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    Toro-Juve con Juric in panchina: i retroscena del referto

    TORINO – Ivan Juric salterà solamente l’Empoli, non la Juventus, come più di un tifoso granata temeva dopo l’espulsione rimediata sabato a Napoli in seguito alle intemperanze e alle proteste del tecnico croato. Domenica alle 12.30 all’Olimpico Grande Torino la squadra sarà guidata dal vice Matteo Paro, com’era già accaduto in occasione del successo del Toro sul Lecce e della sconfitta di San Siro con l’Inter. Superato, dunque, il rischio che Juric sul prato dello stadio Maradona avesse un po’ esagerato con gli insulti e che il referto arbitrale fosse particolarmente duro.
    Il retroscena: dentro la testa di Juric
    E invece è trapelato un retroscena importante: detto che non ci sono stati eventuali altri incroci tra l’allenatore granata e l’arbitro Massimi dopo l’allontanamento dal campo, si racconta che il giudice sportivo abbia tenuto conto dei motivi per i quali il tecnico ha perso la testa. In sostanza: è chiaro che Juric abbia sbagliato, ma all’origine delle sue proteste c’era un netto fallo su Singo, clamorosamente non fischiato dal direttore di gara. Ciò significa che il croato guarderà dalla tribuna il suo Torino contro l’Empoli, spingendolo da lontano alla conquista di tre punti fondamentali che cancellerebbero le tre sconfitte consecutive dei granata (4 nelle ultime 5 partite) lanciandoli verso un derby da giocarsi al massimo e senza le avvisaglie di una crisi. Prepararsi al derby con serenità: è l’obiettivo numero uno del Toro.
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    Giudice Sportivo, Juric: squalifica per una giornata e 5mila euro di ammenda

    TORINO – Ivan Juric ha ricevuto una giornata di squalifica dopo l’espulsione per proteste in Napoli-Torino. È la decisione del Giudice Sportivo della Serie A, dott. Gerardo Mastrandrea, in riferimento alle partite dell’ultimo turno di campionato. Oltre alla squalifica anche una ammenda di 5mila euro per l’allenatore granata per aver “al 28° del secondo tempo, contestato platealmente l’operato arbitrale, profferendo espressioni irrispettose, trattenuto da alcuni suoi collaboratori”. Guarda la galleryNapoli-Toro, Juric è una furia: protesta e viene espulso
    Atalanta, 12mila euro di ammenda per i cori dei tifosi
    Il Giudice sportivo ha preso provvedimenti anche sui cori dei tifosi dell’Atalanta, infliggendo una ammenda di 12mila euro al club “per avere suoi sostenitori, prima dell’inizio della gara contro la Fiorentina e al 1° del secondo tempo, intonato cori offensivi di matrice territoriale nei confronti del presidente viola Rocco Commisso e di un calciatore avversario”.

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    Torino: contro l'Empoli tutti presenti

    TORINO – È finita la panchina corta, Ivan Juric per la prima volta in questa stagione potrà scegliere. Per domenica, alle 12.30, contro l’Empoli sono tutti abili e arruolati. Anche Ricci, Pellegri, Seck e probabilmente Vojvoda. Il kosovaro è il meno sicuro di tutti, ma almeno per la panchina c’è la speranza: la prossima sfida al Grande Torino sarà decisiva per disegnare il futuro dei granata. In caso di tre punti si potrà sperare in qualche cosa di positivo, altrimenti si rischia un’altra volta, come spesso è successo negli ultimi anni, di trascorrere una stagione più insipida di una minestra riscaldata. E allora è facile pensare che per l’occasione il tecnico recuperi giocatori importanti. Miranchuk, per esempio, avrà giorni d’allenamento in più e, quindi, dopo la non brillante prestazione di Napoli potrà dare un contributo importante con a fianco Vlasic. E ci sono anche grandi possibilità di vedere Pellegri in campo dal primo minuto. Diamo, poi, per scontato l’impiego di Schuurs dall’inizio. Inspiegabile il motivo per cui l’olandese non parta sempre dall’inizio, visto che nelle tre partite in cui è stato impiegato è risultato sempre tra i migliori, se non il migliore. Insomma, quella che inizia domani sarà per i granata una settimana molto importante e Juric chiederà ai suoi di svoltare, riprendere il cammino delle prime giornata di campionato. L’allenatore, tra l’altro, dovrà valutare con molta attenzione il recupero di Ricci, considerato indispensabile per il centrocampo. Senza di lui, e non è un caso, la squadra ha perso un punto di riferimento importante visto che Lukic, dopo l’ammutinamento di Monza, non è più tornato quello dei giorni migliori.Iscriviti al Fantacampionato Tuttosport League e vinci fantastici premi! LEGGI TUTTO

