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    Conte e la Superlega: “Lo sport è meritocratico, ma Uefa deve cambiare”

    LA SPEZIA – “La pressione si sente, è inevitabile. Non dimentichiamo quanti calciatori sono per la prima volta vicini a vincere qualcosa di importante. Oggi sono contento di come abbiamo giocato, potevamo essere un po’ più qualitativi – e per questo stiamo parlando di un pareggio – ma se oggi avessimo vinto non avremmo rubato nulla. Anche il gol dell’1-1… Quasi stavamo cercando di non farlo! Ma le giornate sono sempre meno, il traguardo inizia a vedersi e siccome abbiamo speso tante energie, dobbiamo riposarci e pensare alla prossima gara contro il Verona, che sarà molto fisica”. Al termine del match pareggiato 1-1 contro lo Spezia, il tecnico dell’Inter capolista, Antonio Conte, offre la propria disamina ai microfoni di Sky Sport. Poi il siparietto con Goran Pandev, ex nerazzurro ed autore di una doppietta in Genoa-Benevento: “Vicino all’Inter a gennaio? Era un’ipotesi. Vuole ritirarsi? Gli consiglio di continuare se ha ancora voglia di allenarsi e andare al campo, ha ancora tanto da dare al calcio”.
    Conte sulla Superlega: “La Uefa deve riflettere”
    “Come sono stati questi giorni con la telenovela della Superlega? Dopo il Napoli siamo rientrati lunedì, chi aveva giocato ha fatto defaticante, quindi abbiamo avuto un solo giorno per lavorare, ed è stato bello concentrato. Abbiamo ascoltato come tutti le notizie che ci sono giunte. Da uomo di sport penso che non bisogna mai dimenticare le tradizioni, e vanno rispettate. Ci deve essere passione per lo sport e lo sport deve essere meritocratico. Noi lavoriamo per cercare di vincere, guadagnandocelo. Detto questo, però, io penso che tutto quello che è successo, anche organismi come l’Uefa debbano pensare a tutto il resto. L’Uefa organizza competizioni e riserva solo una piccola parte alle squadre che partecipano. I club mettono i calciatori, che vanno anche in nazionale e vengono spremuti come limoni. E chi ci rimette sono solo le società. I club meritano una fetta più congrua dei guadagni. Se prendi 10 diritti, riservi 3 per tutti e te ne tieni 7, non è giusto. Perché chi investe su allenatori e calciatori sono le società e la filosofia va cambiata. La Champions e l’Europa League la devono giocare chi a livello meritocratico ne ha diritto, non importa se le squadre sono 32, 36 o 50, altrimenti di che parliamo? Lo sport perderebbe di significato, quindi ribadisco sia che la meritocrazia debba stare al prima posto sia che gli organismi internazionali riflettano sulla ripartizione dei soldi, che deve essere più congrua per i club”.
    Guarda la galleryPerisic risponde a Farias, l’Inter pareggia con lo Spezia: +10 sul Milan LEGGI TUTTO

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    Diretta Spezia-Inter ore 20.45: probabili formazioni, dove vederla in tv e in streaming

