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    Juve, le parole di Giuntoli: “Mi godo lo Scudetto, poi penserò al futuro”

    Giuntoli: “Non sarei preoccupato con De Laurentiis”
    Giuntoli, che potrebbe diventare il nuovo ds della Juventus a partire dalla prossima stagione, ha poi parlato dell’impresa realizzata dalla squadra di Spalletti: “Sono molto felice. Non c’è un’immagine in particolare che mi porterò nel cuore, ma un insieme di momenti indescrivibili che porterò sempre con me”. Infine, sulla possibilità di aprire un ciclo vincente con il Napoli il ds azzurro conclude: “Sento parlare sempre di ciclo, di calciatori ne abbiamo cambiati tanti e abbiamo sempre fatto bene. Se fossi un tifoso non sarei così preoccupato con De Laurentiis presidente del Napoli”. LEGGI TUTTO

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    Napoli, la sapienza di Giuntoli: rivoluzionario silenzioso

    No, non è un caso che a siglare in extremis la vittoria del Napoli sullo Spezia sia stato Giacomo Raspadori, 22 anni, campione. d’Europa, ingaggiato il 20 agosto scorso dal Sassuolo, con la formula del prestito oneroso per 5 milioni di euro, l’obbligo di riscatto fissato a 25 milioni, oltre ad altri 5 legati al rendimento del calciatore e della squadra. Non è un caso perché Raspadori è un altro capolavoro di mercato firmato da Cristiano Giuntoli, 50 anni, da otto direttore sportivo partenopeo, il rivoluzionario silenzioso del boom Napoli. Con l’augusta benedizione di Aurelio de Laurentiis, s’intende.

    Il 6 settembre 2004, uno dei più famosi produttori cinematografici divenne presidente del Napoli Soccer, nato sulle ceneri del fallimento e della retrocessione in Serie C, vigorosamente riportato all’onor del mondo. Lo stesso che soltanto quattro giorni fa ha applaudito il Napoli, spellandosi le mani per avere travolto 4-1 il Liverpool (in bacheca 6 Coppe dei Campioni/Champions League, 3 Coppe Uefa/ Europa League, 4 Supercoppe Uefa, 1 mondiale per club, 19 campionati inglesi, 8 Coppe d’Inghilterra, 9 Coppe di Lega, 16 Charity/ Community Shield). Mai, nei diciotto anni della sua gestione, ADL aveva deciso una rifondazione così radicale della squadra, coniugando il robusto taglio degli ingaggi con l’addio ai veterani Insigne, Koulibaly, Mertens, Ospina, Fabian Ruiz e l’arrivo di Kvaratskhelia, KIm MIn-Jae, Ndombele, Olivera, Ostigard, Raspadori, Simeone, Sirigu, il riscatto di Anguissa. Ecco, Zambo Anguissa. Per avere un’idea di come lavori la squadra di Giuntoli, basti ricordare che il ventiseienne centrocampista camerunese, già nel 2015 figurava nel database di Maurizio Micheli, 54 anni, il simbiotico alter ego del direttore sportivo, l’uomo che ha scoperto Hamsik e Koulibaly e abbiamo detto tutto. Così come per capire chi sia Giuntoli sul mercato, è sufficiente snocciolare alcuni dei suoi grandi colpi partenopei, prima degli ultimi: Allan, Elmas, Zielinski, Di Lorenzo, Mario Rui, Hysaj, MIlik, Lobotka, Manolas, Rrhamani, Meret, Osimhen, Lozano. L’ex dirigente del fenomeno Carpi (dalla D alla A conquistando quattro promozioni in cinque anni) si è superato con l’ingaggio di Kvata Kvaratskhelia, 21 anni, georgiano, pagato 10 milioni di euro, messo sotto contratto per 5 anni, ingaggio netto a stagione di 1,2 milioni di euro (1,7 lordi), così giovane e così già sulla strada per diventare un fenomeno. Al punto che il profilo Twitter ufficiale dell’Uefa, presentando Napoli-Liverpool ha parlato di Kvicha “conosciuto anche come Kvaradona”. Non male per un debuttante assoluto in Serie A (4 gol in 5 partite) e in Champions League.

    Dato a Kvicha ciò che è di Kvicha, qui si parla della dimostrazione data da Giuntoli di come un altro calcio sia possibile, anche sul mercato delle folli spese inglesi (il solo Chelsea, che ha appena cacciato Tuchel, ha sborsato 293 milioni di euro). Certo, bisogna avere gli uomini giusti al posto giusto e una rete di osservatori ramificata anche nei campionati meno glamour, tuttavia non poveri di talenti come Kvaratskhelia. Per cederlo, il Rubin voleva 30 milioni: l’uomo di ADL ha mandato a stendere i russi e quando gli stessi, dopo la criminale aggressione putiniana all’Ucraina, hanno ceduto l’attaccante alla Dinamo Batumi, il Napoli ha bruciato sul tempo la concorrenza italiana, straniera e ha chiuso l’operazione con la Dinamo pagando 20 milioni in meno rispetto alla richiesta dei russi.Se è vero che ogni occasione lasciata è persa, Giuntoli non ne perde una. I risultati si vedono. LEGGI TUTTO

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    Spalletti e Giuntoli, gli architetti del “Napoli meraviglia”