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    Troppo Napoli: il Toro si arrende 3-1 al Maradona. Espulso Juric

    NAPOLI – Basta un tempo al Napoli per festeggiare la sesta vittoria consecutiva tra campionato e Champions League  e la leadership solitaria, almeno per una notte. Anguissa (doppietta) e Kvaratskhelia firmano questo successo su un Torino vittima delle solite amnesie nella fase difensiva: la rete di Sanabria e un secondo tempo coraggioso ma poco incisivo non possono essere sufficienti a evitare la quarta sconfitta nelle ultime cinque partite.Guarda la galleryTorino, Sanabria non basta: il Napoli vince per 3-1

    Spalletti conferma in blocco la squadra che prima della sosta ha vinto a Milano in casa dei campioni d’Italia. Juric in difesa esclude Schuurs (scelta discutibile) per puntare su Djidji e Buongiorno accanto al titolarissimo Rodriguez. Davanti, si rivede Miranchuk, che si era infortunato a Monza nella prima giornata: il tecnico lo sistema accanto a Sanabria con Vlasic alle loro spalle. La partenza del Napoli è devastante. Dopo appena 6’ Kvaratskhelia libera Mario Rui, sul cui cross perfetto Anguissa anticipa di testa Buongiorno e Rodriguez. Passano 6 minuti e il camerunese si ripete, stavolta fuggendo sulla destra vanamente inseguito da Buongiorno e Rodriguez: Milinkovic-Savic resta immobile sulla linea e Anguissa lo trafigge. Il Torino ha il primo sussulto al 18’ quando Vlasic ci prova dal limite: Meret si allunga a sinistra e devia. Ma il Napoli è padrone assoluto del campo e, dopo tre conclusioni ravvicinate, al 37’ va sul 3-0 con Kvaratskhelia, che sfrutta un errore nell’anticipo di Djidji nella metacampo campana e si invola: né Lukic né Buongiorno riescono a raggiungerlo e il georgiano batte Milinkovic-Savic. Il Toro accusa il colpo, ma riesce a non crollare con Sanabria, che prima accorcia le distanze sfruttando un goffo tentativo sbagliato da Singo e poi di testa sfiora il palo alla sinistra di Meret su traversone dalla sinistra di Vlasic.

    Guarda la galleryNapoli-Toro, Juric è una furia: protesta e viene espulso

    Sullo slancio, la squadra di Juric inizia meglio la ripresa, ma non riesce a rendersi pericolosa. Spalletti corre comunque ai ripari: dentro Ndombele e Simeone al posto di Zielinski e Raspadori e, poco dopo, anche Lozano per l’affaticato Politano. L’unica mossa di peso che può tentare Juric – privo com’è di Ricci, Pellegri, Vojvoda e Seck – è l’ingresso di Radonjic: gli lascia il posto Miranchuk. Subito dopo il tecnico regisce furiosamente a un mancato intervento dell’arbitro per un presunto contatto fuori area tra Mario Rui e Singo e viene espulso. Le due squadre sono disunite: spunti individuali, però gli unici brividi arrivano per il tiro di Radonjic sul quale Meret salva in angolo e per un doppio tentativo di Lozano che non trova impreparato Milinkovic-Savic. Ancora una volta, è festa Napoli.

