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    Clamoroso Guardiola: “De Zerbi sarà il prossimo allenatore del Manchester City”

    Tra le gare di Premier League del weekend spicca il match dell’Etihad tra Manchester City e Brighton. Nell’ultimo precedente, risalente allo scorso 24 maggio, i ragazzi di De Zerbi sono riusciti a fermare sull’1-1 i Citizens freschi vincitori del terzo titolo consecutivo. Clima di festa all’Amex Stadium per la prima qualificazioni alle coppe europee del club. Nell’occasione, chiacchierando nel tunnel al termine della sfida, Pep Guardiola ha fatto una rivelazione importante a un gruppetto di calciatori del Brighton: “De Zerbi sarà il prossimo allenatore del Manchester City”. Il catalano non ha mai risparmiato i complimenti nei confronti dell’ex Sassuolo tanto da definirlo come uno dei manager più influenti degli ultimi 20 anni. Complimenti niente male, soprattutto se arrivano dal numero uno.

    De Zerbi tra i possibili sostituti di Guardiola al City

    Un approdo dell’italiano sulla panchina del City presuppone però l’addio di Guardiola, il cui contratto scadrà al termine della prossima stagione anche se i campioni d’Europa potrebbero proporgli il quarto prolungamento. De Zerbi, poi, non è l’unico profilo interessante per il dopo Guardiola: c’è infatti anche Arteta, ex secondo di Pep, che sta facendo molto bene con l’Arsenal e a differenza del lombardo avrebbe anche l’esperienza per guidare un top club. LEGGI TUTTO

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    City in ritardo Champions, il motivo lo svela Guardiola: “C’era rischio”

    Guardiola presenta Manchester City-Lipsia in Inghilterra: perché
    Le dichiarazioni del tecnico spagnolo non sono state rese come da protocollo UEFA in Germania, ma in Inghilterra. La partenza del volo del Manchester City è stata posticipata. Guardiola ha spiegato: “Non c’è nessun problema, l’importante è volare sicuri e se dobbiamo partire in serata lo faremo. Le autorità hanno detto che era rischioso volare prima, ecco perché abbiamo allungato la sessione di allenamento e abbiamo tempo per riposarci prima di volare in Germania”.
    Il tecnico catalano non pensa al 7-0 della scorsa edizione: “A Lipsia abbiamo pareggiato 1-1, ma domani sarà un’altra partita e un’altra competizione in cui dovremmo fare davvero una grande partita. La scorsa stagione abbiamo fatto un percorso incredibile in casa, avevamo il desiderio di farcela e provare a raggiungere nuovamente la finale. Ora, invece, la fase a gironi è completamente diversa e affrontiamo una squadra che gioca ad alta intensità e ha un allenatore come Rose che fa sempre bene le cose. Attaccano lo spazio con molte persone in mezzo. Dobbiamo fare attenzione se vogliamo portare a casa un risultato positivo che ci farebbe fare un grande passo avanti per la qualificazione”. LEGGI TUTTO

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    Gerrard, l’Arabia Saudita vale ben 18 milioni

    E così, a quanto pare, a convincere Steven Gerrard ad accettare il ruolo di allenatore dell’Al-Ettifaq sarebbe stata la sensazione di poter formar parte di una grande famiglia: «Quando sono andato in Arabia Saudita ho percepito una vera e propria sensazione di famiglia. Mi hanno fatto sentire davvero il benvenuto».
    Insomma, a differenza di quello che possono dire le malelingue, quello economico è stato soltanto uno degli aspetti presi in considerazione dall’ex allenatore di Rangers e Aston Villa che nelle sue prime dichiarazioni, raccolte dal club di Dammam e diffuse sul proprio profilo Twitter, ha indicato quali sono gli aspetti che lo portano ad accettare o declinare un’offerta di lavoro: «Ci sono tre cose che considero e in quest’ordine: deve essere giusto per la mia famiglia, prima di tutto. Dobbiamo essere entusiasti e motivati dalla sfida. In secondo luogo, credo che il progetto calcistico debba essere ambizioso. E poi, ovviamente, bisogna sentirsi sicuri con il contratto, ma questo arriva alla fine».
    Gerrard ‘distrugge’ il Milan
    Guardiola il più pagato, poi Gerrard e Simeone
    Nonostante arrivi alla fine, chi ha trattato le condizioni del suo contratto ha strappato un accordo da mille e una notte. E già, perché, accettando l’offerta del club arabo, l’ex capitano del Liverpool percepirà quasi 18 milioni di euro all’anno, diventando così il secondo allenatore più pagato al mondo. Davanti a lui c’è soltanto il tecnico del Manchester City campione d’Europa. Pep Guardiola, infatti, per le sue lezioni di filosofia calcistica, ne prende 23. L’ultimo gradino del podio è, invece, occupato da Diego Pablo Simeone con 16,5 milioni a stagione. In realtà, il Cholo è stato per lungo tempo in testa a questa particolare graduatoria prima di accettare, pochi mesi fa, di tagliarsi lo stipendio di quasi un terzo per andare incontro alle difficoltà economiche del proprio club: l’Atlético Madrid. Qualcosa di molto simile l’ha fatta anche Jurgen Klopp (11 milioni) che, quando si è trattato di rinnovare il proprio contratto con il Liverpool, non ha chiesto un aumento per lui, ma solo ed esclusivamente per i suoi collaboratori. Chapeau. Davanti al tecnico tedesco, si piazza così anche l’argentino Mauricio Pochettino che, nonostante a Parigi non sia andata granché bene, ha convinto il presidente del Chelsea, Todd Boehly, a versare sul suo conto corrente 11,5 milioni a stagione. Completano la top 10 Erik ten Hag (10,6 dal Manchester United), Massimiliano Allegri (9 milioni dalla Juve), Luis Enrique (8 milioni dal Psg) e lo “special one” giallorosso, José Mourinho (7 dalla Roma). Non c’è posto tra i primi 10, invece, per Carlo Ancelotti. Nonostante tutto quello che ha vinto, infatti, il tecnico emiliano si “accontenta” dei 6 milioni netti a stagione previsti dal suo contratto con il Real Madrid, la metà di quanto guadagnerà, invece, quando si trasferirà in Brasile.
    Gerrard: “Con Klopp birre e sigarette prima della finale di Champions” LEGGI TUTTO

