partecipazione dei tifosi rossoblù che supereranno il migliaio. La società nel frattempo, riflette e valuta la situazione, pronta a intervenire nel caso precipitasse. Perché al di là delle ultime inconsistenti prove, in classifica il Genoa non se la passa troppo male: certo, essere a -7 dal Frosinone primo, con la rosa di cui si dispone, non è una bella notizia. Ma la Serie A, cioè il 2° posto della Reggina, dista solo due lunghezze. Nulla di compromesso insomma, con 25 partite ancora da disputare e 75 punti in palio. Il calendario poi, da qui alla fine del girone d’andata, propone sfide che potrebbero dare una mano nel rimettere in Grifone in carreggiata nella lotta per la A diretta: dopo la sfida di Perugia, arriveranno due gare di fila a Marassi, con Cittadella e Sudtirol. Quindi, dopo la trasferta di Ascoli, al Ferraris arriverà il Frosinone che chissà come sarà messo a quel punto. Chiusura a Santo Stefano in quel di Bari, con una squadra che nelle ultime uscite ha mostrato problemi simili a quelli genoani ma che non partiva certo in pole position per la A. Ma si può ragionare quanto si vuole sul calendario che il punto resta un altro: l’adattamento del Genoa alla B. Da diverse stagioni, le retrocesse dalla A mostrano grosse difficoltà ad affrontare la seconda serie, faticano a calarsi nella nuova realtà, tant’è che per molti versi il Genoa di Blessin in A, pur retrocedendo, convinceva più di questo in B. Insomma, o si inverte la rotta già da domenica, o il cambio in panchina sarà inevitabile. LEGGI TUTTO