    LA SPEZIA – All’Alberto Picco alle ore 20.45 va di scena Spezia-Inter, valida per il turno infrasettimanale della 32ª giornata di Serie A. La squadra di Conte, dopo il pari col Napoli che ha interrotto la serie di 11 vittorie consecutive in campionato, vuole riprendere la marcia vincente e contro la formazione di Italiano dovrebbe scendere in campo con la formazione tipo. Lo Spezia invece, dopo la pesante debacle di Bologna, vuole riscattarsi immediatamente e gettare un altro mattoncino nella lotta salvezze e tenere le distanze dal terz’ultimo posto del Cagliari, lontano sette punti.
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    Spezia-Inter: dove vederla in tv e in streaming
    Spezia-Inter è in programma alle 20.45 allo Stadio Alberto Picco di La Spezia e sarà visibile in esclusiva su Sky Sport Serie A e Sky Sport 252. Il match è visibile in streaming anche su Now e attraverso l’app Sky Go.
    Spezia-Inter: probabili formazioni
    SPEZIA (4-3-3): Provedel; Ferrer, Terzi, Chabot, Marchizza; Pobega, Sena, Estevez, Farias, Gyasi, Piccoli. A disposizione: Zoet, Dell’Orco, Ismajli, Vignali, Pobega, Agoumè, Acampora, Maggiore, Saponara, Verde, Agudelo, Galabinov. Allenatore: Italiano.
    INTER (3-5-2): Handanovic; De Vrij, Skriniar, Bastoni; Hakimi, Barella, Brozovic, Eriksen, Perisic; Lukaku, Martinez. A disposizione: Radu, Padelli, D’Ambrosio, Ranocchia, Darmian, Young, Gagliardini, Sensi, Vecino, Sanchez, Pinamonti. Allenatore: Conte.
    ARBITRO: Chiffi di Padova.
    GUARDALINEE: Longo-Bottegoni. 
    IV UOMO: Volpi.
    VAR: Valeri. 
    AVAR: Giallatini. LEGGI TUTTO

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    Superlega, lettera dei tifosi vip a Zanetti: “Inter dica no”

    Un gruppo di tifosi celebri dell’Inter ha scritto una lettera rivolta a Javier Zanetti, ex capitano ed oggi vicepresidente del club, per chiedere alla società di non partecipare alla nuova Superlega, di cui l’Inter è tra i 12 fondatori. Il noto giornalista Michele Serra e gli altri firmatari, chiedono all’ex capitano di “fare quanto è nelle possibilità per dissuadere la società Internazionale FC da un passo falso così grave”.
    L’appello dei tifosi
    “E’ un’iniziativa che sovverte in modo brutale i criteri di ammissione ai tornei continentali fino a qui conosciuti, e seguiti con passione da un pubblico tanto vasto quanto vasta è la base sportiva interessata”, scrivono. Nella lettera si ricorda anche l’importanza della conquista sul campo del diritto di partecipare e che nessuna squadra “può considerarsi automaticamente ammessa per diritto divino, o meglio perché economicamente più potente”. Se i ricchi si frequentano solo tra loro – conclude la lettera – in genere è perché hanno paura di perdere qualcosa. Aiuta l’Inter, caro Capitano, a rimanere nel calcio di tutti”. Tra i firmatari più noti troviamo: Gad Lerner, Enrico Mentana, Paolo Rossi, Riccardo Milani, Roberto Zaccaria e Gabriele Salvatores. LEGGI TUTTO

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    «Scudetto, non è finita»

    Le premesse e forse le aspettative erano altre in seno a tifosi e società ad inizio anno. Non è stata una stagione da incorniciare per la squadra di Andrea Pirlo. La Juve si ritrova a lottare per un posto che possa garantirle la qualificazione alla Champions, obiettivo che non deve assolutamente fallire, però calcoli e calendario a portata di mano, i bianconeri hanno l’obbligo morale di credere ancora nel sogno scudetto. È pur vero che l’Inter è vicina al tricolore, ma la squadra di Conte che meritatamente si trova in testa alla classifica, non può permettersi di rilassarsi nonostante i 12 punti di vantaggio. Con 24 punti a disposizione e con lo scontro diretto a Torino, non è utopia tentare di fare un’impresa che avrebbe dell’incredibile. È pur vero che se lì davanti i nerazzurri continueranno a macinare punti i giochi sono conclusi, ma la Juve ha la rosa e le carte in regola per tentare di vincerle tutte fino alla fine senza avere rimpianti, più di quanti già ce ne siano.