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    Manchester City, titolo vicino ma a Guardiola non basta: la curiosità

    Miglior allenatore della Premier League di aprile: vince Emery
    Paradossale che Guardiola non abbia centrato l’obiettivo neppure stavolta finendo dietro a Unay Emery dell’Aston Villa. Al comando della speciale classifica generale c’è Mikel Arteta dell’Arsenal, primo 4 volte, seguito da da ten Hag del Manchester United (2) e da Eddie Howe del Newcastle (1). LEGGI TUTTO

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    Rashford decide il derby di Manchester: Ten Hag a -1 da Guardiola

    Il Manchester United trionfa nel derby contro il City. La squadra di Ten Hag nel match valevole per la 18ª giornata di Premier League si impone sui Citizens rimontando con il risultato di 2-1. Nella prima frazione della gara non c’è una squadra che prevale sull’altra: il match è equilibrato anche se i Red Devils vanno più vicini al gol con Bruno Fernandes e Rashford. A sbloccare il match ci pensa Grealish con un colpo di testa da due passi al 61’ su assist del solito De Bruyne. Al 79’ arriva il pareggio della squadra di Ten Hag con Bruno Fernandes e all’82’ Rashford, al quarto gol consecutivo in campionato, completa la rimonta e porta il risultato sul 2-1 finale. I Red Devils si portano così a -1 dai concittadini e a -6 dalla vetta occupata momentaneamente dall’Arsenal, che affronterà il Tottenham di Conte. LEGGI TUTTO

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    Vialli, il ricordo commosso di Guardiola: “Era unico, voglio ringraziare Mancini”

    MANCHESTER (Inghilterra) – Il Manchester City avanza al 4° turno dell’FA Cup dopo il netto successo per 4-0 contro il Chelsea, nel post-partita Pep Guardiola ha voluto ricordare Gianluca Vialli. Prima della partita le squadre hanno rispettato un minuto di silenzio con i Blues che hanno vestito il numero 9 in onore del loro ex giocatore ed allenatore, queste le parole d Guardiola in conferenza stampa: “Difficile trovare una persona più carismatica. A nome del City, mando un grosso abbraccio alla moglie e alle figlie. Ti fa capire come la vita sia il lancio di una moneta, che non sai mai cosa farà uscire. Voglio ringraziare la federcalcio italiana e soprattutto Roberto Mancini, per averlo coinvolto con la Nazionale negli ultimi anni. So quanto lo faceva sentire vivo, quanto essere parte della squadra che ha vinto l’Europeo l’aveva fatto sentire ancora parte di qualcosa di importante. Aveva un carisma davvero unico, ed è impossibile trovare qualcuno che quando parla di lui, come sto facendo io, non lo sottolinei”.”Guarda la galleryVialli, la dedica del Chelsea prima della sfida con il Manchester City LEGGI TUTTO

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    City ko al 98' contro il Brentford: Foden non basta, decide Toney