    NAPOLI-TORINO 3-1Marcatori: pt 6’ e 12’ Anguissa, 37’ Kvaratskhelia, 43’ SanabriaNapoli (4-3-3): Meret; Di Lorenzo, Rrhamani, Kim, Mario Rui (36’ st Olivera); Anguissa, Lobotka (16′ st Ndombele), Zielinski; Politano (22’ st Lozano), Raspadori (16′ st Simeone), Kvaratskhelia (36’ st Elmas). A disp. Sirigu, Marfella, Zanoli, Ostigard, Juan Jesus, Demme, Gaetano, Zedadka, Zerbin. All. SpallettiTorino (4-3-1-2): Milinkovic-Savic; Djidji, Buongiorno, Rodriguez (38′ st Schuurs); Singo (39′ st Karamoh), Lukic, Linetty (28’ st Adopo), Lazaro (28’ st Aina); Vlasic; Miranchuk (22’ st Radonjic), Sanabria. A disp. Berisha, Gemello, Zima, Bayeye, Ilkhan, Edera, Garbett. All. JuricArbitro: Massimi di TermoliNote: espulso Juric (27’ st) per proteste. Ammonito Lukic (27’ st) per proteste. Recupero tempo: pt 2’; st 5′
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    Toro, parla Lentini: “Juric, sembri Mondonico”

    «Io amavo puntare sempre l’uomo. Ma anche la donna». E così Lentini si apre in un sorriso, microfono in mano. E la sala scoppia in una risata. Poco dopo, invece, nel milionesimo applauso: quando vengono proiettate le immagini del 2 a 0 al Real. Scappò in fuga sulla fascia, dopo che già aveva ispirato l’autorete dell’1 a 0, e fu tranciato in area, però rimase in piedi: «Mica mi chiamo Neymar. Se proprio non mi tiravano giù di brutto, io cercavo sempre di andare avanti, per un fatto di istinto. Mi faceva godere di più». Scartare, resistere alla scivolata di un avversario che si era gettato alla disperata, andare ancora oltre, quindi alzare la testa per scorgere un compagno e fargli spingere il pallone in porta. Quella volta di 30 anni fa, sino all’assist per Fusi.
    Siamo a Valfenera, là dove la provincia di Asti comincia a guardare negli occhi quella di Torino. La sera è ormai scesa e Lentini è qui da metà pomeriggio. Con la figlia di Mondonico, Clara, ha inaugurato la mostra organizzata dal Toro Club locale dedicata a Emiliano: «E io per lui ci sono sempre. Lo consideravo un padre». Tra il taglio del nastro e i discorsi Gigi si mette a guardare le fotografie dell’allenatore che lo fece decollare come nessun altro. Osserva anche le tante pagine storiche di giornale, si mette a rileggere gli articoli, non si ferma ai titoli. Clara è vicina, rievocano, i commenti oscillano tra ricordi così vivi che sembrano di ieri. Gigi dimostra un cuore semplicemente grande, per come si apre quando c’è da promuovere l’associazione benefica creata da Clara in memoria del padre o allorché si ritrova in mezzo ai tifosi che lo guardano e lo toccano anche per rivedere loro stessi, com’erano 30 prima. E quindi rivivere a fiammate nei ricordi del Delle Alpi pieno, del terzo posto, della finale Uefa, dei derby vinti passando sopra alla Juve. E infine della Coppa Italia al cielo, ma a quel punto Gigi era già da un anno al Milan. Siamo davanti ai giornali del 1992, al resoconto di Amsterdam, due pali, una traversa allo scadere. Gigi si gira, ti guarda, allunga il pollice e l’indice, chiude le altre dita, disegna un piccolo spazio nell’aria: «Sarebbe bastato che la palla avesse picchiato contro la traversa anche solo 2 o 3 centimetri più sotto e sarebbe entrata. Invece prese la parte bassa e tornò in campo. E lì cambiò tutta la storia».
    Torino, si riparte da Napoli ma serve di più contro Kvaratskhelia
    In 5 ore e passa a Valfenera lo sommergono di domande, pure di richiami all’attualità. Lo facciamo anche noi, parlandogli di Juric, di come tanti suoi ex compagni abbiano già testimoniato «una somiglianza col Mondo». A Lentini non piacciono i paragoni, ma comprende il senso: la forza delle evocazioni, pur senza confronti impossibili. «Sembrava che il Mondo conoscesse solo il mio nome, in campo pareva che urlasse solo a me, che ci fossi solo io da sgridare. E io gli rispondevo, anche in allenamento. Però senza mai mancargli di rispetto. E finiva sempre tutto dopo neanche un minuto. Si creavano delle dinamiche tra noi davvero come un padre con un figlio. Mi stuzzicava, lo faceva apposta. Per farmi dare sempre di più. Non gli bastava mai: anche quando giocavo bene, anche dopo uno slalom perfetto e un assist gol». Sono i comportamenti di Juric con i suoi, e pensiamo in particolar modo a come arroventa di urla gente come Vlasic, Radonjic: slalomisti dell’estro anche loro. «Sono i metodi che usava il Mondo per caricarmi, mi martellava di continuo. Anche a me piacciono Vlasic e Radonjic. Hanno tecnica, gamba, dribbling di classe. Magari in qualche momento allenatori così ti fanno persino incazzare in campo, ti sembra che ce l’abbiano solo con te. Ci mandavamo spesso a quel paese, in effetti»: esattamente come può accadere nel Toro di oggi. «Ma così tiri fuori il doppio della grinta, non ti siedi mai, pensi sempre di dover dimostrare qualcosa, ti viene voglia di fargliela vedere prima di tutto a lui in panchina. Il Mondo era bravissimo a far rendere i giocatori, con ognuno aveva un metodo differente a seconda dei nostri caratteri. La mia gratitudine è infinita». E «anche questo Toro, come il nostro, vive di assalti alla garibaldina, non di titìc e titòc. Il gioco che piace a me, puntare l’uomo, guardare in faccia la porta avversaria, volare in fuga, scartare. Questo Toro è bello da vedere, da tifare: io lo faccio davanti alla tv, lo farò contro il Napoli e già un po’ penso anche al derby. La squadra di Juric aggredisce tutti, anche le grandi, anche se come rosa è meno attrezzato. Gioca bene, le mette in difficoltà, senza paura. Peccato per la sconfitta col Sassuolo, ma c’è ancora tempo per far bene e ambire a qualcosa di importante in classifica. Tra l’altro anche noi attaccavamo molto con giocatori di estro sulle fasce, io, Rafa… Poi, qualche anno fa, il Mondo cominciò a dire nelle interviste: non ho mai allenato un talento con le potenzialità di Lentini. Non me l’aspettavo. Tutte le volte che penso a lui gli dico grazie. Mi mise in riga, ero anche un po’ un cazzone e mi fece diventare un giocatore di altissimo livello». Quindi si gira di nuovo nel tempo. E ricomincia a leggere i lampi della sua giovinezza, in quegli articoli di 30 anni fa. LEGGI TUTTO