    Almeno 6 puntiLa settimana che intercorre tra la sfida con il Napoli, la trasferta di La Spezia e la partita in casa con il Verona è decisiva per l’assegnazione del tricolore, sulla sponda dei Navigli. Non me ne vogliano i tifosi nerazzurri, però se malauguratamente l’Inter non dovesse portare a casa minimo 6 punti in queste tre partite potrebbe riaccendere un lumicino di speranza all’ombra della Mole. I bianconeri, sottolineando ancora che bisognerebbe vincerle tutte da qui alla fine, dovrebbero cercare di arrivare allo scontro diretto a 5 punti di distacco e poi lì giocarsi il tutto per tutto come se fosse una partita secca da dentro o fuori, cercando di vincere con due gol di scarto e costringendo i nerazzurri a prendere obbligatoriamente i tre punti nell’ultima partita in casa con l’Udinese. È pur vero che bisogna concentrarsi di più sul raggiungere un posto certo tra le prime 4, ma se lì davanti qualcuno dovesse avere qualche tentennamento, bisognerà essere bravi a non lasciarsi sfuggire nulla, anche perché la storia ci insegna che finché non c’è l’aritmetica tutto è possibile e il calcio sa regalare sempre grandi emozioni. Si sa, la pressione e le vertigini quando stai lassù in alto possono fare brutti scherzi.

    * intermediario e procuratore sportivo LEGGI TUTTO

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    Inter, Conte: “Scudetto in tasca? Al massimo ho 40 euro”

    MILANO – “Ci siamo riportati a +6, giocare sapendo che le dirette inseguitrice si sono avvicinate c’è una bella pressione, che aumenterà sempre più”. C’è grande soddisfazione nelle parole di Conte nel post-partita di Inter-Atalanta e non potrebbe essere diversamente. Soprattutto perché si è vinto contro una big della Serie A: “Abbiamo giocato contro una squadra che prende punti a tutte le grandi, è difficile, ostica, rischi di prendere un’imbarcata. Loro l’hanno preparata molto meglio rispetto alle altre volte, forse sapevano che potevamo fargli male. Sono stati meno arrembanti infatti. Sono tre punti importanti, stacchiamo l’Atalanta anche per il discorso scudetto, andiamo a 13 punti e sono tanti. L’Atalanta è una squadra che, insieme alle altre sei, poteva ambire non solo alla Champions ma anche allo scudetto. Merito a Gasperini e al club, hanno giocatori di grande livello”, ha aggiunto Conte a Sky.

    Inter-Atalanta, il tabellino
    Conte: “L’Atalanta ci temeva”
    “Abbiamo fatto un solo tiro nello specchio, è vero, ma abbiamo fallito grandi occasioni. Loro si sono resi pericolosi con due calci d’angolo, anche noi, ma ci sono state altre situazioni per fare gol. La partita è stata molto tattica, ma chi gioca contro di noi ci mette sempre qualcosa in più. Loro erano meno aggressivi perché ci temevano. Abbiamo il migliore attacco e oggi giocavamo contro il secondo miglior attacco. Abbiamo trovato il giusto equilibrio, i giocatori ora riconoscono le diverse fasi della partita per capire quando aspettare e quando aggredire. L’anno scorso l’atteggiamento aggressivo ci ha portato al secondo posto e in finale di Europa League, ma ci mancava lo step dell’equilibrio, che ora abbiamo. Oggi contro il miglior secondo attacco abbiamo concesso solo due situazioni da calcio d’angolo: noi abbiamo prodotto poco, ma loro ancora meno”.
    Conte ammonito per proteste: ecco che cosa ha detto all’arbitro
    Conte e i 40 euro
    “Lautaro? Un grande applauso per lui, si è impegnato anche nella fase difensiva e si è sacrificato molto, abbassandosi e coprendo per poi dare pressione in fase di uscita. Tutti i ragazzi però hanno fatto bene, sono impegnati e devoti alla causa perché sanno bene che per vincere bisogna sacrificarsi tutti insieme. Se mi guardo in tasca trovo 40 euro, non lo scudetto, mi sono rimasti solo quelli perché ho fatto benzina (ride, ndr). Detto questo, continuiamo così prima della sosta, abbiamo Torino e Sassuolo, poi riposeremo, ricarichiamo le batterie e ci prepariamo. Faccio un applauso a chi gioca meno come Gagliardini, D’Ambrosio, Kolarov, Ranocchia, Vecino, Young, loro sono la vera forza. Anche D’Ambrosio, oppure Kolarov che ci ha dato esperienza e saggezza. È giusto dare merito a questi ragazzi”.