    MANCHESTER (Inghilterra) – Fallisce il salto in vetta il Manchester City che nel 16° turno di Premier League cade con un clamoroso 2-1 allo scadere nello scontro casalingo contro il Brentford. Stecca l’ultimo match prima della sosta per i Mondiali, Guardiola sconfitto dalla formazione di Frank. Pomeriggio complesso per i Citizens che nella prima frazione, dopo 16′, si trovano subito sotto per la rete di Toney. La reazione c’è e i Sky Blues reclamano anche due calci di rigore prima del pari, nel recupero, di Foden. Nella ripresa ci provano i padroni di casa, ma Haaland non punge, l’ingresso di Alvarez non sposta gli equilibri e prima del fischio finale arriva la beffa con la doppietta di Toney al 98′ che condanna il tecnico catalano. Il City resta secondo a -2 dall’Arsenal capolista, sale a quota 19 punti il Brentford, a +7 dalla zona retrocessione.
    Manchester City-Brentford 1-2, tabellino e statistiche
    Premier League, la classifica
    Nunez trascina il Liverpool contro il Southampton. Bentancur eroe del Tottenham
    Il Liverpool s’impone per 3-1 contro il Southampton nel segno di Darwin Nunez: sua la doppietta (21′ e 42′) che ha permesso a Klopp di vincere 3-1 dopo il pareggio al 9′ di Adams. Per i Reds si tratta della seconda vittoria consecutiva che li mantiene in scia della Top 5 (sesti a 22 punti). Clamorosa vittoria del Tottenham di Antonio Conte che vince in rimonta 4-3 contro il Leeds e si avvicina al City (29 a 32).
    Liverpool-Southampton 3-1, tabellino e statistiche
    Vittorie importanti per Bournemouth, Leicester e Nottingham
    Dopo 4 sconfitte consecutive il Bournemouth ritrova la vittoria e anche importante perché domina per 3-0 l’Everton e si allontana dalla zona calda della classifica salendo al 13° posto (16 punti), stesso discorso per il Leicester che conquista la quarta vittoria nelle ultime 5 partite vincendo sul campo del West Ham per 2-0 portandosi al 12° posto (17 punti). Il successo più importante nella zona bassa della classifica arriva dal Nottingham che batte in casa 1-0 il Crystal Palace (gol al 54′ di Gibbs-White) e sale al 18° a quota 13 punti a -1 dalla zona salvezza occupata dalla coppia Everton-West Ham.
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    La provincia svedese che teme di sparire per colpa di Haaland: «Saremo la nuova Atlantide!»

    TORINO – Sembra strano. Anzi no, bugia: non sembra solo. Lo è proprio. L’ascesa, continua e inarrestabile, del norvegese Erling Braut Haaland sta creando diversi problemi agli abitanti della vicina Svezia, più precisamente alla provincia che conta circa 300 mila abitanti e si affaccia sul Kattegat, lo stretto di mare che separa il Paese dalla Danimarca. La provincia in questione, infatti, è l’Halland.
    «Faremo la fine di Atlantide!»
    La somiglianza fonetica tra i due nomi è impressionante: non puoi non leggere Halland senza che il tuo interlocutore non pensi immediatamente al biondo attaccante che fa godere Pep Guardiola e tutto l’universo Blue Mooner. Quella L che nel cognome del calciatore diventa A ha mandato letteralmente ai pazzi Jimmy Sandberg, capo del dipartimento di Visit Halland. Sul web, sui motori di ricerca, quando viene cercato il nome della provincia svedese, infatti, si viene automaticamente quasi sempre rimandati a Erling. Sandberg ha dunque deciso di lanciare un accorato appello, ovviamente su internet, chiedendo agli inglesi, ai media e agli appassionati di football del Pianeta di fare un controllo ortografico prima di premere invio. «Noi siamo Halland, lui è Haaland – si legge -. La popolarità di questo grande campione sta spazzando via completamente la nostra presenza online. Siamo disperati perché vediamo che tutti i nostri sforzi per promuovere Halland vengono rapidamente cancellati con un colpo di click. Se non si interviene, temiamo che la nostra cara regione rischi di diventare un’Atlantide dimenticata, un luogo ricordato solo nelle storie e nelle scritture antiche. Quando scrivi Halland, cercando la bellissima regione in cui viviamo qui in Svezia, ottieni solo Haaland. Su ogni motore di ricerca! Da quando il norvegese è arrivato al  City e ha segnato tutti quei gol, siamo stati sopraffatti dalla sua presenza nei nostri hashtag e nei motori di ricerca. Una cosa tristissima, credetemi». La trovata ideale, la genialata che potrebbe porre rimedio a una situazione che sta regalando enorme stress a 300 mila persone sarebbe un invito di Sandberg a Erling: «Haaland visits Halland». Il web impazzirebbe, lo stress sparirebbe. E il bomber potrebbe così contribuire a rinsaldare i rapporti di buon vicinato, implementando ulteriormente la sua popolarità. Anche in Svezia. 

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