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    Torino, si riparte da Napoli ma serve di più contro Kvaratskhelia. Scossa Sanabria. Probabile formazione

    TORINO – Tre sconfitte nelle ultime quattro partite non hanno permesso al Torino di affrontare la sosta con serenità. Nello stesso tempo, la pausa è servita a Juric per fare il punto della situazione e lavorare, seppure a ranghi ridotti perché gli impegni delle nazionali hanno portato via dal Filadelfia tredici stranieri e Pellegri – che si è infortunato con l’Under 21 -, sui limiti evidenziati dagli incontri di cui sopra, nei quali i granata si sono dovuti arrendere all’Atalanta (con due leggerezze difensive che hanno causato altrettanti rigori), all’Inter (palla persa in uscita quando mancava soltanto un minuto al 90′) e al Sassuolo (la peggior prestazione di questo inizio di stagione, soprattutto per la pochezza nella fase offensiva). Insomma, i problemi di attenzione e concentrazione del passato campionato si sono ripetuti con troppa facilità. Da qui la necessità di cambiare rapidamente il trend, anche perché il calendario che attende il Toro non consente certo distrazioni. Tra le nove avversarie in quarantré giorni che attendono la squadra di Juric prima della lunga pausa per il Mondiale, infatti, ci sono il Napoli (sabato al Maradona), la Juventus (15 ottobre), l’Udinese (23 ottobre), il Milan (30 ottobre) e la Roma (13 novembre). Le altre sono Empoli (9 ottobre), Cittadella in Coppa Italia (18 ottobre), Bologna (6 novembre) e Sampdoria (9 novembre). Insomma, servirà ben altro atteggiamento per riuscire a mantenere una posizione di classifica che permetta di coltivare ambizioni per quando si ricomincerà, momento in cui sarà riaperto il mercato dove la società deve operare almeno due interventi importanti (un centrocampista e una punta) e provare a chiudere la trattativa rimasta di fatto in sospeso con il Leicester per Praet.