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    Skriniar da attaccante decide Inter-Atalanta: vola Conte LEGGI TUTTO

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    Inter-Atalanta 1-0: bomber Skriniar, Conte torna a +6 sul Milan

    MILANO – L’Inter va con la settima vittoria consecutiva in campionato e non si ferma nemmeno contro l’Atalanta, che cade a San Siro 1-0. Decide il gol in mischia di Skriniar dopo una partita giocata ad alta intensità, sui duelli uomo contro uomo, con pochi tiri ma con tanta energia e tatticismo. Alla fine la forza dei nerazzurri su calcio d’angolo basta a Conte che sale a 62 punti, a +6 sul Milan e a +10 sulla Juve, che deve recuperare la sfida col Napoli. Per la Dea, ferma a 49, sfumano il sorpasso sulla Roma e l’aggancio alla Juventus.

    La classifica di Serie A
    Le scelte di Conte e Gasperini
    Per contrastare meglio l’intensità dell’Atalanta Conte sceglie Vidal a centrocampo e lascia fuori Eriksen, per il resto è la solita Inter con la LuLa in attacco. Gasperini risponde con Pessina e la sorpresa Malinovskyi dietro a Zapata, Ilicic è in panchina insieme a Muriel, pronto come al solito ad entrare a partita in corso. Si parte.
    Conte ammonito, Handanovic super. Che duelli!
    All’Inter sono richieste velocità e qualità nel fraseggio per uscire in palleggio dal pressing altissimo dell’Atalanta, che marca a uomo senza timore fino all’area nerazzurra. Dirige i suoi e si sbraccia Conte, si lamenta anche con l’arbitro Mariani che prima prova a calmarlo, poi lo ammonisce dopo appena dieci minuti. C’è tensione, la partita vale tanto. Al 14′ il secondo brivido (il primo, un cross di Gosens in area piccola): Romero, per fermare Lukaku, per poco non beffa Sportiello con un retropassaggio alto che il portiere devia di testa per evitare quello che sarebbe stato un incredibile autogol. Quando Lukaku prova a scappare c’è Djimsiti che lo bracca, uno dei tanti duelli (tra i più belli Pessina-Brozovic, Skriniar-Zapata e Gosens-Hakimi). Fisicità e scontri energici dominano la gara, alla quale mancano però ancora i tiri. Eccoli, due in un minuto: al 39′ e al 40′ arrivano due colpi di testa per la Dea da calcio d’angolo, prima Zapata trova un riflesso pazzesco di Handanovic, poi su Djimsiti è Brozovic a salvare sulla linea.
    Decide Skriniar in mischia
    Si riparte con Ilicic per Malinovskyi ed Eriksen per Vidal ma, soprattutto, con il gol dell’Inter al 54′: in mischia la palla arriva a Skriniar che di destro trova l’angolino per firmare l’1-0. Colpita all’improvviso la Dea e rischia di subire ancora, è provvidenziale Romero in scivolata su Lukaku lanciato davanti a Sportiello. Se sullo 0-0 il dominio del gioco si alternava, adesso è l’Atalanta che preme e l’Inter che aspetta per ripartire. Zapata minaccia Handanovic sul primo palo con un tiro secco, fuori di poco, poi il colombiano esce e lascia spazio a Muriel, subito pericoloso sull’esterno della rete. Il Gasp manda dentro anche Miranchuk, Pasalic e Palomino (fuori Pessina, Freuler e Djimsiti), Conte risponde con Sanchez, Gagliardini, Darmian e D’Ambrosio per Lautaro, Brozovic, Perisic e Hakimi. Bada al sodo l’Inter per difendere con i denti il vantaggio, tutti dietro, catenaccio puro ed efficace perché l’Atalanta non sfonda. Festeggia Conte, sempre più primo.
    Inter-Atalanta, il tabellino

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    Skriniar da attaccante decide Inter-Atalanta: vola Conte LEGGI TUTTO