    TORINO – Il combinato disposto tra il mercato attuato da Cristiano Giuntoli con la gestione (tattica e di gruppo) messa in atto da Luciano Spalletti ha portato alla fantastica prestazione del Napoli contro il Liverpool. La rivoluzione d’estate, con l’addio dei “senatori” più rappresentativi della squadra (da Insigne a Ospina, da Mertens a Koulibaly) avevano fato temere in un ridimensionamento tecnico conseguente alla necessità di abbattere il monte ingaggi. Invece dietro alla rivoluzione c’era un progetto ben chiaro di ringiovanimento con l’innesto di nuovi giocatori di cui, appunto, il tecnico, ha approvato in toto l’inserimento in rosa. Non è un caso che, dopo i primi vagiti pubblici di Kvaratskhelia, lo stesso Spalletti abbia sibilato: «non avete ancora visto niente…». L’inserimento dei nuovi è stato reso più semplice perché si sono inseriti in un canovaccio tattico a cui il tecnico lavora già da un anno e, anzi, aver liberato la rosa da dinamiche troppo consolidati, da abitudini e frequentazioni ambientali, ha evidentemente introdotto una freschezza perduta, una leggerezza che consente di seguire meglio le indicazioni del tecnico e che foraggia una nuova voglia di successi.
    CONTINUITA’L’abilità di Giuntoli, in questi due anni, è stata quella di mantenere competitiva la rosa limando i costi sia negli ingaggi , sia nei cartellini. E se il monte ingaggi in due anni è sceso da 155 milioni ai 75 attuali, è altrettanto clamoroso il fato che contro il Liverpool siano scesi in campo 10 giocatori pagati da 25 milioni in giù: Lobotka il più caro, Kvaratskhelia il più economico (oh sì..) per 10 milioni. Poi, certo, non ha molto senso paragonare il Napoli con la rosa del Liverpool perché una partita non cancella il fatto che negli ultimi 5 anni gli inglesi hanno vinto una Premier (gli unici che sono riusciti a interrompere il dominio del City), giocato tre finali di Champions conquistandone una e un mondiale per club. Insomma, gli investimenti sono serviti a qualcosa in termini di continuità. La stessa che ora, sempre mantenendo le proporzioni, pretende Spalletti che non ha nessuna intenzione di essere ricordato a Napoli per un solo evento memorabile. Immediatamente dopo la partita, il tecnico ha fatto di tutto per posizionare la vittoria nell’archivio dei bei ricordi spiegando, ai cronisti che avevano ancora negli occhi la bellezza della vittoria, che l’importante sarà «ripetersi subito contro lo Spezia». E quel che conta è che lo crede davvero: ricordate quando Antonio Conte si dannava per cancellare l’abitudine mentale alla “pazza Inter”? Ecco: una cosa del genere. Solo che invece di “pazzia” qui c’è in ballo la voglia di andare oltre se stessi. Come se ogni partita si giocasse contro il Liverpool.

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    Giuntoli: “Insigne? Napoli fiducioso sul rinnovo”

    A piccoli passi, dritti verso la meta. Il rinnovo di Lorenzo Insigne. “Pensiamo tutti al campo, ma stiamo parlando con il suo agente – ha detto Cristiano Giuntoli a Dazn prima di Fiorentina-Napoli – Siamo molto sereni e fiduciosi. Osimhen contro Vlahovic? È sempre bello vedere due grandi calciatori, ma sarà bello vedere lo scontro tra due grandi squadre”. Sul ko di Europa League contro lo Spartak: “La squadra ha cercato di analizzare bene gli errori che sono stati fatti. L’episodio negativo ci ha un po’ condizionati, ma siamo convinti delle nostre forze. Voltiamo subito pagina”.TuttoSport.fun, gioca gratis, fai il tuo pronostico e vinci! LEGGI TUTTO

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    Napoli, Giuntoli: “Spalletti allenatore attento, gli piace la velocità”

    NAPOLI – Il ds del Napoli Giuntoli ha risposto alle domande dei giornalisti di Dazn nel pre-gara del match contro la Juventus. La prima domanda è sull’allenatore degli azzurri:”Spalletti è un allenatore capace di sfruttare le caratteristiche di giocatori rapidi, ha grande attenzione ai dettagli e la squadra sembra più attenta e consapevole rispetto al passato”.
    Napoli-Juve, tutto il mondo seguirà la sfida del Maradona
    Napoli, il messaggio ai tifosi prima del match con la Juve
    Giuntoli: “Anguissa è un’opportunità. Sul terzino sinistro…”
    Il ds si sofferma sul mancato acquisto di un terzino sinistro: “Aspettavamo un’opportunità che non è arrivata, ci sono diversi giocatori che possono giocare in quel ruolo. Siamo molto fiduciosi di poter sopperire”. Sul nuovo arrivato Zambo Anguissa, titolare quest’oggi: “Cercavamo un giocatore con determinate caratteristiche diverse da quelle che avevamo già in rosa. E’ stata un’opportunità che abbiamo colto al volo”. LEGGI TUTTO

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    Napoli, Giuntoli: “Il futuro di Gattuso non dipende dal Granada”

    Il futuro di Gattuso non verrà discusso nelle prossime ore. È quanto ha assicurato il ds del Napoli, Cristiano Giuntoli, prima del ritorno dei sedicesimi di Europa League contro il Granada: “Nessun annuncio su Rino, qualsiasi sarà il risultato della partita? Assolutamente…”. Sulle condizioni di Osimhen: “Rientrerà la settimana prossima, un po’ di riposo gli può fare bene visto che ha fatto una serie di partite in cui non era in grande condizione. Mertens? È stato fuori 2 mesi, non è al meglio e ci vorrà qualche settimana, contiamo di averlo già oggi per qualche minuto”, ha spiegato. Infine sulla situazione dei conti del Napoli, il ds ha dichiarato: “L’intendimento della società è sempre stato chiaro, grande occhio al bilancio e a fare le cose con oculatezza. Questo ci ha portato ad essere competitivi in campo e fuori in un momento drammatico per tutti. Cerchiamo di tenere duro e di continuare su questa linea”. LEGGI TUTTO