    LA PROBABILE FORMAZIONE

    (4-3-2-1) Milinkovic-Savic; Schuurs, Buongiorno, Rodriguez; Singo, Lukic, Linetty, Lazaro; Vlasic, Radonjic; Sanabria. All. Juric
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    Torino a forza tre contro il Napoli: ecco le possibili scelte di Juric

    TORINO – Archiviato lo spazio dedicato alle nazionali per i granata è tempo di ricompattarsi al Filadelfia per rientrare in clima campionato: la trasferta di sabato è complicata assai, al Maradona contro il Napoli che guida la classifica assieme all’Atalanta. Toro tecnicamente inferiore ma non intimorito, forte di 6 buone prestazioni e di una prova steccata, in casa contro il Sassuolo. Una partita, quest’ultima, nella quale i tentativi di Ivan Juric di trovare alternative per aumentare la produzione offensiva non sono andati a buon fine: contro il Napoli si torna alle certezze. A partire dalle corsie offensive dove agiranno Nikola Vlasic e Namanja Radonjic alle palle di Tonny Sanabria: una soluzione che non asseconda del tutto le caratteristiche tattiche del croato, ma la migliore di quelle possibili. Visto pure che Pellegri non è al meglio, e che come Samuele Ricci ancora non è certo della convocazione. Chi non ci sarà di sicuro è Mergim Vojvoda – in fascia si va verso la conferma di Wilfried Singo e Valentino Lazaro – chi invece rientra dopo essere stato assente da Monza in avanti è Alexei Miranchuk. Una dote importante, per un attacco che di recente ha anche pagato la mancanza di alternative. La famosa coperta corta che impone a centrocampo di proseguire con Sasa Lukic e Karol Linetty: Ricci spera nella panchina, Emirhan Ilkhan sta crescendo bene ma sempre in proporzione ai suoi 18 anni. In porta giusto dare fiducia a Vanja Milinkovic, protagonista con la Serbia a differenza di Etrit Berisha rimasto in panchina nell’Albania.
    Probabile formazioneTorino (3-4-2-1): Milinkovic; Schuurs, Buongiorno, Rodriguez; Singo, Lukic, Linetty, Lazaro; Vlasic, Radonjic; Sanabria. All. Juric

    Guarda la gallerySuperga e Buongiorno, il Torino dentroIscriviti al Fantacampionato Tuttosport League e vinci fantastici premi! LEGGI TUTTO

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    Rodriguez: «Torino è del Toro. E grazie a Juric sono rimasto»

    TORINO – (e.e.) Con la sua Svizzera andrà ai Mondiali (e l’Italia no, non guasta ricordarlo sempre) e giocherà la prossima Nations League con le grandi, avendo tenuto la categoria. Ricardo Rodriguez è il leader dei rossocrociati e del Torino, dove indossa pure la fascia da capitano dopo l’ammutinamento famoso di Sasa Lukic alla vigilia del debutto in campionato contro il Monza. In Italia, anche nel Milan, lo ritenevano un fluidificante di sinistra, sbagliano. Lo dice lui stesso al portale elvetico 20 Minuten: «Come difensore sinistro nella difesa a tre mi considero tra i primi in Italia», la spiegazione constatazione. I gradi: «Essere capitano del @TorinoFC_1906 è una nuova sfida per me: ho sempre parlato poco. Il derby? La città di Torino è del Toro, si sente in ogni angolo. Prima dell’arrivo di Ivan Juric però volevo andare via». Il tecnico croato lo ha subito messo al posto giusto, dicendolo: «E’ un centrale sinistro». Punto e a capo. Da lì in poi Ricardo è diventato punto fermo, leader ed esempio per tutti.Iscriviti al Fantacampionato Tuttosport League e vinci fantastici premi! LEGGI TUTTO